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Metropoli

Bracciano, è mobilitazione generale per il Carnevale 2019

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BRACCIANO (RM) – Far tornare a Bracciano il tradizionale Carnevale con le sfilate dei carri, i costumi, le maschere che richiamano ad una tradizione popolare che deve rimanere viva e continuare ad essere tramandata.

Questa è l’intenzione dell’amministrazione comunale di Bracciano che lancia un appello a tutti gli istituti scolastici del territorio e non solo: “Ci appelliamo ai giovani, alle associazioni e a tutta la cittadinanza – dice il Sindaco Armando Tondinelli – affinché partecipino a formare gruppi mascherati a tema e coreografie libere che sfilino domenica 3 marzo e martedì 5 marzo alle ore 14.30. Sono sicuro che con la collaborazione di tutti riusciremo a vivere in pieno l’atmosfera del Carnevale, quel rumore, colore e clamore che ha lo scopo di salutare l’inverno e di aprire la strada per l’arrivo della primavera”.

Riguardo l’organizzazione del Carnevale, seguiranno i dettagli sul percorso. I gruppi che intendono partecipare dovranno iscriversi inviando una email a rinaldo.bernardini@comune.bracciano.rm.it entro domenica 17 febbraio 2019, indicando il tema scelto, numero partecipanti e contatto del referente del gruppo e richiedendo eventuale assistenza per la diffusione e amplificazione di musiche di accompagnamento.

“Ogni gruppo – fa sapere il consigliere alle Attività Produttive Libera Prencipe – dovrà iniziare la sfilata con un’insegna o striscione identificativo. Non è consentito l’uso di veicoli a motore all’interno della sfilata. Aspettiamo adesioni numerose per portare nuovamente a Bracciano un Carnevale indimenticabile”.

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Castelli Romani

Centrodestra in crisi, tra “veggenti” e rivalità in Regione Lazio

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Tensioni esplosive: la coalizione si scontra su poltrone e deleghe, mentre il caso Righini agita la Pisana

La Regione Lazio è scossa da una crisi politica che sembra aggravarsi di giorno in giorno, alimentata dalle tensioni all’interno della coalizione di centrodestra e da un nuovo caso che coinvolge l’assessore al Bilancio, Giancarlo Righini, e la sua compagna, Lorella Biordi. In un post sui social, Biordi aveva infatti anticipato contenuti di una delibera regionale ancora non pubblicata, un fatto che ha suscitato immediate critiche e ha spinto qualcuno, in tono sarcastico, a definirla “veggente”. Questo episodio ha contribuito ad alzare il livello di tensione, portando all’apertura di una commissione Trasparenza nella quale il Partito Democratico ha richiesto le dimissioni di Righini.

Nelle stesse ore, la situazione alla Regione ha subito un ulteriore colpo. Nonostante il centrodestra avesse espresso sostegno all’assessore, il giorno successivo è stata improvvisamente annullata la commissione Bilancio, nella quale Righini avrebbe dovuto presentare il bilancio consolidato 2023 della Regione Lazio. Per l’opposizione, questo dietrofront è stato l’ennesimo segnale di una coalizione in balia delle lotte interne, divisa e incapace di portare avanti il lavoro amministrativo.

Dietro la crisi politica ci sono da mesi attriti irrisolti. La Regione ha visto il blocco quasi totale dei lavori dal termine della pausa estiva, con sedute del consiglio rimandate a più riprese, e con il Documento di programmazione economico-finanziaria (Defr) in attesa di approvazione. Parte di questo stallo è attribuibile a una profonda spaccatura tra Forza Italia e Fratelli d’Italia. Il partito di Silvio Berlusconi, infatti, da tempo chiede maggiore spazio e visibilità, puntando alla vicepresidenza della giunta, una richiesta finora respinta dal partito di Giorgia Meloni, che non vuole concedere altri ruoli chiave.

Di fronte alla situazione, il presidente della Regione, Francesco Rocca, ha provato a mediare. Dopo un viaggio istituzionale negli Stati Uniti, Rocca è rientrato dichiarando che “siamo al dunque” e proponendo una ridistribuzione delle deleghe. Tuttavia, questa soluzione è stata giudicata insufficiente da Forza Italia, che insiste per una presenza più concreta nella gestione regionale.

L’opposizione, dal canto suo, ha colto l’occasione per attaccare la giunta e denunciare quello che definisce “un mercato delle poltrone”. Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle hanno criticato duramente Rocca e la maggioranza per l’impasse che ha immobilizzato la Regione. Rappresentanti di Italia Viva e Azione hanno accusato il centrodestra di essere più concentrato sulle lotte interne che sui reali bisogni dei cittadini.

A questo punto, l’uscita di Forza Italia dalla giunta appare come l’unica soluzione possibile, soprattutto se Rocca non interverrà con una decisione che possa sbloccare la situazione. Il rischio è che il centrodestra si trovi costretto a proseguire con un appoggio esterno, soluzione estrema che renderebbe il governo regionale ancora più fragile. Intanto, il clima politico alla Pisana rimane teso, con un orizzonte sempre più incerto e nessuna soluzione concreta all’orizzonte.

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Castelli Romani

Bufera in Regione Lazio, finanziamenti “sospetti” a comuni di centrodestra. Il Pd alza la voce: “Righini si dimetta, risposte insufficienti’”

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Giancarlo Righini: “Nessun uso improprio di fondi pubblici, tutto documentato’”

L’assessore al Bilancio della Regione Lazio, Giancarlo Righini, ha giurato sulla sua integrità e ha difeso la correttezza della delibera che destina 16 milioni di euro a quasi 50 comuni del Lazio per interventi urbanistici e manutenzione stradale. Respinge con fermezza le accuse di favoritismi mosse dall’opposizione, in particolare dal Pd, che lo ha convocato in commissione Trasparenza, accusandolo di avvantaggiare amministrazioni di centrodestra, spesso in collaborazione con l’assessora ai Lavori Pubblici, Manuela Rinaldi.

Discussione in commissione Trasparenza

La seduta di martedì 5 novembre ha avuto come tema centrale la delibera presentata in giunta il 22 ottobre, definita “fuori sacco”. Questa decisione, anticipata in modo inusuale da un post Facebook della compagna di Righini, poi cancellato, ha scatenato reazioni accese, soprattutto dal Pd e da altre forze politiche, tra cui alcuni membri di Forza Italia. Alcuni comuni si sono lamentati di essere stati trascurati nella distribuzione dei fondi.

La posizione di Righini

Righini ha sostenuto che la presentazione fuori sacco non implicava un’assenza di trasparenza, affermando che la delibera era già nota agli altri membri della giunta. Ha spiegato che l’urgenza di approvarla risiedeva nella necessità di trasmettere i documenti al ministero entro i termini di legge. Ha aggiunto che i criteri di assegnazione dei fondi erano stati fissati in una delibera precedente di settembre e successivamente certificati da Astral, l’ente regionale per i lavori pubblici.

Critiche del Pd e reazioni

Il presidente della commissione, Massimiliano Valeriani (Pd), si è dichiarato insoddisfatto delle spiegazioni, sollevando dubbi sulla trasparenza e la metodologia adottata, con particolare riferimento ai comuni esclusi o sfavoriti nei finanziamenti. Valeriani ha promesso ulteriori verifiche e richiesto la documentazione relativa ai comuni beneficiari e a quelli esclusi.

Focus sull’assessora Rinaldi

Il consigliere regionale Daniele Leodori ha sottolineato una presunta sproporzione nei finanziamenti verso la provincia di Rieti, territorio dell’assessora Rinaldi, e ha chiesto maggiore chiarezza sulla distribuzione delle risorse. Leodori ha precisato che, pur volendo evitare la perdita dei fondi, è necessario correggere gli squilibri rilevati.

Righini e il caso Rocca di Papa

Righini ha ribadito la propria correttezza amministrativa, citando come esempio passate delibere sotto le giunte di centrosinistra, nelle quali venivano prese decisioni simili per rispondere alle esigenze locali.

Il caso Biordi e le accuse personali

Lorella Biordi, compagna di Righini ed ex consigliera comunale, è finita al centro di speculazioni dopo aver annunciato con anticipo la delibera, causando l’accusa di visite istituzionali non giustificate. Righini ha smentito categoricamente di aver utilizzato fondi pubblici a fini personali, esibendo documentazione a supporto e dichiarando di coprire di tasca propria le spese durante le missioni ufficiali.

Richiesta di dimissioni e difesa di Fratelli d’Italia

Il capogruppo del Pd, Mario Ciarla, ha chiesto al presidente Rocca di valutare le dimissioni di Righini, sottolineando la mancanza di risposte esaustive. Fratelli d’Italia, invece, ha ribadito la fiducia nei confronti di Righini e Rinaldi, difendendo la legittimità della delibera.

Reazioni del M5S e di AVS

Il Movimento 5 Stelle ha criticato duramente l’audizione, definendola deludente e accusando la giunta di scarsa trasparenza nella gestione dei fondi pubblici. Anche Alleanza Verdi-Sinistra ha attaccato la maggioranza, descrivendo una situazione di crisi interna e rivalità politiche che ostacolano il lavoro del Consiglio regionale.

Questa vicenda mette in luce tensioni e accuse reciproche che coinvolgono non solo i rapporti politici, ma anche la percezione di correttezza nella gestione dei fondi pubblici in Regione Lazio.

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Cronaca

Contrasto alla droga tra i minori: due adolescenti denunciati a Palombara Sabina e Montelibretti

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Una nuova operazione di contrasto allo spaccio di droga tra i minori ha portato a una svolta significativa nei comuni di Palombara Sabina e Montelibretti, dove i Carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno intensificato i controlli all’esterno degli istituti scolastici per combattere il dilagante fenomeno dell’uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti tra i più giovani.

Nel corso delle attività di monitoraggio, i Carabinieri della Sezione Radiomobile hanno fermato un ragazzo di 16 anni davanti a un istituto superiore di Palombara Sabina. Il giovane, sorpreso mentre si aggirava nei pressi della scuola, è stato trovato in possesso di circa 70 grammi di hashish, già suddivisi in diversi pezzi e accompagnati da materiale per il confezionamento delle dosi. Alla vista dei militari, il ragazzo ha manifestato un mix di sorpresa e rassegnazione.

Di fronte agli investigatori, il sedicenne ha espresso dispiacere per quanto accaduto, spiegando che la decisione di entrare nel mondo dello spaccio era stata dettata dalle difficoltà economiche che la sua famiglia stava affrontando dopo che il padre aveva perso il lavoro. Una scelta disperata, portata avanti all’insaputa dei genitori, nella speranza di contribuire al sostentamento familiare.

Poco dopo, a Montelibretti, una nuova scoperta ha portato alla denuncia di un altro minore, un ragazzo di 15 anni. Fermato nei pressi di un altro istituto scolastico, il giovane nascondeva nello zaino 25 grammi di hashish, anch’essi già suddivisi in dosi pronte per lo smercio. Anche in questo caso, i Carabinieri hanno rinvenuto materiale utilizzato per il confezionamento, confermando la diffusione di un sistema ben organizzato, anche tra i giovanissimi.

Entrambi i ragazzi sono stati denunciati alla Procura della Repubblica dei Minori di Roma e riaffidati alle famiglie. L’intervento dei Carabinieri rappresenta un segnale forte per il territorio: l’attenzione delle forze dell’ordine rimane alta, determinata a porre un argine a un fenomeno sempre più preoccupante che coinvolge adolescenti in età scolastica.

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