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Cronaca

BENEVENTO, BULLISMO: 13 ENNE PICCHIATO PERCHÉ NON PORTA LA MERENDA AI COMPAGNI.

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Tempo di lettura 2 minutiI carabinieri di San Bartolomeo in Galdo, stanno indagando nella scuola e ascoltando i docenti per tracciare i profili psicologici di questi piccoli bulli.

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di Christian Montagna

Benevento – Una nuova storia di bullismo tra giovani arriva dalla provincia campana. Benevento, giovani violenti riducono in gravissime condizioni un compagno 13 enne. La motivazione? Non gli ha portato la merenda durante l'ora di ricreazione. Dopo aver accusato forti dolori addominali, la vittima è stata trasferita in ospedale e sottoposta ad un operazione. Asportatagli la milza, le condizioni post operatorie sembrano migliorare ma la situazione resta sotto controllo. A pochi giorni da un altro abuso sul 14 enne di Pianura seviziato con un compressore, si torna a parlare di violenza sui minori. I carabinieri di San Bartolomeo in Galdo, stanno indagando nella scuola e ascoltando i docenti per tracciare i profili psicologici di questi piccoli bulli. Nessuno, quel giorno si era accorto dell'aggressione, nemmeno l'insegnante in aula: è quanto fa sapere il dirigente scolastico Salvatore Rampone accorso all'ospedale di Campobasso per esprimere la sua solidarietà all'accaduto. I genitori della vittima sono scossi e preoccupati e lanciano un'appello: «È necessario che sia i ragazzi che i docenti stiano più attenti su quanto accade in classe, avvisando i genitori se si avvertono dolori causati da una caduta o da litigio anche questi appaiono superficiali, perché il nostro ragazzo si è salvato grazie alla prontezza della madre. L’episodio in questione va inquadrato come atto di bullismo vero e proprio, un fenomeno che nella nostra scuola c’è sempre stato e la stessa scuola non è in grado di fronteggiare in modo adeguato e proteggere i nostri ragazzi. Non posso tollerare che mio figlio possa essere stato vittima di bullismo ed estorsione. Doveva portare un panino anche per altri, un fatto gravissimo che siamo abituati a vedere solo nei film. Mi rendo conto che i genitori proteggano i loro figli, ma si mettessero nei miei panni e quelli di mio marito costretti a vedere nostro figlio in un letto di ospedale tra dolori atroci ed un trauma che si porterà dietro per tutta la vita. Ogni nostra azione è tesa ad evitare che altri episodi simili non accadano"

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