ALBANO LAZIALE, ORCIUOLI E GUGLIELMINO: "POSSIAMO VINCERE CON BENEDETTI"

di Maurizio Costa

Albano Laziale (Rm) – Il ballottaggio tra il sindaco uscente Nicola Marini e il suo diretto sfidante Gino Benedetti sarà la scelta che i cittadini faranno per eleggere il nuovo primo cittadino della città. Marini, rappresentante del centrosinistra, ha preso il 36,64% alle elezioni amministrative di domenica, mentre Benedetti, del centrodestra, ha incassato un buon 24,15%.

La sfida finale adesso è tra due uomini, un aut aut che ha scremato la situazione iniziale di Albano, che è andata al voto presentando ben 9 candidati sindaco per la città, segno di un'alta frammentazione politica.

Abbiamo intervistato due componenti della lista facente capo a Gino Benedetti, rispettivamente l'uomo e la donna che hanno ricevuto il numero più alto di preferenze in tutta la storia di Albano. Stiamo parlando di Matteo Orciuoli (di Forza Italia, 638 voti) e di Pina Guglielmino (sempre FI, 614 preferenze).

“Sono molto soddisfatto – ammette Orciuoli – e ringrazio gli amici che hanno dato fiducia a me e alla collega Guglielmino”. Il primato delle preferenze è molto importante: “Io e lei siamo l'uomo e la donna più votati nella storia di Albano. È ovvio che la battaglia non è finita: stiamo ragionando con i competitor della lista Battistelli e di quella di Silvestroni per capire se ci sono le condizioni per dare un governo stabile e di grandi prospettive ad Albano”.

Le speranze di vittoria della lista Benedetti sono molto buone secondo Orciuoli: “Io penso che sentendo un po' per le strade e per le case dei cittadini, la scontentezza nei confronti di Marini è palpabile. I cittadini di Albano hanno scelto i consiglieri ma non Marini. Adesso il rapporto è uomo contro uomo. Benedetti è conosciuto e ha una presa molto forte. La scelta naturale del cittadino – conclude Orciuoli – è quella di eleggere Benedetti”.

Anche Pina Guglielmino, la donna che ha ricevuto più preferenze nella storia di Albano, ha voluto dire la sua: “Sono molto contenta di questo risultato soprattutto perché significa che i cittadini di Albano riconoscono la mia vicinanza nei loro confronti nei tanti anni di dedizione all'attività politico amministrativa della città”.




ROMA: INCIDENTE METRO B. ALMENO 12 FERITI

di Maurizio Costa

Roma – Due treni della Metro B si sono tamponati all'altezza di una galleria alla fermata Eur Palasport. All'interno dei convogli ci sarebbero almeno 12 feriti, di cui due sarebbero rimasti incastrati tra le lamiere.

I Vigili del Fuoco sono subito intervenuti per estrarre le persone. Due auto mediche si trovano all'esterno della fermata, insieme a 10 ambulanze che stanno soccorrendo i feriti.

Due feriti si troverebbero in condizioni serie, mentre gli altri avrebbero ferite meno gravi.

Secondo le prime indiscrezioni, un convoglio era fermo per dare una precedenza mentre è stato tamponato da un treno che sopraggiungeva da dietro. 




MATTEO ORFINI: "DOBBIAMO RINGRAZIARE MARINO. IL COMUNE NON CADE"

di Maurizio Costa

Roma – Il presidente del Pd, nonché commissario straordinario del partito a Roma, Matteo Orfini, dopo essersi incontrato con Ignazio Marino, sindaco della Capitale, e Nicola Zingaretti, governatore della Regione Lazio, ha tenuto una conferenza stampa per spiegare le motivazioni del Partito Democratico, che è stato implicato, attraverso gli arresti, in Mafia Capitale.

Mirko Coratti (ex presidente del consiglio comunale), Daniele Ozzimo (ex assessore alla Casa) e Pierpaolo Pedetti (ex consigliere comunale) facevano parte del Pd e sono indagati nel processo di Mafia Capitale.

"Se abbiamo commissionato il Pd di Roma ci sarà un motivo – ha detto Orfini – Coratti è giusto che paghi se implicato. Non appena è stato inquisito è stato subito sospeso dal Pd. Coratti – continua il presidente del Pd – non era considerato un sostenitore della giunta Marino tanto che emerge nelle intercettazioni che lui doveva essere ancora più duro per far cadere Marino".

Riguardo a un possibile scioglimento del comune, Orfini dice che: "Io ritengo che non ci siano i presupposti perché l'amministrazione Marino cada anche perché era contrastata da queste persone, anche se facevano parte del Pd come Coratti. Il Pd è responsabile per questi esponenti che si sono macchiati di gravi reati. Abbiamo passato anni in questa città – continua Orfini – e nel Pd abbiamo fatto la guerra tra bande, tralasciando i veri problemi e imbarcando chiunque nel partito. Con le nuove regole, errori del genere non capiteranno più".

Orfini parla anche del sindaco Marino: "Marino contrasta la criminalità e la cosa peggiore sarebbe interrompere questa amministrazione che sta combattendo il malaffare. Marino deve andare avanti come Nicola Zingaretti".

"Dobbiamo ringraziare Marino che contrasta l'illegalità, basta leggere cosa dicono Buzzi e Carminati. Il sindaco ha chiamato la Guardia di Finanza in Campidoglio prima di Mafia Capitale, accorgendosi che c'era qualcosa che non andava bene".

Adesso la commissione prefettizia consegnerà al prefetto di Roma una relazione per decidere se far cadere il comune oppure no.




MAFIA CAPITALE: IL CONSIGLIERE CAPRARI NELLE INTERCETTAZIONI CON BUZZI: "VOLEVA TRE POSTI GLIENE HO DATO UNO"

di Maurizio Costa

Roma – «La promessa di una remunerazione costante, commisurata al valore dei lavori di volta in volta assegnati alle imprese riconducibili a Buzzi» e «l'assunzione» di una persona da lui segnalata. È il «prezzo», a quanto si legge nell'ordinanza sulla fase due di mafia capitale firmata dal gip Flavia Costantini, che mafia capitale avrebbe pagato al consigliere comunale del Centro democratico Massimo Caprari, allo scopo di «formare il consenso politico e istituzionale per il riconoscimento di debiti fuori bilancio».

Come si legge in un'intercettazione di Salvatore Buzzi contenuta nell'ordinanza, Caprari, che aveva chiesto un appuntamento al presidente della coop 29 giugno, avrebbe chiesto l'assunzione di tre persone in cambio del voto favorevole alla delibera relativa al riconoscimento del debito fuori bilancio: «te l'ho detto, Caprari è venuto da me: voleva tre posti di lavoro!», dice Buzzi, «poi alla fine avemo concordato uno». A quanto ricostruito nell'ordinanza poi il consigliere comunica il nome a Buzzi con un sms, fino a quando Buzzi non gli risponde, ancora via sms, dicendogli che la persona da lui segnata «sta aspettando visita medica per idoneità e poi andrà al facchinaggio presso università Roma 3». Quando qualcuno, facendo cenno a «una corruzione diffusa del consiglio comunale ad opera del Buzzi ( ..fai a tutti..)», si lamenta del fatto che pur essendo «un pezzo da 90», viene trattato come gli altri, Buzzi gli riferisce di aver assunto «quello di Caprari» per tre mesi, commentando: «in tre mesi la mucca deve mangiare». Il giorno dell'approvazione della delibera, poi, il 30.10.2014, alle 18:17, si legge nell'ordinanza, Caprari informa Buzzi, tramite sms: «delibera debiti fuori bilancio.approvata.ho votato favorevole.ciao caprari»




MAFIA CAPITALE: MIRKO CORATTI, LA 29 GIUGNO E I "BONUS" PATRIMONIALI

di Maurizio Costa

Roma – Sono quattro i consiglieri comunali arrestati nel filone di indagini di Mafia Capitale: oltre al capogruppo del Pdl Giordano Tredicine (finito ai domiciliari) e all'ex presidente dell'Aula Giulio Cesare, l'esponente Pd Mirko Coratti (in carcere), ci sono Massimo Caprari, del Centro democratico (in carcere) e Pierpaolo Pedetti, Pd, presidente della commissione Patrimonio (in carcere). Tra i politici destinatari delle misure anche l'ex assessore alla Casa della Giunta Marino, Daniele Ozzimo (in carcere), l'ex consigliere comunale poi entrato nella segreteria di Coratti Franco Figurelli, il consigliere di Forza Italia alla Regione Lazio Luca Gramazio e l'ex presidente del X Municipio, Andrea Tassone, del Pd (ai domiciliari).

L'ex presidente dell'Assemblea capitolina di Roma, Mirko Coratti, arrestato nell'ambito dell'inchiesta di Mafia Capitale, secondo il gip Flavia Costantini, che ha firmato l'ordinanza, ha ricevuto da Buzzi, "che agiva previo concerto con Carminati e in accordo con Di Ninno, Cerrito e Caldarelli, promesse ed erogazioni continuative di denaro e altre utilità a contenuto patrimoniale, tra le altre: la promessa di 150.000 euro, la somma di 10.000 euro, erogata alla associazione Rigenera, l'assunzione presso la cooperativa 29 Giugno di persona indicata da Coratti", si legge nell'ordinanza.

Per il gip, Coratti ha posto "la sua funzione di consigliere comunale e di presidente dell'assemblea comunale al servizio dei soggetti economici riconducibili al gruppo di Buzzi nonchè nel porre in essere specifici atti contrari ai doveri del suo ufficio, consistenti anche nel: facilitare sul piano politico-istituzionale l'aggiudicazione di gare indette da Ama a soggetti economici del gruppo di Buzzi, tra le altre la gara n. 30/2013 riguardante la raccolta del multimateriale; concorrere alla formazione del consenso politico e istituzionale necessario alla conferma nella qualità di dg di Ama spa, controllata da Roma Capitale, Fiscon, a fronte di una iniziativa dei vertici dell'amministrazione intesa alla sua sostituzione; concorrere alla destinazione di fondi di provenienza regionale al X Municipio".

Secondo il Gip, inoltre, Coratti avrebbe commesso atti per "concorrere a sbloccare fondi per il sociale, settore cui erano interessati i soggetti economici riconducibili a Buzzi; pilotare la nomina di un nuovo direttore del V Dipartimento, in sostituzione della neo incaricata Gabriella Acerbi; formare il consenso politico e istituzionale per il riconoscimento di debiti fuori bilancio, il cui adempimento remunerava anche soggetti economici riconducibili a Buzzi, riconoscimento approvato con delibera dell'assemblea capitolina del 30 ottobre del 2014".

In un'intercettazione, Salvatore Buzzi diceva: "Quano m'arresteranno saremo in difensiva […]. Perché co' Coratti sicuramente me chiede da divide' già l'anticipo per cui io gli do un lotto…ah gliel'ho detto che il milione già se lo so' […]".




MAFIA CAPITALE: ARRESTATO MARIO MONGE UOMO CHIAVE DEL BUSINESS DI IMMIGRATI E NON SOLO

 

LEGGI ANCHE: MAFIA SOLIDALE: QUELLA TELEFONATA CON IL GIORNALISTA DE L’OSSERVATORE D’ITALIA”

 

di Maurizio Costa

Roma – Il secondo filone dell'inchiesta Mafia Capitale ha cominciato a mietere le sue vittime. Tra le 44 persone arrestate la mattina di giovedì 4 giugno 2015 dai carabinieri del Ros, compare anche Mario Monge, presidente del consorzio di cooperative Sol.Co.

I business che avrebbe gestito attraverso le cooperative sono infiniti e toccano moltissimi campi diversi: dal cinema ai cassonetti gialli, passando per i Cup (Centro Unico Prenotazioni), con il quale si prenotano visite ed esami diagnostici.

Cup – Il Sol.Co., infatti, rientra nel filone di Mafia Capitale proprio per le gare d'appalto, che non sarebbero state completate in modo lecito. Nell'informativa dei carabinieri, si legge che “mediante intese, collusioni e accordi fraudolenti tra i partecipanti alla gara e con Angelo Scozzafava, pubblico ufficiale componente la commissione di aggiudicazione, finalizzati a ottenere per RTI Sol.Co. l'aggiudicazione di uno dei lotti in concorso, turbavano la gara comunitaria centralizzata a procedura aperta finalizzata all'acquisizione del servizio CUP occorrente alle Aziende Sanitarie della Regione Lazio per un importo di 91.443.027,75 euro”.

Business milionari che vedono Mario Monge al centro dei giochi. Ricordiamo che il consorzio Sol.Co. racchiude almeno 89 cooperative diverse, operanti a Roma e in Italia.

Cinema Aquila – Tra queste cooperative compare anche la “N.C.A.” che gestiva, fino a qualche giorno fa, il Nuovo Cinema Aquila di Roma, bene espropriato alla mafia dal comune e affidato proprio a Mario Monge. Dopo le inchieste de L'Osservatore d'Italia, il comune di Roma ha disdetto la gestione alla N.C.A., riscrivendo un nuovo bando. Questo esproprio è avvenuto perché il Sol.Co. ha subconcesso il cinema, andando contro le regole del bando.

Affidamenti diretti – Un'altra inchiesta portata avanti dalla nostra testata è quella che riguarda le gare ad affidamento diretto indette dal comune di Roma. Il dato fu eclatante e nel giro capitò un'altra volta il Sol.Co.: su 1040 gare, meno di venti sono state effettuate attraverso una procedura pubblica e aperta a tutte le altre cooperative. Infatti, ben 571 appalti sono stati concessi con la procedura negoziata, che prevede comunque una scelta di operatori invitati alla partecipazione dal comune di Roma.

Ed ecco che compare Mario Monge: il consorzio di cooperative “Sol.Co.” di Mario Monge ha vinto più di 30 gare attraverso l'affidamento ristretto. Il comune, infatti, ha invitato solamente un numero di operatori ristretto. In questa maniera, il Sol.Co. ha ricevuto quasi 150mila euro in un anno per vari progetti, come “Porte Sociali”, “Servizio accoglienza” e il monitoraggio dei servizi migranti e per l'inclusione sociale.

Cassonetti gialli – Ma non finisce qui. Mario Monge avrebbe gestito anche il business dei cassonetti per riciclare abiti usati. Sempre una nostra inchiesta svelò che la cooperativa "New Horizons", facente parte sempre della Sol.Co., ha gestito per anni i cassonetti gialli per la raccolta degli abiti usati, avendo tra le mani un business milionario. In quel caso, uscì la notizia che gli abiti usati, invece che essere donati ai poveri, sarebbero stati venduti all'estero o ad aziende italiane.

Intercettazioni – Infine, pubblichiamo le intercettazioni che creerebbero un contatto diretto tra Mario Monge e Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati.

Legenda: MM (Mario Monge); 
                  S. (Salvatore Buzzi);

MM: (in ambientale) vorrei dire una cosa.
S.: (Salvatore Buzzi): Mario.
MM: Salvatore, eccomi qua.
S.: ma com’è che hai fatto quel poderoso progetto sul Servizio Giardini?
MM: non ho capito.
S.: hai fatto la gara del Servizio Giardini, dieci lotti.
MM: ah, si, va be’, però… non sapevo… non mi han detto niente, io avevo parlato con… eh, con coso, se c’era spazio per un… un’offerta nostra, eh… e coso, come si chiama? Eh…Montani (Alessandro, ndr) mi ha detto: io ho detto: . cioè, però così io non sapevo niente…
S.: eh, però… stai proprio su de me, me potevi anda’ su Montani, ma chi se lo inculava Montani.
MM: ma io non lo sapevo, non lo sapevo, me l’ha detto Montani, non mi ha detto chi partecipava, io…
S.: senti ma se doves… se dovesse anda’ male… ci sono problemi?
MM: assolutamente no.
S.: no, se dovesse anda’ male pe’ me che vinci te, dico (ride) mortacci tua!
MM: ah, ah no, se dovesse andar male in che… in che senso? Cioè, no, non è… vedia'… proviamo a fa’, cioè, per me, io l’ho fa… l’ho fatta perché l’ave… l’avevan fatta fare cosi,ma non…
S.: non è stra… non… non è strategica per te, no?
MM: come?
S.: non e strategica?
MM: no, no
S.: va bene, grazie, grazie
MM: però… considera che c’era… eh, io, io avevo… mi sono venuti a cercare Valà con una sua piccola cooperativa e l’Esempio, io non… manco sapevo che c’erano queste cose
S.: va be’ poi me li vado a incula’ io a questi
MM: però, senti, vogliamo vederci un attimo, troviamo una soluzione se c’è un problema
S.: va bene, se ci fossero problemi, non ci so’ problemi
MM: se ci fossero problemi, io spero di no che noi siamo fuori, però se ci fossero dei problemi fammi sapere.
S.: d’accordo.
MM: e ci vediamo immediatamente, immediatamente.
S.: tranquillo, tra… tranquillo.
MM: e io ti spiego come sono arrivati da me.
S.: tranquillo, ok.

Alle 14.01, appresa la notizia che Eriches 29 aveva vinto la gara, Salvatore Buzzi inviava subito un sms di ringraziamento a Mario Monge della coop. Il Sol.Co.: “Ok grazie sei un amico”.




MAFIA CAPITALE: ARRESTATO MARIO MONGE

di Maurizio Costa

Roma – Il secondo filone dell'inchiesta Mafia Capitale ha cominciato a mietere le sue vittime. Tra le 44 persone arrestate questa mattina dai carabinieri del Ros, compare Mario Monge, presidente del consorzio di cooperative Sol.Co. I business che avrebbe gestito attraverso le cooperative sono infiniti e toccano moltissimi campi diversi: dal cinema ai cassonetti gialli, passando per i Cup (Centro Unico Prenotazioni), con il quale si prenotano visite ed esami diagnostici.

Cup – Il Sol.Co., infatti, rientra nel filone di Mafia Capitale proprio per le gare d'appalto, che non sarebbero state completate in modo lecito. Nell'informativa dei carabinieri di questa mattina, si legge che “mediante intese, collusioni e accordi fraudolenti tra i partecipanti alla gara e con Angelo Scozzafava, pubblico ufficiale componente la commissione di aggiudicazione, finalizzati a ottenere per RTI Sol.Co. l'aggiudicazione di uno dei lotti in concorso, turbavano la gara comunitaria centralizzata a procedura aperta finalizzata all'acquisizione del servizio CUP occorrente alle Aziende Sanitarie della Regione Lazio per un importo di 91.443.027,75 euro”.

Business milionari che vedono Monge al centro dei giochi. Ricordiamo che il consorzio Sol.Co. racchiude almeno 89 cooperative diverse, operanti a Roma e in Italia.

Cinema Aquila – tra queste coop compare anche la “N.C.A.” che gestiva, fino a qualche giorno fa, il Nuovo Cinema Aquila di Roma, bene espropriato alla mafia dal comune e affidato proprio a Monge. Dopo le inchieste de L'Osservatore d'Italia, il comune di Roma ha levato la gestione alla N.C.A., riscrivendo un nuovo bando. Questo esproprio è avvenuto perché il Sol.Co. ha subconcesso il cinema, andando contro le regole del bando.

Affidamenti diretti – Un'altra inchiesta portata avanti dalla nostra testata è quella che riguarda le gare ad affidamento diretto indette dal comune di Roma. Il dato fu eclatante e nel giro capitò un'altra volta il Sol.Co.: su 1040 gare, meno di venti sono state effettuate attraverso una procedura pubblica e aperta a tutte le altre cooperative. Infatti, ben 571 appalti sono stati concessi con la procedura negoziata, che prevede comunque una scelta di operatori invitati alla partecipazione dal comune di Roma.

Ed ecco che compare Monge: il consorzio di cooperative “Sol.Co.” di Mario Monge ha vinto più di 30 gare attraverso l'affidamento ristretto. Il comune, infatti, ha invitato solamente un numero di operatori ristretto. In questa maniera, il Sol.Co. ha ricevuto quasi 150mila euro in un anno per vari progetti, come “Porte Sociali”, “Servizio accoglienza” e il monitoraggio dei servizi migranti e per l'inclusione sociale.

Cassonetti gialli – Ma non finisce qui. Mario Monge avrebbe gestito anche il business dei cassonetti per riciclare abiti usati. Sempre una nostra inchiesta svelò che la cooperativa "New Horizons", facente parte sempre della Sol.Co., ha gestito per anni i cassonetti gialli per la raccolta degli abiti usati, gestendo un business milionario. In quel caso, uscì la notizia che gli abiti usati, invece che essere donati ai poveri, sarebbero stati venduti all'estero o ad aziende italiane.

Intercetteazioni – Infine, pubblichiamo le intercettazioni che creerebbero un contatto diretto tra Monge e Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati.

Legenda: MM (Mario Monge); 
S. (Salvatore Buzzi);

MM: (in ambientale) vorrei dire una cosa.
S.: (Salvatore Buzzi): Mario.
MM: Salvatore, eccomi qua.
S.: ma com’è che hai fatto quel poderoso progetto sul Servizio Giardini?
MM: non ho capito.
S.: hai fatto la gara del Servizio Giardini, dieci lotti.
MM: ah, si, va be’, però… non sapevo… non mi han detto niente, io avevo parlato con… eh, con coso, se c’era spazio per un… un’offerta nostra, eh… e coso, come si chiama? Eh…Montani (Alessandro, ndr) mi ha detto: io ho detto: . cioè, però così io non sapevo niente…
S.: eh, però… stai proprio su de me, me potevi anda’ su Montani, ma chi se lo inculava Montani.
MM: ma io non lo sapevo, non lo sapevo, me l’ha detto Montani, non mi ha detto chi partecipava, io…
S.: senti ma se doves… se dovesse anda’ male… ci sono problemi?
MM: assolutamente no.
S.: no, se dovesse anda’ male pe’ me che vinci te, dico (ride) mortacci tua!
MM: ah, ah no, se dovesse andar male in che… in che senso? Cioè, no, non è… vedia'… proviamo a fa’, cioè, per me, io l’ho fa… l’ho fatta perché l’ave… l’avevan fatta fare cosi,ma non…
S.: non è stra… non… non è strategica per te, no?
MM: come?
S.: non e strategica?
MM: no, no
S.: va bene, grazie, grazie
MM: però… considera che c’era… eh, io, io avevo… mi sono venuti a cercare Valà con una sua piccola cooperativa e l’Esempio, io non… manco sapevo che c’erano queste cose
S.: va be’ poi me li vado a incula’ io a questi
MM: però, senti, vogliamo vederci un attimo, troviamo una soluzione se c’è un problema
S.: va bene, se ci fossero problemi, non ci so’ problemi
MM: se ci fossero problemi, io spero di no che noi siamo fuori, però se ci fossero dei problemi fammi sapere.
S.: d’accordo.
MM: e ci vediamo immediatamente, immediatamente.
S.: tranquillo, tra… tranquillo.
MM: e io ti spiego come sono arrivati da me.
S.: tranquillo, ok.

Alle 14.01, appresa la notizia che Eriches 29 aveva vinto la gara, Salvatore Buzzi inviava subito un sms di ringraziamento a Mario Monge della coop. Il Sol.Co.: “Ok grazie sei un amico”.




ROMA, VICESINDACO NIERI: "CACCEREMO DAI CAMPI I ROM RICCHI"

di Angelo Barraco

Roma – Il Vicesindaco di Roma Luigi Nieri, parlando a "Radio Anch’io" a pochi giorni dall’annuncio sul piano rom ha affermato che i rom che hanno redditi alti e delle proprietà vanno mandati via dai campi poiché non hanno assistenza di Roma Capitale.

“Chi invece ha bisogno – dice il vicesindaco – va assistito con tutti i cittadini in case di edilizia pubblica”. Nieri ha aggiunto: “Non dobbiamo avere paura di perché l'industria della paura la lasciamo a Salvini e a chi è convinto che basta creare paura e si risolve il problema”.

Anche Angelino Alfano ha parlato in merito alla questione e lo ha fatto su LA7 dicendo: “Io sono d'accordo sul fatto che con i sindaci occorre vedersi e trovare una soluzione. Ci sono delle competenze specifiche. Noi stiamo dalla parte della legge: i campi rom che non possono stare aperti devono essere chiusi immediatamente. La prima cosa che direi a un sindaco è: se c'è un campo abusivo o che appesantisce una zona va chiuso. Abbiamo sempre detto che i campi rom abusivi vanno chiusi e i sindaci devono trovare soluzione”.

Alfano poi alza i toni e dice che se vi sono problemi e se rileverà problemi di ordine pubblico dovrà intervenire senza timidezza. Sottolinea la stanchezza degli italiani in merito agli accampamenti dove non si rispetta in vivere civile e che va trovata una soluzione e sottolinea a gran voce che una soluzione va trovata e che le soluzioni di Salvini non sono quelle giuste. 




INCIDENTE ROMA: PARLA UNO DEI RAGAZZI: "HO AVUTO PAURA"

di Maurizio Costa

Roma – Uno dei due ragazzi che guidava la Lancia che ha ucciso a Battistini una filippina di 44 anni comincia a parlare al pm: "Guidavo senza patente e non mi sono fermato perché ho avuto paura".

Le parole del ragazzo di etnia rom risuonano con le sfumature della paura: "Io e mio fratello siamo scappati perché temevamo di essere uccisi".

Suo fratello, un 19enne, sosterrà l'interrogatorio di garanzia domani in mattinata nel carcere di Regina Coeli.

L'altra ragazza fermata dalla polizia probabilmente verrà scarcerata. Carola Gugliotta, avvocato del 19enne, ha detto che "probabilmente il mio assistito si avvarrà della facoltà di non rispondere e lo farà finchè resterà in vigore il colloquio col difensore imposto dalla procura".

Intanto, si cerca un altro passeggero dell'automobile che probabilmente ha partecipato all'omicidio della ragazza filippina e al ferimento di altre 8 persone.

Il padre dei due ragazzi è indagato per concorso in omicidio volontario, avendo più volte ammesso, senza che i carabinieri gli credessero, di essere stato lui stesso ad aver guidato l'auto.




FERROVIE: FURTI DI RAME PARALIZZANO LE LINEE ROMA-NETTUNO E ROMA-FORMIA

di Maurizio Costa

Roma – Forti disagi questa mattina per tutti i pendolari che frequentano giornalmente le tratte Roma-Formia e Roma-Nettuno. Un tentativo di furto di rame, avvenuto all'alba tra Torricola e Casilina, ha paralizzato tutta la linea, facendo saltare la corrente elettrica che alimenta i treni in transito.

I ritardi, che sono arrivati a toccare quota 80 minuti, hanno paralizzato i trasporti di tutto il sud del Lazio. La Rete ferroviaria italiana denuncerà il caso.

Sul sito delle ferrovie si legge che "è stato l'ennesimo tentativo di furto di rame, fra le stazioni di Casilina e Torricola, la causa dei rallentamenti al traffico ferroviario che dalle prime ore del mattino hanno interessato le linee FL7 Roma – Formia e FL8 Roma-Nettuno. Nel loro tentativo di furto, i ladri hanno tagliato un cavo elettrico, provocando un corto circuito e danneggiando fortemente il sistema di alimentazione elettrica dei treni. Inevitabili cancellazioni di alcuni collegamenti e ritardi fino a 80 minuti per i convogli in viaggio. I treni della lunga percorrenza sono stati deviati sul percorso alternativo via Cassino. L'anomalia è stata riscontata dalle squadre tecniche di Rete rerroviaria italiana dopo accurati e approfonditi controlli; la circolazione potrà tornare regolare nel primo pomeriggio".




ROMA: TRE RAGAZZI AMPUTANO UN DITO A UN ROMENO

di Maurizio Costa

Roma – Una banale lite ha fatto scattare la rissa. In via Britannia, nel quartiere San Giovanni, tre ragazzi hanno ferito ad una mano un giovane romeno.

Dopo una breve lite, tre ragazzi romani hanno rincorso e amputato il quinto dito della mano destra e una falange dell'anulare al 33enne romeno, trasportato subito all'ospedale San Giovanni.

I giovani romani sono stati fermati dai Carabinieri. La lite per futili motivi sarebbe scattata in un bar. Quando i romani si sono scagliati contro di lui, il romeno è fuggito, rifugiandosi nel bagno di un panificio della zona.

All'interno del panificio, mentre il romeno era nel bagno, i tre romani hanno preso un coltello per tagliare il pane, hanno sfondato la porta della toilette e hanno ferito il 33enne.

I tre romani dovranno rispondere alle accuse di tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale.