Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
Domani sabato 15 settembre nell’ambito della manifestazione Books for peace 2018 e il premio al giornalismo d’inchiesta “Javier Valdez 2018” la scrittrice Nunzia Alessandra Schilirò Vice Questore della Polizia di Stato, autrice del libro “Soli nella notte dell’anima. Come reagire alle molestie in casa, al lavoro, per strada”, sarà premiata dal Prefetto Francesco Tagliente, già Questore di Roma, una vita dedicata al servizio dei cittadini tenendo come filo conduttore i valori fondanti della Repubblica.
La cerimonia si terrà a Roma in via della Conciliazione, 51 presso la sede della Società del Divino salvatore a partire dalle ore 17. Soli nella notte dell’anima non è solo un romanzo, ma una preziosa raccolta di notizie e consigli su come affrontare i reati di genere.
Con questa pubblicazione il vice Questore Schilirò si rivolge direttamente alle vittime di soprusi in ogni ambito della vita – familiare, lavorativa e di tutti i giorni – in cui può irrompere o instillarsi il mostro della violenza con consigli sia pratici sia dedicati al cuore.
Con parole dirette e cariche di umanità l’autrice parla dei segnali da non sottovalutare per capire se si sta vivendo una relazione violenta e come porvi fine, come vincere la vergogna per uscire allo scoperto e denunciare, come disattivare uno stalker; fornisce poi indicazioni su come comportarsi in caso di molestie da parte di sconosciuti o sul posto di lavoro. Infine, con un appello a ognuno di noi, approfondisce quale cultura si possa diffondere per ridurre il numero e l’impatto di questi odiosi reati.
I crimini commessi contro le persone vulnerabili sono i peggiori, perché incidono solchi profondi nell’anima di chi ne è vittima. Sensi di colpa, vergogna, il giudizio della società possono rendere difficile il recupero di se stessi, della serenità e della gioia di vivere.
Spesso ci si dimentica che siamo fatti di corpo e anima, ma soprattutto, quando si combatte contro reati di maltrattamento, è bene agire e reagire con entrambi. E ciò vale per chi li subisce, ma anche per chi vi assiste come familiare, amico o semplice passante.
Due brevi capitoli ci insegnano i termini giusti per definire una vittima e ci ricordano che a subire sono anche gli uomini, non solo le donne, e poi via a parlare dei reati che sono argomento del libro.
Come scrive Tatiana Vanini nella recensione sul suo sito librierecensioni.com, “Colpisce il modo di scrivere dell’autrice che si rivolge direttamente a chi legge come se si trattasse della vittima, un confronto faccia a faccia, ricco di tatto, empatia, professionalità ed intelligenza. Consigli preziosi che vengono donati da chi sa perfettamente di cosa parla, da chi non giudica ma sostiene, conforta, abbraccia e comprende. Temi delicati trattati con la giusta misura, esperienze di casi reali portati ad esempio con rispetto. Capitoli forti e gentili allo stesso tempo, esaustivi, chiari, che si concludono con un breve specchietto riassuntivo dei punti fondamentali.
Nunzia Schilirò non si limita ad esporre i reati di cui possiamo essere vittime in casa, sul lavoro, per strada, ma propone anche delle soluzioni per far sì che questi crimini diminuiscano: cambiare modo di pensare ed insegnare, facendo conoscere l’amore che parte da noi e raggiunge gli altri, contrapposto alla cultura del primeggiare a tutti i costi. Niente di nuovo, ma espresso così chiaramente che assume un’aria di innovazione sorprendente, che invita alla riflessione.
Educare all’amore per far finire la violenza. Insegnare ad amarsi per amare. Imparare ad essere complementari e non in competizione.
Soli nella notte dell’anima è un libro che fa pensare, che ci invita a non essere indifferenti alle difficoltà degli altri, perché tutti siamo connessi e il dolore di uno deve essere il dolore di tutti, perché la gioia da uno si diffonda a molti.
Nunzia Alessandra Schilirò, nata a Catania nel 1978, ha diretto per quattro anni, dal 2014 al 2018, la quarta sezione della squadra mobile di Roma, che si occupa di reati sessuali contro le donne, i minori e le fasce vulnerabili. Ha coordinato il progetto “Questo non è amore” per la provincia di Roma, per prevenire e reprimere il fenomeno della violenza di genere, e il progetto “Blue box” per combattere il bullismo nelle scuole. Nel 2017, ha vinto tre premi (il premio Simpatia per aver coordinato l’équipe romana del progetto “Questo non è amore”, il premio Pavoncella e il premio Sicurezza) per il suo impegno contro la violenza di genere. Ha risolto alcuni dei casi di violenza che più hanno colpito l’opinione pubblica.
Correlati