Cori, scuola: dopo l’installazione gratuita della linea internet arrivano 70 tablet per gli studenti

CORI – GIULIANELLO (LT) – La distribuzione dei dispositivi informatici si aggiunge all’iniziativa del Comune relativa alla installazione gratuita della linea fissa internet fino alla fine dell’anno scolastico.

L’istituto comprensivo ‘Cesare Chiominto’ di Cori, tramite apposito finanziamento del Ministero dell’Istruzione, ha acquistato 70 tablet per gli studenti di Cori e Giulianello che ne hanno bisogno in modo da consentire loro di seguire l’attività didattica a distanza mentre tutta la comunità fronteggia l’emergenza di questo delicato momento.

È in corso in questi giorni la distribuzione tramite i volontari della Protezione Civile, che stanno provvedendo a consegnare i tablet alle famiglie.

L’iniziativa si aggiunge all’intervento di sostegno all’accesso online alle attività didattiche a distanza per tutti gli studenti di ogni ordine e grado posto in essere dal Comune di Cori in favore delle famiglie in difficoltà a causa dell’attuale stato di emergenza epidemiologica da Covid19. Sono stati già installati circa 20 modem ad altrettante famiglie cui sarà garantita la connessione alla linea fissa internet fino alla fine dell’anno scolastico, anche se dovesse essere posticipata, per consentire ai propri ragazzi, studenti delle scuole di I° e II° grado e dell’università, di poter seguire le lezioni per via telematica, garantendo e tutelando il loro diritto allo studio.

“In questo momento di grande problematicità – dicono il sindaco di Cori, Mauro De Lillis, e l’assessore alla Pubblica Istruzione, Chiara Cochi – arriva, crediamo, una bella risposta per il mondo della scuola. La distribuzione dei tablet va a rendere possibili o più agevoli le lezioni a distanza anche per chi non era provvisto di strumenti idonei così come va nella stessa direzione la fornitura del servizio di linea internet fissa alle famiglie in difficoltà. Viviamo una fase molto complicata, ma le istituzioni ci sono”.




L’Ospedale Israelitico di Roma risponde ai sindacati: nessun ricorso al Fondo di Integrazione Salariale per i dipendenti

ROMA – L’Ospedale Israelitico di Roma rinuncia all’avvalimento del Fondo di Integrazione Salariale per i dipendenti dell’Ospedale pur rimasti inattivi o sottoutilizzati e comunque non reimpiegabili in altri Servizi a seguito della sospensione di molte attività sanitarie ed amministrative in conseguenza dell’emergenza sanitaria nazionale. Questo quanto si apprende dal comunicato stampa diramato oggi dalla direzione del nosocomio di via Fulda dove la decisione di rinunciare al FIS è giustificata come “in coerenza con i nuovi provvedimenti di sostegno alle strutture sanitarie adottati dalla Regione Lazio, è stata assunta la decisione di rinunciare”. Dall’Ospedale hanno inoltre puntualizzato il fatto che dall’inizio della crisi del Covid-19 l’Ospedale Israelitico di Roma non ha mai fruito del FIS per alcun dipendente, “contrariamente a quanto alcune organizzazioni sindacali avevano precedentemente comunicato”.

“In sede di esame congiunto davanti alle OO.SS., quando ancora non erano definite le decisioni che le istituzioni hanno oggi assunto – dichiara il Direttore Generale dell’Ospedale Israelitico, Giovanni Naccarato -, avevamo già dichiarato che l’Ospedale non avrebbe usufruito del Fondo Integrazione Salariale qualora il SSR avesse introdotto strumenti a sostegno delle strutture sanitarie accreditate. A fronte della linearità e conseguenzialità delle condotte dell’Ospedale, che si è costantemente mosso con l’intento di arginare le ricadute sociali ed economiche dell’attuale situazione di crisi, nei giorni scorsi le organizzazioni sindacali, il cui approccio era inizialmente apparso altrettanto responsabile, hanno dato mostra di un evidente quanto inspiegabile cambio di atteggiamento ed hanno rilasciato alcune dichiarazioni a mezzo stampa gravemente denigratorie verso l’operato dell’Ospedale, lesive dell’immagine dello stesso ed irrispettose, nella pesante scompostezza dei toni, del duro lavoro del personale impegnato a fronteggiare l’emergenza Covid-19. Si è persa ancora una volta l’occasione per avviare un autentico impegno congiunto in un clima di collaborazione. Auspichiamo comunque che il corretto, conseguente e trasparente agire dell’Ospedale, induca i responsabili delle dichiarazioni rilasciate dalle sigle sindacali di categoria, a rivedere i propri avventati e strumentali giudizi, ma soprattutto, a comprendere che il percorso di supporto ai lavoratori non può prescindere da un sano e leale confronto tra le parti, approccio che – purtroppo – nel caso di specie, solo l’Ospedale ha rispettato”.




Turismo del vino, gli effetti del Covid-19 nelle cantine turistiche italiane: il punto di Donatella Cinelli Colombini

Donatella Cinelli Colombini, ideatrice della giornata Cantine aperte e prima promotrice del turismo del vino in Italia, docente di enoturismo in master universitari e autrice di 3 manuali sulla wine hospitality, fa il punto sugli effetti del covid nelle cantine turistiche italiane che perdono business e posti di lavoro perché difficilmente riusciranno a ripartire dopo la fase 1

La crisi del turismo mondiale blocca un business da 1.300 miliardi vuotando aerei, alberghi, ristoranti, agenzie viaggi e cantine che perdono i migliori clienti

Il turismo è la vittima economica principale dell’epidemia covid: un miliardo e quattrocento milioni di viaggiatori l’anno con un business mondiale intorno a 1.300 miliardi bloccato dalla paura. Paura di salire in aereo dove potrebbero esserci dei passeggeri contagiosi oppure di andare in alberghi o ristoranti dove il viaggiatore precedente, forse malato di covid, potrebbe aver starnutito su coperte o cestini del pane…. La reclusione in casa ha aumentato la percezione di pericolo rispetto a tutto quello che sta fuori delle mura domestiche per cui le vacanze, più che momenti di evasione, appaiono come esperienze ansiogene con il coronavirus sempre in agguato.

Meglio evitare? Una prospettiva che la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha espresso con la frase “non prenotare le vacanze della prossima estate” e che il Presidente dell’Istituto Superiore della Sanità Silvio Brusaferro ha ripreso il 17 aprile “è presto per pensare alle vacanze”.

In questo disastroso 2020 ogni Paese cercherà di tenere i cittadini nei propri confini nazionali e probabilmente anche gli Italiani faranno viaggi di prossimità. Per questo le destinazioni turistiche dove i viaggiatori sono prevalentemente italiani saranno meno colpite rispetto a regioni, come la Toscana, dove gli arrivi dall’estero hanno percentuali molto alte e fra loro gli Statunitensi sono numerosi (9% degli arrivi totali). Qui si sta delineando un autentico tracollo. Non dimentichiamo che il turismo estero vale oltre 40 miliardi per l’Italia.

Più grave la situazione in campagna dove il turismo si è sviluppato negli ultimi anni sotto forma di agriturismo e turismo enogastronomico. In queste zone, ad esempio, i ristoranti non hanno, oppure hanno pochissima clientela locale e, rispetto ai colleghi di città non possono usare il delivery come alternativa. Non escluderei che molti decidessero di rimanere chiusi per tutto il 2020.

Oltre alla diminuzione dei flussi turistici esiste infatti un altro aspetto da considerare: gli effetti dell’eventuale contagio dove, per ora, l’epidemia di coronavirus è stata quasi assente. Prendiamo in esame le attività turistiche più problematiche, quelle delle aziende agricole – ricettività, ristorazione e enoturismo – che sono accessorie e spesso in promiscuità, con i lavori propriamente agricoli. Portando i visitatori in azienda aumenta il numero delle misure protettive da prendere nell’impresa nel suo complesso, ma soprattutto aumenta la probabilità di contrarre il covid. In una simile eventualità l’obbligo di quarantena potrebbe riguardare sia chi lavora nell’hospitality che il personale di cantine, uffici, vigneti e altre attività tipicamente rurali, con il blocco totale di ogni produzione. 

Per le destinazioni del turismo enogastronomico che negli ultimi anni sono cresciute a doppia cifra facendo da locomotore alla ripresa del turismo in Italia, il futuro prossimo appare molto preoccupante. Il Chianti classico, le Langhe, la Valpolicella …. hanno costruito un autentico sistema economico sull’attrattiva vino con alberghi e agriturismi, ristoranti, enoteche, cantine aperte al pubblico per visite, degustazioni e vendita diretta.

Per restringere alle sole cantine l’esame dei problemi turistici creati dal coronavirus, è ipotizzabile che le 25.000 aziende enologiche italiane aperte al pubblico,  e fra esse le 5-8.000 ben organizzate per l’hospitality, occupino intorno a 30.000 dipendenti stagionali addetti all’enoturismo, oltre al personale a tempo indeterminato e ai membri delle famiglie produttrici. Tutte persone che potrebbero rimanere senza lavoro.

Se andiamo a vedere il contraccolpo economico della mancanza di vendita diretta nelle cantine abbiamo dati altrettanto sconfortanti: 2-2,5 miliardi di Euro che costituiscono una liquidità importante per le imprese italiane ma soprattutto una fonte di guadagno con marginalità nettamente più alta rispetto ai normali canali commerciali.

Come ha ben messo in evidenza Roberta Garibaldi nei suoi Rapporti sul turismo enogastronomico in Italia e dalle Città del Vino con l’Osservatorio diretto dal Professor Giuseppe Festa, il turismo del vino comprende un’articolata serie di consumi che solo parzialmente riguardano le cantine. È da presumere che per un Euro speso nell’acquisto di bottiglie il visitatore ne paghi altri 5 nelle zone del vino per mangiare, dormire, fare shopping di specialità tradizionali o partecipare a eventi, corsi, degustazioni e altre occasioni di intrattenimento. 

Secondo i dati della Banca d’Italia (2019) i turisti esteri in Italia spendono 12 miliardi all’anno in cibo e vino consumato nei pasti oppure acquistato come shopping goloso. Un autentico motore per la ristorazione e i negozi di tutte le città turistiche. Un motore che oggi è spento e farà rallentare anche chi riforniva questi luoghi di consumo e vendita cioè le cantine e i produttori di specialità alimentari di eccellenza.  Non scordiamoci che fino allo scorso anno metà dei 58 milioni di turisti stranieri in Italia aveva comprato almeno una bottiglia di vino.




Viterbo, mascherine chirurgiche anche nelle edicole

Il sindaco Arena: “Per il ritiro, rispettiamo le distanze e andiamo all’edicola più vicina alla nostra abitazione” 

VITERBO – Mascherine chirurgiche nelle edicole di tutto il territorio comunale, possibile il ritiro a partire da oggi. Lo ha comunicato il sindaco Giovanni Arena, dopo aver ricevuto in Comune, nel pomeriggio di ieri, il pacco proveniente dalla Cina. “Le mascherine verranno distribuite gratuitamente dagli edicolanti di Viterbo e frazioni. Ancora una volta faccio appello al senso di responsabilità dei viterbesi. I richiedenti dovranno recarsi all’edicola più vicina alla propria abitazione e rispettare le distanze tra una persona e l’altra. Voglio ringraziare il signor Shanshan Bao, autore di questo bellissimo gesto. Ringraziamento che estendo al commerciante viterbese Maurizio Pierini, titolare del TryMe, per la preziosa collaborazione in questa iniziativa”. Infine un ringraziamento da parte del sindaco Arena anche agli edicolanti del territorio comunale che hanno provveduto alla distribuzione complessiva di circa tredicimila mascherine, considerando quelle fornite dalla Regione Lazio all’inizio del mese di aprile e queste provenienti dalla Cina. 




H.E.R. transgender finalista Musicultura: brano contro razzismo “Il mondo non cambia mai”

Erma Castriota in arte H.E.R. è tra i 16 finalisti del concorso Musicultura 2020, il Festival della canzone popolare e d’autore, con il brano contro il razzismo “Il mondo non cambia mai” (ha collaborato, tra gli altri, con Franco Battiato)

“Io con quelli come me, tu con quelli come te” è lo slogan che ha separato il mondo: soprattutto in un momento così difficile non bisogna mai dimenticare di essere inclusivi. Questo è il messaggio di H.E.R, artista transgender, violinista, prima cantautrice italiana ad aver effettuato il cambio totale di genere nel 2004, che con un brano bandiera del suo pensiero arriva in finale a Musicultura 2020.

Videoclip “Il mondo non cambia mai”

Un’artista dirompente che ha fatto dell’androginia la forza della sua essenza. La sua immagine ricercata e leggera (da vera icona pop), contrasta e al contempo si amalgama con il suo cantautorato e con il suo brano dai contenuti più severi. Una cantautrice esplosiva che si allontana da ogni cliché.

La sua canzone “Il mondo non cambia mai” parla di razzismo in maniera molto ampia: “Racconta della difficoltà che le persone hanno ad accogliere nuove idee o chi la pensa diversamente – spiega H.E.R. – e racconta della tendenza che si ha a fare gruppo sempre tra individui che condividono lo stesso pensiero, escludendo il nuovo, al quale però ci dobbiamo abituare. Bisogna aprirsi alla novità e agli altri modi di pensare, senza mai mancare di rispetto. Il mio brano è una presa di posizione precisa e al contempo è una storia che porto sulle mie spalle, situazioni che ho vissuto in prima persona”.

Quella di H.E.R. è una sorta di ritorno, un volersi mettere nuovamente in gioco. Non è infatti estranea a Musicultura: già nel 2001 partecipò al concorso (all’epoca Premio Recanati) quando era ancora un ragazzo, suscitando anche l’interesse degli addetti ai lavori. “Ma la grande televisione forse non era pronta ad accogliere una figura ‘inquietante’ e senza definizione come la mia” dichiara.

Il mondo non cambia mai, ma forse qualcosa è cambiato: “Vent’anni all’incirca sono serviti a cambiare la testa alle persone; ben venga l’inclusività, l’accoglienza tra esseri umani e idee diverse tra persone, dialogo, scontro costruttivo, altrimenti il mondo non andrà avanti”.

Un messaggio dinamico quello che H.E.R. manda con il suo brano che assieme alle altre canzoni finaliste è trasmesso su RAI Radio 1.

“Il mondo non cambia mai” di H.E.R. oltre alla rotazione musicale farà anche parte del cd compilation dedicata a questa XXXI edizione di Musicultura ed è pubblicato dalla Joseba Publishing su tutti i digital store.

Il concorso vede la direzione artistica di Ezio Nannipieri. Tra i 760 partecipanti alla gara, anche H.E.R. (sotto l’etichetta Joseba Publishing, prodotta da Gianni Testa) e proseguirà con la penultima fase dalla quale usciranno 8 vincitori che prenderanno parte alla finalissima all’Arena Sferisterio di Macerata (data da destinarsi); al vincitore assoluto, un premio di 20.000 euro.




Roma, al “Serpentone” di Corviale successo per il duo Antonio Giuliani e Andrea Casta: prossimo appuntamento a San Basilio

La scommessa era temeraria, forse anche azzardata… si può offrire un vero e proprio spettacolo leggero e divertente ad un pubblico affacciato da una finestra o un balcone ai tempi del Coronavirus?

Era questa l’idea nata dall’associazione Salvamamme fortemente impegnata ad assistere famiglie fragili e persone in difficoltà nella Capitale che ha pensato fosse bello regalare, oltre alla solidarietà concreta, anche un sorriso e tanta musica alle famiglie di quartieri periferici sempre più angosciate e sofferenti di fronte a una tragedia epocale.

E’ nato così il progetto “Sotto lo stesso Cielo Tour – Musica, risate e solidarietà ai tempi del Coronavirus”, appuntamento che ha debuttato ieri nel cuore della periferia romana con due straordinari artisti, Antonio Giuliani, uno dei più celebri mattatori della comicità romana e volto noto della televisione italiana, sempre in prima linea nei progetti sociali, e Andrea Casta, il violinista internazionale dall’archetto luminoso reduce dalla recente esibizione allo Stadio Olimpico che, accompagnati dal dj Gabry Imbimbo, hanno incantato, fatto ballare e cantare tutte le persone affacciate alle finestre.

E’ stato un vero e proprio show realizzato nella terrazza che si affaccia proprio davanti al “Serpentone” di Calciosociale Corviale, associazione da sempre impegnata nell’aiuto alle famiglie e ai ragazzi del quartiere, ospiti del direttore Massimo Vallati, che ha regalato un’ora di festa al popolo di Corviale, ma non solo, a più di 18mila persone collegate da tutta Italia sui social.

Stiamo vivendo una parte della nostra vita che nessuno mai avrebbe immaginato…siamo costretti a delle restrizioni che ci obbligano soprattutto a stare chiusi nelle quattro mura di casa, ma, come accade da sempre nella storia del nostro mondo, le varie realtà sociali soffrono diversamente tra loro in questi casi di crisi” – spiega Antonio Giuliani – “ed è per questo che ho deciso di accettare l’invito ad esibirmi su di una terrazza in una delle zone di Roma più disagiate, per regalare un momento di svago e spensieratezza”. “E’ stata un’esperienza inedita, molto bella, non avrei mai immaginato” – sottolinea il comico – “da anni mi esibisco davanti a tantissima gente, ma farlo davanti alle persone affacciate dalle finestre è stato particolare. Inizialmente ero anche molto emozionato, non mi succedeva da molto tempo, ma poi sono stato travolto da una fantastica reazione del pubblico che mi ha dato una gioia immensa”.

È stata una grande emozione! Avere il pubblico così lontano ma percepirne la risposta, in un momento di difficoltà così grande per tutti, dà senso a ciò che abbiamo fatto ieri: c’è bisogno di sano intrattenimento e per di più dal vivo, perché a noi artisti il pubblico manca realmente” – gli fa eco Andrea Casta – “sia io che Antonio con musica e comicità abbiamo scelto di regalare un’ora di vera festa ed energia senza commiserazione o toni mesti. Credo sia stata la scelta migliore e spero che nelle prossime date si possa estendere quest’ondata di fiducia a molte altre persone, non solo a Roma” – aggiunge il musicista- “uno dei momenti più belli è stato l’applauso sentito dei romani alla mia città, Brescia, segno che ci sentiamo tutti parte di una comunità colpita, e parlare di umanità risvegliata e solidale non è retorico”.

Oltre a centinaia e centinaia di pacchi con ciò che è essenziale, abbiamo voluto regalare libri, colori, giocattoli, corredini, carrozzine per chi ora nasce, adesso anche tanta musica e allegria, cibo per il cuore e il corpo” – dichiara Grazia Passeri, Presidente di Salvamamme, che aggiunge: “ringrazio Donatella Gimigliano per la felice intuizione, il nostro coordinatore nazionale Paolo Masini, profondo conoscitore della periferia della capitale, per essersi fatti interpreti dell’anima profonda dell’associazione e anche la Sindaca Raggi che ci ha regalato  centinaia e centinaia di colombe per la gioia di bambini e anziani ”. L’evento è stato realizzato grazie al supporto di Unicoop Tirreno, del Centro Agrolimentare Roma, di Magic Rent e della cooperativa Radiotaxi 6645. Prossimo appuntamento del tour sabato 18 aprile a San Basilio, lotto 51 fronte Fontana Balena.




Al via la stagione irrigua: crisi al Sud, bene al Centro. Il Nord preoccupa

ANBI: “Consorzi lavorano non stop ma ora sono in difficoltà economica”

Inizia tradizionalmente a metà Aprile la stagione irrigua, già anticipata quest’anno localmente sia per dissetare i campi a causa delle scarse precipitazioni e delle temperature invernali superiori alla media, sia per proteggere l’anticipo delle colture dalle improvvise gelate notturne (servizio antibrina).

Secondo i dati dell’Osservatorio ANBI sulla Stato delle Risorse Idriche, l’avvio dell’irrigazione si presenta in tre quadri diversi: conclamata siccità al Sud; sostanziale tranquillità al Centro; preoccupazione al Nord, seppur lenita dagli ancora cospicui manti nevosi.

Seppur leggermente migliorata a seguito di alcune precipitazioni, permane largamente deficitaria la situazione delle riserve idriche in Puglia e Basilicata, i cui invasi trattengono rispettivamente circa 122 e 102 milioni di metri cubi d’acqua in meno, rispetto all’anno scorso. Analoga è la situazione della Sicilia, dove mancano all’appello, circa 62 milioni di metri cubi d’acqua, rispetto al 2019. Esemplare della condizione idrica calabrese è la situazione della diga Sant’Anna sul fiume Tacina: contiene 7,59 milioni di metri cubi d’acqua, ma erano 10,19 lo scorso anno e 12,21 solo tre anni fa.

Risalendo l’Italia, è confortante quest’anno la situazione dei bacini della Sardegna che, con circa 788 milioni di metri cubi d’acqua, segnano + 11 milioni sul 2019. In Abruzzo, la diga di Penne segna il record del più recente quadriennio ad un solo milione di metri cubi dalla massima capacità di invaso, indicata in mln. mc. 8,80. A conferma della positiva condizione del Centro Italia c’è il livello del lago di Bracciano, nel Lazio, oggi a – 110 sullo zero idrometrico, mentre un anno fa era a -144. Interessante è l’andamento delle precipitazioni di Marzo sull’Umbria: con un valore medio di 65,87 millimetri di pioggia, il 2019 è secondo, nel recente quinquennio, solo all’analogo mese del 2018, che segnò eccezionalmente oltre 191 millimetri di pioggia.

A “macchia di leopardo” si presentano la Toscana (in sofferenza idrica sono le province di Grosseto e Siena, meno bagnate dalle piogge) e l’Emilia-Romagna, dove ai bacini piacentini di Tidone e Molato, quasi al limite della capacità, si contrappongono le portate dei fiumi Savio, Secchia e Taro, largamente inferiori a quelle dello scorso anno, nonché alla media del periodo e non distanti dai minimi storici.

Dopo un inverno sotto media ma superiori allo scorso anno, le portate del fiume Po risultano ora inferiori al 2019 ed hanno obbligato l’Autorità competente ad un richiamo sull’uso oculato della risorsa idrica; i flussi in alveo sono in diminuzione fin dal transito in Piemonte, dove solo la Dora Baltea è superiore allo scorso anno, mentre il Tanaro è dimezzato e la Stura di Lanzo è addirittura al 25% del 2019. Tale situazione si pone in un quadro regionale, che vede le piogge di Marzo, diminuite del 34,6% in un solo anno. Migliore pare presentarsi la congiuntura idrica nel Veneto dove, a Marzo, sono caduti mediamente 89 millimetri di pioggia contro una media di 68,1; ciò nonostante, i fiumi sono appena sopra i livelli del minimo deflusso vitale, ma i laghi alpini hanno immagazzinato rassicuranti quantità idriche, così come è ancora cospicuo il manto nevoso alpino.

Per quanto riguarda i grandi laghi è sceso sotto la media storica anche il lago Maggiore (ora a meno del 60% del riempimento), mentre restano abbondantemente sotto media anche il lago di Como (20% del riempimento) e d’Iseo (27% del riempimento); unico a godere di ottima salute è il principale bacino italiano, quello del Garda, ad oltre il 92% del riempimento.

“L’andamento disomogeneo delle piogge sul Paese – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – non fa che confermare la necessità di nuovi invasi per raccogliere le acque di pioggia da utilizzare nei momenti di bisogno; attualmente ne riusciamo a trattenere solo l’11%. È evidente, oggi più che mai, la necessità di avere un’agricoltura di qualità, i cui raccolti e quindi il reddito delle imprese rurali, già minacciati dall’estremizzazione degli eventi atmosferici, non possono essere lasciati alla mercè delle bizze meteorologiche.”

La rete irrigua italiana è lunga circa 150.000 chilometri a servizio di oltre 3.363.000 ettari, dove si produce l’85% del “made in Italy” agroalimentare; le regioni maggiormente servite sono Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Puglia e Sardegna.

“L’anticipo dell’irrigazione, con la necessità di avviare gli impianti per il prelievo ed il pompaggio dell’acqua, sta facendo lievitare le bollette elettriche dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, che non godono di alcuna agevolazione tariffaria nonostante il servizio pubblico reso, come testimoniato dall’operatività garantita anche in tempo di emergenza sanitaria – informa Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – Ciò, unito al doveroso posticipo nelle riscossioni delle contribuenze a causa dell’epidemia Covid-19, rischia di creare una situazione di sofferenza economica per gli enti. Per questo, ci appelliamo al Governo, affinché ne tenga conto.”




Roma, bioparco: nato un fenicottero rosa

Al Bioparco di Roma si è schiuso un uovo speciale, quello dei fenicotteri rosa: sulle rive del laghetto è nato un piccolo di Phoenicopterus roseus.

Il pulcino ha pochi giorni di vita, pesa circa 100 grammi e sta bene. Ancora non è possibile stabilirne il sesso, che sarà svelato dalla genetica nei prossimi mesi.

La nascita è avvenuta dopo circa un mese di cova da parte di entrambi i genitori che in queste ore nutrono a turno il pulcino con una sostanza liquida prodotta dal loro tratto digestivo.

Il caratteristico colore rosa dell’adulto è dovuto ai pigmenti presenti in alcuni microrganismi di cui si nutre, tra cui l’artemia salina, un piccolo crostaceo di cui i fenicotteri sono ghiotti. I giovani sono grigiastri e assumono la colorazione adulta a circa 3-4 anni di età.

Inoltre alla nascita i piccoli hanno il becco corto e dritto, dopo due settimane comincia a somigliare a quello dell’adulto.

Da sottolineare che anche questi volatili subiscono i danni arrecati all’ecosistema in cui vivono dall’inquinamento e dalle attività antropiche.




Ancona, 1000 uova di Pasqua per i dipendenti e pazienti dell’ospedale Salesi

ANCONA – Sono numerose le iniziative di solidarietà per questa Pasqua segnata dall’emergenza. In tutta Italia sono molte le donazioni rivolte a chi è in prima linea nella lotta al virus e a chi ha più bisogno.

Anche la Fondazione Salesi di Ancona, sempre presente e al servizio degli ospiti e del personale dell’Ospedale, ha in serbo una sorpresa. Un carico di dolce generosità circa 1000 uova di Pasqua donate da enti, aziende del territorio e famiglie amiche della Fondazione.

Tra i tanti Fiorente, Giampaoli, la Croce Rossa Regionale e di Ancona, il Leo Club Ancona Riviera del Conero e le Missioni Estere Cappuccini Onlus di Recanati, Clementoni che consegnate da venerdì alla domenica di Pasqua a tutto il personale medico, infermieristico, ai dipendenti, alle mamme e ai bambini ricoverati. Ci sono anche due uova giganti da 10 kg ciascuna con all’interno 300 regalini per i bimbi donate dal Conad di Chiaravalle e dal Conad di Senigallia.

“All’inizio di questa tremenda storia scritta dal coranavirus ci siamo detti NOI NON MOLLIAMO. Il bello è che con noi tutta la solidarietà dei marchigiani non ha mai fatto un passo indietro. Grazie a loro sarà una Pasqua speciale anche per i bimbi del Salesi , le loro famiglie, tutte le donne e gli uomini che rendono grande la sanità delle Marche. Un grazie davvero grande perché lottano ogni giorno per salvarci la vita mettendo in gioco la loro. Non basterà un semplice grazie, non bisognerà mai dimenticare quello che stanno facendo e farli abitare nel nostro cuore per gli anni che verranno”, dice Carlo Rossi Direttore della Fondazione Ospedale Salesi.

Alla donazione delle uova si aggiunge un’altra buona notizia. Casa Sabrina, la struttura di accoglienza della Fondazione è di nuovo pronta ad ospitare chi ne avesse l’esigenza. Anche qui la solidarietà c’entra molto. E’ solo grazie all’intervento di un’azienda come la ALL K che questo è stato possibile. Hanno infatti assicurato i cicli di sanificazione indispensabili per rendere sicura la permanenza degli ospiti. La Casa Accoglienza ha un grande valore.

È dimostrato che la vicinanza dei genitori o dei familiari in genere, faciliti il processo di guarigione ed influisca positivamente sulla convalescenza del bambino. Di fronte alla malattia, è importante che la famiglia si compatti, si allei e che possa condividere questa dura esperienza. Simpuò fare anche al tempo del coranavirus.




Scomparsa di Luigi Fusco. Caporicci (Gotto d’Oro): ““Una grave perdita per tutto il comprensorio”

Morto ieri all’età di 73 anni. a seguito di una malattia, Luigi Fusco produttore appassionato del vino Frascati.

La passione e il profondo interesse di Fusco per il vino risalgono a una ventina di anni fa quando era ingegnere nell’Agenzia Spaziale Europea a Frascati, dove promuoveva l’utilizzo dei dati satellitari per le applicazioni nell’agricoltura e nella viticoltura, in particolare attraverso l’osservazione dei vigneti.

Lui e la moglie Maria Teresa, entrambi pugliesi d’origine, avevano questo legame, queste forti radici di vite che poi riuscirono a tradurre in Merumalia, cioè ‘vino e altro’. Una cantina sostenibile e con un messaggio, perché non fosse solo vino, ma la possibilità di ruotare attorno ad esso con tante altre suggestioni.

Fusco ha ricoperto anche la prestigiosa carica di presidente del Consorzio di promozione e tutela del Frascati doc e docg e ha collaborato per lungo tempo con la storica cantina Gotto d’Oro. “Una grave perdita per tutto il comprensorio. Una persona seria e laboriosa, impegnata ed attiva”. Così il presidente della Gotto d’Oro l’ingegner Luigi Caporicci ricordando l’amicizia e la lunga collaborazione con Fusco.

Nota stampa del Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati “In ricordo dell’amico e produttore (Azienda Merumalia) Luigi Fusco”

Ciao Luigi…

Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati, a nome di tutta la filiera vitivinicola, esprime innanzitutto un sincero ringraziamento per quanto fatto negli anni da Luigi Fusco. Un produttore, con la sua azienda Merumalia, e un uomo, nonostante le sue origini non fossero castellane, da sempre appassionato interprete delle migliori espressioni delle vigne di Frascati. La sua improvvisa scomparsa, non legata all’emergenza sanitaria ma ancor più difficile da accettare vista l’impossibilità di condividere il lutto con un abbraccio, lascia un vuoto di idee e di affetti. Il Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati, a cominciare dal Consiglio di Amministrazione ma includendo tutti gli operatori della filiera, si stringe nel dolore alla famiglia Fusco e a quanti erano legati all’amico e produttore”.




Bologna, primo processo in videoconferenza per una coppia di ladri

BOLOGNA – Tentano un furto in un supermercato di via Mazzini a Bologna ma vengono fermati dai responsabili e dai dipendenti del negozio e dopo un violento diverbio scattano le manette da parte della Polizia Locale.

Il fatto è avvenuto nel pomeriggio di ieri, mercoledì 8 aprile: una coppia di italiani, 43 anni lui e 39 lei, entrambi con numerosi precedenti, tenta un furto all’interno del supermercato. Subito dopo, all’esterno del negozio, si scatena un violento diverbio con calci e sputi nei confronti dei responsabili e dipendenti del negozio.

Una pattuglia della Polizia Locale vede la scena e interviene, la coppia fugge ma viene inseguita e raggiunta. I due non risparmiano calci, spinte e sputi, tanto da costringere gli agenti all’uso dello spray al peperoncino per contenerli.

I due sono stati quindi accompagnati nella sede di via Ferrari e dai controlli sono emersi per entrambi numerosi precedenti relativi a furto e resistenza a pubblico ufficiale.

Convalidato l’arresto, la coppia è stata sottoposta questa mattina al processo per direttissima, il primo in videoconferenza, al termine del quale sono scattati gli arresti domiciliari.