Banca Popolare del Lazio, raccolta compulsiva di deleghe e l’idea di una terza lista: torna a parlare Domenico Capitani

A pochi giorni dalla prima intervista, torniamo a chiedere aggiornamenti all’imprenditore agricolo Domenico Capitani che sta aiutando un gruppo di professionisti a formare una lista per l’elezione del nuovo CDA della Banca Popolare del Lazio che sia contrapposta a quella promossa dai vertici della Bpl, i quali senza aspettare la scadenza naturale del loro mandato si sono dimessi in massa e usufruiranno delle elezioni “online” previste per legge dalla normativa anticovid ancora in vigore.

Come procede la corsa alla presentazione della lista dove lei per altro, lo ricordiamo, non è candidato?

Non pensavamo di scatenare tutto questo putiferio dando vita ad una lista dei soci alternativa alla lista del Cda della banca invece siamo alla “lesa maestà“.

Perché crede che un’azione così legittima sia stata vista come un affronto più che un atto di democrazia?

Senz’altro. Qualsiasi azione che possa soltanto lontanamente minare la possibilità che certe poltrone non vengano più confermate per i soliti noti è vista come un grande affronto. Vorrei invece informare che è un diritto dei soci previsto dalla legge e dallo statuto della banca cooperativa quindi non lediamo nessun diritto altrui, non ci vogliamo comprare la banca non vogliamo sistemarci, visto che non siamo candidati, la nostra lista è composta da professionisti che rappresentano un po’ tutti i territori dove è presente la banca e da esperti del settore di grande rispetto.

Qualcuno sta anche mettendo in giro la voce che volete portare la banca a Latina. È vero?

Non vogliamo assolutamente portare la banca a Latina, Velletri per noi è sacra, intendiamo fermamente dare l’opportunità ai soci di scegliere tra più nomi, com’è giusto che sia.
Non capiamo tutta questa agitazione: soci convocati a pranzo all’interno della sede centrale, ci dicono cucinava Benito, e se lo avessimo saputo saremmo venuti anche noi a gustare l’ottima cucina. Poi ci sono stati soci meno fortunati convocati nelle filiali per firmare deleghe. Per quale lista se ancora non scade il termine di presentazione?

Si dice che la banca stia preparando un’altra lista

Ne siamo felici anche se ci chiediamo: con quale scopo ne realizzano un’altra visto che ce ne hanno già una?

Invece voi continuate a raccogliere adesioni. Sembra proprio che non vi lasciate intimorire da nulla.

Siamo molto motivati. I soci che volessero sottoscrivere la nostra lista lo possono fare in piena autonomia e libertà presso il notaio Riccardelli con studio a Latina.
Tra le tante pochezze di questa vicenda c’è nè una che mi rattrista di più delle altre: l’indifferenza totale da parte di chi è preposto al controllo. Sono dinamiche che non restano indifferenti a molte persone.

Come pensa che andrà a finire?
Noi riteniamo di aver già di aver ottenuto un primo grande successo che è quello di aver insinuato un nuovo virus in Bpl, visto che i vertici si considerano ancora in pandemia per l’assemblea ma non per i pranzi tra soci privilegiati. Ormai abbiamo insinuato il virus della democrazia e innescato un percorso impossibile da interrompere.