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Cronaca

Borsellino, 25 anni dalla strage: per Mattarella ci sono stati troppi errori nelle indagini

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Tempo di lettura 4 minuti Intanto, è stata danneggiata la stele fatta erigere alla periferia di Agrigento dai genitori del giudice Rosario Livatino, il magistrato ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990

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PALERMO – Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha presieduto il Plenum del CSM dedicato al ricordo della figura di Paolo Borsellino a 25 anni dalla strage di Via d'Amelio, dove persero la vita anche gli uomini della scorta. Alla fine del Plenum, che ha all'ordine del giorno la pratica di Sesta Commissione relativa "alla pubblicazione degli atti su Paolo Borsellino", ci saranno le testimonianze della figlia Lucia Borsellino, del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Franco Roberti e dell'attore Luca Zingaretti che leggerà alcuni passaggi tratti dal volume editato dal Csm.L'Aula del Senato ha osservato un minuto di silenzio in memoria della strage di via D'Amelio nel giorno in cui ricorre il 25esimo anniversario. Il presidente Grasso ha ricordato il "barbaro assassinio" del giudice Paolo Borsellino e gli uomini della scorta: Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina". "Il nostro pensiero – ha detto – è rivolto alle famiglie". Al termine è seguito un lungo applauso dell'Assemblea e i senatori si sono alzati in piedi.

L'Aula del Senato ha osservato un minuto di silenzio in memoria della strage di via D'Amelio nel giorno in cui ricorre il 25esimo anniversario. Il presidente Grasso ha ricordato il "barbaro assassinio" del giudice Paolo Borsellino e gli uomini della scorta: Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina". "Il nostro pensiero – ha detto – è rivolto alle famiglie". Al termine è seguito un lungo applauso dell'Assemblea e i senatori si sono alzati in piedi.

"Di Paolo Borsellino ricordo il sorriso. Solare, simpatico, sempre pronto a farti uno scherzo: quante risate ci ha fatto fare quando rubava le paperelle che Giovanni custodiva gelosamente sulla sua scrivania per chiedergli poi il riscatto". E' il ricordo che il presidente del Senato Grasso lascia sulla sua pagina Facebook in memoria dell'amico Paolo Borsellino. "Frammenti di vita, – aggiunge – che mostrano il volto umano e privato del simbolo che onoriamo in questo triste anniversario. Professionalmente aveva un eccezionale talento, una passione viscerale e una ineguagliabile capacità di superare fatica e delusioni. Sapeva sempre dare il giusto consiglio ai colleghi più giovani: me ne ha dati tanti, preziosissimi, quando iniziai a studiare le carte del maxiprocesso".

"La tragica morte di Paolo Borsellino, insieme a coloro che lo scortavano con affetto, deve ancora avere una definitiva parola di giustizia – ha detto il presidente Sergio Mattarella alla cerimonia di commemorazione di Paolo Borsellino al Csm -. Troppe sono state le incertezze e gli errori che hanno accompagnato il cammino nella ricerca della verità sulla strage di via D'Amelio, e ancora tanti sono gli interrogativi sul percorso per assicurare la giusta condanna ai responsabili di quel delitto efferato".

"Paolo Borsellino ha combattuto la mafia con la determinazione di chi sa che la mafia non è un male ineluttabile ma un fenomeno criminale che può essere sconfitto. Sapeva bene che per il raggiungimento di questo obiettivo non è sufficiente la repressione penale, ma è indispensabile diffondere, particolarmente tra i giovani, la cultura della legalità", ha detto ancora Mattarella.

"Rivolgo un pensiero di gratitudine a tutti i familiari delle vittime della strage di Via D'Amelio – ha detto il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, nel plenum presieduto dal capo dello Stato -. Verso di loro avvertiamo il dovere di sostenere con forza un'insopprimibile domanda di giustizia; essa chiama tutti in causa, senza eccezioni, e dunque ribadiamo la necessità di fare luce piena su quegli eventi di sangue, fino in fondo e senza temere lo scorrere del tempo. Questo intendiamo ribadire alla presenza del Capo dello Stato".

Per la presidente della Camera Laura Boldrini, al "ricordo vivo e profondo" della figura e dell'impegno di Paolo Borsellino deve accompagnarsi "l'impegno delle Istituzioni, della società civile, dei singoli cittadini nel contrasto alla criminalità organizzata". L'Assemblea di Montecitorio ha osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime, cui ha tributato alla fine un applauso unanime.

Intanto, è stata danneggiata la stele fatta erigere alla periferia di Agrigento dai genitori del giudice Rosario Livatino, il magistrato ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990. Il monumento si trova nel luogo in cui il magistrato venne assassinato. A fare la scoperta è stato un operaio che stava passando e che ha subito segnalato il fatto. A dare la notizia sono i responsabili delle associazioni "Amici del Giudice Rosario Livatino" e "TECNOPOLIS" di Canicattì, che da anni organizzano iniziative in memoria del magistrato per il quale è in corso di chiusura la Canonizzazione. Secondo i primi accertamenti qualcuno con un oggetto pesante – una pietra o un martello – ha spaccato in due il cerchio su cui c'era scritto "A Rosario Livatino…" facendo saltare il nome del giudice. Le associazioni presenteranno denuncia.

Ma c'è anche una buona notizia. L'Associazione Nazionale Funzionari della Polizia di Stato si è impegnata a occuparsi del restauro del busto di Falcone recentemente danneggiato a Palermo. "Non di onere ma di vero e proprio onore si tratta" ha evidenziato il Segretario Nazionale Enzo Marco Letizia che ha voluto sottolineare come "in una realtà complessa come quella siciliana i simboli rappresentano qualcosa di importante". "Per questo – ha aggiunto – non solo riteniamo essenziale ricollocare al più presto il busto del giudice Falcone ma crediamo sia significativo che a farlo siano dei Funzionari di Polizia. Poliziotti come erano gli uomini della scorta di Falcone e Borsellino caduti insieme a loro. Un segnale anche per i tanti poliziotti che oggi, come 25 anni fa, continuano a combattere il crimine di stampo mafioso. Una lotta che riteniamo essere una priorità per la sicurezza e l'economia del nostro Paese". Oggi, ricorda l'Associazione Nazionale Funzionari Polizia di Stato, ricorre l'anniversario della strage di Via d'Amelio "e riteniamo perciò particolarmente significativo ricordare quel tragico evento con un impegno a tenere vivi i simboli della lotta alla mafia".

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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