BRACCIANO (RM) – Il giornalista Paolo Borrometi, originario della provincia di Ragusa, vive sotto scorta dall’agosto del 2014 a causa delle continue minacce da parte di Cosa nostra. E’ finito nel mirino dei boss mafiosi per le sue inchieste “scomode”.
Ieri a Bracciano durante la cerimonia ufficiale che ha visto concedere la cittadinanza onoraria al giornalista antimafia Paolo Borrometi quest’ultimo ha ricordato come sia significativa per lui la giornata del 16 aprile, quando esattamente cinque anni fa si trovava in ospedale a seguito di un’aggressione di stampo mafioso: “Quel giorno – ha detto – segnò l’inizio per me di una serie di minacce e atti organizzati dalla criminalità contro la mia persona. Oggi 16 aprile 2019 mi trovo in un altro contesto”.
Poi il giornalista ha stemperato la situazione: “Caro sindaco – ha detto – non ho i soldi per pagare le tasse comunali per il conferimento della cittadinanza onoraria”. Una risata ha contagiato l’Aula. Poi Paolo Borrometi ha parlato del suo libro “Un morto ogni tanto”. Un’opera dove sono presenti esperienze personali nonché inchieste che hanno portato ad esiti positivi per la collettività come l’operazione che ha portato al commissariamento il Comune di Vittoria fulcro di attività mafiose con business di milioni e milioni di euro.