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Roma

BRACCIANO, AREA METROPOLITANA: ZERBINO DI ROMA O PRINCIPALE COMUNE DELLA PROVINCIA DI VITERBO?

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Tempo di lettura 3 minuti Nel Consiglio Metropolitano i consiglieri eletti nella città di Roma avranno un voto più pesante di quelli eletti nell’ex Provincia

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"Tranne alcuni casi virtuosi come Civitavecchia e Trevignano Romano, che hanno coinvolto la popolazione nella determinazione del proprio avvenire,  i preparativi avvengono dentro le quattro mura dei municipi, in completo silenzio o quasi."

“Prima del 30 settembre è possibile promuovere un referendum consultivo al fine di esprimere la volontà di aderire o meno alla Città Metropolitana."

 

"Il Sindaco di Roma, che è, per legge e per Statuto, il Presidente dell’Area Metropolitana, senza possibilità di sottrarsi alle sue decisioni e senza la possibilità di esprimere in alcuna forma approvazione o disapprovazione nei suoi confronti: egli, infatti, in quanto Sindaco di Roma, continuerà ad essere eletto unicamente dai residenti nel Comune di Roma."

 

A cura del  gruppo Cittadini di Bracciano in MoVimento

Bracciano (RM) – Fervono i lavori per la nascita delle Aree Metropolitana e della riformulazione delle Province in Enti di Secondo Livello. Tranne alcuni casi virtuosi come Civitavecchia e Trevignano Romano, che hanno coinvolto la popolazione nella determinazione del proprio avvenire,  i preparativi avvengono dentro le quattro mura dei municipi, in completo silenzio o quasi. Nonostante sia in ballo il nostro immediato e concreto futuro, si tratta dell’ennesima espressione di gestione della cosa pubblica personalistica e autoritaria – questione che, tra cittadini delusi e disillusi, potrebbe persino venire a noia.

Purtroppo ciò che sta avvenendo ha una portata devastante per le nostre vite, superiore persino alle singole questioni dei rifiuti, dell’arsenico, delle tasse, dei fluoruri perché le racchiude tutte, e molte altre: l’adesione all’Area Metropolitana di Roma. I Comuni appartenenti all’ex Provincia di Roma, infatti, stanno liberamente decidendo se aderire al nuovo mostro di burocrazia pseudo democratica, oppure rifugiarsi in un abbraccio – sicuramente più lineare e sano – di Viterbo, Rieti, Latina e Frosinone. Aderire all’Area Metropolitana, infatti, significa sottostare al volere del Sindaco di Roma, che è, per legge e per Statuto, il Presidente dell’Area Metropolitana, senza possibilità di sottrarsi alle sue decisioni e senza la possibilità di esprimere in alcuna forma approvazione o disapprovazione nei suoi confronti: egli, infatti, in quanto Sindaco di Roma, continuerà ad essere eletto unicamente dai residenti nel Comune di Roma.

A rinforzare ulteriormente lo strapotere della Capitale rispetto ai Comuni provinciali, la legge che prevede che nel Consiglio Metropolitano i consiglieri eletti nella città di Roma abbiano un voto più pesante di quelli eletti nell’ex Provincia, votando per millesimi (come nei condomini). Avremo quindi i Sindaci di Roma che potranno disporre a piacimento del territorio dell’ex Provincia, senza doverne rispondere in termini elettorali: se prosciugheranno le risorse degli altri Comuni per spostarle dentro Roma guadagneranno voti e consensi. Cosa impedirà loro di sfruttarci per guadagnarsi la poltrona del Campidoglio: il loro buon cuore? Quanti voti guadagnerà il Sindaco di Roma spostando nell’ex Provincia i campi rom? E quanti scegliendo di riasfaltare una via della periferia anziché, ad esempio, la Braccianese Claudia? Ma c’è di più: la Città Metropolitana potrà imporre tributi, e i cittadini dei Comuni potranno solo subire. Gli Stati Uniti sono nati quasi 200 anni fa al grido di “No taxation without representation”: i nostri amministratori comunali, due secoli dopo, ci trasformano in colonia al grido silenzioso di “tassateci a piacere vostro”.

Eppure l’antidoto a tutto questo sarebbe già disponibile, grazie al breve perimetro comunale che fa confinare Bracciano con Sutri, Bassano e Oriolo Romano – parliamo della zona boscosa nei dintorni di Vicarello: transitare, in quanto Comune adiacente, nella Provincia di Viterbo, dove diventeremmo il secondo paese per popolazione, posizione attualmente detenuta da Civita Castellana con circa 16 mila abitanti. Nella nuova sede avremmo i numeri giusti perché Viterbo, con i suoi 64 mila abitanti, sia solo un Comune primus inter pares, e noi il polo di riferimento per la bassa Tuscia. Il primo e immediato effetto benefico per la popolazione sarebbe l’abbattimento del costo delle assicurazioni per le automobili, che scenderebbero vertiginosamente: gli unici a non desiderarlo sarebbero gli assicuratori. Nel tempo ne beneficerà immensamente anche il turismo e l’economia, inserendoci in un sistema turistico più evoluto come quello della Tuscia Viterbese, anziché scomparire del tutto davanti alla promozione del centro di Roma. Persino i trasporti ferroviari potrebbero beneficiarne, come dimostrano eccellenze di provincia come Orte e Cassino.

Tu che cosa vuoi per il tuo paese?

“Prima del 30 settembre è possibile promuovere un referendum consultivo al fine di esprimere la volontà di aderire o meno alla Città Metropolitana. Ciò è anche previsto nell'articolo 133 della Costituzione. Nel caso in cui il referendum esprimesse parere negativo all’adesione alla Città Metropolitana esso ne rallenterebbe il processo di istituzione, dando modo alla cittadinanza di capire con quale regole entrarci in futuro oppure rimanere come Comune lacustre, in provincia di Viterbo”. di Avvocato Paolo Morricone.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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