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Roma

BRACCIANO: GIULIANO SALA RILANCIA SUL FUTURO DELLA CITTA': "DATEMI 60 GIORNI E VEDREMO!"

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Tempo di lettura 2 minuti Durante l'Assemblea pubblica il primo cittadino di Bracciano lancia promesse dal sapore "pre – elettorale"

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A cura dei Cittadini Di Bracciano in Movimento

Bracciano (RM) – Il sindaco di Bracciano Giuliano Sala e l’assessore Mauro Negretti hanno partecipato all’assemblea pubblica organizzata dal Comitato di Quartiere Bracciano Nuova [presso la parrocchia in via delle Palme 6b]. Molti i temi del confronto: ruolo del Consiglio di Quartiere, parchi, strade, verde, pulizia strade e aree verdi, centro civico, campetto di calcio a 5, illuminazione parchi, pista ciclabile, edilizia popolare, reti fognarie Bracciano Ambiente.
Doveva essere una riunione regolata da una scaletta, ma decine di persone arrivate appositamente per l’occasione, hanno stravolto l’ordine del giorno,  interrompendo a più riprese il Sindaco durante i suoi interventi [, e il comitato di quartiere]. I Cittadini hanno esposto  molti problemi [, a partire  da quelli futili a quelli estremamente seri,] accompagnati da denunce di questioni ambientali e di mancata sicurezza, ai quali ill primo cittadino [non ha evitato l’argomento, pur rimarcando  che non poteva far nulla perché privo di fondi], ha saputo soltanto replicare appellandosi alla mancanza di fondi, aggravata "da numerosi oneri di spese non previsti".  Ad un certo punto volendo dare una immagine di solidità e concretezza ha affermato: "vediamoci qui tra 60 giorni e vedremo cosa saremo riusciti a fare". [( ma con quali denari?) Inutile dire che sono pervenute solo risposte dal sapore vagamente pre-elettorale.l ] Vedremo tra due mesi se l’amministrazione avrà saputo reperire quelle risorse che non ha trovato in 8 anni, o avrà soltanto fatto perdere altri due mesi ai Braccianesi, in attesa che la parabola di Giuliano Sala si consumi definitivamente.
A  metà assemblea il pubblico era già diradato. I cittadini chiedevano più sicurezza (visti i numerosi furti di questi ultimi tempi) e vigilanza da parte della Polizia Locale perennemente assente dal loro quartiere   (Bracciano Nuova/2), manutenzione per le aree verdi, una migliore raccolta dei rifiuti, marciapiedi e illuminazioni!
“ Il linguaggio del corpo espresso dal Sindaco Sala trasmetteva segnali di chiusura e disinteresse, al punto di generare nei cittadini che ascoltavano un senso di sconforto, suscitando evidente ostilità in chi gli mostrava le problematiche, e in alcuni anche toni accesi.
Si è parlando anche di scuole,  inquinamento ambientale, edificazione e il grande disagio abitativo del Villaggio Montebello. Mentre una famiglia mentre mostrava l’inquinamento recatosi presso la sede e rimessa della Bracciano Ambiente “per motivi di lavaggio mezzi dai liquami e trasbordi da un mezzo all’altro di rifiuti”, il sindaco  si è alzato e se n'è andato. …….per un impegno personale!”, (o per non essere il discorso più di suo gradimento?) Infine,  a pochi rimasti, l’Assessore Negretti, ammette che il progetto comitati di quartiere aveva fallito.   – ”chi governa questo Paese?”

I cittadini hanno letteralmente  massacrato il Sala, stanchi delle promesse ventennali mai mantenute , si sono svegliati!!!!   … Ora ci poniamo urgentemente una domanda: può continuare la cittadina di Bracciano ad avere un'Amministrazione così poco concludente verso gli stessi abitanti che si sentono poco tutelati, poco rispettatii, defraudati dei loro diritti e principalmente presi per i fondelli? nell'anno 2014 si sono visti aumentare vertiginosamente le loro Tasse, passando ad una quota  media di € 1600 circa?
Ora noi ci chiediamo : . Dopo 20 anni di esperienza politica che ha, come ha potuto disinteressarsi dell'unica cosa più importante. Il suo popolo braccianese!"
Questo a beneficio del cittadino..
Ora  nel Paese ci sono tante persone che hanno desiderio di cambiamento, e di certo vogliono: Concretezza e Presenza, "Noi ci siamo!"

 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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