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BASSANO ROMANO, ALLARME AMBIENTE: IN ATTESA DELLA DIRETTA RAI…

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Tempo di lettura 7 minutiCemento ad alto rischio per le case e per l’ambiente. Ma i tecnici degli enti pubblici conoscono i codici Cer?

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Luca Pagni

Bassano Romano (VT) – A Bassano Romano la Tuscia Prefabbricati potrebbe essere autorizzata dalla Provincia di Viterbo a realizzare conglomerati cementizi in CLS, usando al posto della sabbia, ceneri, polveri e scorie, forse contenenti rifiuti pericolosi, provenienti dalle centrali termoelettriche ed a carbone di Civitavecchia.

Il ricercatore Giulio Belz, dell'ENEL di Brindisi ha pubblicato  un interessante ricerca su "L’IMPIEGO DELLE CENERI DI CARBONE NEI CALCESTRUZZI". [ CLICCARE QUI PER LEGGERE LA PUBBLICAZIONE ]

Questi i passaggi più interessanti e pertinenti il cementificio, riportati alla pagina 3 della suindicata ricerca: 

"Le ceneri sono il prodotto della trasformazione subita dalle impurità minerali presenti nel carbone (principalmente quarzo, argilla e pirite) a seguito della sua combustione nelle caldaie delle centrali termoelettriche. Nell’impiego delle ceneri di carbone nei calcestruzzi, dal punto di vista chimico, le ceneri di carbone, al pari delle pozzolane naturali finemente macinate, sono capaci di reagire a temperatura ambiente con l’idrossido di calcio (Ca (OH)2) liberato dall’idratazione del cemento Portland  generando silico alluminati idrati di calcio del tutto simili a quelli prodotti dalla reazione del cemento. L’eccesso di calce idrata rappresenta un componente di indebolimento del manufatto finale in calcestruzzo, spesso all’origine del suo degrado nel tempo.  I cristalli di idrossido di calcio sono infatti poco compatti e resistenti, e risultano chimicamente reattivi con numerosi agenti chimici esterni. Fra questi l’anidride carbonica e le acque carbonati che (con formazione di carbonato e bicarbonato di calcio che causano effetti espansivi o dilavanti e la depassivazione dei ferri di armatura) ed i solfati (con produzione di ettringite espansiva)."

 

A fronte di queste attente analisi e valutazioni ci domandiamo cosa potrebbe accadere se la Tuscia Prefabbricati venisse autorizzata da enti pubblici a lavorare sia ceneri leggere di carbone (CER  10 01 02) che fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio (CER 03 03 09), grazie alla Proposta 6549 del 9 maggio 2013 da cui la Regione Lazio ha emanato la determinazione A03805 del 16 maggio 2013 a rettifica degli errori materiali contenuti nella vecchia determinazione A01445 del 27 febbraio 2013 in cui si parlava di rifiuti pericolosi con codice CER 19 01 11. [ CLICCARE QUI PER LEGGERE LA DETERMINAZIONE REGIONALE DEL 16 MAGGIO 2013 ]

Con questo atto si lascia di fatto carta bianca all'ufficio rifiuti della Provincia Di Viterbo che potrebbe autorizzare la realizzazione di conglomerati cementizi con uso di ceneri, polveri e scorie al posto della sabbia. E  questo senza pretendere dall’azienda proponente di ripresentare da capo il suo progetto. 

La struttura del risultante cemento armato o dei semplici foratini come reagirebbero in caso di infiltrazioni di umidità o di rottura di tubi dell'acqua, visto il loro contenuto specifico?

Anche il Dottor Paolo Franceschi, Pneumologo, Membro del Comitato Direttivo e dell’ Albo degli Esperti dell’ ISDE Italia – Medici per l’Ambiente,  ha evidenziato che secondo diversi studi  “le ceneri che derivano dalla combustione del carbone sono fonte di preoccupazione, in quanto è stato dimostrato il loro effetto genotossico e mutageno”. “Oltre alla diffusione in atmosfera degli isotopi radioattivi, deve destare attenzione anche l’ utilizzo delle ceneri derivanti dalla combustione del carbone per  la costruzione di edifici, in quanto   esse  presentano valori di radioattività che eccedono o sono molto vicini ai valori  massimi  di radioattività consentiti“. 

A Musestre (TV) nei mesi scorsi è stata abbattuta una nuova abitazione a causa della scarsa qualità del cemento, dove sono state rilevate  ceneri, diossine, metalli pesanti, sostanze tossico nocive che avrebbero dovuto essere smaltite in discariche speciali e che invece erano finite nei muri di quella casa. Non si può pensare di aver risolto il problema dello smaltimento dei rifiuti, quando le ceneri di combustione finiscono nel cemento e quindi nelle nostre abitazioni.

In Italia, così come pubblicato da AITEC (Associazione Italiana Tecnico Economica Cemento), nei 52 cementifici attivi ora in Italia si utilizzano 680.000 t anno di ceneri e gessi chimici (dati 2011). Nessuno vuole che si lavorino rifiuti per fare edifici civili come case, scuole, uffici o altro. 

I cittadini chiedono che sia tutelato il diritto costituzionale alla  salute ed alla salubrità dell'aria oltre che i polmoni verdi delle faggete di Oriolo e Bassano Romano. La Provincia di Viterbo dovrebbe forse prendere ad esempio la Provincia di Lucca catapultata dal sistema incenerimento alla prospettiva rifiuti zero entro il 2020 con queste valide motivazioni: “gravi criticità emerse nell'esercizio degli impianti di incenerimento, diffuse preoccupazioni riguardo alla tutela della salute e dell’ambiente, le attività proprie della raccolta differenziata, del riuso e del riciclo sono ad alta intensità di lavoro  e pertanto la chiusura degli inceneritori non produrrebbe la perdita di posti di lavoro“.

Questo tenendo conto che a Bassano Romano l’inceneritore ancora non c’è…

Il Decreto LEGISLATIVO 18 maggio 2001, n. 228 tutela le zone aventi specifico interesse agrituristico come potrebbe essere quella tra Bassano Romano, Oriolo Romano e Bracciano. A chi giova la distruzione della faggeta di Bassano dentro il Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano 

istituito il 25 novembre 1999 con L.R. n.36, commissariato per volere della Giunta regionale.

In particolare sotto attacco si trovano la Faggeta e tutto il Bosco di Bassano, questo nonostante il "Bosco Montevano e Cavoni" sia stato riconosciuto come SIC (Sito di Importanza Comunitaria) dalla CEE, per la presenza di un coleottero raro, Rosalia alpina, e come ZPS (Zona di Protezione Speciale) per la presenza di Nibbio bruno, Poiana e Falco Pecchiaiolo.

Anche i pendolari della FL3 Roma–Cesano-Viterbo non vorrebbero respirare nano particelle potenzialmente cancerogene, frutto della lavorazione di codici CER 19 01 11 o 19 01 12. 

A fronte di questo potenziale rischio di disastro ambientale sembra paradossale che l’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Viterbo, Luigi Ambrosini, abbia presentato due progetti affinché la Provincia di Viterbo diventi un distretto rurale d’Europa e la Maremma sia inserita nel patrimonio dell’Unesco. 

L’assessore all’Ambiente Paolo Equitani ha recentemente denunciato le  “aggressioni sempre più frequenti a danno del territorio” evidenziando che “Purtroppo da qualche tempo la Tuscia sembra diventata una terra di conquista. Interi ettari di terreno sono stati sottratti all’agricoltura per installare impianti ad energia rinnovabile, impianti fotovoltaici ed eolici in particolare, con pesanti ricadute sull’impatto ambientale e sulla tenuta del paesaggio. Purtroppo abbiamo le mani legate, la legge non ci fornisce strumenti per difenderci da queste continue aggressioni e manca anche da parte della Regione un piano energetico che detti linee guida ai governi locali ponendo dei paletti al proliferare indiscriminato di questi impianti".

Abbiamo già fatto presente il pubblico timore di possibili infiltrazioni malavitose legate al fatto che Tuscia Prefabbricati operi in stabilimenti della Colacem che ha rapporti con Italcementi, denunciata per collusione con la 'ndrangheta dal  "Decimo rapporto SOS Impresa" presentato da Confesercenti il 22 ottobre 2007, e ripreso nel libro "La deriva" di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella.

Da fonte ANSA ci risulta che L'Italcementi precisa che nessun fatto attributo alla società è stato 'giuridicamente accertato' e che quindi è assolutamente priva di fondamento la deduzione che 'Italcementi ha ceduto alla morsa della ndrangheta''. Il Tribunale di Reggio Calabria nel 2010 ha disposto la revoca della sospensione temporanea dell’amministrazione degli stabilimenti calabresi della Italcementi Spa di Bergamo, che era stata decisa sempre nel 2007. La decisione, dicono gli investigatori, è arrivata a seguito della introduzione da parte della Italcementi: “di innovativi modelli organizzativi volti a fronteggiare il pericolo di infiltrazioni e collusioni (del tipo di quelle accertate nel corso dell’indagini) con la criminalità organizzata”.

Le ceneri sono il prodotto della trasformazione subita dalle impurità minerali presenti nel carbone (principalmente quarzo, argilla e pirite) a seguito della sua combustione nelle caldaie delle centrali termoelettriche Nell’impiego delle ceneri di carbone nei calcestruzzi, 

Dal punto di vista chimico, le ceneri di carbone, al pari delle pozzolane naturali finemente macinate, sono capaci di reagire a temperatura ambiente con l’idrossido di calcio (Ca (OH)2) liberato dall’idratazione del cemento Portland generando silicoalluminati idrati di calcio del tutto simili a quelli prodotti dalla reazione del cemento. L’eccesso di calce idrata rappresenta un componente di indebolimento del manufatto finale in calcestruzzo, spesso all’origine del suo degrado nel tempo. I cristalli di idrossido di calcio sono infatti poco compatti e resistenti, e risultano chimicamente reattivi con numerosi agenti chimici esterni. Fra questi l’anidride carbonica e le acque carbonatiche (con formazione di carbonato e bicarbonato di calcio che causano effetti espansivi o dilavanti e la depassivazione dei ferri di armatura) ed i solfati (con produzione di ettringite espansiva).

Cosa potrebbe succedere se la Tuscia Prefabbricati lavorasse contemporaneamente ceneri leggere di carbone (CER  10 01 02) e fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio (CER 03 03 09) ?

Nella nota della  Provincia di Viterbo la Tuscia Prefabbricati cita questo codice Cer 03 03 09 omettendo di citare “fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio”. Ma i tecnici degli enti pubblici (Regione/Provincia/Comune) conoscono i codici Cer?

La struttura di cemento armato ed i foratini come reagirebbero in caso di infiltrazioni di umidità o di rottura di tubi dell'acqua ?

La cittadinanza insieme ai Comitati Rifiuti Zero chiedeno a gran voce di difendere salute e le faggete di Oriolo e Bassano,  bloccando la possibilità di lavorare rifiuti per fare case. E dicendo  " NO " alla lavorazione di codici CER 19 01 11 o 12 con emissione di nano particelle potenzialmente cancerogene e respirabili anche passando con il treno Roma-Viterbo.

Il Comune di Bassano Romano, cittadini ed associazioni hanno presentato ricorso al TAR.

Venerdì 7 giugno 2013 dalle 7,30 alle 8,00  diretta RAI TV sul posto con "Buongiorno Regione Lazio"

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