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Roma

BRACCIANO, DISCARICA CUPINORO: LA PROTESTA ARRIVA AL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO

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Tempo di lettura 4 minutiCoordinamento Rifiuti Zero per il Lazio: "I cittadini sono stanchi di subire soprusi"

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Redazione

Bracciano (RM) – Il 16 ottobre 2013, i cittadini di Bracciano e Cerveteri ed alcune rappresentanze dei comitati di Malagrotta e Falcognana hanno dato il via ad un presidio di protesta sotto il Consiglio Regionale del Lazio in via della Pisana, contro la decisione di trasformare la discarica di Cupinoro (Bracciano) in una nuova Malagrotta e contro una politica regionale sui rifiuti che si ostina a giocare il gioco del totodiscarica sulla pelle dei cittadini, devastando ed inquinando i territori.
“Durante il presidio – dichiarano dal Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio –  è stata messa in scena, sotto forma di farsa, la strategia politica con la quale i nostri amministratori gestiscono la questione rifiuti, sottolineando come questi stessi, anzichè attuare strategie virtuose che prendano esempio da realtà più civili, continuino a pensare che il problema dei rifiuti si possa risolvere solo trovando l'ennesimo buco nel quale nasconderli in barba a tutte le direttive dell'Unione Europee. I cittadini sono stanchi di subire questo tipo di soprusi e dimostrando una civiltà ben maggiore di quella dei propri amministratori, sono disposti a fare la vera raccolta differenziata, quella porta a porta e non quella a parole che negli anni ha lasciato che Roma vivesse un'emergenza. – La nota prosegue – Ora finalmente Malagrotta è chiusa,ma quante Malagrotte hanno in mente di far crescere come montagne, i nostri amministratori? Cupinoro montagna lo è già. Finchè Roma sarà in questa emergenza creata dall'indolenza di decenni di malagestione i cittadini, i loro territori non potranno avere pace, e continueranno a dire no ad un biocidio che di fatto si sta perpetrando da anni e le discariche, gli inceneritori e le centrali a biogas, ne sono la causa. – La nota conclude –
 Ignorare questo da parte dei nostri amministratori, equivale non solo a voltarci le spalle, ma tradire quanto da loro affermato in campagna elettorale”.

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