Bracciano: guerre stellari sul lago

 

di Ivan Galea


ANGUILLARA (RM) – Stelle contro stelle dopo che la sindaca di Roma ha presentato ricorso al Tar contro l’ultima ordinanza del governatore del Lazio Nicola Zingaretti, che limita ad Acea le captazioni di acqua dal lago di Bracciano per il mese di agosto e lo stop a partire dal prossimo 1 settembre 2017, al fine di evitare un possibile disastro ambientale. Una decisione, quella della Raggi, che non ha incontrato i favori di altre amministrazioni a guida 5 Stelle come quella di Anguillara dove la sindaca Sabrina Anselmo ha usato termini molto duri nei confronti della collega capitolina: “La Sindaca di Roma Virginia Raggi ha presentato ricorso contro l’ordinanza di Zingaretti che blocca i prelievi delle acque del lago dal 1 settembre, continuando ad affermare in maniera scellerata la necessità di continuare a prelevare, nonostante il rischio di disastro ambientale, 500 litri al secondo dal lago per far fronte alle esigenze dei cittadini romani. – Si legge in una nota della Anselmo firmata anche dai sindaci di Trevignano Romano, Bracciano e dai Presidenti del Parco Naturale Regionale di Bracciano e Martignano e del Consorzio Lago di Bracciano – Al contrario di quanto ci vogliono far credere, – prosegue la nota condivisa dalla Anselmo – che la Sindaca sia preoccupata per le condizioni ambientali disastrate in cui versa il lago, appare del tutto evidente nel ricorso che invece la sua unica preoccupazione è il presunto ritorno d’immagine negativo di Roma Capitale. Così facendo si creano quindi cittadini di serie A (i romani) e quelli di serie B (metropolitani) che già in 20 comuni stanno facendo turnazione per il servizio idrico. Il ruolo di Sindaco della Città Metropolitana dovrebbe garantire equità di trattamento in tutti i 121 comuni dell'ex Provincia.”

Incapacità gestionale e disinteresse a prevenire un probabile disastro ambientale: Anselmo lancia accuse pesantissime alla collega pentastellata: “La Raggi in veste di azionista principale di ACEA ATO2 – afferma Anselmo nella nota condivisa – dimentica inoltre che era suo dovere scongiurare tale emergenza attraverso una serie di interventi, di riparazione delle perdite e risparmio idrico, che noi abbiamo richiesto già da novembre 2016 e per i quali non abbiamo ricevuto nessun riscontro. Non saper trovare in oltre sette mesi una soluzione adeguata dimostra oltre a incapacità gestionale anche il disinteresse a prevenire un probabile disastro ambientale. Siamo certi che alla Sindaca, sempre attenta al rispetto delle regole e dell’ambiente, non sia sfuggito che l’ordinanza della Regione Lazio si è resa necessaria per far rispettare una concessione le cui condizioni Acea sta disattendendo, continuando a prelevare nonostante il lago sia sceso di ben 56 cm oltre il livello di blocco previsto da concessione. Per non considerare il gravissimo stato di stress per l’ecosistema a cui è sottoposto il lago a causa del drastico e repentino abbassamento delle acque dovuto principalmente agli emungimenti di Acea. Nell’incontro del 1 agosto presso la Regione Lazio alla presenza degli Assessori alle Infrastrutture Refrigeri e all’Ambiente Buschini, è stata chiesta la certezza del rispetto della riduzione e successivo blocco del prelievo, anche attraverso l’installazione di appositi misuratori al fine di monitorare 24 ore su 24 il livello dell’acqua del Lago e la portata dei prelievi.”

Certo è che queste accuse lanciate dalla sindaca di Anguillara, per il momento ancora pentastellata, verso un’altra sindaca pentastellata non solo fanno pensare ad una implosione singolare all’interno dei 5 Stelle ma potrebbero preludere anche al fatto che Anselmo è in odore di cacciata dal Movimento di Beppe Grillo sul caso della condanna per calunnia nascosta al Movimento in fase di candidatura a sindaco alle trascorse amministrative di Anguillara. 

Reazioni pentastellari anche da parte del consigliere M5s al Comune di Bracciano Marco Tellaroli che ha usato una linea di critica nei confronti della sindaca di Roma più diplomatica:
“Il nostro intervento come gruppo 5 stelle, – Tellaroli fa riferimento all’ultimo consiglio comunale di Bracciano – si è basato sulla non condivisione al Ricorso al TAR, dell'amministrazione romana, contro l'ordinanza sullo stop della captazione del lago di Bracciano. Noi viviamo – prosegue il consigliere M5s – e siamo stati eletti in questo territorio e per questo abbiamo il diritto di difenderlo e preservarlo per le future generazioni. Sappiamo bene che un Sindaco cerchi di difendere i propri cittadini, immaginiamo anche le motivazioni, visto che dal 1°settembre, Roma rischia il razionamento, mentre i lavori sulle reti avranno risolto circa 300/400 litri secondo. I vertici di Acea Spa, dovevano cambiarli molto prima! Anche per questi motivi, abbiamo chiesto all'amministrazione braccianese, di approvare la proposta di deliberazione del Forum dell'acqua pubblica, approvata anche dagli altri Comuni del Lago, con oggetto: "azioni atte a salvaguardare il lago di Bracciano- attuazione della legge regionale 5/2014 “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”con approvazione degli ABI regionali e pubblicizzazione di ACEA ATO2. Conferma della mancata acquiescenza al passaggio del Servizio Idrico Integrato al gestore unico Acea Ato2 Spa da parte del Comune di Bracciano."


Intanto il Comitato Difesa Lago Bracciano ha presentato lunedì 7 agosto  una ulteriore integrazione alla denuncia querela depositata il 20 giugno 2017 alla Procura della Repubblica di Civitavecchia
e si è costituito inoltre nel procedimento pendente presso il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche derivante dal ricorso della prima cittadina capitolina Virginia Raggi avverso l’ordinanza che stabilisce riduzioni per il mese di agosto e lo stop alle captazioni dal lago di Bracciano dal 1° settembre 2017. “Preso atto inoltre del decreto di calamità naturale approvato dal Governo il 7 agosto – scrivono dal Comitato Difesa Lago Bracciano – e del conseguente stanziamento di 19 milioni di euro per il Lazio il Comitato auspica che questi fondi vadano davvero anche a ristoro degli ingenti danni subiti, sotto vari aspetti, dal territorio sabatino e non siano dirottati anche indirettamente a beneficio di quanti hanno gravi responsabilità anche di carattere penale per questo stato di cose.” Il Comitato ha infine ribadito che in questa delicatissima fase è necessario che i controlli sulle captazioni Acea dal lago di Bracciano vengano affidati ad un soggetto terzo, quale ad esempio il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri alla luce anche del procedimento avviato dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia e che vede indagato il presidente pro tempore di Acea Ato 2 Paolo Saccani. Il Comitato ha infine chiesto che da oggi i dati sull’effettivo prelievo dal lago di Bracciano siano resi pubblici.