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Giallo a Seriate, donna uccisa in casa con una coltellata al collo
Pao. Canz.
SERIATE (Milano) – Nella notte tra venerdì 26 e sabato 27 agosto Gianna Del Gaudio una donna di 63 anni è stata uccisa con una coltellata al collo nella sua abitazione, una villetta di un complesso abitativo chiamato "La Nave" di Via Montecampione 4 a Seriate. A chiamare le forze dell'ordine è stato il marito Antonio Tizzani, un ex-ferroviere che ha raccontato ai Carabinieri d'aver notato un uomo incappucciato uscire di casa in tutta fretta e solo negli istanti successivi aver rinvenuto il cadavere della donna in una pozza di sangue nella cucina di casa; versione che non ha del tutto convinto gli inquirenti che da un primo sopralluogo hanno appurato la mancanza di segni evidenti di effrazione. L'uomo è stato condotto in Caserma dai Carabinieri per ulteriori interrogatori insieme ai due figli Paolo e Marco. L'abitazione è stata posta sotto sequestro per le indagini e rilevamenti di rito e sono scattate le ricerche dell'arma del delitto in tutto il perimetro dell'abitazione compreso giardino, aiuole e un cantiere vicino l'abitazione. Conoscenti e amici della vittima hanno descritto la coppia come felice e tranquilla. Si apprende inoltre che le abitazioni dei vicini non avrebbero subito furti se non effrazioni nei garage annessi quindi non appena gli inquirenti avrannno a disposizione informazioni dettagliate, interrogatori e riscontri oggettivi importanti si verrà a capo di questo giallo che al momento sembra essersi consumato in famiglia.
Decreti Legislativi approvati in via preliminare
Quattro decreti legislativi di riforma della P.A relativamente all'articolo 11 sono stati approvati in via preliminare dal CDM riguardo la dirigenza pubblica. I provvedimenti riguardano un'ampia revisione del meccanismo di ingresso, retribuzione, responsabilità e decadenze del ruolo previsti per gli Enti di ricerca, le Camere di Commercio, riassestamento e scorporo del comitato paraolimpico dal Coni e non solo. A Palazzo Chigi il premier Renzi, approvando il decreto Madia, ha evidenziato quanto fosse importante portare avanti un modello di dirigenza pubblica che investa sulla professionalità e sulle competenze e che garantisca un ruolo unico dei dirigenti eliminando di fatto distinzioni fra le due fasce. Nuove regole e garanzie potranno salvaguare circa il 30% della dirigenza mentre a scadenza degli incarichi, ben oltre il 70% dei direttori potranno portare avanti, senza rinomine automatiche, nuovi incarichi. La meritocrazia diventa una condizione essenziale che potrà quindi garantire un buon 30% di stipendio per i dirigenti pubblici solo a raggiungimento degli obiettivi, mentre il 40% per i dirigenti generali. Per i dirigenti pubblici è prevista l'attesa di un anno per un nuovo incarico, terminato il quale stipendio o decadenza verranno tagliati. Uno sforzo di riassetto per certe regole che incarna un ottima intenzione di assicurare una maggiore professionalità a beneficio della meritocrazia che dovrebbe creare forti stimoli qual'ora a pari passo venga previsto un forte e rigido controllo della corretta attuazione.