BRACCIANO (RM) – Piazza del Comune stracolma per il carnevale di Bracciano. Domenica dalle 14:00 alle 18:00 c’è stata un’altissima partecipazione di grandi e piccini, tutti mascherati.
Obiettivo raggiunto, quello che si erano prefissati gli amministratori comunali: far rivivere il tradizionale carnevale con le sfilate dei gruppi in maschera e i costumi richiamando così la tradizione popolare che nelle intenzioni deve restare viva e continuare ad essere tramandata.
Hanno sfilato i gruppi mascherati delle scuole, i bambini degli asili e le scuole di danza. La sfilata è partita da piazza Pasqualetti ed è arrivata in piazza IV Novembre.
“Voglio ringraziare di cuore – ha detto il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli – tutti coloro che hanno contribuito a rendere il carnevale una festa partecipata e ben riuscita. Questo non sarebbe stato possibile senza la preziosa collaborazione delle associazioni, della Pro Loco di Bracciano, l’Associazione Culturale per il Carnevale Braccianese, gli istituti scolastici e tutti i cittadini che hanno partecipato numerosissimi colorando le piazze di Bracciano. Adesso replichiamo martedì 5 marzo per concludere in bellezza questo momento di divertimento nel segno della tradizione”.
La partecipazione e il coinvolgimento della cittadinanza, associazioni e scuole da parte dell’Amministrazione Tondinelli è stata dunque la chiave di successo per il carnevale di Bracciano che si concluderà martedì grasso (5 marzo ) con un’altra sfilata tra coriandoli e maschere.
“È stata una occasione per ritrovarci – ha concluso il primo cittadino Armando Tondinelli – e per trascorrere insieme ore gioiose. I bambini sono il futuro e i grandi accanto ai più piccoli tornano a divertirsi con spensieratezza. Grazie ancora alla cittadinanza per aver reso il carnevale di Bracciano così speciale”.
Tra insicurezza, abbandono e disagi infrastrutturali, si rischia di presentare un’immagine inquietante dell’Italia mentre la città si prepara al grande evento religioso
Continua il viaggio attraverso le opere “incompiute” in vista del Giubileo 2025, e oggi ci soffermiamo sul capolinea della Metro C di Monte Compatri – Pantano, un’arteria di trasporto che avrebbe dovuto essere già operativa per il grande Giubileo del 2000. Nonostante le promesse e i primi viaggi inaugurali, il progetto ha accumulato un numero incommensurabile di ritardi.
Il viaggio inaugurale
Il 9 novembre 2014, dieci anni fa, i sindaci di Roma e Monte Compatri, Ignazio Marino e Marco de Carolis, celebravano l’apertura simbolica della linea. Oggi, però, la situazione rimane critica.
Secondo le recenti dichiarazioni dell’assessore ai Trasporti di Roma Capitale, Eugenio Patanè, i lavori alla stazione di Porta Metronia stanno procedendo, e il completamento è previsto per ottobre 2024. Patanè ha sottolineato come questa nuova stazione “possa rappresentare un connubio tra l’innovazione urbanistica e la valorizzazione del patrimonio archeologico di Roma”.
Tuttavia, il capolinea di Monte Compatri – Pantano racconta una storia ben diversa.
Dall’assassinio di Ivan Alexandru manca un presidio costante di polizia
Questa area è diventata teatro di una tragedia nel gennaio 2024, quando un giovane di soli 14 anni, Ivan Alexandru, venne assassinato nel piazzale antistante la stazione e nonostante le promesse di intensificare la presenza delle forze dell’ordine e migliorare la sicurezza, la situazione rimane allarmante.
Solo due nuove telecamere sono state aggiunte per sorvegliare un’area che continua a mostrarsi come un “deserto” di sicurezza, priva di un presidio costante di polizia. I servizi per i viaggiatori lasciano molto a desiderare: attualmente, l’unico bagno funzionante è quello femminile, mentre il maschile e quello per diversamente abili rimangono chiusi da mesi.
A questi disagi si aggiungono cumuli di spazzatura accumulati, locali vuoti pieni di rifiuti, (resta aperto ed attivo, per la cronaca, solo un piccolo bar) ed un chiusino straripa ogni volta che le piogge si abbattono sulla capitale, sollevando preoccupazioni circa la gestione delle acque reflue, facendo fuoriuscire liquami maleodoranti. “Qui, ci dice un passeggero, abbiamo paura di venire la sera tardi, è una terra di nessuno. Lo dica a chi governa la città e il nostro Paese. Vengano qui a vedere di notte, non solo a farsi selfie quando quel povero ragazzo è stato ucciso”, denuncia un utente della metro, esprimendo un malcontento palpabile.
Un clima di insicurezza e di abbandono
In questo clima di insicurezza e abbandono, si respira un’aria di preoccupazione in vista del Giubileo 2025 specie a riguardo della stazione di Monte Compatri – Pantano, che potrebbe e dovrebbe diventare un importante punto di accoglienza per i visitatori di tutto il mondo ed invece corre il serio rischio di presentare un’immagine inquietante dell’Italia e della sua capitale.
La città ha bisogno di farsi trovare pronta per l’evento religioso più significativo che culminerà nel 2025 e diventa fondamentale che le istituzioni non solo proseguano i lavori, ma prestino attenzione anche al contesto sociale e alla sicurezza dei cittadini e dei turisti.
Un’adeguata manutenzione e la garanzia di un ambiente sicuro possono trasformare questa “terra di nessuno” in una vera porta d’accesso alla storia e alla cultura di Roma senza dimenticare l’indotto che potrebbe crearsi per l’intero territorio dei Castelli Romani con il comune di Monte Compatri (dove sorge il capolinea nds) “in testa”. Con un potenziale inespresso che attende solo di essere valorizzato, è tempo di agire e non di promettere.
Cinquanta volontari in campo. Partecipazione massiccia per ripulire le aree più colpite dall’incuria nei comuni di Velletri, Nemi e Rocca di Papa
È partita con successo la prima iniziativa del progetto di cittadinanza attiva promosso dal Parco regionale dei Castelli Romani per contrastare l’abbandono dei rifiuti nelle aree verdi protette. Domenica 6 ottobre, circa cinquanta volontari si sono radunati lungo la via dei Laghi, tra i confini di Velletri e Nemi, fino a Rocca di Papa, per ripulire una delle zone più colpite dall’incuria.
Il progetto, fortemente voluto dal commissario straordinario dell’Ente, Ivan Boccali, ha coinvolto associazioni ambientaliste locali come il Circolo Legambiente Artemisio e Fare Verde Velletri – Colli Albani. Le amministrazioni locali hanno collaborato, insieme alla Protezione Civile di Nemi, contribuendo al successo dell’iniziativa.
La giornata è iniziata con il saluto del direttore del Parco dei Castelli Romani, la dott.ssa Emanuela Angelone, che ha illustrato ai partecipanti gli obiettivi del progetto: non solo la rimozione dei rifiuti, ma anche la sensibilizzazione verso la tutela dell’ambiente. “Siamo stati felici e grati di vedere tanta partecipazione e impegno da parte dei cittadini”, ha dichiarato Angelone. “Questa è solo la prima tappa di un percorso che mira a creare un legame più profondo tra la popolazione e l’ambiente circostante.”
I volontari, armati di guanti, pinze e sacchi, hanno raccolto una grande quantità di rifiuti, riempiendo numerosi sacchi di plastica, vetro, carta e materiali ingombranti, come vecchi pneumatici.
“La quantità di rifiuti rinvenuti è stata notevole, segno che c’è ancora molto da fare per sensibilizzare la comunità”, ha aggiunto Angelone.
Il commissario Boccali ha ringraziato le associazioni coinvolte e ha ribadito l’importanza del progetto: “Vogliamo che questo sia un esempio di collaborazione tra istituzioni e cittadini. Solo attraverso un impegno condiviso possiamo sperare di ridurre l’abbandono indiscriminato dei rifiuti.” Ha poi annunciato un avviso pubblico per cercare sponsor tecnici o economici, necessari a finanziare le future operazioni di bonifica ambientale.
Alberto Fantozzi e Fabrizio Battistini, presidenti di Legambiente Artemisio e Fare Verde Velletri – Colli Albani, hanno espresso soddisfazione per l’iniziativa, sottolineando quanto ci sia ancora da fare: “Iniziative come questa non servono solo per ripulire, ma anche per sensibilizzare. Invitiamo altre associazioni e cittadini a unirsi a noi nelle prossime attività.”
Forza Italia, Lega, Noi Moderati, UdC e Io Amo Frascati interrogano il Comune di Frascati sui fondi per riqualificare la scuola. Le famiglie chiedono interventi urgenti per garantire un ambiente sicuro e attività fisica adeguata agli studenti
La Scuola Primaria Tudisco di Frascati, situata nella località di Cisternole, ospita circa 100 alunni distribuiti su sei classi. Costruita negli anni ’70, l’istituto ha visto nel corso degli anni un solo intervento di ristrutturazione, avvenuto tra il 1997 e il 2000. Tuttavia, ad oggi, la struttura versa in condizioni che sollevano preoccupazioni, sia in termini di sicurezza che di fruibilità. I problemi principali riguardano lo stato degli infissi, in legno e ormai “ammalorati” al quale si aggiunge l’assenza di una vernice protettiva che possa evitare, per quanto possibile, ulteriori danni.
foto inviate da alcuni genitori degli alunni
La porta d’ingresso, in legno e non complanare, presenta lacune strutturali, non adattandosi correttamente al pavimento con tutte le conseguenze in caso di pioggia.
foto inviate da alcuni genitori degli alunni
Anche il funzionamento delle maniglie e dei meccanismi di apertura delle porte, sia interne che esterne, è inadeguato e richiede interventi urgenti.
foto inviate da alcuni genitori degli alunni
Un’altra criticità è legata all’impianto elettrico, che necessita di una revisione sostanziale così come l’impianto idrico soggetto a continue perdite con bagni che risultano non idonei per i più piccoli, i quali faticano a raggiungere il rubinetto, correndo il rischio di cadere nel tentativo di arrampicarsi.
foto inviate da alcuni genitori degli alunni
L’assenza di una palestra costringe gli studenti a effettuare attività fisica all’aperto, ma solo nelle rare giornate di bel tempo, poiché l’area verde esterna non è adeguatamente attrezzata per questo scopo.
foto inviate da alcuni genitori degli alunni
In risposta a queste problematiche, è stata presentata, in questi giorni, dopo numerose segnalazioni da parte dei genitori degli alunni, un’interrogazione all’amministrazione comunale di Frascati, al fine di conoscere le misure che si intendono adottare per risolvere le criticità strutturali e le tempistiche di intervento.
foto inviate da alcuni genitori degli alunni
Forza Italia, Lega, Noi Moderari, UdC e Io Amo Frascati chiedono “di conoscere, si legge nel testo dell’interrogazione, se esistono dei finanziamenti per la palestra e l’ eventuale stato del finanziamento e come si intende intervenire affinché gli alunni possano svolgere attività motoria”. La comunità scolastica e le famiglie degli studenti auspicano che le istituzioni si facciano carico di queste necessità e che venga avviato un percorso di riqualificazione della Scuola Tudisco, affinché gli alunni possano crescere e apprendere in un ambiente sano e stimolante.