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Roma

BRACCIANO, DISCARICA CUPINORO: SI SCAVA ALLA RICERCA DELLA VERITA'

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Tempo di lettura 9 minutiil Sindaco di Bracciano tranquillizza ma i "Cittadini contro le Mafie e la Corruzione” esprimono perplessità

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di Luca Pagni

A Bracciano non si placano le polemiche sulla discarica di Cupinoro di cui si è discusso anche ieri nel Consiglio Comunale, nonostante non fosse previsto nell’Ordine del Giorno.

I consiglieri di opposizione hanno presentato un’interrogazione del 16/11/2013 indirizzata al Sindaco del Comune di Bracciano Giuliano Sala ed al suo Assessore all’Ambiente Paola Lucci, denunciando di essere venuti a conoscenza dell’esistenza di uno studio di fattibilità commissionato dalla società Bracciano Ambiente S.p.a al geometra Luca Vergaro di Terni nel gennaio 2012 avente per oggetto: discarica di Cupinoro – Ampliamento su discarica ex Vaira e area denominata "ampliamento nord” – Volumetrie potenzialmente realizzabili – Dati dimensionali e con i dati dimensionali che ci consegnano una volumetria disponibile abbancabile di 4.802.000 mc.

Il Sindaco Giuliano Sala ha smentito ufficialmente la minoranza su questo presunto progetto chiedendo, insieme con l’Avv. Marcello Marchesi da poco nominato Amministratore Unico della Bracciano Ambiente, che venga prodotto il progetto, mostrandone il committente, chi lo ha firmato come professionista e quando lo stesso sarebbe stato protocollato.

Quanto è previsto nell’impianto di smaltimento di Cupinoro – ribadisce il sindaco di Bracciano – è scritto nel piano approvato dal Consiglio comunale e che prevede il rinnovo dell’autorizzazione integrale ambientale rilasciata in data 28 maggio 2007 relativo all’impiantistica e la richiesta di ampliamento della discarica per 450mila metri cubi nella quale sarà possibile conferire esclusivamente rifiuto trattato. Ogni altra ipotesi – sottolinea il sindaco – non corrisponde al vero e “riteniamo che in questo modo si voglia alimentare la tensione in merito alla gestione dell’impianto sul quale non esistono progetti segreti ma unicamente gli interventi già scritti e deliberati in atti pubblici. Ad oggi a Cupinoro continuano a conferire i 25 Comuni già autorizzati. Non sono state ancora inoltre conferite le 20mila tonnellate di rifiuto trattato oggetto dell’atto di requisizione del commissario Sottile. Ci tengo a rassicurare i cittadini in merito alle tutele ambientali. Le recenti analisi, consultabili sul sito della Bracciano Ambiente, attestano la conformità ai parametri di legge dei prelievi effettuati nei sette pozzi sentinella dell’impianto. Sul sito vengono inoltre regolarmente effettuati i controlli di routine dell’Arpa Lazio.”

Le ultime analisi a cui si riferisce il Sindaco Giuliano Sala sono state effettuate da ALPHA ECOLOGIA S.R.L. laboratorio ACCREDIA n. 0515iscritto nell’elenco regionale dei laboratori ai fini dell’Autocontrollo n. 029, presentano effettivamente dati rassicuranti sullo stato di salute di Cupinoro al momento del campionamento del 26/09/2013 analizzato il 10/10/2013 con questa valutazione finale “GIUDIZIO: l’acqua in esame, limitatamente ai parametri verificati, soddisfa i valori di parametro della Tabella 2 Allegato 5 Parte IV del D.Lgs 192/06 e s.m.i. e dell’autorizzazione A.I.A. A3918 del 05/11/2008 ”.

Arpa Lazio sezione di Roma, con nota n. 80654 del 21/10/2010, assunta a protocollo della Regione al n. 3993 del 22/10/2010, relativamente a quanto previsto dall’art. 29-decies comma 3 del D.Lgs. 152/06, ha evidenziato che l’A.I.A. della Bracciano Ambiente rilasciata con Decreto Commissariale n. 46/07, successivamente modificata con Determinazioni A3918/08 e B1671/09, non consente di effettuare efficacemente il monitoraggio ed il controllo degli impianti e delle emissioni nell’ambiente, evidenziando una serie di criticità presenti nel Decreto stesso.

La Regione Lazio, Area Rifiuti, con nota n. 15406 del 25/01/2011, ha convocato ai sensi della Legge 241/90 e s.m.i. la prima Conferenza di Servizi per il giorno 10/02/2011, per la

valutazione congiunta dell’istanze di modifica dell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata con D.C. 46/07 e s.m.i. (istanza resa con nota 364 del 29/04/2010 e successive

integrazioni).

Molti cittadini non si sentono però del tutto rassicurati visto che in altre analisi dell’ ARPA LAZIO figuravano alti e preoccupanti valori di metalli non naturali ed inquinamento delle falde acquifere. I cittadini si domandano come si possa essere giunti ad una situazione così buona e salutare se gli impianti di trattamento del percolato, FORSU e TMB si è detto più volte che non funzionino a dovere? Nei giorni scorsi è intervenuta anche l’Associazione Nazionale “I Cittadini contro le mafie e la corruzione” che ha inviato a tutti i Sindaci del comprensorio ed agli organi di stampa, un comunicato in cui ha denunciato la grave situazione dei vecchi invasi della discarica di Cupinoro dal punto di vista ambientale e della salute pubblica, e anche il malcelato tentativo delle Amministrazioni di trasformare il sito in una nuova Malagrotta. Nella stessa nota l’Associazione ha riportato una serie di dati apparentemente incontestabili circa i danni all’ambiente, alla salute e all’economia causati dalla situazione esistente e da quella che si prospetta.

Diverse Associazioni e Comitati hanno il sentore che la discarica di Bracciano dovrà sottostare ad un destino ineludibile e cioè diventare per alcuni anni il nuovo sito di smaltimento dei rifiuti della Capitale, invece di divenire un problema politico da affrontare a livello nazionale ed europeo.

La stessa ipotesi di trasformare il sito di Cupinoro in una collocazione industriale per le previste lavorazioni di legge dei rifiuti prima di essere conferiti in discarica, oltre ad apparire non conveniente dal punto di vista occupazionale rispetto ai 21 licenziamenti effettuati dalla Bracciano Ambiente (si parla di poco più di tre o quattro dipendenti riassorbiti), sembra andare controcorrente rispetto alle reali esigenze di sviluppo economico e sociale della comunità. Non è sicuramente trattando con i rifiuti che i cittadini potranno veder risolto un solo loro problema di tipo economico o ambientale.

L’Associazione “I Cittadini contro le mafie e la corruzione” insieme con i cittadini in movimento, richiedono un intervento chiarificatore della Corte dei Conti sulla gestione fin qui operata dalla società Bracciano Ambiente, con eventuale valutazione dei danni subiti dal Comune di Bracciano, sugli esuberi e sul licenziamento dei 21 dipendenti della società Bracciano Ambiente, in particolare valutando se il taglio sia dovuto a pregresse assunzioni che sottendevano a logiche diverse da quelle di una sana gestione aziendale. E non finisce qua, perché viene richiesto a gran voce un intervento di un organo di Polizia Tributaria e Finanziaria che vagli la regolarità delle operazioni di vendita o cessioni di quote della Bracciano Ambiente ad altri gruppi economici o società.

Una gran parte di Cittadini e comitati auspicano una gestione trasparente dell’intera vicenda, con una piena condivisione delle scelte relative al conferimento di rifiuti nel sito di Cupinoro, le cui conseguenze non riguardano solo questa o quella maggioranza, questo o quel partito, ma ricadranno negli anni sui cittadini del territorio e non solo.

Il Sindaco del Comune di Bracciano Giuliano Sala replica che “Come amministrazione comunale stiamo cercando di porre in essere tutti quegli strumenti previsti dalla legge affinché la Bracciano Ambiente nel pieno rispetto delle normative ambientali nazionali ed europee, possa portare avanti la mission per la quale è stata costituita nel 2004 anche a salvaguardia dei sessanta posti di lavoro attuali. E’ importante al riguardo che – conclude Sala – anche gli amministratori di 25 Comuni che oggi utilizzano l’impianto facciano la loro parte”.

Le analisi di laboratorio che potrebbero e forse dovrebbero a questo punto essere oggetto di approfondimento da parte di una Conferenza di Servizi che potrebbe decidere di dare avvio al procedimento di riesame ai sensi dell’art. 29-octies del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. da parte dell’ARPA LAZIO, con un’auspicabile supervisione da parte dei N.O.E., in modo da dare rassicurazioni anche ad agricoltori locali che producono prodotti BIO o caseari che non vorrebbero fossero inquinati, per la salute di tutti.

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