“Le fake news su Bettino Craxi” il libro scritto a 4 mani da Nicola Scalzini e Roberto Giuliano che, documenti e memorie alla mano, ripercorre i fatti più salienti che hanno riguardato in particolare quel decennio della storia moderna d’Italia, che va dal 1983 al 1992.
Un’Italia che nel 1983 era sull’orlo del fallimento e dopo soli 4 anni – siamo nel 1987 – è considerata come un modello da seguire nel mondo.
Gli anni che videro Craxi alla prova di forza decisiva per gli equilibri interni: il referendum dell’85 sui punti di scala mobile promosso dal Pci dove il leader socialista non cercò di evitare lo scontro e vinse quella partita che all’inizio era sembrata senza speranza.
Sono gli anni in cui Craxi affronta la più grave crisi diplomatica della sua carriera, quando ordinò di impedire ai marines statunitensi di ripartire da Sigonella, in Sicilia, con i terroristi palestinesi, tra i quali Abu Abbas, responsabili del sequestro dell’Achille Lauro. Craxi ribadì la sua posizione nettamente a favore della causa palestinese, e su questa base rafforzò il suo rapporto con il leader dell’Olp Arafat, che durerà poi anche quando sarà costretto a ritirarsi ad Hammamet dopo Tangentopoli.
Craxi rimase a Palazzo Chigi fino al 17 aprile 1987, conquistando un record: la permanenza alla guida del governo più lunga della storia dell’Italia repubblicana. Tornato poi al partito, riprese di lena la sua politica: contendere alla Democrazia Cristiana il suo primato, e rilanciare l’offensiva contro il partito Comunista per creare un solo grande partito socialdemocratico.
In questi ultimi anni, in cui è iniziata una concreta rivalutazione della figura di Bettino Craxi, si assiste sovente al goffo tentativo di presentarlo come il primo sovranista ed anche anti europeo.
Delle fake news fa parte anche la storiella del “famoso tesoro di Craxi, che non è mai esistito, ma era necessario per demolire la sua immagine e farlo comparire come un approfittatore, un riprovevole ladro”.
Da attempato forzanovista mai pentito in una DC logorata dal dover governare per oltre 40 anni, trovo da sempre la figura dello statista Benedetto Craxi di grande interesse politico e storico, un pensiero fresco e ancora attuale a definire il vero ruolo della sinistra sociale.
Purtroppo è un martire del comunismo, di quel socialismo scientifico che ancora attenta la vita democratica nel cuore della stessa Europa. Auguri all’autore roberto giuliano e ai suoi compagni dalle idee chiare.
Un ampio ad maiora,insieme per esistenziali intese.
In fede saverio licheri
Saverio licheri
5 Febbraio 2021 at 19:23
Da attempato forzanovista mai pentito in una DC logorata dal dover governare per oltre 40 anni, trovo da sempre la figura dello statista Benedetto Craxi di grande interesse politico e storico, un pensiero fresco e ancora attuale a definire il vero ruolo della sinistra sociale.
Purtroppo è un martire del comunismo, di quel socialismo scientifico che ancora attenta la vita democratica nel cuore della stessa Europa. Auguri all’autore roberto giuliano e ai suoi compagni dalle idee chiare.
Un ampio ad maiora,insieme per esistenziali intese.
In fede saverio licheri