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BRACCIANO (RM) – C’è del grottesco e paradossale nella politica che a volte farne una cronaca asciutta risulta difficile se non impossibile. Ed è per questo che riportiamo non quello che copiano e incollano tutti ma anche le pieghe più imbarazzanti e nascoste di alcune dinamiche politiche che altrimenti verrebbero sommerse da comunicati infiocchettati che dicono tutto e niente.
Donato Mauro, Alessandro Persiano e Marco Tellaroli sono i tre della minoranza consiliare che con una nota accartocciata e scritta in burocratese (poi pubblicata a fotocopia su alcuni giornali locali) fanno un singolare resoconto del Consiglio comunale dello scorso 3 settembre dove hanno sostanzialmente presentato la proposta di annullamento della Deliberazione n. 2 che riguarda il comparto edificatorio in zona “La Lobbra” da cui poi è scaturito un contenzioso tra un privato e il Comune di Bracciano che tutt’ora è pendente presso il Tribunale Amministrativo del Lazio.
Tra l’altro la diversa lettura da parte della Regione Lazio rispetto all’Ente Locale del certificato di destinazione urbanistica redatto dal Comune ha creato l’annullamento di una serie di atti e lungaggini epistolari degne della solita sfiancante routine tra Enti.
Ebbene la nota minoranza, pubblicata dai giornali locali, non è però firmata dal Consigliere comunale di minoranza del Pd Avvocato Claudio Gentili, nonostante quest’ultimo abbia votato a favore della delibera.
Un pittoresco stacchetto a seduta sospesa
Prima che la proposta dei Consiglieri di minoranza venga messa ai voti c’è un pittoresco stacchetto tra i Consiglieri di minoranza a seduta sospesa che fa capire quanto peso danno agli atti che producono, proprio loro che comunque rappresentano una porzione di elettorato in Consiglio Comunale.
A discuterne sono i Consiglieri Claudio Gentili e Donato Mauro
Il Consigliere del Pd Claudio Gentili sembra arrabbiato: “Non se capisce (riferito alla relazione firmata da loro stessi che da li a poco sarebbe stata messa ai voti in Consiglio) se avevi dei dubbi… boh!” dice piccato Donato Mauro a Claudio Gentili e non è tutto perché l’avvocato Pd asserisce chiaramente che anche se quella proposta di annullamento della Deliberazione n. 2 della maggioranza fosse stata votata con tutti a favore, di fatto non avrebbero potuto darne atto: “Ci può esse qualche refuso – dice ancora Donato rivolgendosi a Gentili durante la discussione – guarda che sei impunito, sei… – dice Gentili rivolgendosi a Donato – vabbè so’ impunito – risponde Donato.
Gentili a Donato: “Se nella relazione c’è qualche refuso facciamo la figura del cazzo”
Poi Gentili dice: “Ma se nella relazione c’è qualche refuso facciamo la figura del cazzo. Donato non puoi dirlo… mettiamo l’ipotesi che loro votino a favore io devo andare a votare un deliberato nel quale do atto che la deliberazione oggetto dell’annullamento non ha prodotto effetti giuridici. Chi me lo dice questo? Chi me lo dice che non ha prodotto effetti giuridici? E allora sono costretto a non votà manco a favore. L’hai scritto tu questo?”.
Dall’accesa discussione prima della messa a voto emerge una minoranza che non sa davvero che pesci prendere con un Marco Tellaroli che sembra confuso e che ogni tanto dice qualcosa ma che perlopiù rimane in silenzio. Poi però, il pentastellato firma il comunicato a firma congiunta, mandato ai giornali, che spara contro l’amministrazione senza ben riuscire ad esprimere le proprie ragioni.
Perché ci si convince che quello che viene definito dagli stessi autori come rischio di fare una “figura del cazzo” debba essere digerito dai cittadini? Che figuraccia!
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