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di Chiara Rai
Bologna – La procura di Bologna ha aperto un'inchiesta contro ignoti per interruzione di pubblico servizio perché nelle mense scolastiche della città non sono arrivati i pasti. Aperto dunque il “caso Seribo”, che prende il nome dalla società che gestisce il servizio di refezione scolastica in città. Questa mattina il servizio è stato annullato ad insaputa della stessa amministrazione comunale, mentre a lavoro sono andati soltanto 21 addetti su 233. I genitori sono furiosi perché i loro figli sono rimasti a digiuno. Il fascicolo è stato aperto dal procuratore aggiunto Valter Giovannini. I Nas stanno già effettuando gli accertamenti preliminari.
E intanto sono arrivate le scuse del sindaco Virginio Merola: "Nella giornata di oggi – ha detto – anche i cittadini di Bologna hanno sofferto disagi a causa del maltempo e in molti non hanno potuto raggiungere il posto di lavoro, o sono arrivati in ritardo. Questi disagi non possono affatto giustificare quanto avvenuto al servizio di refezione scolastica, a cura della società Seribo”.
Il primo cittadino ha provveduto a chiedere alla società Seribo una relazione puntuale e dettagliata in merito ai fatti accaduti questa mattina e in particolare alle motivazioni che hanno portato all'assenza di un numero così alto di lavoratori, così come comunicato ufficialmente dalla stessa azienda.
“Voglio pertanto individuare e accertare – ha concluso Merola – tutte le responsabilità di quanto accaduto, in modo da poter valutare ogni possibile azione a tutela dell'Amministrazione e delle famiglie".
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