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Cronaca

BASILICATA, TUTTI FUORI DA IL QUOTIDIANO DEL SUD: ORA SI PARLA SICILIANO

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Tempo di lettura 4 minuti Se anche l'informazione locale deve essere gestita da fuori regione, siamo destinati a morire..

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di Domenico Leccese

Potenza – Una vera e propria doccia fredda, quella avvenuta la mattina dell'11 gennaio 2016 per i colleghi giornalisti della Basilicata, che si sono visti inibito il sistema editoriale de "Il Quotidiano del Sud" dopo la comunicazione del liquidatore in merito alla messa in cassa integrazione a zero ore di tutto il personale.

"I dipendenti della Luedi – si legge in una nota stampa – società che fornisce il service giornalistico e poligrafico alla società Edizioni Proposta Sud (Eps) per editare l'edizione "Basilicata" del "Quotidiano del Sud" esprimono profondo sdegno, rammarico e rabbia per la decisione unilaterale e improvvisa assunta dal commissario liquidatore della società di collocare la totalità del personale in cassa integrazione a zero ore a far data da oggi (ieri, ndr). Una decisione che, per altro, disattende gli impegni sottoscritti solo un mese fa al tavolo istituzionale con i sindacati e la Regione. Nonostante, avessimo ufficialmente comunicato la nostra disponibilità ad attenerci agli orari indicati dal liquidatore, fino alla convocazione di un nuovo tavolo regionale. A dispetto di questo, – prosegue la nota – la società Eps ha già provveduto ad assegnare la commessa del service per la realizzazione delle pagine a un'agenzia terza campana. Per tali motivi prendiamo la più netta distanza da quanto sarà pubblicato sull'edizione lucana del Quotidiano del Sud che sarà in edicola da domani. La pluralità di un'informazione libera e attenta che fino ad oggi le redazioni di Potenza e Matera del "Quotidiano della Basilicata" hanno saputo garantire, guadagnandosi l'attenzione e il rispetto delle forze produttive lucane, viene messa in discussione dopo 14 anni per motivi poco trasparenti. Come risultato, non solo quello di colpire i lavoratori ma di mortificare un'intera comunità che si è confrontata e ha discusso al fianco del Quotidiano. Su questo – conclude la nota – una riflessione anche con le parti istituzionali della Regione non potrà in nessun modo essere evitata".

Immediati fli interventi delle istituzioni e delle associazioni di categoria. L'Ordine dei giornalisti, nell'esprimere solidarietà ai colleghi, ha emesso un messaggio in cui "auspica che non solo gli organismi della categoria, ma le istituzioni e la società della Basilicata sappiano dare una risposta forte e univoca che miri a tutelare la pluralità del sistema dell'informazione in Basilicata che è garanzia per la crescita regionale e fondamento del sistema democratico".

L'Assostampa ha definito "a dir poco deprecabile il comportamento del commissario liquidatore della società Luedi srl, che edita il Quotidiano del Sud, edizione Basilicata. Tutto ciò disattendendo un accordo con i sindacati, e alla presenza della Regione, sottoscritto neanche due mesi fa. E' quanto meno singolare che appena poche ore dopo la comunicazione della interruzione dell'attività della società Luedi, l'editore Eps (società committente del service a Luedi) avesse già trovato un'altra società a cui affidare le pagine lucana. Un tempismo sospetto, considerata la lentezza con la quale, negli ultimi anni, l'editore ha centellinato le risposte relativamente a progetti di rilancio o sopravvivenza della redazione della Basilicata. Siamo a fianco dei lavoratori per qualunque azione volessero mettere in campo. Nel frattempo abbiamo chiesto alla Fnsi (Federazione nazionale della stampa) di invitare la Presidenza del Consiglio dei Ministri ad attivare opportuni controlli per verificare la liceità dei comportamenti adottati e se esistano ancora le condizioni per erogare a Eps i previsti finanziamenti nazionali per l'editoria. Inoltre stiamo valutando, insieme ai nostri legali, la sussistenza di eventuali profili penali in una vicenda che perseguiremo in tutte le sedi giudiziarie. Chiediamo che la Regione Basilicata faccia altrettanto e che metta in campo tutte le opportune iniziative, tra le quali la convocazione urgente di un tavolo vertenziale, affinché si eviti la chiusura di una testata che da quattordici anni racconta la Basilicata e i lucani, assicurando un fondamentale presidio di democrazia.

Il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri ha dichiarato: "Il danno che ne deriva, legato innanzitutto alla garanzia di pluralità dell'informazione e subito dopo ai posti di lavoro che si perdono, rappresenta un passo indietro nel contesto complessivo dell'informazione che non si può accettare. Ritengo fondamentale e urgente un confronto sindacale e istituzionale che garantisca la prosecuzione di questa esperienza importante e significativa, evitando meccanismi come quello della cassa integrazione a zero ore che mortifica i giornalisti e il personale e impoverisce la qualità dell'informazione".

Così in una nota Marcello Pittella presidente della Regione Basilicata: "Insieme con l'assessore Liberali eravamo impegnati da mesi ad affrontare la delicata situazione venutasi a determinare in seno alla Luedi, la società che fornisce il service giornalistico e poligrafico per l'edizione Basilicata del Quotidiano del Sud. Con una decisione unilaterale che vanifica il lavoro avviato e mortifica l'impegno profuso dai giornalisti lucani, dall'Associazione della Stampa e dalle stesse Istituzioni, il commissario liquidatore della società, disattendo gli impegni assunti al tavolo regionale, ha deciso di porre da oggi i lavoratori in cassa integrazione a zero ore, affidando di fatto la fattura del giornale ad una società campana. E' un atto gravissimo, oltre che scorretto e fortemente lesivo della realtà professionale lucana, che, per quanto ci riguarda, non potremo far passare sotto silenzio in tutte le sedi istituzionali interessate. In questi ultimi 14 anni, con il loro lavoro, i giornalisti del Quotidiano della Basilicata hanno contribuito ad animare la vita democratica della nostra regione, garantendo un pezzo importante di quella libertà di informazione di cui tutti dobbiamo essere fieri custodi. Mi auguro che nelle prossime ore, ripristinando corrette relazioni sindacali, possano crearsi le premesse per riprendere il confronto avviato in seno al Dipartimento regionale Attività Produttive."

Solidarietà a tutti i colleghi. Quella dei service esterni dalla Sicilia con tutta probabilità serve per poter continuare a mantenere i requisiti per accedere ai contributi pubblici. Ma la qualità? E il fomentare il cannibalismo nella professione? La società dopo 14 anni in Basilicata aveva il dovere di cercare una soluzione mediata con grafici e redazione, non compiere un'azione di commando. cari colleghi e amici del Quotidiano cautelatevi legalmente con immediatezza e (per quel che può valere) chiedete l'intervento di Assostampa e Ordine Giornalisti. Un pezzo importante della informazione lucana lascia il territorio. La più totale e sincera solidarietà alla redazione lucana del Il Quotidiano della Basilicata.

Forse da domani molta gente non acquisterà più Il Quotidiano, come probabilmente faranno con dignità tutti i lucani. Se anche l'informazione locale deve essere gestita da fuori regione, siamo destinati a morire.

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Cronaca

Incendio nel Materano, morti due vigili del fuoco, “Volevano salvare una famiglia”

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 “Volevano salvare una famiglia, la cui abitazione era messa in pericolo dalle fiamme.

Ma sono caduti in un dirupo e sono stati avvolti dalle fiamme”.

Sono le parole del sindaco di Nova Siri (Matera), Antonello Mele, riferendosi alla morte di due vigili del fuoco in contrada Cozzuolo.

Secondo quanto si è appreso, entrambi avevano 45 anni ed erano in Matera.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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