BRACCIANO, LA CORTE COSTITUZIONALE CONFERMA LE SCELTE SULLA GESTIONE DELL'ACQUA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Angelo Parca

“Il pronunciamento dell’Alta Corte che stabilisce l’incostituzionalità delle norme che avrebbero previsto la privatizzazione di servizi pubblici primari come quello dell’acqua in quanto contrarie al responso referendario pone finalmente una pietra miliare nella materia e allontana ogni tentativo di fare speculazione su beni comuni come questo”. Così il sindaco di Bracciano Giuliano Sala commenta la recente decisione della Corte Costituzionale stabilisce l’illegittimità costituzionale dell’ Art. 4 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148. “La decisione premia inoltre la nostra resistenza ai ripetuti tentativi della Regione Lazio che ventilava ipotesi di commissariamento per il mancato ingresso del Comune di Bracciano in Acea Ato2. Con maggiore convinzione – aggiunge Sala –  portiamo avanti la nostra scelta di garantire l’acqua come bene pubblico pur essendo consapevoli che ciò comporta l’assunzione in prima persona di tutti gli oneri per la manutenzione degli acquedotti e per  la messa in atto di sistemi di depurazione, come quello installato all’acquedotto Lega a servizio della frazione di Vigna di Valle, che consentano di riportare i valori delle concentrazioni di arsenico e fluoro entro i limiti stabiliti dall’Unione Europea”.