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BRACCIANO, CUPINOROPOLI: PEZZILLO – TONDINELLI: “LA DISCARICA SARA’ ILLEGALE”

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Tempo di lettura 4 minuti Di rifiuti si muore ed a ridosso della discarica, Luca Pagni ha fotografato greggi di pecore, aziende agricole, scuole per cani e per esseri umani, case, villette e tombe etrusche.

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Luca Pagni

Bracciano (RM) – I Consiglieri Comunali di opposizione (Pdl) Marcello Iacono Pezzillo e Armando Tondinelli tuonano contro le parole ed azioni, definite dai due consiglieri “poco rassicuranti”, del Sindaco di Bracciano Giuliano Sala e del suo avvocato nonché Presidente della Bracciano Ambiente Marcello Marchesi.
"I rifiuti da Roma sono la definitiva dimostrazione del fallimento dell’amministrazione Sala – Marchesi. – Dichiarano Pezzillo e Rondinelli – L’ormai prossimo arrivo dei rifiuti da Roma – proseguono nelle dichiarazioni i due consiglieri di opposizione –  non è frutto del caso o, come ancora sostiene qualcuno, di “coincidenze” ma la scontata conclusione di un progetto fallimentare.

La verità vera su quanto sta accadendo, infatti, è scritta nei fatti che si sono succeduti negli ultimi anni: a causa della colpevole, mancata realizzazione dell’impianto deliberato in Consiglio Comunale nel 2008, dal 6 agosto scorso (e non dal prossimo 1° novembre!) la discarica di Cupinoro è semplicemente illegale, a seguito della promulgazione della circolare del Ministro dell’Ambiente Orlando, ma nessuno se ne è “accorto” fino al momento in cui non si è deciso di prendere i classici “due piccioni con una fava”. Grazie alla “contiguità” politica fra Comune, Provincia e Regione sarà stato fin troppo facile pensare di “risolvere” il problema Cupinoro con il problema “chiusura Malagrotta”: è bastato inventare un’asta pubblica per vendita a privati di 20.000 mc di abbancamento a Cupinoro (assolutamente incongrua, non esistendo privati in grado di conferire tali quantità, come dimostrato dalla totale assenza di partecipanti alla gara!) per suscitare il “casuale” interessamento del Commissario Sottile che ha, ovviamente, immediatamente requisito tale disponibilità.

Va tenuto presente che, in assenza di gara pubblica, mai e poi mai questo sarebbe potuto succedere! Tanto le sconclusionate e “fuori tema” dichiarazioni del sindaco Sala nella super blindata conferenza stampa (ai braccianesi non interessa sapere cosa – gli ormai “famosi” barattoli di rifiuto quasi buoni da mangiare – arriva a Cupinoro ma perchè debba arrivare!) quanto quelle ironiche (il perché lo conosce soltanto lui!) del presidente Marchesi, infarcite di dati disomogenei che fanno comodo solo come sua – insostenibile – giustificazione, non possono in alcun modo nascondere non soltanto il vero e proprio disastro causato dal “ticket Sala-Marchesi” ma anche, e soprattutto, l’estrema difficoltà con la quale si potranno (se si potranno) riparare i danni da loro causati all’intera collettività locale. – Pezzillo e Rondinelli concludono – Il loro allontanamento dagli incarichi ricoperti è, ormai, semplicemente doveroso al fine di limitare le conseguenze del loro sciagurato “governo”!

 

A queste pesanti argomentazioni dei Consiglieri Comunali del Pdl Pezzillo e Tondinelli, ricordiamo che sono vicine le elezioni del Presidente dell'Universita Agraria di Bracciano, proprietaria dei terreni su cui si erge sempre più alta la discarica di Cupinoro, nonostante gli Usi Civici dicano che i terreni siano un bene della collettività, che la discarica non la vuole e segnala una possibile parentopoli nelle elezioni presidenziali, oltre al fatto che in almeno un listino ci sarebbero figure condannate con sentenza definitiva, per le “mazzette” prese proprio per gestire il business di Cupinoro. Abbiamo appurato almeno 12 pagine di sentenza del 2007 confermata nel 2010.

L'8 ottobre , Luca Pagni, insieme con Marco Tellaroli e consorte, si è recato a Cupinoro e dintorni, per verificare, fotografare e pubblicare la situazione attuale della discarica, e del suo impatto su ciò che le stà intorno. Questo al fine di poter sensibilizzare la cittadinanza , sulla gravosa situazione in cui versa, con inquetanti segnali di possibile inquinamento, pericoloso per animali ed ambiente, oltre che per i cittadini che non vedono più riconosciuta la loro Sovranità.

 

 

Di rifiuti si muore ed a ridosso della discarica abbiamo fotografato greggi di pecore, aziende agricole, scuole per cani e per esseri umani, case, villette e tombe etrusche.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
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il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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