Carbonia: due ubriachi dell'est fuggono senza pagare e aggrediscono i carabinieri

 

di Paolino Canzoneri

 
CARBONIA – Una sciocca scorribanda "etilica" finita in manette per un ucraino e un russo che nel centrosud della Sardegna, in una serata balorda, sono riusciti a compiere una serie di reati come danneggiamento aggravato, insolvenza fraduolenta, ubriachezza e resistenza a pubblico ufficiale. L'ucraino di 26 anni  Kostiantyn Ivashchenko e il russo di 34 anni  Levkovicho Stanislav, entrambi domiciliati ad Iglesias a sud-ovest della regione sarda, in stato di ebbrezza ne hanno combinate una peggio dell'altra. In un bar sembrano abbiano chiuso i rubinetti centralizzati dell'acqua prima di fuggire senza pagare i numerosi drink in direzione di un altro locale. Nel corso della fuga hanno danneggiato una vettura in sosta e per concludere la serata, come se non bastasse, hanno pure provato ad aggredire i carabinieri intervenuti per fermare la folle corsa "etilica". La chiamata ai Carabinieri era giunta per mano del gestore del bar che aveva difatti segnalato la fuga dei due balordi in un furgone; nella fuga il furgone aveva urtato una Opel posteggiata in via Brigata Sassari senza fermarsi per appurarne i danni subiti e inferti. Una volta raggiunti e fermati dai Carabinieri, i due ubriachi, in un tentativo disperato di farla franca, hanno tentato di fuggire a piedi ma sono stati prontamente bloccati e portati in caserma. Dopo pochi minuti il proprietario della vettura danneggiata e il titolare del locale hanno raggiunto la caserma per le necessarie deposizioni e denuncia.



Palermo: sventata rapina dal personale del supermarket

 

di Paolino Canzoneri

 
PALERMO – Nel quartiere Pallavicino del capoluogo siciliano intorno alle ore 14 di ieri due malviventi hanno cercato di rapinare un supermercato in via Padre Rosario da Partanna. Entrambi i malviventi, armi in pugno e volto coperto da scaldacollo, sono entrati nel supermercato. Uno dei due si è diretto dai cassieri per farsi dare tutto il contante disponibile mentre il secondo teneva sotto controllo clienti e personale del supermarket. La rapina sembrava stesse per riuscire ma i due criminali non si sarebbero mai aspettato l'ira e l'indignazione del responsabile del supermarket e di alcuni dipendenti che tempestivamente si sono lanciati contro i malviventi riuscendo a mobilizzarne uno mentre il secondo dimenandosi riusciva a darsi alla fuga. Nella colluttazione il malvivente aveva perso il cellulare e la pistola "giocattolo" a cui aveva sottratto il tappo rosso. Chiamato il 113, gli agenti della Polizia, giunti in pochissimo tempo, hanno potuto immobilizzare e ammanettare il dicannovenne del quartiere Zen Ivan Barbato. Un epilogo clamoroso, coraggioso e vincente che ha spiazzato i due malviventi che certamente non si aspettavano una reazione cosi forte e improvvisa. Gli inquirenti hanno aperto le indagini e interrogheranno il malvivente per acquisire informazioni sul complice ancora in fuga.



Vicenda Consip: indagato il ministro Luca Lotti

 

 

di Paolino Canzoneri

 

ROMA – L'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio e ministro dello Sport Luca Lotti, braccio destro di Renzi e aspirante alla delega sui servizi segreti con il presidente del Consiglio Gentiloni sembra essere indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento nell'ambito dell'indagine avviata dalla procura di Napoli su presunta corruzione nella Centrale Acquisti della Pubblica Amministazione Italiana (Consip). Sembra siano indagati anche il generale dell'Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette e il comandante della Legione Toscana Emanuele Saltalamacchia. Il fascicolo trasferito per competenza territoriale nella Capitale verrà vagliato dal Procuratore Giuseppe Pignatone.A rivelare il caso il Fatto Quotidiano che in un articolo del giornalista Marco Lillo sembra che il braccio destro di Renzi con comandante della Legione Toscana Emanuele Saltalamacchia avrebbero informato l'amminstratore delegato della Consip  Luigi Marroni di indagini in corso. Gli accertamenti sono partiti per dei sospetti nati da una sorta di disposizione di "bonifica" contro le microspie nel proprio ufficio richiesta da Marroni che ha trovato riscontro oggettivo proprio grazie alla scoperta effettiva di alcune di alcune microspie. L'indagine è in corso e stamane sul suo profilo social Lotti ha scritto: "Dopo settimane di lavoro molto intenso tra referendum, crisi di governo e primi passi del nuovo impegno come ministro mi ero preso un giorno di ferie per la prima recita di Gherardo, mio figlio. Oggi però un giornale scrive che sarei indagato per rivelazioni di segreto d'ufficio in una inchiesta che vedrebbe indagato persino il Comandante generale dell'Arma dei carabinieri. È una cosa che semplicemente non esiste. Inutile stare a fare dietrologie o polemiche. Sto comunque tornando a Roma per sapere se la notizia corrisponde al vero e, in tal caso, per chiedere di essere sentito oggi stesso. È una cosa che non esiste e non ho voglia di lasciarla sospesa. Noi non scappiamo dalle indagini: siamo a totale disposizione di ogni chiarimento da parte dell'autorità giudiziaria. La verità, del resto è più forte di qualsiasi polemica mediatica e non vedo l'ora di dimostrarlo. Buon Natale a tutti".
 



Milano, giro di tangenti: Roberto Formigoni condannato a sei anni

 

di Paolino Canzoneri


MILANO – L'ex presidente della Regione Lombardia e capo di Comunione e Liberazione Roberto Formigoni è stato condannato in primo grado a 6 anni di reclusione per il vorticoso giro di tangenti stimati per 61 milioni di euro della Clinica Maugeri e 9 milioni di euro dell'Ospedale San Raffaele. Sentenza di carcere per Roberto Formigoni dopo oltre 20 anni fra assoluzioni e proscioglimenti ma assolto dall'accusa di associazione per delinquere. Dalle lunghe indagini sembra che Formigoni ai tempi della sua presidenza alla regione Lombardia avrebbe goduto di pagamenti dal faccendiere Pierangelo Daccò e l'ex assessore Antonio Simone, definiti dallo stesso Formigoni dei "Bancomat", per viaggi di lusso ai Caraibi, vacanze in barca, cene e avrebbe pure ottenuto un enorme sconto per l'acquisto di una villa in Sardegna in cambio di delibere di Giunta che avrebbero garantito rimborsi extra per il valore di 200milioni di euro alla Fondazione Maugeri e all'Ospedale San Raffaele. Un giro di favori e tangenti dal valore complessino di circa 70 milioni di euro che i PM non hanno remore nel giudicarli "soldi sottratti ai malati della Lombardia". La sentenza letta dal giudice La Rocca, con la presenza anche del Procuratore della Repubblica Francesco Greco, seppur in primo grado appare come una mannaia sulla testa di un personaggio come Formigoni protagonista del ventennio berlusconiano dove favoritismi e casta hanno razziato il fondo del barile senza la minima decenza e senza il minimo rispetto per i cittadini colpevoli solo di aver creduto o votato "politici" di questo rango. I 7 milioni di euro sequestrati all'ex presidente lombardo e la sentenza di carcere dovrebbero condizionare il suo attuale ruolo alla guida di una commissione in Senato ma in Italia siamo abituati a tutto e nelle prossime sentenze tutto potrebbe essere stravolto. Condannati anche per il faccendiere Pierangelo Daccò a 9 mesi e due mesi; l'ex assessore regionale Antonio Simone a 8 anni e 8 mesi; l'ex direttore della Clinica Maugeri Costantino Passerino a 7 anni e l'imprenditore Carlo Farina a 3 anni e 4 mesi. Formigoni dal canto suo ha commentato: "Ritengo ingiusta la sentenza e la impugnerò, la mia piena innocenza sarà riconosciuta. Sono amareggiato ma sereno. Mai ho lasciato che interessi personali influissero sulle mie scelte di governo". Un verdetto annunciato nella stessa aula che ha visto pronunciare le condanne per Silvio Berlusconi. Solidarietà a Roberto Formigoni non si sono fatte attendere dal centrista Maurizio Lupi anch'egli di Comunione e Liberazione, dal presidente della commissione Lavoro al Sentato Maurizio Sacconi e da Raffaele Fitto ex ministro PDL. In controtendenza Alessandro Di Battista del M5S sui social ha invece commentato: "Formigoni condannato a 6 anni per corruzione è l'attuale presidente della commissione Agricoltura del senato grazie ai voti del PD". Il quadro disarmante che ne viene fuori non auspica nessuna parvenza di cambiamento dei valori etici e morali necessari per esercitare una professione mirata al benessere dei cittadini che silenti hanno oramai esaurito quasi ogni speranza. L'indifferenza e la dissociazione dalla politica che ne potrebbe derivare potrà solo essere foriera di caos. Urge una mano pesante contro coloro che sfruttano il ruolo istiuzionale per la bella vita a "sbafo" delle regole civili.   



"Vivi per miracolo". Il racconto della coppia palermitana scampata alla strage di Berlino

 

di Paolino Canzoneri

 
PALERMO – Attimi di puro panico per i palermitani Giuseppe La Grassa e la moglie Elisabetta Ragno originaria di Milazzo presenti nel mercatino di Natale al centro città al momento della strage a Berlino dell'attentato terroristico di lunedi scorso. La coppia si trovava a Berlino per festeggiare l'anniversario di nozze e il compleanno di Giuseppe La Grassa che nella vita è presidente di Assocultura di Confcommercio e gestisce una associazione Whooo. La coppia per fortuna scampata alla morte, rientrata nel capoluogo siciliano, può felicemente raccontare quegli attimi di terrore. Dalle loro parole si percepisce ancora una certa tensione ma anche la gioia d'essere sopravvissuti a quella strage che putroppo ha lasciato per strada la sera di lunedi scorso 12 vittime e parecchi feriti. Nel volto di Giuseppe La Grassa 25 punti di sutura, qualche echimosi, lievi contusioni e una piccola operazione a cui si dovrà sottoporre: "Ho visto la morte in faccia. Siamo miracolati  – chiarisce subito il giovane palermitano – Mia moglie è viva per miracolo. Stava per prendere un panino, ma si era un attimo attardata. E’ stata superata da una ragazza che è morta investita dal camion. Io sono stato colpito dalla parte posteriore del grosso mezzo dopo aveva finito la sua corsa contro le strutture in legno, l’atmosfera era tranquillissima; noi avevano l’albergo vicino al mercatino e stavamo rientrando, ho sentito il rombo del tir e ho capito che stava accadendo qualcosa di grave, mi ricordo della forte accelerazione, del Tir finito contro le capannine. Poi ho cercato mia moglie l’ho trovata e siamo fuggiti. Pensavo che il camion fosse imbottito di esplosivo. Avevo detto poco prima a mia moglie che in questo mercatino c’erano pochi controlli. Altre zone di Berlino erano particolarmente controllate. Dopo il forte impatto mi sono rivolto ad un medico tedesco che in un albergo mi ha medicato. Poi siamo stati trasferiti in ospedale. Poi ieri sera con un volo da Roma siamo arrivati a Palermo. Oggi mi volevano operare, ma ho alcune cose da sistemare per la mia attività, così ho rimandato l’intervento nei prossimi giorni”. Una viaggio di nozze che non dimenticheranno facilmente ma nonostante questo i visi della coppia appaiono sorridenti e sembrano intenzionati a viaggiare ancora senza lasciarsi condizionare da esperienze seppur traumatiche come questa.  



Droga a Palermo: scacco a un trafficante, sequestrati beni per un milione

 

di Paolino Canzoneri

 
PALERMO – Posti sotto sequestro dalla Polizia di Stato beni per oltre un milione di euro fra conti correnti, impresa, terreni e una villa lussuosa roccaforte a due piani con piscina e idromassaggio di Antonino Francesco Fumoso di 49 anni. Da una nota della questura si evince che l'uomo era ritenuto estremamente pericoloso e proteso a commettere delitti. Il provvedimento coadiuvato dal questore Guido Longo della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo ha permesso di poter porre i sigilli ad una villa, a numerosi terreni intorno all'area di Misilmeri nonchè a veicoli, macchine agricole e ad una impresa di vendita di prodotti ortofrutticoli. L'uomo arrestato e ritenuto a capo di un gruppo criminale, uomo d'onore della famiglia mafiosa di Villabate, gestiva un traffico di cocaina ed hashish che gli aveva consentito di crearsi un piccolo regno con una villa che nell'arredo ricorda il protagonista  cinematografico del remake del film "Scarface". Fra i suoi precedenti penali spiccano dal 1993 ricettazione e traffico internazionale di auto rubate, bancarotta fraudolenta aggravata, favoreggiamento e commercio di circa 425 chili di hashish in Emilia Romagna sequestrati nel luglio del 2013. Indagini patrimoniali avevano suscitato delle perplessità al personale dell'Ufficio Misure di Prevenzione che hanno trovato discordanze evidenti tra i redditi modesti dichiarati e importanti investimenti e acquisti fatti anche dai familiari intestatari di immobili.
 



Palermo, chirurgia dell'obesità e bypass gastrico: realizzati primi due interventi al Buccheri La Ferla

 

di Paolino Canzoneri

 
PALERMO – Nella struttura ospedaliera Buccheri La Ferla del capoluogo siciliano sono stati relaizzati due interventi di chirurgia bariatrica per due pazienti romani che hanno scelto di sottoporsi a questo tipo di intervento nell'unità operativa, nosocomio di via Messina Marine  fiore all'occhiello di Palermo, grazie al percorso dal nome "Screening Obesità" in atto per pazienti affetti da obesità importanti. Il percorso segue un inter diagnostico ed è seguita e coadiuvata da un gruppo specializzato di alto livello formato da un diabetologo, nutrizionista, cardiologo, radiologo, chirurgo, pneumologo, psichiatra e chirurgo plastico che in una perfetta sinergia professionale è in grado di offrire un percorso terapeutico multidisciplinare che ha consentito ai due pazienti romani un intervento della durata di circa un'ora per sottoporsi al bypass gastrico in collaborazione con l'equipe di Anestesia dell'Ospedale diretta dal dottor Letterio Guglielmo. L'operazione perfettamente riuscita e diretta dal nuovo primario dottor Cosimo Callari, insediatosi dopo la lunga ed eccelsa carriera professionale del professor Gaetano Avola durata oltre 25 anni, è stata realizzata grazie ad un supporto tecnico all'avanguardia che ha consentito la degenza dei pazienti in appena tre giorni. I pazienti hanno già lasciato felicemente Palermo alla volta della Capitale. Il professor Callari in poche parole ha spiegato il percorso "Screening Obesità": "Il paziente va selezionato con attenzione; è' necessario offrire un'assistenza prima e dopo l'intervento che si prenda cura non solo degli aspetti chirurgici ma anche dello stato clinico e metabolico generale, dell'alimentazione, del rapporto con i cambiamenti del corpo e con le nuove abitudini alimentari che si seguiranno dopo l'intervento chirurgico".



Palermo, frode sportiva: perquisizioni e indagati alcuni tennisti

 

di Paolino Canzoneri

 

PALERMO – Frode sportiva per incontri tennistici disputati in Italia e all'estero. E' questa l'accusa della Procura della Repubblica di Palermo che ha dato disposizione agli investigatori della Squadra Mobile della Polizia di Stato per effettuare perquisizione locale, informatica e di sequestro, con contestuale Informazione di Garanzia per alcuni soggetti fra cui alcuni tennisti palermitani.
 
I provvedimenti di perquisizione coadiuvati dal dirigente della Squadra Mobile  Rodolfo Ruperti sono ancora in atto in diverse città come Palermo, Prato, Firenze e Milano. Le indagini della Sezione Anticorruzione sono coordinate dai Sostituti Procuratori Dario Scaletta e Francesca Dessì e dal Sostituto Procuratore Aggiunto Salvatore De Luca. All'origine dell'inchiesta il caso del tennista palermitano Marco Cecchinato di 23 anni già estromesso dalla Federtennis per il suo incontro del torneo Mohammedia disputato in ottobre 2015 in Marocco contro il polacco Majchrzak. Incontro vinto dal ventenne polacco che smosse un flusso di scommesse eccessivo seguito poi da divesi tornei tra Polonia e Russia che fomentò un giro di "betting" anomalo che non passò inosservato agli inquirenti. L'avviso di garanzia è stato inoltrato a notificato anche a Riccardo Accardi di 22 anni anch'egli deferito per violazione degli tabella 1 e 10 del regolamento di giustizia relativi ai doveri di lealtà sportiva, probità e correttezza compiendo atti diretti ad alterare lo svolgimento di un incontro. La frode sportiva è un reato molto diffuso in tutti i continenti e riguarda molte discipline sportive. La storia ricorda  che negli Stati Uniti d'America, durante il proibizionismo, una intera squadra di Baseball venne sqalificata perchè aver truccato degli incontri per instascarsi le vincite delle scommesse. 
 



M5S, firme false: esposto di Nuti, Mannino e Di Vita. La Rocca rompe il silenzio sui social

 

di Paolino Canzoneri

 
PALERMO – Gli esponenti del M5S Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita, con le colleghe del gruppo Chiara Di Benedetto e Loredana Lupo, indagati per le presunte firme false nelle comunali del 2012, scelgono di rompere il silenzio presentando un esposto all'Ordine degli avvocati e alla Procura. Una vera e propria denuncia contro un presunto "complotto" ai loro danni per mano del giovane avvocato Ugo Forello tra i fondatori di Addiopizzo e candidato alle comunarie del M5S per la carica di Sindaco di Palermo che, a detta dei pentastellati indagati, sarebbe responsabile di aver convinto la parlamentare regionale indagata Claudia La Rocca a presentarsi davanti ai magistrati per rendere dichiarazioni spontanee. Dopo La Rocca anche Giorgio Ciaccio ne ha seguito lo stesso iter e successivamente i due colleghi si sono poi autosospesi cosi come aveva ordinato pubblicamente il leader Beppe Grillo. La tensione oramai è altissima e la situazione sembra sfuggire di mano al gruppo che sembra sempre più slegato e non riesce più a mantenere una certa coesione. 
 
Claudia Rocchi ha commentato nel suo profilo social: "Cosa ci sia di sbagliato in un avvocato che consiglia a diversi soggetti tirati in ballo nei servizi sulle 'firme false', di scegliere un'eventuale collaborazione con la magistratura, specificandone lo scrupolo e attenzione nel lavoro, non è dato saperlo..eppure viene disegnato quasi come un peccato mortale. In tutto questo, fra le righe, anche la mia facoltà di intendere e di volere viene messa in dubbio, visto che sono stata dipinta come una pentita manovrata, quando di fatto ogni mia scelta è stata fatta in autonomia (e ci tengo a precisarlo), lontana da ogni eventuale consiglio e dopo lunghe riflessioni, pensando di fare semplicemente la cosa giusta nei confronti della mia coscienza e per tutto ciò in cui credo. Solo un cieco non vedeva la degenerazione in cui si stava scivolando". 
 
Parole di sconforto e di confusione per la scelta di collaborare con la giustizia contestata dal resto del gruppo che in una apparente posizione "omertosa" preferisce non proferire parola in attesa di chissà quale intervento ripartore o chiaritore per una indagine che giorno dopo giorno sembra appurare e dimostrare la veridicità dell'illecito. Prosegue la parlamentare regionale: "Strano che chi sceglie di collaborare con la giustizia, parlando prima di tutto del proprio coinvolgimento, venga dipinto come irretito da chissà quale inverosimile complotto. Ancora più strano, è essere stata così ingenua al punto da mettere volontariamente in discussione anni di duro lavoro. Praticamente il mondo al contrario". 
 
Riguardo al colloquio con i magistrati: "Ho raccontato al pm solo ciò che effettivamente ricordavo con estrema onestà intellettuale, non una parola di più né una in meno. Le carte lo dimostreranno. Ho sempre sostenuto che alcune ricostruzioni del servizio delle Iene non corrispondessero pienamente alla realtà, come la strumentalizzazione delle mail, del record delle 13 ore in sede o la storia della riunione dove si sarebbe parlato della ricopiatura delle firme. Motivo per cui non c'è nulla che 'stride' fra le mie mail con la Mannino e la mia intenzione di dire la verità ai magistrati, cosa che non ho mai pensato omettere. Sono anche fermamente convinta che i soggetti che hanno portato alla luce questa storia, dopo quattro anni e mezzo, non l'abbiano fatto di certo per amore della verità , ma probabilmente per mal di pancia passati e per creare caos in vista prossime comunali. In qualsiasi caso nulla cambia la realtà di un fatto avvenuto. Il punto è questo. Ci sono tanti comportamenti in questi giorni che mi hanno lasciata perplessa, ad esempio sono convinta che chi è innocente (e non sono io a deciderlo) ha il solo interesse di collaborare per far archiviare quanto prima la propria posizione, senza chiudersi in silenzi o paventate strategie per allungare il brodo. Forse sarebbe stato più sano affrontare con responsabilità una situazione, invece di provare a 'buttarla in caciara'. Purtroppo sembra essersi perso il senso di ragionevolezza e della realtà. In questo momento surreale per vederci chiaro basterebbe fare ragionamenti semplici, oggettivi e logici. Avevo pensato di indire una conferenza stampa, ma a questo punto non lo ritengo più necessario, attendo con fiducia l'esito delle indagini, voglio continuare a credere nel lavoro della magistratura". 
 



Trapani, duro colpo alla mafia: arrestati 11 fiancheggiatori del boss Messina Denaro

 

di Paolino Canzoneri


TRAPANI – Alle prime luci dell'alba la Squadra Mobile di Trapani, Palermo, Mazara del Vallo e Castelvetrano hanno messo a segno un importante blitz con 11 misure cautelari e ponendo sotto sequestro tre imprese gestite da persone vicine al clan di Matteo Messina Danaro. L'operazione dal nome "Ermes 2" ha visto il massiccio impiego di una settantina di agenti coadiuvati dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo siciliano. Inferto un colpo durissimo al clan del superlatitante grazie alle indagini che hanno fatto luce sugli accordi tesi allo spartimento degli appalti tra il clan di Mazara del Vallo retto da Vito Gondola e il clan di Castelvetrano sotto il controllo di Matteo Messina Danaro. Gli arresti sono stati disposti dal GIP del Tribunale di Palermo a seguito della richiesta accolta della Procura Antimafia che ne ha coordinato l'inchiesta. Le imprese poste sotto sequestro erano dirette da alcuni prestanome sorretti dalle famiglie mafiose dell'area di Trapani. Cosa nostra quindi era in grado di infiltrarsi in progetti di rilievo come la ristrutturazione dell'Ospedale e i lavori del parco eolico di Mazara del Vallo. Questo secondo smacco al clan del superlatitante si va ad aggiungere al precedente altrettanto importante e duro avvenuto a distanza di pochi giorni il 13 dicembre in cui venne arrestato l'imprenditore Rosario Firenze accusato di pilotare appalti pubblici della provincia trapanese. Le misure cautelari disposti in 4 arresti e 7 obblighi di dimora hanno coinvolto: gli imprenditori Carlo e Giuseppe Loretta; Paola Bonomo; Andrea Alessandrino; Angelo Castelli; il giornalista Filippo Siragusa (obbligo di dimora); Epifanio Agate (figlio di Mariano Agate, defunto boss di Mazara); Francesco Mangiarcina, Rachele Francaviglia, Nataliya Ostashko, Nicolò Passalacqua. Notificati avvisi di garanzia per Vita Anna Pellegrino,  Filippo Frazzetta e  Maria Grazia Vassallo. In tarda mattinata si è tenuta la conferenza stampa nella Questura di Trapani per rendere noti dettagli e contenuti dell'indagine.
 



Ragusa: da uomo a donna, cambio anagrafico senza intervento

 

di Paolino Canzoneri

 
RAGUSA – Nella sezione civile del tribunale del capoluogo di provincia, su istanza presentata da un 27enne ragusano nel 2014 che chiedeva di cambiare sesso, il presidente Salvatore Barracca a latere Elisabetta Trimani e Alida Bracone, ha disposto e ordinato il cambio di sesso all'anagrafe per il giovane 27enne a seguito del trattamento medico chirurgico che ha adeguato i caratteri sessuali da maschili a femminili. Il caso al momento unico è stato seguito dal legale avvocato Nunzio Citrella che ha visto accolte tutte le sue aspettative solo dopo i dovuti e rigorosi accertamenti della non reversibilità della scelta della assistita. Si può quindi cambiare sesso all'anagrafe senza sottoporsi ad alcun intervento chirurgico per adeguare i caratteri sessuali da maschili a femminili o viceversa. 
 
L'avvocato Citrella ha cosi commentato: "Un procedimento non facile perché all' inizio non c'era alcun supporto giurisdizionale in favore di un pronunciamento in tal senso che sono poi intervenuti successivamente. Il Tribunale di Ragusa previo un rigoroso accertamento fatto sull'istante che la sua scelta è irreversibile nella volontà di cambiare sesso ha accolto la nostra tesi. La scelta del ventisettenne, nato uomo ma che sostiene di sentirsi a tutti gli effetti una donna, è stata dettata dalla volontà e dalla determinazione che prevale in lei, ovvero che la psiche prevale sul corpo ed il riconoscimento nell'ordinamento, relativo alla sessualità non deve essere basato su un organo sessuale ma deve soppesare tutte le componenti dell'identità di genere". 
 
L'interessata ha commentato raggiante: "Le porte ci sono, possono essere spalancate, ci sono le sensibilità e le leggi. Non ho bisogno di apparire, io sono così; ho una armatura bellissima, l'ho creata dal nulla, l'ho chiamata donna, perchè donna ero, sono e sarò".
Ora la strada diventa una discesa: Indipendentemente dai documenti, io voglio anche diventare donna a tutti gli effetti. Come sono? Dolce, schietta, nevrotica, insomma, donna, ce le ho tutte! Ma mi guardo allo specchio ed ancora manca qualcosa. Mi sono privata di molte cose, ora voglio iniziare a farle". Quali cose? Ho preso la patente ma non guidavo la macchina: non avrei accettato un "signorina documenti" per poi essere chiamata con un nome maschile che non riconosco; ho sempre avuto la passione del ballo ma non avrei sopportato uno sguardo di troppo in quella parte del mio corpo che non accetto perchè non corrisponde alla mia sessualità interiore; mi sono privata del lavoro ma oggi il futuro lo vedo rosa. Oggi ho lottato e vinto da sola, perchè in fondo, anche se la famiglia ti sta accanto, la battaglia è profondamente tua, sei tu che esci da casa e affronti il mondo. Io ho vinto".