Roma
Bombe nel lago del Papa, Silvestroni a Raggi: "Riferisca in Consiglio Metropolitano"
Tempo di lettura < 1 minuto Cosa ha scoperto il consigliere metropolitano circumnavigando la costa nel tratto dove si trovano decine e decine di ordigni della seconda guerra mondiale? Guarda il video
di Ivan Galea
Con il pattino sul Lago Albano di Castel Gandolfo per rendersi conto di persona della situazione bombe sommerse in via dei Pescatori: Marco Silvestroni, presidente del gruppo consigliare di Fratelli d’Italia per la Città Metropolitana ha appena presentato una istanza urgente al sindaco metropolitano Virginia Raggi e al delegato all'Ambiente affinché la sindaca a Cinque Stelle riferisca in Aula su una situazione che oggettivamente appare preoccupante. Silvestroni ha chiesto a Raggi di comunicare quali azioni intende intraprendere a riguardo, chiedendo anche di acquisire copia del verbale di esecuzione di fine bonifica da parte della società affidataria dei lavori e copia degli atti di liquidazione da parte della Regione alla ditta esecutrice della bonifica.
Ma cosa ha scoperto il consigliere metropolitano circumnavigando la costa nel tratto dove si trovano decine e decine di ordigni della seconda guerra mondiale a un metro e mezzo di profondità? Intanto, come si evince chiaramente dal video girato dall’Osservatore d’Italia, la zona interdetta dove si trovano gli ordigni non è identificabile da alcun bagnante o natante in quanto non vi sono cartelli o boe o quant’altro che delimiti il perimetro della zona “rossa”. Silvestroni si accorge soltanto di alcuni frammenti di reti che ondeggiano tra le canne nel lago: “Evidentemente – dice Silvestroni – quelli sono frammenti dell’ordinanza del Comune datata 2013”.
In effetti in quell’area è stata fatta solo una bonifica parziale degli esplosivi a giugno del 2013 quando la direzione regionale del Suolo e difesa del territorio affidò i lavori di somma urgenza per la bonifica da ordigni a una ditta impegnando circa 165 mila euro: “A quanto pare – aggiunge Silvestroni – c’è una zona bonificata e l’altra no e allora la domanda sorge spontanea: perché non è stata completata questa bonifica?”.