ACCORDO LEGA – FI, CHI CI GUADAGNA E CHI PERDE

di Silvio Rossi

Scambio, baratto, patto di convenienza. Lo si può definire in molti modi l’accordo trovato tra Berlusconi e Salvini per le prossime regionali. Una mediazione che ha visto effettuare una serie di marce indietro da parte dei due principali protagonisti del centro-destra italiano.
La lega, per avere l’appoggio di Forza Italia al suo candidato veneto, il governatore uscente Luca Zaia, ha dovuto rinunciare alla candidatura di Edoardo Rixi, giovane vicesegretario di via Bellerio, in favore del consigliere politico dell’ex Cavaliere, Giovanni Toti.
Se Zaia, con la candidatura di Lega e Forza Italia, potrebbe avere gioco facile nello scontro diretto contro Alessandra Moretti, sostenuta dal centrosinistra, con i sondaggi che attribuiscono al candidato leghista una decina di punti di vantaggio, diverso è il discorso ligure, con la consigliera regionale del PD, Raffaella Paita, molto vicina a Burlando e vincitrice delle burrascose primarie contro Cofferati, che nonostante l’alluvione abbia incrinato la fiducia nei confronti del centrosinistra, sembra irraggiungibile.
La candidatura di Rixi, per cui la segretaria regionale della Lega, Sonia Viale, aveva fatto già stampare i manifesti con la scritta “Rixi presidente”, non aveva sfondato, Forza Italia aveva presentato, prima dell’accordo, il costruttore Federico Garaventa, soluzione “di ripiego” dopo il rifiuto del coordinatore regionale, Sandro Biasotti (che è stato governatore nella regione rivierasca dal 2000 al 2005), che non ha certo scaldato gli animi. Berlusconi spera quindi di cambiare il verso degli eventi lanciando nella mischia il suo fido collaboratore, reclutato negli organismi dirigenti del partito direttamente dagli schermi della televisione di famiglia.
Toti dovrebbe, secondo le intenzioni di Berlusconi, riuscire a fare il miracolo, ottenere quel consenso personale che le liste non riescono a raggiungere. Sulla candidatura dell’ex direttore del TG4 si gioca non solo la possibile poltrona di governatore a Genova, ma si gioca una delle battaglie fondamentali per la prossima leadership del centrodestra a livello nazionale. Un eventuale risultato modesto di Toti, se accostato a un trionfo di Zaia, potrebbe significare la definitiva abdicazione del vecchio leader nei confronti di Salvini, nonostante i proclami lanciati in questi giorni, e il richiamo di Silvio all’esempio che giunge dalla Francia con la ricandidatura del suo amico Sarkozy.




LAGO DI BRACCIANO: APPELLO ALL'ARDIS PER RISOLVERE IL PROBLEMA DELL'ACQUA ALTA

di Silvio Rossi

Bracciano (RM) – Stamattina, al lungolago di Bracciano, per affrontare il problema dell’acqua alta nel lago, si sono incontrati tutti gli enti interessati al fenomeno. Sono state presentate le richieste dei comuni che si affacciano sul bacino, e le possibili soluzioni proposte da Ardis, l’ente che ha l’incarico della difesa del suolo e dei corsi d’acqua.
I comuni invieranno una richiesta congiunta ad Ardis perché l’ente attui tutte le misure necessarie per ripristinare il livello naturale delle acque, che negli ultimi mesi si è innalzato oltremisura. Andrea Balestri, di Hydra Ricerche, società specializzata nell’analisi ambientale, ha effettuato un monitoraggio dei livelli medi del lago nel medio periodo, identificando la misura più idonea in circa 162,50 metri s.l.m., circa settanta/ottanta centimetri meno rispetto al livello attuale.
Sul livello delle acque del lago ci sono state nel tempo diverse interpretazioni, con misure che variano dai 161,70 (livello idrografico riportato sulle carte geografiche), e 164 metri, valore inserito nelle mappe catastali, valore solo teorico, perché a quella quota l’acqua arriverebbe a bagnare sia la piazza del Molo di Anguillara, che diversi punti della cricumlacuale.
Verrà realizzato ora un protocollo, che contempli le esigenze di tutti gli enti coinvolti, che finora non esisteva, che in futuro farà da riferimento per gli interventi che riguardano il bacino idrografico.
Per quanto riguarda la situazione contingente, l’Ardis incaricherà ACEA di prelevare acqua in questa fase per far scendere il livello, contestualmente verranno realizzati gli interventi di bonifica dell’Arrone, in modo che possa contenere le acque di emissione dal lago, cosa che però richiede un certo tempo. Per salvare la stagione estiva, quindi, sarà Acea che dovrà utilizzare una notevole quantità di acqua, nell’ordine di quaranta milioni di metri cubi, per riportare il livello del lago alla media degli ultimi anni.
Una volta risolta l’emergenza, e riportato il livello del lago a valori accettabili, gli enti collaboreranno a mantenere la situazione sotto controllo, per non vivere nuove stagioni di siccità o di acqua alta, come negli ultimi anni.




TURCHIA: NUOVO ASSALTO ARMATO

di S.R.

Il giorno successivo all’assalto al tribunale di Istanbul, un nuovo assalto è stato condotto nella sede dell’Akp, il partito islamico del presidente turco Erdogan.
Dalle prime informazioni sembra che l’assalitore sia un singolo, che si è introdotto armato nella sede del partito, e dopo aver fatto allontanare i presenti, ha esposto a una delle finestre una bandiera turca sulla quale era disegnata una spada.
Dopo alcuni attimi di paura, la polizia è entrata nell’edificio e ha arrestato l’uomo, senza spargimenti di sangue.
Nella stessa mattina erano stati arrestati 22 attivisti, collegati all’inchiesta che stava conducendo il PM Mehmet Selim Kiraz, che è morto in seguito al rapimento di due brigatisti della formazione di estrema sinistra Dhkp-C, sembra che gli attivisti fermati appartengano alla stessa formazione che rivendica giustizia per il quindicenne ucciso durante le proteste di Gezi Park.




LAGO DI BRACCIANO: SCOMPARSE TUTTE LE SPIAGGE – I GESTORI BALNEARI PREPARANO LA GUERRA AI RESPONSABILI

di Silvio Rossi

Trevignano (RM) – L’Associazione delle attività turistiche di Trevignano Romano, che da alcuni anni riunisce gli operatori delle attività stagionali della località che si affaccia sul lago di Bracciano, si riunirà mercoledì, 1 aprile, per concordare le attività da intraprendere per affrontare il problema “acqua alta” nello specchio lacustre.

Alla riunione parteciperanno i gestori degli stabilimenti balneari, dei circoli velici e dei campeggi di tutto il lago, gli organizzatori hanno infatti cercato di coinvolgere i loro colleghi di Anguillara e Bracciano, accomunati dalla preoccupazione che la prossima stagione estiva possa tramutarsi in un periodo di passione, a causa della scomparsa delle spiagge in tutto il perimetro lacuale.

Il presidente dell’associazione, Matteo Mazzarini, ci fa sapere che sono tre anni che i gestori denunciano l’assenza di controllo del livello delle acque da parte degli organi preposti, ma che le loro richieste sono rimaste inascoltate.

Riguardo alla riunione ci dice che “Discuteremo del tema del risarcimento per i danni strutturali e quelli relativi al mancato lavoro per la stagione 2015. Si richiederà l’esenzione del pagamento del canone regionale, in quanto ci sembrerebbe assurdo pagare l’occupazione di un suolo che non esiste più, proprio a coloro che hanno provocato la situazione nella quale ci troviamo. Sarebbe bastato ascoltarci prima, oppure fare ciò per cui si è preposti: regolare lo zero idrometrico, tenere pulito l'Arrone, ecc… adesso è tardi”.

I gestori di Trevignano hanno compreso che, per riuscire a rendere più forte la propria voce, è bene unirsi con i loro colleghi dei paesi limitrofi, per questo, aggiunge Mazzarini: “Un’altra interessante operazione sarà quella di costituire una sola associazione o consorzio che tuteli tutte le realtà turistiche che operano a contatto diretto con il lago, poiché le problematiche sono le stesse. Unirci ci porta a essere più forti”.

La riunione non si limita solamente alla protesta per la questione dell’acqua alta. Gli associati hanno previsto anche l’istituzione di corsi di primo intervento sanitario, di utilizzo del defibrillatore, corsi di formazione per assistenti bagnanti, perché lo sviluppo turistico di un territorio deve essere progettato a 360 gradi, e non si deve tralasciare nessun aspetto.

Nel corso della riunione verrà proposto di organizzare un dibattito pubblico dove verranno invitati gli amministratori locali, i responsabili di Acea, Ardis e Città Metropolitana, per mettere davanti a un tavolo tutti gli attori coinvolti nella gestione del problema “acqua”.
Sarà presente all’incontro anche un legale, cui sono state affidate le pratiche per un’azione risarcitoria da parte dei titolari delle attività danneggiate.
 




ALITALIA MAINTENANCE SYSTEM: NON SI MUOVE PAGLIA

di Simonetta D'Onofrio

Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-priority:99; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin-top:0cm; mso-para-margin-right:0cm; mso-para-margin-bottom:10.0pt; mso-para-margin-left:0cm; line-height:115%; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; mso-fareast-language:EN-US;}

I sindacati del trasporto aereo esprimono una forte preoccupazione in merito alla mancata erogazione del fondo speciale per il trasporto aereo ai lavoratori di Alitalia Maintenance System. Ricordano come nonostante le contribuzioni siano state regolari, ma da ormai otto mesi i dipendenti non riescono a usufruire di quello che è un diritto maturato, ma non corrisposto. La situazione dei lavoratori, che non percepiscono l’integrazione da circa otto mesi, si è aggravata da due mesi a questa parte, per la sopraggiunta conclusione del periodo di cassa integrazione, che li vede ormai da due mesi senza alcuna forma di sussidio.

In un comunicato congiunto ci dicono:

In relazione alla situazione di fortissimo disagio ed esasperazione in cui si trovano i lavoratori di Alitalia Maintenance Systems a causa della mancata erogazione della cassa integrazione e del fondo di sostegno al reddito bloccato da più di sei mesi, le OO.SS FILT CGIL , FIT CISL, UIL trasporti, UGL trasporto aereo, chiedono all'INPS di risolvere la questione già da tempo a loro nota sui pagamento dei pregressi dovuti. Ricordano inoltre che, i versamenti contribuitivi dell'azienda post richiesta di concordato e oggetto di controversia dell'INPS che ha impedito fino ad ora l’erogazione dovuta, risultano regolari Inoltre, il parere favorevole di un interpello presentato dalle organizzazioni sindacali congiuntamente al comitato del fondo nei mesi scorsi, non può costituire più motivo di impedimento alcuno al blocco attuato”.

Da parte dell’ente previdenziale però non sembra ci sia la disponibilità di ascoltare le richieste sindacali, tanto il Comitato per il Fondo Volo, che si riunisce mensilmente, nella seduta di ieri (30 marzo), non ha portato il problema all’ordine del giorno. I sindacati del settore, in rappresentanza dei lavoratori interessati, si lamentano di come questo atteggiamento da parte dell’INPS non lascia intravedere a breve una soluzione. Stanno attualmente studiando azioni dimostrative per fare in modo che questa loro protesta non cada nel silenzio.




Rossi e le Rosse

di Silvio Rossi

 

Un doppio trionfo. Una domenica che, sotto il punto di vista italomotoristico, non si viveva da tempo. In una domenica orfana del campionato maggiore, sono stati gli sport che puzzano di carburante a entusiasmare i tifosi nostrani.
Da una parte il logo italiano più conosciuto al mondo, il simbolo dell’industria italiana di qualità, il marchio che sposa passione a lavoro duro, precisione dei particolari e innovazioni tecnologiche d’avanguardia. Dall’altro lato il personaggio più estroverso, irriverente, carismatico e generoso che abbia affollato i box motociclistici da quando le due ruote esistono.
Un successo, quello maturato dal “Dottore” sulle sabbie del Qatar, impreziosito dalle postazioni che hanno fatto da contorno al podio. Due piloti italiani, su due moto italiane, rosse dello stesso colore della Ferrari, competitive contro tutti e tutte, costrette ad arrendersi solo alla magnificenza del pluricampione iridato.
Se ipotizzare un lungo percorso ancora da venire per il trentaseienne pilota di Tavullia è azzardato, anche se oggi come oggi chi ha intenzione di conquistare il mondiale deve fare i conti col veterano della MotoGP, le speranze di ritrovare dopo alcuni anni di assenza una Ferrari in lotta per il titolo, dopo la buona prestazione del primo Gran Premio stagionale in Australia, e il trionfo in Malesia, sono accompagnare da una solida base.
Rispetto all’ultimo periodo d’oro della casa di Maranello, coincidente con le vittorie di Schumacher, con l’arrivo di Vettel, tedesco come il campione del recente passato, oltre alla grande qualità tecnica, la “Rossa” ha guadagnato in simpatia, testimoniata dall’euforico grido del pilota davanti alla bandiera a scacchi.




PIETRO INGRAO COMPIE CENTO ANNI. GLI AUGURI DELL'OSSERVATORE D'ITALIA

di Silvio Rossi

Il trenta marzo del 1915, un mese scarso prima che gli alpini attraversassero il Piave, a Lenola, paese della provincia di “Terra di Lavoro”, sui monti Aurunci, zona che è stata assorbita dalla provincia di Latina, nacque Pietro Ingrao, figura storica del Partito Comunista Italiano dal dopoguerra fino al nuovo millennio.

Entrato nella resistenza antifascista allo scoppiare della Seconda Guerra Mondiale, ha aderito al PCI, diventando il punto di riferimento dell’area schierata su posizioni più di sinistra, creando un dualismo ideologico con Giorgio Amendola, che invece rappresentava le posizioni più di destra.

Nel febbraio 1947, per un decennio è stato il direttore del quotidiano del partito, l’Unità, nel momento in cui, nel dopoguerra, il giornale era non solo uno strumento di informazione per le masse operaie, ma il mezzo con cui molti di essi si erudivano, imparavano a leggere, cercavano di formarsi una coscienza critica, un vero e proprio “abbecedario” di una generazione proletaria.

Deputato per oltre quarant’anni, è stato il primo Presidente della Camera dei Deputati appartenete al Partito Comunista, dal 1976 al 1979. Dopo la svolta della Bolognina, pur contestando la svolta di Occhetto aderì in una prima fase al PDS, salvo uscirne nel 1994 perché non si riconosceva più nella linea politica del partito, in seguito si avvicinò alle posizioni di Rifondazione Comunista.

Pietro Ingrao è l’esempio vivente di quella classe politica che oggi molti cittadini rimpiangono, dopo aver scoperto che nella Seconda Repubblica il livello medio della classe politica è sceso notevolmente, con i dirigenti di partito che una volta erano provenienti dalle scuole di partito, che sono stati sostituiti da faccendieri, opportunisti, “nani e ballerine”.

In cento anni di vita, Ingrao ha visto l’Italia cambiare notevolmente, ha conosciuto compagni e avversari, ha combattuto anche aspramente per difendere le sue idee, ha conquistato la stima di tutto l’arco parlamentare. Ci uniamo a tanti italiani che oggi gli augurano “cento di questi giorni”.




ODEVAINE E VENAFRO. BUFERA SUI COLLABORATORI DEI POLITICI

di Silvio Rossi

Negli stessi giorni in cui Nicola Zingaretti si recava nell’aula consiliare della Pisana, per riferire sulle dimissioni irrevocabili del suo capo di Gabinetto, Maurizio Venafro, gesto compiuto, secondo le parole del Governatore, per tutelare la sua immagine, essendo estraneo ai fatti contestati, colui che era vice capo di Gabinetto nella giunta capitolina guidata da Veltroni, l’ormai noto Luca Odevaine, ha confessato il suo ruolo di “facilitatore” nell’inchiesta di Mafia Capitale.

Non vogliamo, in questa sede, avvicinare le due figure. Non sappiamo se il coinvolgimento di Venafro abbia o meno elementi di verità, oppure se il collaboratore di Zingaretti sia finito suo malgrado in una vicenda di cui è del tutto estraneo, solo il tempo, e le indagini, potranno restituire l’onore alla persona. Stiamo parlando inoltre di due politici che, rispetto ad altri loro colleghi, sono ritenuti tra i più onesti personalmente. Veltroni e Zingaretti non hanno subito le accuse che altri al loro posto hanno visto infangare la loro persona.
Ci chiediamo però, a questo punto, come vengono scelti i collaboratori delle figure istituzionali? Come mai, molto spesso, i responsabili “operativi” si dimostrino così poco affidabili? Com’è possibile che i responsabili di Regione o Comune non conoscano realmente chi siano le persone che li circondano?
Forse il problema è a monte. Nei circoli dei partiti, laddove i politici iniziano la propria carriera politica, ci sono attivisti che, a volte, contestano le decisioni prese dal capocorrente di turno, pongono problemi, cercano di ragionare con la propria testa, e ci sono contestualmente anche persone, spesso di spessore inferiore, che mai e poi mai contraddiranno il leader, sempre pronti ad annullare le proprie idee, o a plasmarle in modo da renderle meglio compatibili con quelle del capo.
In un’organizzazione sana, questi ultimi verrebbero guardati con sospetto, non gli si affiderebbe nulla, convinti che la loro unica prerogativa è rinnegare il rinnegabile pur di mantenere un posto di privilegio. Nei partiti invece, troppo spesso, sono proprio costoro quelli che “vanno avanti”, che seguono il personaggio di riferimento quando questi assume incarichi importanti. Non possiamo quindi meravigliarci se il politico, anche quello più onesto, sia abituato a circondarsi di personaggi meschini, che non avendo la capacità di avere altre carriere fuori dal sistema delle amicizie, lo seguono con incarichi a supporto dell’attività che questi svolge.




LAGO BRACCIANO. ACQUA ALTA IRREVERSIBILE, SE TORNA INDIETRO C'E' LA "MONNEZZA"

 

LEGGI ANCHE: TREVIGNANO: MALTEMPO DISTRUGGE PASSEGGIATA E ATTIVITA' PRODUTTIVE

 

di Silvio Rossi

Anguillara / Bracciano / Trevignano (RM) – Le recenti piogge hanno messo a dura prova le infrastrutture realizzate sulle sponde del lago di Bracciano, in tutti e tre i comuni che si affacciano direttamente sullo specchio. Piazza del Molo ad Anguillara, così come la passeggiata di Trevignano, hanno subito danni per colpa del vento, e del livello molto alto delle acque, che con un colpo di vento più forte della norma, raggiungono il livello stradale.

Dopo alcuni anni in cui il livello idrometrico del lago era costantemente alcune decine di centimetri sotto lo zero, tanto da far preoccupare le autorità preposte per un rischio di conservazione del lago, in quanto i prelievi realizzati da ACEA non erano compatibili con la quantità d’acqua che veniva a rifornire il bacino, ci troviamo in questi giorni in una condizione di “sovrabbondanza”, un aumento rispetto allo zero idrometrico dell’ordine di circa un metro e mezzo (fissato a 161,74 metri s.l.m.), una misura che mette a rischio l’esistenza delle strutture ricettive, che si trovano la spiaggia sommersa.

Alcuni anni fa l’Ente Parco ha installato delle aste idrometriche, per permettere un rapido controllo della situazione anche da parte della popolazione, con lo “zero” fissato a 163,04 metri s.l.m., pari al colmo delle chiuse che alimentano l’emissario naturale, il fiume Arrone.

Attualmente il lago è quindi circa venti centimetri oltre la quota considerata “non superabile”. I sindaci del territorio, preoccupati di tale condizione, invocano ACEA, per una soluzione rapida del problema. Soluzione che però non appare semplice, l'alveo dell'Arrone, si è molto alzato per incuria e sporcizia e questo, di fatto, impedisce alle acque di andarsene, di defluire.

Sarebbe inutile ora aprire le chiuse, che in pratica sono sommerse dal lago ma soprattutto dall'Arrone. Per ripristinare il naturale deflusso, si deve scavare per ripristinare l’alveo fino alla mola vecchia, dove si sta costruendo la porta del parco. Un intervento semplice che dovrebbe liberare ma soprattutto riformare l'alveo, scoprire e ripulire le paratie, ora sommerse, che solo a quel punto potrebbero svolgere il loro lavoro.

Nel resto del percorso, l’Arrone viene normalmente pulito, a cura di Arsial (precedentemente dall’Ersal). Forse nel tratto compreso nel territorio di Anguillara Sabazia, l’ente incaricato non ha ricevuto, negli anni passati, le dovute segnalazioni per intervenire, per cui oggi non basta “aprire un rubinetto” per stabilizzare il livello delle acque.

"Lo scorso anno gli effetti dell'innalzamento repentino del livello del lago lo si era potuto percepire in modo particolare solo sul versante sud ovvero ad Anguillara (dove in genere è la tramontana a creare insidie). – Commenta l'assessore all'Ambiente del Comune di Anguillara Enrico Stronati – Quest'anno, – prosegue – con un livello delle acque ancor maggiore rispetto allo scorso anno e complice il vento di libeccio che ha soffiato nei giorni scorsi, anche Trevignano paga un prezzo carissimo. L'ARDIS deve lasciare che le acque defluiscano liberamente dal lago! Il repentino innalzamento del livello delle acque crea danni al patrimonio comunale, mette in ginocchio una delle fonti di sostentamento del territorio (le attività ricettive) già messe a dura prova dalla crisi economica ed infine, non meno importante, crea enormi danni all'eco-sistema lago. Si ripristini il deflusso naturale delle acque e si smetta di modificare artificialmente il livello del lago. Tutto quanto qui riportato è anche contenuto nella lettera che il Sindaco di Amguillara Sabazia Avv. Francesco Pizzorno ha inviato oggi all'ARDIS, Acea Ato2, Regione Lazio, a Sindaci dei Comuni lacustri, al Commissario del Parco Naturale Bracciano-Martignano ed al Presidente del Consorzio di Navigazione. – – Stronati conclude – Occorre una azione forte e congiunta che assicuri che una cosa del genere non si ripeta più in futuro".




Quel folle alto e biondo

di Silvio Rossi

 

Una frase celebre di uno dei padri degli Stati Uniti, Benjamin Franklin, recita: “Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza”.
Come identificare le misure a bordo degli aerei, introdotte dopo gli attentati dell’11 settembre, se non con l’appellativo che lo scienziato e politico americano ha riservato all’illusoria sensazione di vivere in un bunker inespugnabile? Qual è il giusto livello di sicurezza per garantire che un pazzo non possa a mettere a repentaglio la vita di centocinquanta passeggeri?
E soprattutto, dopo la strage dell’aereo Germanwings, la domanda che bisogna porsi è: “Chi è così convinto di pensare che la follia sia una prerogativa dei terroristi islamici?”. Perché la causa principale per cui tante vite sono state spezzate è proprio la miopia determinata dall’aver focalizzato come pericoloso solamente chi rispettava un cliché ben definito.
Se su un aereo vediamo salire una persona dai chiari tratti somatici mediorientali, vestito così come da tradizione in molti paesi arabi, noi identifichiamo in costui il simulacro del talebano, dello jihadista, dell’hezbollah. Se invece in cabina di pilotaggio c’è un ragazzo biondo, alto, dai chiari lineamenti nordeuropei, in questo caso ci sentiamo rassicurati, affidiamo tranquillamente nelle sue mani le nostre esistenze, e quelle delle persone care.
Virgilio scriveva: “Neanche se avessi cento lingue e cento bocche, e una voce di ferro potrei enumerare tutte le forme dei pazzi, passar in rassegna tutti i nomi assunti dalla pazzia”. Accecati dalla paura del “diverso” che viene dall’est, abbiamo dimenticato tutte le altre forme che la follia può assumere.




"CON LE PERIFERIE NEL CUORE": PRESENTATO A ROMA IL FILM SULLA VISITA DEL PAPA IN MOLISE

di Silvio Rossi

La sala Marconi della Radio Vaticana era piena. Un centinaio di persone, tra i quali diversi costretti ad assistere alla proiezione in piedi, perché i posti a sedere erano pieni, hanno apprezzato la trama narrativa che il regista Pierluigi Giorgio ha sviluppato per raccontare la visita di papa Francesco in Molise.

L’incontro, moderato dalla dottoressa Rita D’Addona, responsabile dell’ufficio stampa dell’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano, ha visto i preziosi contributi di Padre Ciro Benedettini, vice direttore della Sala Stampa Vaticana, che in Molise partecipò all’organizzazione dell’evento, e del vaticanista Raffaele Luise, autore del libro che ha ispirato il regista, nello sviluppo del film documentario sulla visita papale.

Il libro “Con le periferie nel cuore”, scritto da Luise per celebrare il primo anno di pontificato di Bergoglio, qualche mese prima della visita a Campobasso e Isernia, ben si adatta alla terra del Molise, che è appunto una periferia, intesa come luogo dove si concentrano le sofferenze esistenziali. Una terra dove il lavoro è umile, a volte duro, ma che mantiene il contatto con i valori più intimi, con l’attenzione alla famiglia, agli anziani, a chi ha più bisogno.
Il racconto cronologico dei vari passaggi della visita papale, nella giornata del 5 luglio, è sapientemente intervallato con immagini degli splendidi panorami che la piccola regione sa offrire al visitatore, commentato dalle riflessioni di Luise, del cantautore Danilo Sacco, del vescovo di Isernia, monsignor Camillo Cibotti, impreziosito dalla storia di Elvira Taccone, una disabile con una forza d’animo trascinante, che ha voluto salutare il passaggio del papa dalla vetta delle Mainarde, grazie all’aiuto degli uomini della forestale che hanno permesso il “miracolo”. L’intervento di Elvira, ha assistito alla proiezione, ha commosso tutti i presenti.

Il racconto della giornata ha offerto momenti emozionanti, come il racconto della visita nel carcere di Isernia, dove il papa ha commosso anche le dure scorze degli ospiti della struttura, con la riflessione: “a volte mi chiedo perché voi siete qui e non io”.
Una buona notizia per il regista è giunta grazie alla presenza del dott. Antonio Conte, fondatore e presidente onorario del Tourfilmfest, importante rassegna del film turistico, che ha una sezione riservata al turismo religioso, ha annunciato che la pellicola potrebbe essere proiettata, fuori concorso, durante le tappe del festival che si svolgono a Sarajevo e in Croazia.