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Editoriali

BASILICATA, EMERGENZA TRASPORTI. L'ASSESSORE BERLINGUER: "PRESTO BUONE NOTIZIE"

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Tempo di lettura 7 minuti"Il Ministro si è dimostrato molto attento a questa nostra esigenza."

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di Domenico Leccese

Potenza – La Basilicata si conferma una regione difficilmente raggiungibile. Questo quanto emerso dal rapporto su trasporti e logistica, dell’ufficio studi della Confcommercio. Ma oltre alla raggiungibilità, è emerso come sia difficile da esplorare il suo interno, per via delle carenze infrastrutturali. Nella classifica nazionale stilata nel rapporto, la Basilicata si classifica penultima in accessibilità regionale, dopo la Calabria e prima della Sardegna. Il territorio è tagliato fuori dall’alta velocità, mal collegato, con le grandi arterie che attraversano il paese e perdipiù, senza aeroporto.
Ma la questione dell’accessibilità comprende anche il grado di competenze digitali, perché: “la dimensione digitale è una condizione necessaria, anche se non sufficiente, per adeguare i servizi logistici alle sfide della globalizzazione.” Migliorare il livello di collegamento, inoltre, consentirebbe di abbassare il costo del trasporto, con effetti benefici non solo per le imprese, ma anche del livello di competitività di tutto il mezzogiorno.

Questa la lettera aperta di Renato Pezzano a Trenitalia e all’assessore all’ambiente e territorio della Regione Basilicata, Aldo Berlinguer.
"Carissimo assessore, è con vivo interesse che seguo tramite i TG regionali le vicende relative ai disservizi ferroviari della nostra Basilicata e le conseguenti dichiarazioni sue e dei delegati di Trenitalia. Io sono un chitarrista di professione, votato alla musica da ormai venticinque anni, ma coltivo questa passione per la ferrovia da quando ne avevo tre o quattro, mutuata dall’amore del mio papà per la materia. Crescendo, non solo ne ho fatto passione ma per un periodo ho anche studiato per diventare macchinista, quindi conosco bene aspetti squisitamente tecnici sia delle macchine sia dei tracciati ferroviari. Negli anni poi ho cambiato strada ma ho mantenuto strettissimi contatti con l’ambiente ferroviario viaggiando spessissimo, con la compiacenza di qualche macchinista amico o semplicemente gentile, in cabina, soprattutto sulle tratte tra Roma e Potenza (la famigerata Roma – Napoli – Salerno – Potenza che prosegue fino a Taranto), e spesso sul famoso intercity 707 che riempie le cronache quotidiane con i suoi disastrosi ritardi. Vorrei fare a lei e ai delegati di Trenitalia delle precisazioni di carattere puramente informativo ma abbastanza preciso.

La tratta Battipaglia – Potenza è stata ultimata, allo stato attuale del percorso, nel 1880 (si, ha letto bene, 1880) ed è rimasta tale come linea, a parte le sostituzioni dei binari delle traverse etc., obbligatorie ogni tot anni, ma la linea di per se è identica a quella di centotrentacinque anni fa, cioè tortuosa, lenta e soggetta a notevoli pendenze. Avendola percorsa, come già detto, parecchie volte in cabina spiccano lo strettissimo raggio delle curve, ad esempio sotto Balvano, Romagnano, con limiti di velocità che non possono superare i settanta chilometri orari, pena il rischio di deragliamento, gallerie la cui luce NON permetterebbe il passaggio, ad esempio, di un moderno ETR 500 (il famoso Frecciarossa per intenderci) perché si incastrerebbe, le pendenze che spesso sono state triste teatro, soprattutto in inverno con le nostre temperature rigide, di locomotori moderni da migliaia di kilowatt di potenza che NON riescono a salire, slittando, da Bella Muro a Picerno – Tito. Il tratto, per giunta, è a binario unico fino a Battipaglia, costringendo quindi i treni a fermarsi per consentire l’incrocio in stazione con i treni provenienti dalla direzione opposta, quindi alimentando soste ulteriori anche in stazioni dove i passeggeri NON devono scendere… Ricordo, ad esempio, essendo ormai ultraquarantenne, dei tempi d’oro del Pendolino (tecnicamente ETR 450) che rappresentò una conquista incredibile per la nostra regione…Ebbene, anche il pendolino famosissimo ci metteva lo stesso identico tempo di un regionale (forse risparmiava qualche minuto) perché costretto, sia per beghe squisitamente politiche sia per esigenze territoriali, a fermarsi a un mucchio di stazioni intermedie (Bella Muro, Eboli) dove per giunta si poteva scendere solo dalle prime tre carrozze di testa, con tanto di avviso del capotreno, in quanto la stazione, troppo corta, non riusciva a contenere l’intero treno per tutta la sua lunghezza. La tratta per Taranto, fino a stazioni come Tricarico, non gliela voglio nemmeno descrivere, solo verso la piana di Ferrandina la ferrovia comincia ad essere come dovrebbe essere, riuscendo a toccare addirittura punte velocistiche di cento chilometri orari… Sulla questione ferrovia a Matera (capitale della cultura 2019) non voglio nemmeno ragionarci perché mi viene da piangere. Anche in Toscana, che visito spesso, viaggiano ancora su tratte a trazione diesel (quindi non elettrificate), per esempio la Chiusi – Siena, la Siena -Firenze, e anche lì hanno il loro daffare, ma sicuramente non pensano ad elettrificare, con un esborso di soldi incredibile, una linea che, viaggiando con treni elettrici, assicurerebbe FORSE un risparmio di tre minuti sul tempo di percorrenza generale, perché se il binario è tortuoso, anche se ci mettiamo sopra l’ETR 1000 che raggiunge i 400 chilometri orari sempre a settanta dovrà viaggiare…quando ero bambino, ricordo che la linea fu chiusa per dieci anni (Battipaglia Potenza) per l’elettrificazione, modificando le gallerie che erano troppo basse (ma se ne accorsero solamente dopo che ci arrivarono con i pali elettrici…) modificando i ponti, le pendenze, per recuperare cosa? Cinque (si, ha letto bene anche qui, cinque) chilometri orari di velocità in più, solo in alcuni tratti, mantenendo inalterato il tempo di percorrenza. Dieci anni di lavori, non le riassumo il conto della spesa… Con tutto il rispetto, vero, che nutro verso le istituzioni e verso Trenitalia, non sarebbe il caso di cominciare a pensare magari che i lucani, o meglio alcuni lucani, si sono tolti l’anello al naso e hanno cominciato a ragionare realmente sulle cose, magari informandosi? Vogliamo cominciare a ragionare sul perché dell’isolamento cronico di una regione, orograficamente sicuramente svantaggiata ma non più di altre meglio servite, e a parlare di soluzioni concrete e soprattutto attuabili in tempi brevi, prima che anche io me ne scappi da questo posto per far fare a mio figlio un giro in treno decente? O dobbiamo continuare ad ascoltare, per altri quindici, venti, trent’anni, che Trenitalia vuole fare una galleria lunga lunga fino a Salerno con un binario dritto per far passare il Frecciarossa fino a Potenza a duecento all’ora che però farebbe circa venti passeggeri al giorno e magari, da un punto di vista puramente aziendale, come investimento a lungo termine non sarebbe poi così conveniente?"

Questa la lettera aperta dell’assessore regionale
Aldo Berlinguer. sulle sollecitazioni di Renato Pezzano relative alla qualità dei servizi di trasporto apparse sui giornali locali: “Dire e fare nei servizi ferroviari in Basilicata”.

"Caro dott. Pezzano,
ho apprezzato la Sua lettera, pubblicata qualche giorno addietro, con la quale pungolava me e l'Amministrazione regionale ad investire, con lungimiranza, sulla qualità dei servizi di trasporto in Basilicata. Credo Le siano noti gli sforzi che il mio Dipartimento sta impiegando nella rinegoziazione dei rapporti con i Gestori del servizio e dell’Infrastruttura ferroviari (Trenitalia e RFI), grazie alla quale stiamo ottenendo alcuni importanti risultati in termini di ammodernamento fisico della rete regionale (lavori di rinnovo impiantistico e dell’armamento sulla linea ferroviaria Potenza-Foggia nell’ambito del CIS NA-BA), di nuovo materiale rotabile ferroviario da immettere sulle linee regionali già entro l’anno 2015 in sostituzione di treni non rinnovati da oltre 40 anni, di riorganizzazione dei programmi di esercizio, razionalizzando le fermate e velocizzando i tempi di percorrenza dei treni regionali in coincidenza con l’Alta Velocità su Salerno-Napoli e su Foggia già dal prossimo cambio orario di dicembre 2015. Accanto alle suddette azioni, contrattualmente di diretta competenza regionale, è necessario rivendicare al Governo il miglioramento dei collegamenti ferroviari di lunga percorrenza Taranto-Roma rientranti nel contratto nazionale dei servizi universali pagati dallo Stato. La qualità di quel servizio costituisce ormai elemento non più procrastinabile. Consapevoli delle carenze dello standard fisico del tracciato tra Potenza e Battipaglia, la velocizzazione del servizio può nel breve termine avvenire solo mediante l’utilizzo di materiale rotabile più performante che da Salerno a Roma possa essere instradato sulla rete dell’Alta Velocità facendo così recuperare e risparmiare notevole tempo rispetto all’attuale Intercity. Infatti abbiamo più volte chiesto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e ai Vertici di Trenitalia, da ultimo nell'incontro che il Presidente ed io abbiamo avuto col Ministro Delrio giovedì scorso a Roma, la velocizzazione degli Intercity Taranto Potenza Salerno Napoli Roma, raddoppiando le due attuali coppie di treni Intercity e garantendo l’esercizio di n. 4 coppie di treni da effettuarsi con materiale rotabile meno datato e più performante. Tale intervento, ritenuto peraltro tecnicamente fattibile anche da parte della stessa Trenitalia, comporterebbe una riduzione dei tempi di percorrenza sull’intera tratta di oltre un’ora (da Potenza a Roma si passerebbe dalle 4h 30’ attuali a circa 3h 15’). E’ evidente che la velocizzazione non è legata all’ aumento di velocità dei rotabili nelle tratte ricadenti nel territorio regionale, ma all’instradamento sulla linea ad alta velocità nella tratta Salerno-Roma. Pertanto abbiamo ritenuto doveroso chiedere al Governo di farsi carico del costo aggiuntivo annuo di tali servizi rientranti nel contratto di lunga percorrenza tra Stato e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Il Ministro si è dimostrato molto attento a questa nostra esigenza.
Mi auguro pertanto che presto avremo buone notizie”.

Domenico Leccese per L'Osservatore D’Italia ha intervistato Renato Pezzano

Renato, la risposta, dell’Assessore Aldo Berlinguer, la ritieni soddisfacente?
Innanzitutto voglio ringraziare pubblicamente l’assessore Berlinguer per essersi messo a disposizione e aver risposto, pratica non consueta dalle nostre parti, quindi direi un ottimo segnale, almeno nelle intenzioni, di dialogo con i cittadini da parte delle alte istituzioni.
La risposta dell’assessore in parte mi convince in parte no, e spiego il perché: sulla possibilità di razionalizzare le fermate e quindi ridurre i tempi di percorrenza sulla tratta Potenza Salerno si deve necessariamente lavorare, e questo da anni, perché non sono più giustificabili fermate intermedie in stazioni dove, nei giorni migliori, salgono o scendono due persone, con un dispendio di tempo che supera i cinque minuti a sosta; sulla possibilità di raddoppiare gli intercity questo dipende solamente dalla volontà aziendale di Trenitalia, la vedo difficile poiché gli intercity, in questo momento storico, sono la categoria ferroviaria più abbandonata a se stessa, e questo lo dico a ragion veduta, dopo aver parlato con parecchi capitreno o macchinisti dei suddetti convogli, in quanto le risorse oramai sono convogliate tutte sull’alta velocità e in alcune zone sul trasporto regionale, mentre gli intercity sono letteralmente lasciati allo sbando, vagoni sporchi, locomotori in avaria ogni giorno, ritardi di ore su tutte le tratte ( il nostro 707 Roma Taranto ne è la riprova ) .
Per quanto riguarda l’ammodernamento dei rotabili sulla linea per Melfi – Foggia, qual è il tuo punto di vista?

si attendevano i nuovi treni diesel ATR 220 detti Swing, ma hanno dato problemi di carattere informatico sulle linee in Toscana, nei test preliminari, non riescono a dialogare con i sistemi di segnalamento presenti sui binari
(i cosiddetti preavvisi al macchinista, semafori, rallentamenti etc.) e quindi bisognerà prima attendere che si risolvano questi bug di carattere tecnico
(mi risulta, tra l’altro, che la regione Basilicata fosse in ritardo sul pagamento dei treni di cui sopra per cui Trenitalia aveva sospeso la fornitura, ma questo devo approfondirlo) .
Infine, sulla possibilità di viaggiare su materiale veloce già da Taranto o da Potenza, potrebbe paventarsi solamente l’utilizzo di un Frecciabianca , poiché il Frecciarossa non potrebbe arrivare da noi a causa della tortuosità del tracciato dopo Eboli, e quindi sarebbe forse plausibile l’instradamento del Frecciabianca stesso sulla tratta AV (AltaVelocità) da Salerno verso Napoli-Roma.
Sarebbe l’unica soluzione forse davvero razionale, ma Trenitalia è davvero disposta a spostare uno dei suoi treni di punta verso il nostro “disabitato” territorio, per dirla come Brignano???
Attenderemo fiduciosi dicembre 2015 con il nuovo cambio di orario che dovrebbe portare delle novità, a detta di Trenitalia, sulle nostre linee, e nel caso, faremo un pubblico encomio a chi di dovere.
Nell’attesa, ragioniamo sulle cose.