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Roma

BRACCIANO CUPINORO, TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI: CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER TRE EX DIRIGENTI

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Tempo di lettura < 1 minutoGli accertamenti seguiti dagli inquirenti della Capitale sono solo un filone della più ampia inchiesta dalla Procura di Civitavecchia sulla discarica

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Redazione Cronache

Bracciano (RM) – Altra bufera giudiziaria colpisce Bracciano. Concorso in traffico illecito di rifiuti. Questa l'accusa contestata a tre ex dirigenti della 'Bracciano Ambiente', rispetto alla gestione della discarica di Cupinoro, che è stata chiusa da tempo. In particolare il pm Silvia Santucci, ha chiesto il processo per Marcello Marchesi, amministratore unico dal novembre 2013 al gennaio 2014 della "Bracciano Ambiente", Andrea Riccioni, direttore generale dal luglio 2007 al gennaio 2014, e Marco Sanna, responsabile tecnico dell'impianto dal luglio 2004 al dicembre 2013.

I tre manager, secondo l'accusa, "cedevano – si legge nel capo di imputazione – ricevevano, trasportavano, esportavano, importavano o comunque gestivano abusivamente, cioè in mancanza della prescritta autorizzazione paesaggistica e del parere vincolante del soprintendente, ingenti quantitativi di rifiuti urbani indifferenziati prodotti dalla raccolta differenziata urbana di 25 comuni".

Gli accertamenti seguiti dagli inquirenti della Capitale sono solo un filone della più ampia inchiesta dalla Procura di Civitavecchia sulla discarica di Cupinoro. Le verifiche riguardano i presunti abusi legati ed i lavori di sbancamento fatti senza autorizzazioni. Il pm Santucci ricorda come "persone offese" il comune di Bracciano, la Regione Lazio, il ministero del'ambiente, la sovrintendenza dei beni archeologici ed architettonici, la Provincia di Roma.

Intanto è di qualche giorno fa la notizia che sono stati revocati i 10 milioni di euro promessi dalla Regione Lazio al Comune di Bracciano per la discarica di Cupinoro. È stata infatti pressochè azzerata la delibera regionale dello scorso luglio da quella successiva del 14 dicembre scorso, essendo intervenuta nel frattempo la sentenza della Corte dei Conti e probabilmente anche per altre verifiche successive.

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