Scienza e Tecnologia
BAMBINI MORTI DI INFLUENZA: TUTTA COLPA DELL’INTEFERONE E DI UNA MUTAZIONE GENETICA
Tempo di lettura 7 minutiIl vaccino antinfluenzale pur essendo consigliato è stato dichiarato inefficace, delle bambine in USA sono morte pur essendo state vaccinate
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10 anni agoon
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di Cinzia Marchegiani
Notizie preoccupanti ci erano arrivate dagli USA che purtroppo riportavano di decessi di bambine/ragazze colpite dall’influenza pur essendo state vaccinate, una bambina di 3 anni, un’adolescente di 14 anni e un’adulta di 37 anni. Lo stesso Mail on line specificava che in totale, più di 8.000 persone sono state ospedalizzate con l'influenza dall'inizio di ottobre 2014, con gli anziani i più colpiti, (fonte CDC). Gli stati centrali, tra cui Oklahoma, Kansas, Colorado e Texas – riportava l’articolo – hanno riportato la più alta incidenza di malattie influenzali, la maggior parte delle vittime hanno sofferto di uno dei due ceppi di influenza A, nonostante, finora in questa stagione, un maggior numero di persone che hanno avuto il vaccino contro l'influenza dello scorso (40,3 per cento sono stati vaccinati all'inizio di questa stagione, rispetto al 39,5 per cento all'inizio della scorsa stagione). La notizia aveva scioccato l’America: “La morte di Keira arriva anche dopo che il CDC ha riferito che la scorsa settimana che più di tre quarti delle persone che hanno avuto l'iniezione – che contiene i ceppi di influenza A.”
In realtà qualcosa di importante è emerso poi scientificamente, il vaccino prodotto non era efficace, perché come riportato nel 14 febbraio 2015 dal rapporto MMWR della stessa CDC, il vaccino progettato offriva una protezione ridotta e questo sottolineava la necessità di prevenzione e di trattamento aggiuntivi sforzi in questa stagione, compreso l'uso appropriato di influenza di farmaci antivirali per il trattamento. Anzi nel comunicato Joe Bresee, capo Filiale in Divisione Influenza del CDC impartiva le istituzioni sanitarie:”i medici devono essere consapevoli che tutti i pazienti ricoverati in ospedale e tutti i pazienti ambulatoriali ad alto rischio di complicanze gravi dovrebbero essere trattati il più presto possibile con uno dei tre influenzali disponibili farmaci antivirali, se l'influenza si sospetta, indipendentemente dallo stato vaccinale del paziente e senza aspettare i test di conferma"
LA MUTAZIONE DEL GENE IRF7 E’ IL RESPONSABILE DELLA MANCATA PRODUZIONE DI INTERFERONE
L’interferone è una sostanza proteica, più propriamente un gruppo di proteine endogene (prodotte dal corpo) che svolgono attività antivirali non virus-specifiche, prodotte in seguito alla penetrazione di virus. Grazie all’azione l’interferone il corpo umano riesce a proteggere dalla stessa azione virale che ha stimolato la sua sintesi, quindi determinante per debellare l’infezione stessa che può essere un raffreddore, il morbillo e altre malattie da virus, come l’influenza stessa. Una nuova ricerca dagli scienziati Rockefeller University, pubblicato il 26 marzo sulla rivista Science, aiuta a spiegare perché un piccolo numero di bambini che prende il virus dell'influenza finiscono in ospedale, e devono avere bisogno dei ventilatori per respirare, anche quando i loro familiari e amici, recuperano facilmente. I ricercatori hanno esaminato i campioni di sangue e tessuti da una giovane ragazza che, all'età di due anni e mezzo, ha sviluppato la sindrome da stress respiratorio acuto dopo aver contratto l'influenza, e ha finito per combattere la sua vita in ospedale. Anni dopo il suo calvario, che è sopravvissuta, gli scienziati guidati da Jean-Laurent Casanova hanno scoperto che potrebbe essere spiegato da una rara mutazione che ha e che le impediva di produrre una proteina, appunto l'interferone, che aiuta a combattere il virus.
Lo stesso Casanova spiega questa scoperta importantissima: "Questo è il primo esempio di una comune infezione isolata e pericolosa per la vita di infanzia che è dimostrato di essere anche una malattia genetica". La buona notizia di questi risultati, tuttavia, è che i medici hanno una nuova opzione di trattamento per i bambini che sviluppano misteriosamente casi gravi di influenza. "Questa scoperta suggerisce che si potrebbe trattare grave influenza dell'infanzia con interferone, che è disponibile in commercio" – continua soddisfatto il Casanova, che è il professore e capo del St. Giles Laboratorio di genetica Umana di Malattie Infettive a Rockefeller. Il fatto che i geni di un bambino potrebbero influenzare la gravità della sua malattia non è stata una sorpresa per i membri del laboratorio di Casanova, che hanno studiato questo fenomeno da decenni. Ad esempio, hanno scoperto differenze genetiche che aiutano a spiegare perché i virus herpes simplex – che causa l'herpes labiale innocue in maggior parte delle persone – può, in rari casi, portare a infezioni potenzialmente fatali che si diffondono al cervello.
TECNICA DI RICERCA DEL GENE MUTATO
Passando la loro attenzione per l'influenza, Michael J. Ciancanelli, ricercatore associato e membro anziano del laboratorio di Casanova, ei suoi colleghi hanno sequenziato tutti i geni nel genoma della ragazza sopravvissuta dopo un attacco pericoloso di influenza e dei suoi genitori, alla ricerca di mutazioni che potrebbe spiegare la sua vulnerabilità. Sapendo quanto rara la sua reazione alla influenza era, si strinsero la loro ricerca di mutazioni che erano uniche a lei, poi concentrata solo su quelli che ha colpito il sistema immunitario.
Ciò che è emerso dal loro lavoro è stata la constatazione che la ragazza aveva ereditato due copie diverse mutata del geneIRF7 , che codifica per una proteina che amplifica la produzione di interferone, una parte fondamentale della risposta del corpo alle infezioni virali. Ciancanelli in merito afferma:"Nessun altre mutazioni hanno spiegato la sua reazione al virus influenzale. Ogni mutazione è molto rara e così la probabilità di portare due copie danneggiate del gene è estremamente rara."
In effetti, quando un campione delle sue cellule del sangue sono stati infettati (nella normalità producono interferone) i ricercatori non sono riusciti a trovare l’interferone. Al contrario, le cellule del sangue dei suoi genitori, che hanno solo una versione mutata del gene, hanno prodotto quantità sani di interferone, quando esposti ad influenza. "Che in realtà era la prova definitiva che un singolo, copia non mutata di questo gene è sufficiente per permettere alle persone di produrre una risposta al virus"- conclude il professor Ciancanelli.
SCENARI POST INFLUENZA 2014/2015 E POSIZIONI ESTREME DEI MEDICI
Siamo appena usciti dalla stagione influenzale 2014/2015 che ha segnato un dato oggettivo, il vaccino antinfluenzale oltre ad essere risultato inefficace anche quest’anno ha procurato morti in concomitanza temporale della somministrazione. Si dirà che quelle persone potevano morire per altre cause, ma come sempre non si vuole riconoscere e verificare con esami specifici la bontà delle affermazioni. Era ottobre 2014, in Italia, nonostante campagne vaccinali istituzionali, i medici della regione Liguria lanciavano un out out molto prima delle molte morti sospette da Fluad:”anche se il vaccino è l'unica arma a nostra disposizione per contrastare la malattia di stagione in modo che non ci colpisca troppo violentemente o addirittura per evitarla del tutto. Tuttavia alcune persone possono avere delle reazioni sbagliate al vaccino e possono correre dei rischi. Non si tratta di un segnale della pericolosità del farmaco ma di casi singoli che derivano da allergie, da problemi cardiaci non noti, da altri problemi insiti nell'organismo di cui il soggetto non è a conoscenza ma che si possono manifestare in reazione alla vaccinazione. Normalmente è la Asl che gestisce questo problema e che rimborsa cure extra in caso di reazioni al vaccino, ma quest'anno la copertura assicurativa non è ancora arrivata in alcune regioni, come la Liguria. Questo significa che in caso di emergenza da reazione al vaccino sarà il medico a risponderne, sia legalmente che economicamente. Una cosa inaccettabile che infatti i professionisti liguri respingono con una protesta eclatante. Il vaccino anti influenzale verrà fatto solo a quei pochi pazienti che davvero rischiano, come anziani, malati e persone con patologie particolari. A tutti gli altri cittadini verrà rifiutato, per evitare conseguenze eventuali tutte a carico del medico di base.”
Il Comunicato apparso sul sito della Federazione Italiana Medici di Famiglia concludeva che a simbolo di questa battaglia la causa di un dottore che è stato indicato quale unico responsabile per una reazione al vaccino e che da 3 anni combatte tra avvocati e tribunali, sostenendo spese, anche legali inaudite – concludeva il testo.
IL MONDO DEI VACCINI HA MOSTRATO IL SUO VERO VOLTO
La scoperta che la mutazione genica sia responsabile della mancata produzione di interferone apre una strada incredibile alla nuova medicina, troppo tesa ultimamente a profondere speranza con farmaci vaccinali, che spesso disattendono le aspettative, alcuni, anzi troppi, sono ritirati dal commercio. Il fallimento del vaccino antinfluenzale è scritto a chiare lettere su Eurosurveillance che riporta il 12 febbraio 2015 testualmente: “nelle ultime settimane, l’attuale epidemia di influenza in Europa e Nord America è dominata dai virus A(H3N2). La maggioranza di questi sembrano però variare antigeneticamente dal ceppo di A/Texas/50/2012(H3N2) incluso nel vaccino per l’emisfero settentrionale ed essere invece maggiormente connessi con il ceppo vaccinale A/Switzerland/9715293/2013(H3N2) raccomandato per l’emisfero Sud. Una situazione di questo tipo sottolinea le difficoltà di anticipare accuratamente e tempestivamente i cambiamenti antigenici dei virus influenzali per poterli includere in modo appropriato nel vaccino stagionale.”
Insomma l’interferone e la capacità di saper proteggere dalle infezioni potrebbe essere alla base di nuove ricerche scientifiche, il fatto che i geni di un bambino potrebbero influenzare la gravità della sua malattia non è stata una sorpresa per i membri del laboratorio di Casanova, che hanno studiato questo fenomeno da decenni…deve far riflettere. La scienza medica e le istituzioni sanitarie, invece di convincere con spot pubblicitari, deve decidere in che direzione vuole proseguire, affinché la ricerca sia a supporto delle persone e dei malati e non solo un business, che a conti fatti, rimane intrappolato nelle stive dei frigoriferi con milioni di dosi non vendute, perché finalmente le persone si sono informate e i medici, senza copertura assicurativa, hanno mostrato il vero volto del mondo delle vaccinazioni. Uno studio pubblicato sul sito dell’EMA, l’Agenzia europea dei Medicinali sulla mancata pubblicazione e la pubblicazione ritardata di studi randomizzati sui vaccini lascia davvero di stucco, che conferma come questi i dati dei trials clinici arrivino anche dopo molti anni il loro completamento. Le conclusioni dello studio quindi fa emergere cosa si celano dietro i vaccini e la loro commercializzazione, farmaci che vengono dichiarati efficaci e sicuri, mentre in realtà il sondaggio indica un’emergenza affinché si possa garantire la tempestiva diffusione pubblica dei dati degli studi in rapporti pubblicati che possono essere facilmente collegati ai codici di registrazione di prova. Le implicazioni politiche in questo caso sono pesanti: “Ci sono diversi motivi etici, giuridici, economici, scientifici e perché i risultati degli studi clinici dovrebbero essere pubblicati. Sia la politica federale degli Stati Uniti per la protezione dei soggetti umani e la Dichiarazione di Helsinki riconoscere che gli investigatori e gli sponsor hanno l'obbligo morale di studiare partecipanti di pubblicare i risultati di prova. Gli studi non pubblicati non producono benefici scientifici e sociali, e le loro spese, spesso di grandi dimensioni, si sprecano. Suggeriamo che la razionale per la pubblicazione dei risultati dello studio deve essere esteso a rispettare non solo la pubblicazione, ma anche tempestiva pubblicazione o registrazione di questi risultati preziosi”- conclude il sondaggio.
SIAMO PRONTI PER UN CAMBIAMENTO SCINTIFICO E CULTUTALE?
Che dire, il mondo dei vaccini ha presentato il suo reale volto. E’ inaccettabile dover leggere che negli 8.000 morti da influenza in Italia sono stati inseriti decessi per problemi cardiaci di soggetti che non avevano neanche preso l’influenza, confondendo e impaurendo chi di scienza e medicina non conosce le sottili sfumature.
Lo scenario che l’influenza stagionale ha prodotto con le sue infinite sfaccettature, le prese di posizione anche dei medici, deve far riflette tutti. Alla luce delle evidenze scientifiche e come la produzione dei vaccini sembra più una sorta di lotteria della fortuna nell’impegno di creare un farmaco efficace nella speranza che il virus non muti, commercializzati senza conoscere i risultati degli studi clinici, ora molte persone chiedono più che mai responsabilità e onestà dalle stesse istituzioni sanitarie. Il vaccino può creare danni, il medico se è coperto con l’assicurazione lo consiglia, tanto paga lo Stato nel caso che qualcosa non vada per il verso giusto, altrimenti se deve pagarsi da solo le difese in un ipotetico processo penale, si rifiuta di somministrarlo….e consigliarlo. Chapeau verrebbe da dire…