Boom di italiani che espatriano, 107mila in un solo anno. Sempre più giovani e del Nord

di Paolino Canzoneri

ROMA – La Fondazione Migrantes ha presentato oggi il consueto rapporto "Italiani nel mondo 2016". Considerando che nel 2015 il numero considerevole dei connazionali espatriati era di 107.529, si rileva invece un incremento del 6,2% degl iscritti all'anagrafe dei residenti all'estero "AIRE", percentuale riferita a 6.232 persone in più. L'età dei 39.410 giovani che scelgono di partire si aggira dai 18 ai 34 anni, una percentuale del 36,7% che sceglie in primis la Germania con 16.568 preferenze seguita dal nord Italia e precisamente Lombardia con 20.088 e il Veneto con 10.374. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella auspica in un messaggio a monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, che si possano creare sempre e presto quelle condizioni ideali e concrete che possano agevolare i giovani ovunque vadino: "Oggi il fenomeno degli italiani migranti ha caratteristiche e motivazioni diverse rispetto al passato. Riguarda fasce d'età e categorie sociali differenti. I flussi tuttavia non si sono fermati e, talvolta, rappresentano un segno di impoverimento piuttosto che una libera scelta ispirata alla circolazione dei saperi e delle esperienze. La mobilità dei giovani italiani verso altri Paesi dell'Europa e del mondo è una grande opportunità, che dobbiamo favorire, e anzi rendere sempre più proficua. Che le porte siano aperte è condizione di sviluppo, di cooperazione, di pace, di giustizia. Dobbiamo fare in modo che ci sia equilibrio e circolarità. I nostri giovani devono poter andare liberamente all'estero, così come devono poter tornare a lavorare in Italia, se lo desiderano, e riportare nella nostra società le conoscenze e le professionalità maturate". I dati rivelano che il 69,2% quasi 75mila persona ha scelto di trasferirsi all'etero in Europa. Il rapporto cita testualmente: "I giovani hanno una mobilità "in itinere", che può modificarsi continuamente perché non si basa su un progetto migratorio già determinato ma su continue e sempre nuove opportunità incontrate. Pur restando indiscutibilmente primaria l'origine meridionale dei flussi si sta progressivamente assistendo a un abbassamento dei valori percentuali del Sud a favore di quelli del Nord del Paese". Risultano infatti in netto calo le partenze per l'America meridionale ridotte a -14,9% in un anno, stabili quelle per l'America centro-settentrionale mentre 352 italiani hanno scelto le altre aree continentali. Dal rapporto si evince che i maschi espatriati si aggirano oltre i 60mila con una percentuale del 56.1%, i celibi e nubili al 60,2% mentre la fascia più rappresentativa degli Echo boomes ossia coloro che sono nati nei primi anni 80 e metà degli anni 90 si aggira intorno al 36,7% e andano avanti con l'età arriviamo ai 35-49enni al 25,8%. Per i minori le percentuali si attestano al 20,7% con 13.807 under 10 anni mentre mentre il 6,2% ha più di 65 anni (di questi 637 hanno più di 85 anni e 1.999 sono tra i 75 e gli 84 anni). Tutte le classi di età registrano un aumento di partenze rispetto al 2014 tranne gli over 65enni che si aggirano circa dai 7.205 a 6.572.