"BOOM DI ITALIANI A LONDRA"

di Christian Montagna

Basta un semplice giro per Covent Garden o Oxford Street per rendersi conto della massiccia presenza di italiani a Londra. Le bellissime strade londinesi infatti sono colme di attività di italiani. Interi nuclei familiari che in preda alla disperazione hanno abbandonato la penisola in cerca di fortuna. E a Londra, la fortuna l'hanno trovata. Certo perché lì c'è uno stato che funziona. Una città che non riposa mai. Iperattiva 24 ore su 24. Bus, metropolitane, assistenza turistica: è tutto ben funzionante. Un organizzazione studiata ad hoc per conferire maggior confort ai cittadini. I furbetti che evadono il fisco, che non emettono lo scontrino fiscale che non pagano i biglietti della metropolitana qui non sono ammessi.Somiglia al paese dei balocchi che veniva raccontato nelle favole. Eppure a Londra co-convivono numerose culture diverse, ci sono i criminali, c'è lo spaccio di droga ma lo stato non gli garantisce lunga vita. Per noi italiani tutto ciò è un utopia. Molti italiani emigrati a Londra hanno saputo approfittare di un sistema meritocratico per ottenere posizioni di prestigio, altri approfittando di leggi più tolleranti hanno avuto possibilità di attingere a crediti finanziari e hanno creato imperi economici. Ho ascoltato diverse storie: Daniela giovane ragazza 28 enne di origine italiana è emigrata per imparare bene la lingua e ha scoperto l'esistenza di un mondo a noi ignoto, quello del lavoro. Andrea giovane ragazzo sardo dice di non riuscire nemmeno più a stare un giorno nella sua amata terra dopo che nella città inglese ha scoperto il mondo dei sogni. Sentire queste storie fa male. Un giovane che per riuscire a vedere uno spiraglio di luce nel suo futuro è costretto a scappare dall'Italia. Ci stanno costringendo ad un esodo di massa. Soltanto nel 2001 il censimento britannico contava oltre centosette mila residenti nel Regno Unito di cui circa 39 mila a Londra. L'incremento dal 1991 era di ben dieci mila persone per cui se fosse continuato alla stessa velocità oggi sarebbero oltre 50 mila. Uno stato che non imprime una pesante pressione fiscale, che incoraggia l'apertura di aziende favorendo le assunzioni è degno di essere chiamato tale e noi purtroppo siamo lontani da questa concezione. Che fine farà l'Italia se tutti i giovani andranno via? Chi penserà al futuro del paese?. Rimarremo esanimi aspettando che ci prosciughino anche le ultime forze che ti tengono in vita…