ROMA NORD, FORZA ITALIA: LELI, PEZZELLA, "ECCO COME LA SINISTRA HA A CUORE L'AMBIENTE"

Redazione

"Il Parco di Veio, polmone verde di Roma nord e area naturale tra le più grandi della Capitale e provincia, versa nel degrado più assoluto, come documentato ampiamente ieri sera da Striscia la Notizia".

Lo scrivono in una nota congiunta Vincenzo Leli, presidente del Circolo Forza Italia XV Municipio e Massimo Pezzella, responsabile Dipartimento Ambiente Forza Italia Roma Capitale e già commissario straordinario del Parco regionale.

"Quanto visto ieri segue le già innumerevoli segnalazioni che i cittadini ci inviano quotidianamente e rappresenta il punto di non ritorno per questa amministrazione che ha tra l'altro avuto il coraggio di nominare il già Presidente del Municipio Daniele Torquati quale Presidente della Comunità del Parco di Veio".

"Chiediamo pertanto le dimissioni con effetto immediato di Torquati e la rimozione immediata dell'attuale Commissario Straordinario Giacomo Sandri".

"La domanda che ci poniamo una volta per tutte oggi – si legge nella nota – è: con che coraggio può questa sinistra dichiararsi vicina alle tematiche dell'ambiente?"

"Il finto pollice verde del PD è ormai nero – concludono Leli e Pezzella – proprio come le montagne di rifiuti che sovrastano la (ex) area naturale più bella di Roma"




Olgiata, crisi nel commercio

di Simonetta D’Onofrio

C’è crisi nel commercio e la si può notare anche all’Olgiata Shopping Plaza”, centro commerciale, pensato per essere trasformato come punto d’attrazione principale per chi abita e lavora nel quartiere Olgiata, territorio di Roma Nord, conosciuto per essere un attrattore principale per una classe sociale abbiente (dove risiedono attori e professionisti molto famosi non solo nell’hinterland romano, ma anche a livello internazionale), adiacente al consorzio “Olgiata”.
Un’opera unica nel territorio, dal design moderno, a tronco piramidale, strutturato con risorse di alta qualità che permettono di abbassare l’impatto architettonico, salvaguardandone anche il contesto, destinata a intercettare il flusso commerciale della “Roma bene”, anche in sinergia con le altre attività già esistenti nell’altro centro commerciale adiacente, “Olgiata” presente nel territorio già da diversi decenni. La galleria fu inaugurata il 27 febbraio del 2010 con una cerimonia in pompa magna, l’Olgiata Shopping Plaza” , davanti a una vasta platea di persone importanti, dalla politica allo spettacolo. Un progetto che nel comprensorio prevedeva anche la costruzione di un centro sportivo, che in questi anni ha subito due volte incendi dolosi.
Oggi, a pochi anni dalla sua inaugurazione, rimane uno luogo costellato dal degrado: quasi tutte le attività commerciali hanno chiuso i battenti, incuria e sporcizia presente nell’area, danni alle opere murarie esterne, i parcheggi sotterranei chiusi da lucchetti o sbarrati con le catene. Attualmente ad operare vi è una sola attività, una nota catena di fast food.
Lo stabile è il frutto di un progetto nato con lo strumento dei “Punti Verde Qualità” del X Dipartimento del Comune di Roma, ideati nel 1995 dalla giunta guidata dal sindaco Francesco Rutelli (delibera 169 del Consiglio Comunale approvata il 2 agosto 1995). Un accordo, quindi, tra l’amministrazione pubblica e il privato concessionario che, in cambio dell’utilizzo del terreno di proprietà comunale, si sarebbe impegnata al consolidamento e mantenimento degli spazi verdi e una gestione a scopo di lucro della struttura per una durata di 33 anni. Tra gli obiettivi fondamentali per la pianificazione del lavoro in convenzione era prevista la riqualificazione di alcune aree verdi della periferia , riadattandole per le esigenze della cittadinanza, come la realizzazione di palestre, asilo nido. Punti che, anche in altre aree comunali nella città di Roma, hanno visto l’esecuzione di strutture che non sono riuscite a integrarsi nel tessuto urbano, fallendo, come in questo caso, la loro funzione principale.
Per operare nella struttura viene richiesto inizialmente 10 euro al metro quadrato. Ad esempio, ci dice l’agenzia che ha il compito di trovare sul mercato i locatori, un negozio, il più piccolo in questo caso, 63 metri quadrati viene richiesto 636 euro al mese per i primi due anni, il terzo e il quarto anno 815 e successivamente 1065.
Il “caro affitti” è sicuramente un punto dolente che influisce a determinare il recesso economico. Ma non è l’unico elemento. Altri fattori come una politica sbagliata e una burocrazia incessante contribuiscono a determinare un’emorragia nella chiusura delle saracinesche dei negozi sparsi nella penisola italiana.




CASTEL DI GUIDO: INAUGURATO IL CENTRO OASI DOPO L'INCENDIO DOLOSO

di Simonetta D’Onofrio

Castel di Guido (RM) – È stato inaugurato da pochi giorni il centro visite dell'Oasi Castel di Guido, distrutto da un incendio nella notte del 21 gennaio. Poco distante da Roma, comprende un’area di oltre 180 ettari ed era stata inaugurata per la prima volta il 1 ottobre 1999, frutto di un’intensa collaborazione tra la LIPU e l'Assessorato alle Politiche Ambientali ed Agricole del Comune di Roma.

“Malgrado tutto siamo riusciti a ripristinare l’area come era prima. – ci dice la responsabile dell'Oasi di Castel di Guido, dott.ssa Alessia De Lorenzis – Purtroppo ancora non sono stati trovati i responsabili del rogo che avevano sterminato la struttura, un atto doloso che in poco ore aveva distrutto un punto importante della campagna romana, all’interno della Riserva Statale del Litorale Romano”.
Spiega durante l’intervista, senza giri di parole, che potrebbero essere stati i bracconieri, dediti anche alla caccia di animali appartenenti alle specie protette. In questo territorio le attività di frode è presente, violano le normative vigenti previste per la salvaguardia e la protezione della fauna selvatica e noi, rappresentanti della Lipu, le abbiamo sempre contrastate, ogni forma di abbattimento o di cattura di animali protetti.

In concomitanza della riapertura dell'Oasi, è stata ricordato il quindicesimo anno dall’inaugurazione. Un segnale di come nonostante e avversità non si voglia disperdere il patrimonio naturalistico e culturale rappresentato da questo angolo di natura, a pochi passi dalla metropoli.
"Non si bruciano i sogni", lo avevamo detto e così è stato, comunica la Lipu, e con il contributo dei soci e dei donatori sono riusciti a ricostruire un sogno che sembrava andato in fumo per sempre. Un importante presidio di cultura ecologica ed educazione ambientale, un posto in cui si impara a vivere insieme e a vivere in natura rispettando uomini, piante e animali ribadiscono, aperto a tutti. Un risultato importante ottenuto dal volontariato ed è anche per questo importante ribadire come sia fondamentale donare e associarsi.
 




L'importanza di chiamarsi Matteo

Di Simonetta D'Onofrio

Nelle consultazioni regionali di Emilia Romagna e Calabria, il dato più evidente è stato l’astensionismo. Nella “regione rossa” per antonomasia, che storicamente ha avuto percentuali di partecipazione più alte della media nazionale, si è perso rispetto a marzo 2010 un milione di elettori, con un calo dal 68% a meno del 38% degli aventi diritto al voto.
Nessuno dei partiti può gioire di quanto emerso dalle urne. Il PD ha visto, pur mantenendo sostanzialmente la percentuale dei voti del suo candidato a Governatore, e aumentando di qualche punto quella della lista, un calo del 38% dei voti. Risultato peggiore per Forza Italia, che ha ridotto il suo elettorato a un quinto di quattro anni fa, anche sommando i voti della lista con quelli del Nuovo Centro Destra (operazione più matematica che politica, data la differenza di posizioni politiche tra i due ex alleati), il calo di schede è del 75%.
Non può gioire neanche il Movimento Cinque Stelle, che sostanzialmente mantiene gli stessi voti, incrementando il risultato percentuale dal 7 al 13% (ma nel 2010 il movimento era in fase incunabolica), ma che è un notevolmente inferiore al 20% delle recenti europee e al 25% delle scorse politiche, confermando una flessione del movimento, aggravata dal risultato calabrese, dove è passato da oltre il 21% di sei mesi fa a meno del cinque.
Gli unici due che possono, quasi a titolo personale, vantarsi di avere vinto le elezioni, hanno lo stesso nome, e sono indicati come i più probabili candidati alla guida dei due schieramenti alle prossime elezioni politiche.
Matteo Renzi può gioire per aver strappato l’ennesima regione al centrodestra, cui restano solo la Campania, e le roccaforti Lombardia e Veneto, dove peraltro la presenza della lega pone in interesse minoritario l’establishment berlusconiano. Il voto delle regionali poteva diventare una bocciatura al progetto di riforma del Primo Ministro, e se non si può certo considerare un’approvazione a pieni voti, ne garantisce almeno una promozione striminzita.
L’altro Matteo, quello in maggiore ascesa nelle ultime settimane, l’unico che riesce a contendere le piazze mediatiche al suo omonimo, passando con disinvoltura dai salotti televisivi alle periferie tumultuose, è riuscito a mettere all’angolo l’alleato scomodo, bloccato dall’inagibilità politica derivata dalla legge Severino.
L’ascesa della lega, però, non può essere rivendicata dalle precedenti gestioni del partito. Salvini ha stravolto le priorità del Carroccio, passando dalla secessione al nazionalismo. Se la lega si fosse presentata con gli slogan solo di un anno fa, il risultato sarebbe stato diametralmente opposto.
Se fino a ieri i candidati leghisti dovevano avere l’approvazione del Cavaliere per presentarsi anche a fare l’amministratore di condominio, oggi nel centrodestra non si possono fare i conti senza il segretario in camicia verde.




ROMA, XV MUNICIPIO: A NATALE ANDIAMO A FARE LA SPESA SOTTO CASA…

di Simonetta D'Onofrio

Roma – Lo ha detto chiaramente durante un’intervista Vincenzo Leli, Presidente del Circolo Forza Italia XV Municipio, dobbiamo sostenere unicamente i commercianti locali, l’artigianato e le strutture che sono presenti nel territorio, in altri termini bisogna andare ad acquistare i prodotti necessari per la quotidianità nel negozio del quartiere.
Ed è proprio il motivo che lo ha spinto ad appoggiare l’iniziativa creata specificamente per i commercianti legati al XV municipio o che sono impegnati con le loro attività in un quartiere di Roma Nord, l’APP “xZona”, sviluppata appositamente per incrementare le informazioni sulle attività locali.
Leli sottolinea il successo ottenuto dell’applicazione. In pochi giorni – ci dice  Leli – ha raccolta tantissime adesioni. Semplice da utilizzare per i telefonini smartphone e i tablet, permette in tempo reale di avere sott’occhio tutte le offerte commerciali divise per categoria e per genere per gli acquisti nell’ambito del perimetro di Roma nord, con offerte scontate e fidelity card digitali per chi fa spesa sotto casa.
Per esempio – ci spiega Leli- c’è una nota catena di fast food internazionale presente su via Cassia, molto amata dai bambini e dagli adolescenti, che già ha inserito l’offerta” speciale” per il panino con l’hamburger e si può trovare inserita direttamente nell’APP “XZone”.
Il Presidente del Circolo di Forza Italia, Vincenzo Leli, afferma come queste le iniziative servono al nostro territorio per rilanciare il commercio locale e i negozi di quartiere, ultimi baluardi di quello spirito di solidarietà e reciproco ausilio tra cittadini e lavoratori che contraddistingue i rioni soprattutto periferici della nostra città.
La situazione dell’economia locale desta notevole preoccupazione, ribadisce Leli. Ogni giorno nella sede del Circolo vengono decine di commercianti a denunciare la presenza di numerose criticità , nei diversi settori. Non è solo ora che faccio presente la necessita di andare a spendere sotto casa – commenta Vincenzo – quindi non andiamo nei grandi centri commerciali, proprio per non incidere uteriormente sulle condizioni sfavorevoli di chi ha un’atttività a Roma Nord.
Quindi, in conclusione, l’App “xZone” è un atto concreto, utile a tutti e che incontra il gradimento dell’utente finale, risprmiando anche sugli acquisti.
 




ELENA CESTE: QUELLA FALSA TESTIMONIANZA

di Simonetta D'Onofrio

Andy Warhol lo aveva detto tanto tempo fa, nel ‘68; “In futuro ciascuno avrà 15 minuti di fama”. Una profezia che spesso si è avverata, in modo particolare accade nell’era del Web 2.0.
Si può fare lo stesso lavoro in molti modi diversi. Nel campo giornalistico la differenza tra chi esercita la sua attività con la dovuta professionalità ed etica che ne deriva e chi, pensando di ottenere un riscontro immediato, non segue gli stessi parametri qualitativi dei suoi colleghi più scrupolosi, è data dalla verifica delle informazioni di cui si è entrati in possesso.
In questi giorni si è potuto assistere a una vera e propria lezione di giornalismo, che è stata effettuata da Federica Sciarelli, conduttrice del programma “Chi l’ha visto”, su Rai3, a molti, troppi suoi colleghi che, pur di sperare di alzare di una frazione percentuale lo share della propria trasmissione, non si fanno scrupolo di infangare vittime e testimoni, inventano particolari scabrosi, solo per parlare a quella componente meno nobile dei propri telespettatori.
La scorsa settimana alla redazione del programma di Rai3 era giunta una testimonianza di una persona che dichiarava di aver frequentato in chat Elena Ceste. Una testimonianza corredata di stampe delle conversazioni effettuate tra la donna di Costigliole d’Asti e l’interlocutore che oggi è uscito allo scoperto.
Ma l’inviata Lilly Viccaro Theo non ha creduto alla ricostruzione, e invece di mandare in onda la testimonianza che si riteneva fasulla, ha avvertito i Carabinieri che lo hanno smascherato e denunciato per aver fornito false informazioni.
Sarebbe stato più semplice creare una trasmissione su questa novità, un nuovo presunto amante di Elena, una nuova occasione per far parlare di se gettando altro fango su una donna uccisa. sensazionalismo. Rinunciando a qualche spettatore morboso, ma guadagnando in credibilità.
Si è parlato molto sul caso di Elena Ceste, ancor prima che il testimone fasullo fosse approdato nelle maglie della notorietà, in questo caso negativa, toccando i punti più delicati e intimi di una donna, madre di quattro ragazzi. Nessuno pensa, però, al danno diretto che può causare nei figli di Elena, il clima che quest’ultimi respirano quotidianamente. Dopo avere saputo del ritrovamento del cadavere della madre, devono sopportare anche le torture derivanti da chi vuole solo sfruttare il clamore mediatico. Ogni giorno devono destrarsi contro ogni accanimento verso la loro mamma, pudicamente stanno affrontando il dolore, fortunatamente fuori dai riflettori.




ANGUILLARA, “LA SALUTE VIENE PRIMA DI MOLTE ALTRE COSE, STRADE COMPRESE”: INTERVISTA ALL’ASSESSORE STRONATI

di Simonetta D’Onofrio

Anguillara Sabazia (RM) – Non ci sono dubbi, una situazione difficile da gestire l’eliminazione dell’arsenico nell’acqua ad Anguillara Sabazia. Una lunga attesa per i cittadini, prima di “provare” l’acqua potabile. Perché è bene ricordare che il problema dell’arsenico nell’acqua non è nato in questi ultimi anni, “scorreva” anche quando a governare c’erano le giunte di centrodestra e di centrosinistra (divieto di utilizzo fin dal 2001). Di fatto, i politici che si sono succeduti a governare allora il Paese non sono riusciti a gestire il disagio e il danno provocato alla popolazione, anche se avevano l’obbligo di risolvere l’emergenza. Una patata molto bollente che è passata, di fatto, in mano alla Giunta guidata dal sindaco Pizzorno ed ha generato diverse incomprensioni con gli abitanti, che quotidianamente venivano turbati dall’acqua non bevibile e non utilizzabile per svolgere le azioni molto semplici, come lavarsi o cucinare ecc..

Ci dicono i vertici della Giunta guidata dal sindaco Pizzorno che è stato un risultato politico importante aver portato l’acqua potabile nella case di tutta Anguillara e avere acquisito l’impianto di potabilizzazione di Ponton dell’Elce.

Abbiamo incontrato a tal proposito l’assessore all’Ambiente, Enrico Stronati, chiedendogli alcune delucidazioni.

Come valuta nello specifico il risultato ottenuto da questa Amministrazione, cioè la procedura di acquisizione dell’impianto di potabilizzazione di Ponton dell’Elce?
Se suddetto risultato lo si confronta con i tempi e le tante amministrazioni che si sono succedute prima di noi e che non hanno ritenuto importante assicurare acqua potabile al rubinetto, credo si possa e debba considerare ottimo.
Se invece lo stesso si rapporta alle rinunce che abbiamo dovuto fare per garantire la finanziabilità della procedura di acquisto degli impianti, beh allora forse dovrei rispondere che sono contrariato.

Che la disponibilità dell'acqua potabile, a fronte di una legge del 2001, la si sia raggiunta nel 2013 la dice lunga sulle scelte politiche degli anni pregressi, la salute viene prima di molte altre cose, strade comprese.

 “Promessa mantenuta” verso i cittadini di Anguillara e in particolare per i residenti di Ponton dell’Elce, così è riportato nel comunicato stampa del sito internet dell’Amministrazione Comunale di Anguillara Sabazia. Come risponde alle tante accuse lanciate nel periodo dell’emergenza arsenico?
Comprensibili, io stesso ho vissuto per anni con acqua non potabile al rubinetto – per molto tempo senza neanche saperlo – e taniche sotto il lavandino, direi che la costrizione cui sono stati obbligati 18 mila cittadini di Anguillara, ma anche di altri Comuni, alcuni dei quali – vedi Civitavecchia – ancora vivono questo incubo, avrebbe fatto saltare i nervi anche ai santi.
Ritengo però che in alcuni casi non si sia compresa la strategia che avevamo in mente di adottare, una nostra responsabilità ovviamente, ma nessuno di noi ha mai pensato di sottovalutare questo problema.

Qual è il prossimo traguardo sulla questione acqua che cercherete di portare avanti come Amministrazione Comunale?
Per la questione acqua potabile sappia che abbiamo preso contatti con l'Università della Tuscia, grazie all'aiuto di Nadia Gonella che ringrazio per la passione che sempre mette in campo quando si tratta di acqua, e provveduto ad inoltrare una richiesta di finanziamento alla Regione Lazio per uno studio su tutto il territorio per individuare fonti di approvvigionamento di acqua priva di arsenico all'origine. L'Università della Tuscia, nello specifico la Facoltà di Geologia Applicata, ha realizzato un modello statistico/matematico che, analizzando i dati delle analisi delle acque sotterranee di un'area, è in grado di determinare una potenziale zona le cui acque sotterranee potrebbero risultare prive di arsenico.
E' una strada da perseguire, gli impianti che abbiamo acquistato sono ottimi dal punto di vista tecnico ma non si può pensare che si possano e debbano usare per sempre per vari motivi come ad esempio i consumi energetici che a Ponton dell'Elce sono aumentati per via della sezione ad Osmosi Inversa che è molto energivora.
Occorrerebbe anche puntare alla realizzazione di impianti fotovoltaici sopra i serbatoi al fine – sempre per fare esempi esplicativi – di ridurre i costi dell'energia elettrica (tutti i nostri acquedotti funzionano con pompe elettromeccaniche accese "h24") e magari abbassare i costi in bolletta. E poi c'è sempre la vicenda "Acea" che resta in piedi.
Nei corridoi di Piazzale Ostiense sono certi di spuntarla, sostengono che prima o poi saremo costretti a cedere loro il nostro acquedotto, noi ci opporremo in tutte le sedi e rispetteremo l'esito plebiscitario del referendum del 2011 sull'acqua pubblica.




ROMA, AMA: VENERDI' MANIFESTAZIONE DEL COMITATO GIUSTE TASSE E TARIFFE

di Simonetta D'Onofrio

Roma – È prevista per venerdì 21 novembre alle ore 10, in via Capo d’Africa, vicino alla sede dell’ AMA a Roma, nel I municipio, la manifestazione indetta dal CO.GI.TA – COMITATO GIUSTE TASSE E TARIFFE, per richiedere una revisione della Tassa sui rifiuti, finalizzata per essere computata sulla quantità di rifiuti prodotti da ciascun individuo o attività commerciale.
La responsabile dell’ufficio stampa – dott.ssa Nicoletta Liguore – ci ha detto che alla base di questa protesta che stanno conducendo c’è un forte auspicio affinché ci possa essere, a Roma e anche negli altri territori, un’inversione di marcia sulla tassa. In altre parole chiedono agli organi competenti di far pagare la tassa rifiuti in base alla raccolta differenziata che viene fatta quotidianamente dagli utenti.
Adesso viene calcolata sui metri quadri dell’appartamento o esercizio commerciale e sul numero dei residenti, si aggiunge poi una quota fissa per l’erogazione del servizio e una variabile che risponde alla quantità di rifiuti prodotti e smaltiti. Infatti la bolletta che incide molto sui bilanci delle famiglie e dei imprenditori non tiene conto del recupero, riciclo e riuso dei materiali che ormai, nella raccolta differenziata, sono una costante e che ai Comuni assicurano consistenti entrate.
È importante ricordare ai lettori che dal 22 al 30 novembre ci sarà la sesta edizione della “Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti” (SERR). Il tema di questa edizione sarà la lotta allo spreco alimentare: dal cucinare con gli avanzi, al laboratorio di compostaggio con gli scarti organici, dagli eco-acquisti al laboratorio di riuso e riciclo con i bambini e gli adulti (Regione Lazio/Sviluppo Lazio).
Per maggiori informazioni sulla manifestazione: www.forzaitaliaromacapitale.it/21-novembre-manifestazione-per-giuste-tasse-tariffe/




FIUMICINO, RADDOPPIO AEROPORTO: INSORGONO I COMITATI

di Simonetta D'Onofrio

Fiumicino (RM) – Un tormento che provoca molta preoccupazione. E’ in estrema sintesi la lo stato d’animo che hanno gli abitanti del quadrante nord di Fiumicino, compreso tra Ponte Galeria e Maccarese per l’ampliamento del nuovo aeroporto di Roma. “Con i sondaggi geologici – afferma il Comitato FuoriPista – avviati in questi giorni sulla zona a nord dell’Aeroporto ritorna l’incubo del raddoppio”.

In questi giorni sono riiniziate le trivellazioni e da quanto riportato da Comitato che da sempre si occupa di sembra che non si conosca chi le abbia autorizzate. Infatti dopo un esposto presentate alle Forze dell’Ordine anche il Presidente della Commissione di Riserva lo abbia dichiarato, attestando di non aver concesso nessuna autorizzazione.

Ed è proprio per fare chiarezza sulla questione autorizzazioni, che martedì 18 novembre alle ore 15 il Comitato Fuori Pista sarà presente nella sede del Consiglio Comunale di Fiumicino, durante la seduta comunale che verterà anche su un question time richiesto da un consigliere.

Fonti aeroportuali dichiarano che le attività di trivellazione riguardano lo studio del sottosuolo nei pressi della pista n. 3, che è stata ostruita su un terreo bonificato dalla palude a fine Ottocento, e che in presenza di forti piogge si allaga spesso, compromettendo la stabilità della pista. Ma nel Comitato non si fidano, individuando i lavori come preparatori per la costruzione della pista n. 4, e del conseguente ampliamento a nord dello scalo.
Il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, ha dichiarato che non è stata autorizzata nessuna attività di carotaggio, che ha fatto esplicita richiesta a Aeroporti di Roma su quale fosse la natura dei lavori in esecuzione, e che l’amministrazione è contraria al progetto di raddoppio del Leonardo da Vinci.

Le perplessità del Comitato sono particolarmente rivolte alla questione che, a loro avviso, rappresenta un forte conflitto d’interessi, perché la società che sta effettuando i sondaggi, ditta SPEA, è del gruppo Autostrade, che ha come azionista di riferimento la famiglia Benetton, che guidano anche le cordate a capo degli Aeroporti di Roma, e della società Maccarese S.p.A., proprietaria dei terreni confinanti con l’aeroporto.




ELENA CESTE E LA STORIA DEL TERZO UOMO

di Simonetta D’Onofrio

Costigliole D'Asti – Colpo di scena sul caso di Elena Ceste, spunta il terzo uomo, vecchio amico della povera donna, ritrovata in un canale, a pochi metri dalla sua abitazione a Castigliole d’Asti.
Lo avrebbe ricontattato nel 2012 tramite Facebook, confidandogli anche che era felice in famiglia e che era innamorata dei suoi figli. Tony ha 43 anni (il suo vero nome è Antonio), di professione meccanico a Settimo Torinese, lo ha raccontato nel programma Pomeriggio 5, condotto da Barbara d'Urso, svelando anche di essersi recato per ben due volte nell’abitazione di Elena, nei mesi di marzo e aprile 2013, in assenza del marito che si trovava a lavoro.
Tony, in trasmissione con in viso coperto, ha detto: “Abbiamo preso un caffè e basta. Abbiamo sempre parlato dei vecchi tempi”. Ha riferito che Elena non le ha mai detto che il marito fosse stato geloso, e che era molto impegnato in ambito lavorativo. Insomma non c’è niente da occultare nei rapporti interpersonali tar Elena e Tony, che dice di non avere più ricontattato la donna, se non per un messaggio di auguri che gli arrivò tramite Facebook: “L'ultima volta che ho trovato un messaggio è stato il primo gennaio 2014 con scritto auguri. E poi non ho più saputo nulla”.
Dubbi anche su quanto detto dal marito sul luogo di ritrovamento della donna, che sarebbe stato raggiunto durante la scomparsa anche dal marito che avrebbe detto: “In quel posto ci sono andato anch'io a controllare, il giorno dopo la scomparsa”. Il Buoninconti aveva sostenuto che sua moglie Elena fosse stata presa con la forza e portata via da alcuni uomini. Più vote si è contraddetto, affermando varie versioni, dal suicidio alla fuga volontaria. Michele più volte ha detto che sua moglie era angosciata: “Era in preda alla disperazione, è uscita nuda ed è morta congelata”.
Un altro enigma riemerge su un indizio imporatante. Ricordiamo che per ora l’unico indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere di Elena è Michele Buoninconti, il quale ha ricevuto già un avviso di garanzia. Durante la trasmissione di “Chi la Visto”, la redazione ha focalizzato l’attenzione sugli occhiali della Ceste. Infatti gli inquirenti stanno cercando di capire le modalità di ritrovamento da parte del marito dell’oggetto incriminato.
L’uomo, all’inizio della scomparsa della moglie aveva detto alle telecamere che gli occhiali li averbbe ritrovati vicino al cancello dell’abitazione, ma in un secondo momento avrebbe raccontato un’altra versione, di averli scovati con i vestiti. Forte è l’ambiguità anche sugli indumenti consegnati ai carabinieri, che dopo le verifiche scientifiche sono risultati puliti.

 




ANGUILLARA, NUOVE CAVE: INTERVISTA AL CONSIGLIERE SERGIO MANCIURIA

di Simonetta D'Onofrio

Anguillara Sabazia (RM) – Nuove cave ad Anguillara Sabazia, questa volta le aree interessate si trovano nei pressi di Ponton dell’Elce e La Riccia.
Che cosa cambierà in una situazione su cui insistono da sempre altre problematiche di ordine sociale, dove i residenti lamentano da sempre l’assenza d’infrastrutture? Oltre a deturpare il paesaggio sotto l’aspetto naturalistico, circondato da campagne dell’Ente Maremma, l’apertura di nuove cave in un ambiente così “fragile”, porta al deturpamento, in genere, anche delle zone circostanti.
L’impatto sarà devastante, anche per l’incidenza che le lavorazioni determineranno nelle abitazioni; per capire li danni che comporta effettivamente avere una cava a così poca distanza, si può chiedere agli abitanti di Colle Sabazio, investiti anche loro da un’estrazione di basalto. Allo stato attuale, ci dicono di essere costretti quotidianamente a subire una serie di micro esplosioni, con ripercussioni nei danneggiamenti alle strutture delle case e un continuo transito di mezzi pesanti.

Per capire cosa effettivamente sta accadendo, abbiamo intervistato Manciuria Isaia Sergio, Presidente del Consiglio Comunale di Anguillara Sabazia dal 2004 al 2008, consigliere di opposizione (Capogruppo ScegliAmo Italia per Anguillara),


1) Che significato assume il ricorso de Lei presentato?

Bisogna precisare che il ricorso al Tar Lazio avverso le due deliberazioni di Giunta Regione Lazio riguardanti due nuove cave di basalto sul nostro territorio (Mc Cubo e Società Inerti Nazionali ndr) è stato promosso da noi del Gruppo Consiliare di SI per Anguillara congiuntamente ad alcuni concittadini proprietari di terreni ed abitazioni limitrofe alle aree d'intervento. Il significato è semplice : la deturpazione dell'ambiente va difesa con ogni mezzo legale e la politica non può limitarsi alla sola denuncia verbale.
E' dal 2008 che conduciamo questa battaglia e oltre a denunciarne sistematicamente a tutti i livelli le angherie perpetrate dalla Regione Lazio, io e il consigliere Fantauzzi rimaniamo dell'idea che bisogna dare il buon esempio passando dalle parole ai fatti .

2) In questi giorni abbiamo avuto modo di leggere un breve comunicato stampa da parte dell'Amministrazione Comunale concernente il mandato ad un legale per il ricorso all'apertura di una nuova cava. Perchè non avete agito congiuntamente, quindi Opposizione e Maggioranza.

In realtà l'azione legale messa in atto dall'Amministrazione Pizzorno è puramente un atto di gestione conseguenza di una mozione presentata dallo scrivente e risalente al 2010, votata all'unanimità da tutte le componenti politiche rappresentate nell'assemblea sabatina (Partito Democratico compreso). Quindi di fatto un azione comune agli schieramenti consiliari.
Non ci siamo limitati a questo ma con il coinvolgimento dei cittadini interessati abbiamo agito in parallelo per dare forza al ricorso supportandolo, attraverso nostri legali di fiducia, di ulteriori motivazioni di illegittimità . La Regione Lazio deve comprendere che non può disporre del territorio senza una discussione e condivisione preventiva con la gente che lo vive quotidianamente. E' ora di dire basta alle arroganze di Zingaretti che farebbe bene a revocare questi atti di Giunta Regionale nel più breve tempo possibile.

3) La pianificazione di una nuova cava a Ponton Elce cosa comporterebbe sul piano ambientale ed economico?

I ricorsi che noi abbiamo presentato riguardano l'approvazione di due cave per quasi complessivi 30 ettari equivalenti a circa mc 3.000.000 (tremilioni) e ricoprono delle porzioni di territorio sabatino a ridosso del centro commerciale Paolucci (Mc Cubo Srl) e quella della lottizzazione La Riccia che si trova a meno di un km dal quartiere di Ponton Elce (Soc. Inerti Nazionali).
L'autorizzazione di queste due nuove cave completerebbe lo scempio ambientale in corso sull'area quarticillo-quartaccio dove, va ricordato all'opinione pubblica, sono in piena attività altrettante cave di basalto per 4.500.000 (quattromilionicinquecentomila) mc e la cui ricaduta economica per le casse comunali risulta esigua contrariamente alle gravi ripercussioni per il traffico veicolare e manutentivo delle strade considerato il continuo utilizzo da parte di mezzi pesanti.
Senza poi pensare all'eventuale mancato ripristino ambientale in caso di fallimento o crisi economica di queste società visti i tempi magri di marcato : una buca pronta a due passi dalla Capitale da riempire per gli appetiti delle ecomafie o lobby che gravitano nella indifferenziata .

4) Secondo lei la maggioranza in questi anni ha messo in atto tutte le azioni possibili affinchè si evitasse l'apertura di nuove cave nel territorio di Anguillara Sabazia?

Va riconosciuto per onor di verità e grazie al nostro pressing costante e determinato, che l'unico esponente di giunta che ha posto in essere tutte quelle azioni per vietare l'apertura di nuove cave è stato il Vice Sindaco Bianchini al quale va il nostro plauso per l'impegno profuso . Parlare di maggioranza nella disamministrazione Pizzorno, quando appare chiaro all'opinione pubblica che non sono in grado di gestire nulla tanto singolarmente quanto a livello di squadra, è arduo e pensino imbarazzante.
Questa situazione di latente menefreghismo da parte degli altri assessorati interessati come il turismo e l'ambiente che di fatto hanno isolato l'azione del Vice Sindaco, si è conclamata a livello regionale.
E' bene ricordare che gli esponenti del partito democratico alla Pisana hanno approvato con un blitz postumo al risultato delle europee, l'apertura di queste cave nonostante il diniego formale dell' Amministrazione Comunale.
Con una maggioranza unita nei propositi e nei fatti e soprattutto un Sindaco di carattere, certe vicende si sarebbero risolte a livello politico senza mai approdare in giunta .
 

5) Ha previsto altre azioni popolari contro il rischio concreto dell'avvio di nuove cave ad Anguillara, nello specifico a Ponton Elce ?

Siamo fiduciosi nell'esito del tribunale amministrativo del Lazio. Detto questo, in caso di mancato riconoscimento del diritto di autodeterminare le potenzialità del nostro territorio, daremo corso a manifestazioni senza pregiudizio ad azioni emotivamente forti solo se supportati da una partecipazione popolare appassionata e determinata.
Noi convintamente abbiamo scelto di stare dalla parte della gente per il benessere dell'ambiente e della città, dopo toccherà anche ai cittadini fare la propria parte e non piangersi solo addosso per il malgoverno della politica regionale.