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Roma

BRACCIANO DISCARICA CUPINORO: QUELLO STRANO SILENZIO

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Tempo di lettura 3 minuti "La Storia si ripete, nuovi principi dei rifiuti, o solo silenzio stampa".

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di Marco Tellaroli*

Bracciano (RM) – Ed ora la Politica come si mette, prima volevano cavalcare la protesta della discarica di Cupinoro, quindi SEL, NCD e FI erano sulla cresta dellOnda, tutti uniti contro Zingaretti e il Sindaco Sala PD (di Bracciano ) , dopo questo il documento pervenuto in data 19/05/2014 Prot. 0013307, si sente uno strano silenzio. Nessuno di loro avverte la Cittadina, su cosa può accadere. La Storia si ripete, nuovi principi dei rifiuti, o solo silenzio stampa.

Quindi a due giorni dalle elezioni europee torniamo a parlare di territorio e di rifiuti. La discarica di Cupinoro non ha ancora trovato la propria destinazione nel rispetto della sostenibilità ambientale e della sicurezza in termini di salute territoriale, animale e umana. Il nostro territorio è ancora oggetto d'interesse da parte di molti, come testimonia il protocollo n. 0013307 a firma del cav. Mario Ruggieri, ex dipendente e attuale socio della Municipalizzata, che in ottemperanza della Legge Regionale 267/2000 chiede che la Lazio Ambiente SpA prenda in carico la gestione degl'impianti e del servizio integrato dei rifiuti della Bracciano Ambiente. Secondo la vigente regionale, infatti, le aziende municipalizzate in forte crisi gestionale ed economica possono essere inglobate in Lazio Ambiente che, grazie a fondi pubblici e a investimenti nelle rinnovabili da biomassa, riescono a recuperare decoro e igiene urbani e posti di lavoro. Per intenderci, possiamo guardare l'esempio della riconversione del Consorzio GAIA, con il recupero di 500 posti di lavoro. A chilometri di distanza, stessa situazione, stessa soluzione. L'amministratore unico della Lazio Ambiente, Vincenzo Conte, ex consigliere comunale di Frascati in quota FI, favorevole al biogas come il suo collega Ruggieri, recupera la Bracciano Ambiente e reinserisce nel mondo del lavoro i ventuno cassintegrati e licenziati: dove sta l'inghippo? Le nostre nonne dicevano: «a pensar male si fa peccato, ma s'indovina sempre»: noi lo vediamo nelle centrali a biomassa e nei contratti regionali di lavoro, che obbligheranno gli operativi della Bracciano Ambiente a viaggiare in tutto il territorio della Regione tra scuole, ospedali e trasporti. Da non dimenticare l'intervento del cav. Ruggieri rispetto alle centrali che si vogliono istallare nel territorio di Tarquinia, dove egli specifica il proprio interesse e la propria volontà affinché le centrali siano realizzate anche nel Comune di Bracciano: ricordiamo che nella nostra discarica a cielo aperto sono presenti ben dodici pozzi per l'estrazione del biogas, sarà quello il loro vero interesse?

Secondo le recentissime dichiarazioni del Sindaco di Roma Ignazio Marino, la Capitale avrebbe urgente bisogno di trovare dei terreni fertili per ospitare impianti a biomassa anaerobici; sarà il caso di Cupinoro? Secondo la legge 152/2006, la Regione ha il potere d'intervenire nelle situazioni di forte crisi gestionale ed economica delle aziende municipalizzate; ci domandiamo, la deroga all'art 101, che permette la requisizione degl'impianti e della gestione del servizio integrato dei rifiuti, potrebbe essere la buona soluzione verso il recupero della municipalizzata o è solo l'ennesimo tentativo politico di salvare l'emergenza attuale per mettere le basi della prossima, ennesima emergenza?

 Il nostro territorio dev'essere salvaguardato, le nostre coste devono rimanere integre e la nostra tradizione agricola dev'essere sviluppata in un contesto sociale sano e salubre. Non vogliamo che il nostro bel Parco sia rovinato da insalubri scelte gestionali di piccoli politicanti regionali: vogliamo invece un turismo ecosostenibile, vogliamo materiale da riuso invece del rifiuto. Vogliamo il rispetto verso la capacità decisionale dei cittadini. Basta con i silenzi complici e con le sempre più larghe intese nelle stanze dei bottoni. Vogliamo onestà, vogliamo trasparenza, vogliamo che i fondi pubblici, che sono di tutti i cittadini, siano davvero a disposizione dei cittadini e non solo dei grandi investitori privati.

* Movimento 5 Stelle Bracciano

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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