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Roma

Bracciano Ambiente, fallimento. Gentili: "La decisione era prevedibile"

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Tempo di lettura 2 minutiL'avvocato Marcello Marchesi spiega le motivazioni che hanno portato alla decisione del Tribuale

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Red. Politica

 

BRACCIANO (RM) – “Il primo pensiero va ai 50 lavoratori che perdono il lavoro e ai quali va tutta la mia solidarietà. Il mio impegno per continuare a garantire loro una occupazione sarà massimo”. E’ quanto dichiara Claudio Gentili, consigliere di opposizione a Bracciano sul fallimento della Bracciano Ambiente decretato il 21 novembre dalla sezione fallimentare del Tribunale di Civitavecchia. “La decisione – aggiunge Gentili – era prevedibile. E’ evidente che da parte dell’amministrazione comunale non è stata posta in essere alcuna azione mirata al salvataggio della società. Anzi. L’atteggiamento in Consiglio comunale è stato ostile e tutto ciò ha comportato un discapito per i lavoratori. Si apre ora una fase di esercizio provvisorio nell’attesa che venga bandita una nuova gara per l’affidamento dei servizi già assegnati alla Bracciano Ambiente. Si fanno inoltre sempre più pressanti le preoccupazioni per la discarica di Cupinoro. Al riguardo sollecitiamo la Regione Lazio a prendere atto della grave situazione che si è venuta a creare e a intervenire per quanto di sua competenza per scongiurare eventuali danni ambientali al territorio. L’impatto del fallimento anche per la tenuta del Comune di Bracciano – conclude Gentili – resta tutta da verificare ed è in questo ambito da subito poniamo tutta la nostra attenzione”

 

L'avvocato Marcello Marchesi spiega le motivazioni che hanno portato alla decisione del Tribuale "La società è fallita perché, secondo il Tribunale, “il nuovo "piano di sviluppo sostenibile della discarica di Cupinoro”, presentato dalla amministratrice Fiori, appare “in totale discontinuità rispetto alle attività prospettate nella precedente ipotesi di soluzione della crisi”, e prevederebbe il "completamento dell’impianto di fitodepurazione destinato al trattamento delle acque meteoriche di ruscellamento", la "riattivazione dell’impianto di trattamento del percolato", la realizzazione di un "impianto solare termodinamico" e la "coltivazione di essenze vegetali per l’industria farmaceutica”. Tale nuovo piano, presentato dall'amministratrice Fiori, si legge nel decreto, “appare del tutto irrelistico (…) specie considerando che il nuovo piano prevede che, una volta ottenute le diverse autorizzazioni, "la realizzazione dell’impianto sarà perseguita tramite bando di gara europeo o, in alternativa, a seguito di accordi con Enti locali”. – Dichiara in una nota l'ex amministratore della municipalizzata di Bracciano – Peraltro, prosegue il Tribunale, “il nuovo piano non è, all’attualità, stato oggetto di valutazione da parte del consiglio comunale, socio unico della proponente, che, nella seduta del 24.10.2016, si è astenuto dal formulare alcun "parere definitivo sulla validità del piano", limitandosi a deliberare "l’ottenimento da parte della Bracciano Ambiente di tutti i pareri, nulla osta, permessi, autorizzazioni, anche attraverso il ricorso alla conferenza di servizi" e "l’acquisizione da parte della Bracciano Ambiente di tutte le necessarie coperture finanziarie al progetto, tali da garantire l’inesistenza dei pericoli di futuri indebitamenti del Comune di Bracciano”, ed atteso che, “allo stato, non è stata fornita evidenza in ordine all’avvio dei complessi procedimenti amministrativi diretti all’ottenimento dei "pareri, nulla osta e autorizzazioni per realizzare gli impianti descritti nel "Piano di sviluppo sostenibile della discarica in località Cupinoro" (…), il nuovo piano, non approvato dal socio unico, privo delle necessarie attestazioni di fattibilità e carente delle necessarie autorizzazioni amministrative, rappresenterebbe un’operazione esclusivamente finalizzata a ritardare la risoluzione della crisi dell’impresa e il soddisfacimento dei creditori”.