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Roma

BRACCIANO, CUPINORO: BOTTA E RISPOSTA TRA DIPENDENTI E PRESIDENZA DELLA BRACCIANO AMBIENTE SPA

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Tempo di lettura 5 minutiRidolfi: "Percepivo uno stipendio per fare nulla"

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Redazione

Bracciano (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Franco Ridolfi, dipendente della Bracciano Ambiente SpA, firmatario insieme ad altri dipendenti di una precedente lettera,  in riscontro alla nota rilasciata dal Presidente della Bracciano Ambiente SpA Marcello Marchesi.

Ecco la nota:

Spettabile Redazione,
leggo sulla Vostra pubblicazione la “risposta” del presidente Marchesi alla lettera sottoscritta da alcuni dipendenti, fra cui il sottoscritto.

Non avendo la benché minima intenzione di ribattere ad affermazioni la cui maggior parte trova riscontri, se li trova, solo nelle intenzioni dell’autore – con il solo risultato di annoiare chi legge – mi limiterò ad illustrare la mia situazione in quanto, appartenendo a quel “sovraffollamento dei lavoratori non operativi addetti ai servizi pubblici locali” che, a detta dell’avvocato personale del sindaco Sala, aggraverebbe “il peso delle imposte locali a carico delle famiglie braccianesi”, mi ritengo direttamente “parte in causa”.

Per oltre 5 anni ho sostenuto una vertenza con la Bracciano Ambiente S.p.A. per mobbing e demansionamento; cioè, per anni e anni, ho chiesto davanti ad un giudice che l’azienda di proprietà dei cittadini di Bracciano … mi facesse lavorare, visto che percepivo uno stipendio per fare nulla. Per gli stessi anni e anni la Bracciano Ambiente S.p.A., anche nella persona del suo attuale presidente (all’epoca membro del C.d.A.), ha sostenuto che le mie rimostranze erano, sostanzialmente, infondate, ed il sottoscritto, a detta dell’azienda, svolgeva regolarmente le mansioni adeguate al suo livello funzionale e per cui percepiva regolare stipendio.

Il 5 aprile 2012 il Giudice del Lavoro di Civitavecchia ha condannato “la società convenuta a reintegrare il ricorrente nelle mansioni proprie del VI Livello del CCNL ed equivalenti a quelle espletate fino all’aprile del 2005”: è passato più di un anno e mezzo ma quello stesso avvocato Marchesi che oggi addossa la pressoché totale responsabilità dello sfacelo della Bracciano Ambiente S.p.A. all’indolenza ed all’ignavia di quella “pianta organica smisurata, mal distribuita e lautamente pagata” … non ha ancora trovato il modo e/o il tempo non soltanto di ottemperare alla condanna di un giudice ma neanche di darmi la possibilità di rendermi utile all’azienda (come per anni da me richiesto!) e a quelle famiglie braccianesi  per le quali sembra tanto preoccupato … sembra!

Sperando di aver contribuito a riportare un minimo di chiarezza e verità nell’individuazione delle reali responsabilità dell’attuale stato di cose, nel ringraziare per l’attenzione, cordialmente saluto,
Ridolfi Franco
(per adesso ancora) dipendente Bracciano Ambiente S.p.A.)

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