Civitavecchia, al via i test sierologici per i militari della Capitaneria di porto

CIVITAVECCHIA (RM) – Iniziati all’ospedale San Paolo i test sierologici per il personale della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Civitavecchia che sta coordinando l’indagine di sieroprevalenza sul personale che opera lungo l’intero litorale laziale e che ha interessato non solo il personale di Civitavecchia, Santa Marinella e Ladispoli, ma anche quello dei dipendenti Comandi di Roma-Fiumicino e Gaeta.

Lo screening, su base volontaria, è stato e verrà effettuato con la collaborazione della ASL Roma 4 in ottemperanza alle indicazioni operative della Direzione Salute della Regione Lazio e vedrà il coinvolgimento di circa 120 militari e civili che prestano servizio a Civitavecchia e presso le varie sedi presenti sul territorio costiero di riferimento.

L’Ammiraglio Vincenzo Leone, Comandante regionale, ringrazia, a nome di tutto il personale, le strutture sanitarie delle ASL di riferimento ed il personale dell’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma coinvolti nei test di sieroprevalenza della Guardia Costiera del Lazio.




Arce, morto Guglielmo Mollicone lo stesso giorno che sua figlia è scomparsa

Si è spento Guglielmo Mollicone, il padre di Serena, la studentessa di Arce (Frosinone) uccisa nei primi giorni di giugno 2001 e ritrovata in un boschetto a poca distanza dal suo paese. “Serena adesso è con il suo papà”, ha scritto un familiare sui social. L’uomo, 72 anni, lo scorso novembre era stato colpito da un infarto e da allora era ricoverato in una struttura di lungodegenza.L’Osservatore d’Italia ha avuto modo di intervistarlo, parlarci. Ha lottato vent’anni per avere giustizia per sua Serena ma purtroppo è morto prima di vedere condannati gli assassini della sua giovane figlia.

Il padre di Serena non assisterà all’epilogo delle nuove indagini sull’omicidio di sua figlia avvenuto, per uno strano scherzo del destino, il 1° giugno del 2001. Esattamente 19 anni fa Serena usciva di casa per non rientrarci mai più. Guglielmo Mollicone aveva avuto un infarto mesi fa e il suo fisico non si era più ripreso. Muore mentre la giustizia, dopo anni di indagini e colpi di scena, aveva ora imboccata una strada netta chiedendo il rinvio a giudizio del maresciallo Franco Mottola, ex comandante della
stazione dei carabinieri di Arce, della moglie Anna Maria, del figlio Marco, del maresciallo Vincenzo Quatrale, e dell’appuntato Francesco Suprano. Mottola, i suoi familiari e Quatrale sono accusati di concorso in omicidio.

Il Covid-19 ha rallentato il processo – Era attesa per il mese di marzo la decisione da parte della procura sul processo a carico del maresciallo Franco Mottola, della moglie Anna Maria, del figlio Marco, del maresciallo Vincenzo Quatrale e dell’appuntato Francesco Suprano. Mottola, i suoi familiari e Quatrale sono accusati di concorso in omicidio. Per Quatrale si ipotizza anche l’istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi, mentre l’appuntato Francesco Suprano deve rispondere di favoreggiamento.

Spinta contro una porta in caserma e uccisa – Secondo la Procura di Cassino la studentessa morì dopo essere stata spinta contro una porta dentro la caserma dei carabinieri di Arce, forse dopo un litigio con il figlio di Mottola, Marco. La ricostruzione del delitto tratteggiata dalla perizia medico-legale indicò una compatibilità tra lo sfondamento della porta dell’alloggio della caserma dei carabinieri di Arce e la frattura cranica riportata dalla 18enne. Fu inoltre accertata la “compatibilità tra i microframmenti rinvenuti sul nastro adesivo che avvolgeva il capo della vittima e il legno della porta, così come con il coperchio di una caldaia della caserma”, aveva spiegato il procuratore di Cassino, Luciano d’Emmanuele.

Il corpo portato nel bosco dopo la morte – La svolta nelle indagini fu la perizia del Ris che rilevò come il corpo di Serena, ormai senza vita, fu spostato nel boschetto dell’Anitrella dove fu poi trovato con mani e piedi legati dal nastro adesivo e una busta di plastica in testa. Durante le nuove indagini, gli inquirenti hanno ascoltato 118 testi, molti dei quali scelti tra i 1.137 più volte sentiti nei diciotto anni di ricerca della verità per il delitto di Arce. La vicenda giudiziaria dell’omicidio della 18enne è stata lunga, tortuosa e segnata da episodi anche inquietanti. Due anni dopo il delitto fu arrestato con le accuse di omicidio e occultamento di cadavere Carmine Belli, un carrozziere poi prosciolto nel 2006 da ogni accusa della Cassazione. Ad aggiungere mistero anche il suicidio del carabiniere Santino Tuzi che nel 2008, prima di essere ascoltato dai magistrati, si uccise sparandosi nella sua auto.

Un caso che resta avvolto dal mistero, un omicidio che potrebbe essere stato scatenato da un movente terribile: forse Serena il giorno in cui morì era andata nella caserma dei carabinieri per denunciare alcuni traffici legati alla droga. Successivamente la lite e poi la tragedia.




Ampliamento della Roma Laziali: al via la nuova linea G

Buone notizie sul fronte dei trasporti laziali per quanto riguarda la tratta ferroviaria compresa tra la Roma Centocelle e la stazione di Giardinetti dopo l’ok del Ministero delle Infrastrutture al finanziamento di oltre 213 milioni di euro necessario per il completamento della nuova linea G.

Il 3 agosto 2015 la linea fu limitata alla fermata di Centocelle in quanto il successivo tratto fino a Giardinetti venne chiuso per sovrapposizione con la linea C della metropolitana.

IL VIDEO SERVIZIO TRASMESSO A OFFICINA STAMPA DEL 28/05/2020

Attualmente la stazione di partenza, denominata Roma Laziali, si trova in via Giovanni Giolitti e la nuova linea G prevede la partenza direttamente dalla stazione Termini oltre il prolungamento verso l’università di Tor Vergata, il Policlinico, l’Agenzia Spaziale Italiana, in una prima fase e, successivamente, verso la Banca d’Italia e l’uscita della A1 Torrenova.

Una riapertura, per quanto riguarda la Centocelle-Giardinetti, tanto invocata dai cittadini, associazioni e comitati che ora più che mai risulta come indispensabile, per via delle nuove regole sul distanziamento sociale, per alleggerire il carico di utenza della metro c.




ASL Roma 6, emergenza Covid-19: infermieri a domicilio. Consegnate le prime due vetture dedicate al servizio

Per sostenere le fragilità nel contesto della Emergenza del Covid-19 sono stati potenziati ulteriormente i servizi territoriali. Prende, infatti, forma e sostanza, l’attività di Assistenza Proattiva Infermieristica (API) della ASL Roma 6: consegnate le prime 2 delle 4 vetture a disposizione del servizio. L’API si occupa di intervenire a domicilio e/o da remoto per far fronte ai bisogni di salute sia legati che non legati al COVID-19.

A questo si aggiunge il compito di gestire le persone con patologie croniche con particolare riguardo alle fasce di popolazione più a rischio, dei casi confermati COVID-19 e il monitoraggio e gli interventi su strutture residenziali sociosanitarie e socio assistenziali.

Al momento l’API sta svolgendo:

  • · tamponi sulla postazione drive-in
  • · prelievi per sieroprevalenza
  • · visite a domicilio per valutazione clinica, tamponi, prelievi
  • · sempre a domicilio consegna il Kit doctor covid e guida al suo utilizzo
  • · coadiuva con Servizio Igiene e Sanità Pubblica per indagine epidemiologica

Il compito dell’infermiere di famiglia e comunità (IFeC)

Per il supporto alla famiglia e la comunità ad affrontare tutte le criticità assistenziali che saranno presenti nelle persone negativizzate COVID-19 interviene l’Infermiere di Famiglia e Comunità.

L’IFeC ha la funzione di garantire la continuità assistenziale nell’area della fragilità/cronicità. Lavora direttamente nelle case degli utenti, attivando i servizi di supporto di tipo socio-sanitario. Le attività integrate dell’IFeC e dell’API sono la garanzia di una presa in carico proattiva, favorendo il passaggio fra setting assistenziali dedicati e personalizzati.

“Sostenere ed aiutare le persone fragili è una nostra priorità e con grande sforzo e grande impegno di tutti stiamo mettendo in campo tutte le iniziative necessarie. Il dinamico evolversi della situazione epidemiologica – spiega il Direttore Generale della ASL Roma 6, Narciso Mostarda -, ha di fatto modificato l’assetto delle attività erogate dalle Aziende Sanitarie e a livello territoriale: Cure Primarie-Cure Intermedie. L’emergenza determinata dall’infezione da Covid 19 rende indispensabile mettere in campo una serie di misure per ri-orientare e rideterminare l’assistenza delle persone Fragili e Croniche, COVID-19 Positivi e COVID-19 Negativi: iniziative relative alla prevenzione, monitoraggio e presa in carico della persone a livello territoriale, attraverso la profilazione di questionari che presuppongono un contatto attivo. Tali iniziative – continua Mostarda – hanno l’obiettivo di offrire una adeguata gestione territoriale, anche attraverso azioni di contenimento atte a ridurre la diffusione del contagio. La gestione di questa tipologia di pazienti in ambito territoriale risulta una delle principali sfide dei sistemi sanitari Regionali e delle Aziende sanitarie. Il nostro progetto, è sviluppato in linea con la disposizione della Regione Lazio “Programma di potenziamento delle Cure Primarie – Emergenza COVID-19”.




Roma, colpo alle mafie ambientali legate ai nomadi: 27 persone finite in manette

ROMA – 27 persone finite in manette per traffico illecito di rifiuti, riciclaggio e auto-riciclaggio. Questo il risultato dell’operazione portata avanti questa notte dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Roma insieme ai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina, ai Carabinieri Forestali di Roma e Latina e agli agenti della Polizia Locale e della Città Metropolitana di Roma Capitale.

Gli uomini delle forze dell’ordine hanno eseguito nella mattinata di oggi l’ordinanza di custodia cautelare e sequestro preventivo emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 27 persone di cui 14 in carcere e 13 agli arresti domiciliari per reati di traffico illecito di rifiuti, riciclaggio e autoriciclaggio.

“Un plauso ai caschi bianchi romani che questa notte, in sinergia con altre forze dell’ordine hanno inferto un durissimo colpo alle mafie ambientali legate al mondo dei nomadi eseguendo 27 arresti tra i campi di via di salone, via salviati e cisterna di latina. – Commenta il coordinatore dell’Ugl della polizia Locale di Roma, Marco Milani – Le misure, disposte dalla Direzione Distrettuale Antimafia, – prosegue Milani – sono giunte a conclusione di complesse indagini, condotte con l’ausilio della più sofisticata tecnologia, cui il Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, ha partecipato sin dal primo momento. Attivitá come queste, unite allo straordinario apporto circa la presenza sul territorio e la capacita di controllo dello stesso, ampiamente evidenziate in questi mesi di emergenza Covid 19, dimostrano ancora una volta la necessità di una legge di riforma, che equipari la categoria alle altre forze dell’ordine, valorizzando le potenzialità degli oltre 60.000 Poliziotti Locali d’ Italia, a beneficio della sicurezza dei cittadini”.




Trento, la Fontana del Nettuno si rifà il look: iniziati i lavori di restauro

TRENTO – Dureranno circa sei mesi i lavori di restauro alla fontana del Nettuno, che iniziano oggi con la consegna del cantiere alla ditta restauratrice.

Il primo passo sarà il montaggio di un ponteggio per raggiungere tutte le parti scultoree, dotato di una scala per consentire la visita al cantiere la cui recinzione sarà rivestita con pannelli descrittivi con immagini storiche e brevi testi (in italiano ed inglese) sulla storia della fontana e sui restauri in corso.

Una proposta grafica (vedi allegato) – elaborata da Trentino Marketing, con il contributo del Servizio Cultura e turismo del Comune – che riproduce l’evoluzione dell’uso della piazza da metà Ottocento ai giorni nostri, attingendo all’archivio fotografico del Comune e della Sovrintendenza, con brevi didascalie.

Uno dei pannelli riporta le motivazioni del restauro e la possibilità di effettuare donazioni tramite Artbonus.

I lavori – che sono stati iniziati in primavera perché questo tipo di restauro richiede temperature miti e un cantiere “asciutto” e che dovrebbero terminare a novembre – costeranno 175 mila euro.

Il progetto di restauro di questo simbolo di Trento – da 250 anni centro e cuore della città di Trento – è finalizzato a intervenire sui principali fenomeni di degrado che caratterizzano attualmente il monumento, con l’intento di ridurne l’impatto, migliorare la conservazione e al contempo recuperare l’estetica visibilmente compromessa.

Le fasi operative dell’intervento prevedono tra l’altro l’approfondimento dei principali fenomeni degenerativi tramite apposita diagnostica non distruttiva, la documentazione grafica e fotografica durante tutte le fasi salienti dell’intervento, la verifica della metodologia di pulitura, la rimozione delle stuccature non più coerenti, il consolidamento strutturale e la protezione finale degli elementi lapidei e il restauro della statua in bronzo del Nettuno.

Il gruppo misto di progettazione e direzione lavori è costituito dall’architetto Daniela Tessarin del Comune di Trento, dalla restauratrice Monica Endrizzi e dall’ingegner Massimo Maccani per il coordinamento della Sicurezza.




Bob Dylan, dopo 8 anni un nuovo album con 10 inediti

Bob Dylan torna con un nuovo album di inediti, otto anni dopo l’ultimo lavoro. Il 19 giugno esce Rough and Rowdy Ways (Columbia Records), composto da 10 tracce, che verrà pubblicato in formato doppio CD, doppio vinile e digitale. Disponibile intanto il nuovo brano False Prophet.

L’annuncio arriva dopo la recente uscita di altri due brani che saranno contenuti nel disco:

I Contain Multitudes, canzone di apertura dell’album, e Murder Most Foul, un brano epico della durata di quasi 17 minuti, che, nel formato doppio CD, sarà presente come unica traccia di uno dei 2 CD.
“Rough And Rowdy Ways” è il primo album di inediti di Bob Dylan da quando, unico cantautore, ha ricevuto il Nobel per la Letteratura nel 2016, per “aver creato nuove espressioni poetiche all’interno della grande tradizione della canzone americana”.
 Bob Dylan ha venduto oltre 125 milioni di dischi in tutto il mondo e Rough And Rowdy Ways è il 39/o album in studio dell’artista.




Valentina Colonna al MEIC Sant’Ivo

Valentina Colonna, poetessa, pianista compositrice e ricercatrice in Linguistica Italiana, sarà ospite del MEIC, Movimento Ecclesiastico di Impegno Culturale, gruppo romano Sant’Ivo alla Sapienza, presieduto da Antonio Mangiola, l’8 maggio alle ore 21.00 introdotta e intervistata da Vincenzo Lisciani Petrini, dottore di ricerca in Letteratura italiana e curatore della rassegna letteraria del MEIC.

L’incontro si svolgerà in modalità online sulla piattaforma zoom, e sarà accessibile anche solo da pagina web.

All’attenzione del pubblico sarà l’ultima raccolta dell’artista, edita da Argagno nel 2019: “Stanze di città e altri viaggi” in cui la poetessa esplora il viaggio come simbolo interiore e legame fecondo con la realtà: nei versi di Valentina cogliamo il viaggio con valore fisico e metafisico, quasi un rituale di passaggio attraverso il tempo, con valenza poetico-esistenziale e ritmico-musicale (da cui si evince la sua duplice natura di pianista e poe-tessa). Nel viaggio appare vivida la sua visione dell’amore e della fede, interpretati pure nella natura del viaggio e nel costante divenire della vita. Leggiamo:
Quando ti avvicini a me e sorridi
poi di slancio baci come bacia
un bambino la sua mamma, tutto
immobilizza. Incapace di restare
torno sempre. Ascolta come ancora
mi lascio innamorare di un solo tuo pensiero.
E ancora:
Sul Po i draghi d’acqua e il timoniere.
Le nuvole svuotate in corsa sempre
più rapide mi entrano in bocca. Anche
il cofano dell’auto le ingoia e supera
il cartello “attraversamento scoiattoli”.
Un temporale primordiale fa nitido il cielo.
Le nubi all’orizzonte salgono a galla
tra rami e nidi, fiori di acacia a scaglie
con le gazze che sostano dove
gli aerei soltanto passano e sforano.
Sfiorano indeterminati lunghissimi tempi,
prima di tornare – Paradiso.




Ciampino, riapertura traffico aereo: preoccupazione dal Comitato. Lettera ai sindaci

Il Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino (CRIAAC) ha inviato una lettera per esprimere l’intensa preoccupazione dei suoi componenti ai sindaci dei comuni di Roma, Ciampino e Marino, confinanti con l’aeroporto e ad altre istituzioni coinvolte nella gestione della pandemia COVID-19.

Si tratta della richiesta di un loro immediato intervento nei riguardi del decreto per la riapertura, già dal 4 maggio 2020, dell’aeroporto di Ciampino alla “piena operatività“, emanato il 30 aprile 2020 con la firma congiunta dei Ministri di Trasporti e Salute (Il decreto: http://www.mit.gov.it/comunicazione/news/aeroporto-firenze-aeroporto-ciampino/coronavirus-operativi-dal-4-maggio).

Nella lettera si chiede ai tre sindaci di fornire ai cittadini dettagliate informazioni sulle misure che intendono adottare per proteggerci dalle possibili conseguenze dell’espandersi del rischio della pandemia, in seguito all’annunciata completa riapertura al traffico aereo dell’aeroporto.

Inoltre ai sindaci medesimi si chiede l’adozione di ordinanze contingibili e urgenti per la tutela della salute dei cittadini, come ha fatto il Sindaco del comune di Casorate Sempione (VA) per i rischi sanitari connessi all’improvviso aumento dei voli nell’aeroporto di Malpensa, con la sua Ordinanza n. 33 del 30/07/2019 (https://www.varesenews.it/2019/07/rumore-malpensa-comune-casorate-emette-unordinanza-richiama-enac/842770/).

Il Decreto per la riapertura di Ciampino è stato emanato inaspettatamente, il 30 aprile 2020, alla vigilia di tre giorni di chiusura degli uffici pubblici (primo maggio, sabato e domenica) che precedono la fatidica data del 4 maggio di avvio della fase 2.

Occorre inoltre tenere conto che l’aeroporto di Ciampino è un piccolo aeroporto, incastrato all’interno dell’abitato dei tre comuni di Ciampino, Roma e Marino, che la pista di volo si trova a soli 150 metri dalle case della città di Ciampino e a poche centinaia di metri dagli abitanti di Marino da un lato e di Roma dall’altro.

Tanto che nelle giornate di maggior traffico aereo, quando si superano anche i 200 voli giornalieri, può succedere che l’aerostazione non sia neanche sufficiente ad ospitare tutti i viaggiatori.

Proprio a causa della sua infelice posizione a ridosso di aree densamente abitate, l’inquinamento acustico rilevato dalle centraline di ARPA Lazio supera costantemente i limiti previsti dalla legge e per questo il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, nel dicembre 2018 ha emanato un decreto per ridurre il traffico aereo e riportare il rumore nei limiti di legge (http://www.minambiente.it/pagina/inquinamento-acustico/).

Ma questi non sono tempi normali, sono i tempi in cui infuria una pandemia di portata storica che ha già causato decine di migliaia di vittime in tutto il mondo e sta provocando gravi danni economici.

Per queste ragioni ci preoccupa l’iniziativa dei due ministri di Trasporti e Salute, clamorosamente in controtendenza con la politica di cauta apertura per la fase 2, preannunciata solo 4 giorni prima dal Presidente del Consiglio e da lui ribadita in Parlamento lo stesso 30 aprile.

Un decreto sorprendente anche perché in contraddizione con le numerose prese di posizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Istituto Superiore di Sanità che hanno raccomandato estrema cautela nella riapertura delle attività, al fine di evitare possibili nuovi focolai di contagio che riporterebbero indietro le lancette dell’orologio.

La particolare situazione dell’aeroporto di Ciampino avrebbe dovuto spingere alla cautela a causa della sua ubicazione in un territorio ristretto, dove l’aeroporto è servito da 186.000 corse annue di autobus che disperdono in maniera incontrollabile i passeggeri degli aerei su molte destinazioni di Roma e di altre città di Campania e Abruzzo, oltre a mescolarli, nell’affollata stazione ferroviaria di Ciampino, con i pendolari dei Castelli Romani e con i cittadini della città.

E, come se non bastasse, nel comunicato stampa pubblicato sul sito del Ministero dei Trasporti viene preannunciata una ancora più preoccupante “sperimentazione di un sistema di screening per il COVID-19” dedicato ai passeggeri, che trasforma anche i cittadini che verranno in contatto con loro in involontarie cavie di questo esperimento.

Questa è una aggressione inaccettabile e pericolosissima nei confronti dei cittadini, per la quale vogliamo sperare che i tre sindaci facciano fronte comune e i Ministri competenti rivedano la loro decisione di totale riapertura al traffico dell’aeroporto.




Sibylla Biotech e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn): scoperte 35 molecole per combattere il virus SarsCoV2

Scoperte 35 molecole per combattere il virus SarsCoV2, grazie a una potenza di calcolo analoga a quella che l’Italia ha utilizzato per scoprire il bosone di Higgs; una appartiene alla famiglia dell’idrossiclorochina. Descritte sul sito ArXiv, ora potranno affrontare i test per capire se potranno diventare farmaci anti-Covid-19.

Sono state selezionate fra le 9.000 analizzate dal progetto guidato dall’azienda Sibylla Biotech e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

Le molecole, che adesso potranno cominciare il percorso di test in laboratorio per capire se potranno diventare futuri farmaci anti Covid-19, agiscono impedendo al nuovo coronavirus di legarsi alla sua nelle cellule umane. Spin-off dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e delle università di Trento e Perugia, la Sibylla Biotech ha individuato due bersagli per le nuove molecole: sono due tasche che si trovano nella struttura principale porta d’ingresso utilizzata dal nuovo coronavirus per invadere le cellule umane, il recettore Ace2 che, oltre che sulle cellule dell’apparato respiratorio, si trova su quelle di molti altri organi, compresi cuore e intestino. Le tasche sono due stati intermedi che la struttura della proteina Ace2 assume ripiegandosi su stessa ed entrambe possono diventare due ‘talloni d’Achille’ per il coronavirus.

Una volta individuate grazie ai calcolatori messi a disposizione dall’Infn, le due tasche sono state confrontate con i circa 9.000 farmaci già commercialmente disponibili oppure in fase di sperimentazione clinica per verificare quali, fra questi sono state individuate le 35 molecole promettenti. Fra queste una appartiene alla famiglia chimica dell’idrossiclorochina e verrà valutata in laboratorio con altre sei molecole della stessa famiglia.

L’idrossiclorochina sembra limitare la replicazione del virus in vitro, ma le sue potenzialità contro la Covid-19 sono discusse e controverse. Nell’ipotesi, ancora da dimostrare, di una qualche efficacia clinica, l’analisi condotta da Sibylla Biotech potrebbe contribuire a spiegarne il meccanismo d’azione molecolare e alla messa a punto di protocolli clinici mirati. Su richiesta, Sibylla mette liberamente a disposizione la ricostruzione a livello atomico delle tasche di legame di ACE2, affinché chi possiede molecole proprietarie possa eseguire dei test al computer e quindi in laboratorio su questi bersagli.

Tutti i dati sulle liberamente accessibili

Sono liberamente accessibili alla comunità scientifica i dati relativi alle 35 molecole individuate dalla ricerca condotta dalla Sybilla Biotech e dall’ dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Lo rende noto Lidia Pieri, amministratore delegato di Sibylla Biotech, spin-off e delle università di Trento e Perugia. “Le informazioni che otteniamo sono liberamente al servizio della comunità. Chiunque può utilizzarle per cercare una cura. Noi intanto continuiamo a portare avanti la ricerca fin dove possiamo spingerci con i nostri mezzi”, ha rilevato.

“In questo momento storico – ha proseguito Pieri – chiunque abbia un’idea e i mezzi per poterla sviluppare, anche se solo in parte, deve scendere in campo”. Soddisfatto del risultato il presidente dell’Infn, Antonio Zoccoli, perché “testimonia le promettenti prospettive che la ricerca fondamentale in fisica può aprire in altri campi, con lo sviluppo di applicazioni spesso all’inizio inaspettate” ed “evidenzia il valore e l’efficacia dell’approccio multidisciplinare nella ricerca, ancor più quando si deve far fronte comune nelle grandi sfide scientifiche, come quella che oggi ci vede tutti coinvolti, contribuendo ognuno con le proprie competenze per contrastare la pandemia”.

Manfredi, un ‘traguardo brillante’

Un “traguardo brillante” e indica il ruolo civico della ricerca: è il commento del ministro per l’ Università e la Ricerca, Gaetano Manfredi, alla scoperta delle 35 molecole contro il nuovo coronavirus da parte di Sibylla Biotech e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). “I primi brillanti risultati ottenuti nella ricerca di terapie contro il Covid-19 – rileva Manfredi – sono, ancora una volta, la conferma che il lavoro di un ricercatore ha anche e soprattutto un ruolo civico”.

Quello che la scienza produce “non è avulso dalla realtà, anzi guarda alla società, alla salute delle persone, alle necessità intervenute”, prosegue il ministro riferendosi alla scoperta nata dalla collaborazione fra un ente pubblico di ricerca e da una spin-off di due università, quelle di Trento e Perugia, e dello stesso Infn. “L’emergenza Coronavirus ci ha imposto una sfida decisiva: dimostrare che la ricerca ha la capacità di ottenere risultati importanti anche in tempi rapidi, adattando i suoi studi alle esigenze sopravvenute. In questo processo – conclude – è fondamentale mettere in sinergia le competenze per rendere più rapida l’azione di contrasto al virus”.




Centrale dello spaccio a Colleferro: in manette madre e figlio

COLLEFERRO (RM) – Arrestati madre e figlio, di 49 anni e 23 anni, entrambi incensurati, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I Carabinieri hanno individuato i due in strada ed hanno deciso di fermarli per sottoporli ad una verifica. Il loro atteggiamento nervoso, ha spinto ai militari di approfondire il controllo, trovando occultate nelle tasche dei due pusher, 26 g di marijuana, suddivisi in dosi.

Gli uomini dell’Arma hanno perquisito il domicilio della coppia, compreso un garage di loro pertinenza, scoprendo una vera e propria “centrale dello spaccio”. Infatti, all’interno di un trolley sono stati trovati vari barattoli con circa 700 g di marijuana, tutto il materiale utile per il confezionamento delle dosi, la somma di 600 euro in contanti, bilancini di precisione ed una lista con tutti gli acquirenti dei pusher su cui i militari di Colleferro proseguiranno gli accertamenti.

Mamma e figlio sono stati portati in caserma in stato di arresto e, successivamente, per la donna si sono aperte le porte del carcere di Roma Rebibbia mentre per il figlio quelle del carcere di Velletri dove rimangono a disposizione dell’Autorità giudiziaria.