IGNAZIO MARINO: IL SINDACO DI ROMA VA AVANTI CON LE TRASCRIZIONI DELLE NOZZE GAY

di Maurizio Costa

Roma – Dopo lo scandalo suscitato in tutta Italia da Ignazio Marino, che sabato scorso ha trascritto in Campidoglio i matrimoni di sedici coppie gay celebrati all’estero, oggi il sindaco in una nota afferma di voler continuare su questa via, sebbene il prefetto di Roma abbia dichiarato illegittimi questi atti.

Questa mattina, due vice-prefetti hanno cominciato ad analizzare la documentazione dei sedici atti trascritti in Campidoglio. Proprio per questo, Marino continua a dichiarare legittimi questi matrimoni celebrati all’estero e trascritti al Comune di Roma.

“Ritengo di aver operato legittimamente trascrivendo sabato scorso gli atti di matrimonio – ha dichiarato il primo cittadino capitolino, che ha poi continuato – il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso celebrato all’estero non è inesistente e non costituisce minaccia per l’ordine pubblico.”

La risposta del sindaco approderà direttamente negli uffici del prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, che qualche giorno fa aveva dichiarato che avrebbe annullato le nozze trascritte in Campidoglio.

“La non trascrizione di quegli atti per via dell’orientamento sessuale delle coppie sarebbe stata un atto palesemente discriminatorio, violando l’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea – ha continuato Marino – La nostra è una posizione di legalità che vogliamo mantenere ben salda; sulle trascrizioni vado avanti.”




ISIS: QUANTO GUADAGNANO GLI USA PER COMBATTERE IL CALIFFATO?

di Maurizio Costa

Da mesi ormai, gli Stati Uniti bombardano l’Iraq e la Siria per cercare di affievolire e debellare la minaccia dell’Isis. Tutto questo schieramento di armi e uomini ha un costo e secondo il quotidiano inglese “The Independent” le industrie delle armi statunitensi stanno percependo guadagni incredibili.

I prezzi delle azioni delle aziende che producono missili, droni e aerei che vengono dirottati poi in Medio Oriente, sono alle stelle. Vediamo qualche esempio.

Le azioni di Lockheed Martin, un’azienda che produce missili da guerra, sono in ascesa del 9,3%, mentre altri due colossi come Raytheon e General Dynamics sono in crescita rispettivamente del 3,8 e del 4,3 per cento.

Non ci sono solamente dati borsistici, ma anche introiti monetari veri e propri. La Raytheon ha ricevuto 251 milioni di dollari per rifornire le navi statunitensi di missili Tomahawk, che costano un milione e mezzo l’uno.

Le cifre sono impressionanti e inaccettabili per questo periodo di crisi mondiale e gli Usa potrebbero tranquillamente dirottare questi soldi in Africa per cercare di sconfiggere il virus Ebola, che ha già ucciso più di 4.500 persone.




ROMA, NUOVO CINEMA AQUILA: UN GIOCO DI COOPERATIVE DIETRO LE QUINTE

di Maurizio Costa

ROMA – La storia del Nuovo Cinema Aquila comincia intorno agli anni ‘70, quando la struttura entra nel giro della Banda della Magliana, diventando un cinema a luci rosse. Finalmente, nel 2004, il Comune di Roma lo espropria alla mafia e lo affida, tramite bando pubblico, ad una cooperativa sociale, la Sol.Co., rappresentata dal signor Mario Monge.

Fin qui tutto bene: normalmente la pratica per affidare beni espropriati è proprio questa.

Nei nostri tabella precedenti è esposta tutta l’inchiesta, punto per punto (http://www.osservatorelaziale.it/index.asp?art=9743 e http://www.osservatorelaziale.it/index.asp?art=9861).

La storia – Dal 2004 al 2008, il cinema rimane chiuso per i lavori di ristrutturazione, costati 2 milioni di euro, eseguiti dal Dipartimento XIX del Comune di Roma.

Il 23 maggio del 2008, il Comune affida alla Cooperativa Sol.Co. la gestione del Nuovo Cinema Aquila. La struttura, essendo un bene espropriato alla mafia, per legge, doveva essere utilizzato come “luogo dove svolgere attività di educazione al cinema” e quindi doveva perseguire scopi sociali ben definiti, come l’aggregazione giovanile e l’autoproduzione culturale.

Il fatto – La convenzione che affidava il bene alla Sol.Co. aveva delle regole ben chiare che, se non fossero state rispettate, avrebbero causato la revoca della convenzione stessa. Per esempio, “l’immobile o parti dell’immobile – si legge nel testo – non possono essere dati in locazione a soggetti terzi anche per brevi periodi”; inoltre, all’articolo 24, si stabilisce che “il concessionario (la Sol.Co. n.d.r.) non può trasferire ad altri il godimento del bene in uso, né subconcederlo, né cambiare la destinazione per cui è stato concesso”, pena la revoca della concessione.

Sono state rispettate queste leggi? No.

Una nuova cooperativa – L’undici aprile 2011, nasce la “N.C.A. Società Cooperativa Sociale (ONLUS)”, fondata dallo stesso Mario Monge, già presidente del Consorzio Sol.Co. (che comprende la omonima cooperativa sociale), e anche da Fabio Meloni, presidente della Cooperativa Sociale Sol.Co. Questa N.C.A., essendo una ONLUS, non deve avere scopo di lucro. La società, come si legge nel suo atto costitutivo, nasce per svolgere attività di produzione cinematografica, convegni, rassegne e gestione di strutture culturali, museali e sale cinematografiche. 

Questa nuova cooperativa è formata dai lavoratori del Cinema stesso che, versando una quota di 200 euro, entrano nella N.C.A., insieme ai già citati Monge e Meloni.

Qui arriviamo al punto. Il 30 luglio del 2013, il Consorzio Sol.Co., che gestiva il Cinema attraverso la cooperativa Sol.Co., affida, tramite accordo, la gestione del Nuovo Cinema Aquila alla N.C.A., andando, naturalmente, contro le regole del bando e della convenzione con il Comune di Roma.

La cosa buffa è che questo accordo sancisce la trasmissione della gestione del bene dalla Sol.Co, capitanata da Mario Monge e Fabio Meloni, alla N.C.A., con presidente Meloni e Monge nel Cda.

Difatti, il Cinema è stato dato ad una cooperativa diversa da quella che aveva vinto il bando comunale. Sui biglietti del cinema compare ben visibile il nome della N.C.A., che, come recita il tagliandino, è organizzatrice e titolare del Sistema.

Il retroscena – Dal suddetto contratto, inoltre, emerge che la N.C.A. deve pagare 12.000 euro l’anno, oltre l’Iva, alla Sol.Co. fino al 22 maggio 2018. L’articolo numero sei di questo contratto non fa altro che gettare oscurità sulla vicenda: “Il personale designato allo svolgimento delle attività – si legge nel testo – deve mantenere nei confronti di qualsiasi persona non autorizzata la riservatezza per quanto attiene a informazioni riservate.”

L’N.C.A. comincerà a gestire il cinema nel 2014, ottenendo dal Comune di Roma 40.000 euro come impegno di spesa. Da aprile del 2014 il cinema è della N.C.A., contravvenendo alle leggi del bando e del Comune.

Stipendi – Da informatori, abbiamo ricevuto notizie, registrate, che i dipendenti non prenderebbero stipendi da almeno 3 o 4 mesi. Tra l’altro, una persona che ha lavorato nel cinema per 2/3 anni, in nero, sarebbe stata licenziata via mail dai gestori del cinema.

La gestione sembrerebbe un po’ oscura e la situazione si aggraverebbe dopo queste dichiarazioni anonime.

Gli spazi di un articolo non ci permettono di continuare, ma tra una settimana pubblicheremo altri dati importanti intorno a questa vicenda. 




FORZA ITALIA E FRATELLI D'ITALIA DICONO NO AI MATRIMONI GAY

di Maurizio Costa

MARINO – Gli scatti di Silvio Berlusconi insieme a Vladimir Luxuria sembrano non aver influenzato il pensiero del centrodestra. Al convegno "Ricominciamo da Noi", le idee riguardanti i diritti civili per le coppie gay sono molto chiare.

Renato Brunetta afferma che "la famiglia è un bene pubblico, come la Giustizia e la salute, e per questo lo Stato la tutela con soldi pubblici. Il problema – continua il capogruppo di Fi alla Camera – è che due persone omosessuali possono anche stare insieme, non me ne frega nulla, ma non sono meritevoli di stanziamenti di soldi pubblici".

Il discorso di Brunetta si rivolge ai cittadini: "Io, come cittadino, non devo rimettere i miei soldi per famiglie di questo tipo e non vorrei che la battaglia dei diritti civili per i gay tolga risorse alle famiglie italiane sparpagliandoli in altre situazioni."

Anche Maurizio Gasparri dice la sua: "Non voglio fare nessuna polemica personale. Sono molto aperto al confronto e voglio evitare la genericità. Io non sono contro i diritti – ha continuato il vicepresidente del Senato – ma voglio cercare di evitare di sfasciare la società. Io, per esempio, trovo mostruosa l'idea di Apple di congelare gli embrioni delle sue lavoratrici per poter continuare a lavorare."

L'ex Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, commenta negativamente la scelta di Ignazio Marino di trascrivere i matrimoni gay celebrati all'estero nel registro della Capitale: "Quello che fa Marino è grave e soprattutto è un atto illecito. Il Prefetto di Roma ha dichiarato che non poteva farlo e per questo stiamo parlando di un abuso d'ufficio."

Alemanno fa anche un commento sul problema dell'immigrazione: "Vengono prima gli italiani degli immigrati, che non possono obbligare, per esempio, ad eliminare il crocifisso nei luoghi pubblici."

Non sono mancati anche i commenti alla manovra del premier Matteo Renzi. Gasparri, in chiusura, afferma che "Renzi finirà per fare cinepanettoni di Natale se continua a girare tutte le reti televisive."

Riguardo alla politica berlusconiana la parola è una sola: "Vogliamo fare un centrodestra deberlusconizzato".




EBOLA, OBAMA: "NON C'È EMERGENZA NEGLI USA"

di Maurizio Costa

Barack Obama abbassa i toni dell'emergenza globale di Ebola e cerca di portare un po' di calma. In conferenza stampa, il presidente degli Stati Uniti afferma che la missione principale dei governi europei e americani è quella di aiutare i paesi più colpiti dall'epidemia, cioè Sierra Leone, Liberia, Nigeria e Guinea.

"Le probabilità di una diffusione del contagio negli Usa sono molto basse – ha dichiarato Obama, che ha poi continuato – ho stretto mani, abbracciato e baciato medici e infermiere all’Emory Hospital di Atlanta (dove vengono curati i pazienti che hanno contratto il virus) e mi sono sentito sicuro nel farlo."

Il sindaco di Dallas, Mike Rawlings, città dove è situato l'Ospedale che ha avuto in cura la prima vittima dell'Ebola in suolo statunitense e anche l'infermiera che lo ha curato e che adesso è in gravi condizioni, ha affermato che anche la seconda infermiera venuta a contatto con il "paziente zero" è sotto osservazione e versa in una situazione problematica.

Quindi, fino ad ora, negli Stati Uniti, c'è stata una sola vittima, mentre i contagiati sarebbero solamente due e corrispondono alle infermiere che hanno curato la persona deceduta a Dallas di Ebola.

Negli Usa è sorta anche una grande polemica dopo la comparsa su Internet di un video che vede una persona, probabilmente un giornalista, che si avvicina all'ambulanza con all'interno l'infermiera che ha contratto l'Ebola. Questa persona non ha nessuna tuta né protezioni davanti alla bocca. Dopo qualche minuto, i dottori intorno all'ambulanza hanno allontanato il presunto giornalista ma lo scandalo rimane.

I morti di Ebola sono arrivati a quasi 4.500 e si cerca di fermare i focolai africani, che, a differenza degli anni scorsi, hanno colpito le grandi città. Questa differenza porta all'espansione incontrollata del virus.




ROMA, VELA TOR VERGATA: “VA ABBATTUTA”

di Maurizio Costa

Roma – Non usa mezzi termini il Codacons, l’associazione che cura gli interessi dei consumatori: “La vela di Tor Vergata va abbattuta” è la frase comparsa sul sito dell’ente. Il mistero è che, poche ore dopo, quella nota è stata cancellata dagli amministratori del sito web, che si sono forse accorti di averla detta grossa.

La Vela di Tor Vergata, infatti, è costata già 200 milioni di euro, e l’ipotesi di buttarla giù, dopo anni di insoddisfazioni generali, non sembra molto pertinente.

La nota del Codacons afferma che quella struttura “danneggia l’ambiente, il paesaggio e la collettività”, e, riprendendo il nostro primo articolo, che ha portato l’attenzione della gente su questo enorme spreco di denaro [Articolo del 25/10/2013 ROMA, TOR VERGATA: LA VELA DELLA VERGOGNA] , il Codacons dichiara che “siamo pronti a fare ricorso al Tar. I cittadini la chiamano in vari modi, ‘il nido d’ape’, ‘la piscina’, ma il nome che le si addice di più è ‘lo scempio’, ed è fonte di degrado dell’ambiente umano”.

Peccato che questa parole dure non abbiano portato a nulla, ma solamente alla cancellazione della stessa nota sul sito del Codacons.

L’Assessore all‘Urbanistica, Giovanni Caudo, ha intenzione di proseguire i lavori, magari per una sola Vela, per trasformare la struttura in orto botanico oppure in una Didattica per l’Università di Tor Vergata.

Il retroscena – Dopo il nostro articolo riguardante il manifesto attaccato alla Vela, che riportava il nome della ditta che aveva rifornito i materiali per la struttura in ferro, la “Cimolai”, qualcosa si è mosso: quel cartellone “pubblicitario” è stato prontamente staccato per evitare di trasformare una cattedrale nel deserto in un cartellone pubblicitario per ditte che non hanno compiuto neanche il loro dovere.

Intanto, recentemente si vedono camion e furgoncini che entrano e escono dalla zona della Vela. Continueremo ad indagare per far sì che i nostri sforzi compiuti fino ad adesso non siano stati vani.

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EBOLA: NUOVO CASO IN TEXAS

di Maurizio Costa

DALLAS – Un nuovo caso di Ebola è stato registrato in Texas, nello stesso ospedale dove è morto Thomas Eric Duncan e dove è stata infettata l'infermiera che si curava di lui.

Un altro addetto dell'ospedale, infatti, tenuto sotto anonimato, è stato colpito dalla malattia. Il nuovo contagiato si trova in isolamento ma il rischio è che l'ospedale texano sia diventato un focolaio del virus.

In una nota, l'ospedale afferma che all'interno della struttura verranno prese tutte le misure di sicurezza per scongiurare una rapida espansione dell'Ebola.

Il direttore dell'Ospedale, Thomas Frieden, ha dichiarato che ci potrebbero essere altri casi individuali all'interno della struttura.

Ebola ha ucciso quasi 4.500 persone in tutto il mondo. Dopo aver raggiunto gli Usa, c'è stata una vittima anche in Europa e la situazione non fa che peggiorare.

 




ISIS, INGHILTERRA: ARRESTATI SEI PRESUNTI TERRORISTI

di Maurizio Costa

LONDRA – La polizia britannica continua ad indagare per stanare presunte cellule terroristiche affiliate all'Isis in Inghilterra. Dopo i tre arresti di ieri, oggi le forze dell'ordine hanno fermato altre sei persone, tre uomini e tre donne, accusate di essere terroristi islamici.

Questi sei indagati sarebbero accusati anche di aver premeditato attacchi terroristici all'estero.

L'Inghilterra, insieme alla Francia e alla Germania, è uno dei paesi con più popolazione islamica in Europa e il rischio di far arrivare l'Isis anche a Londra è altissimo.

Intanto, a Kobane continuano i combattimenti. I raid Usa hanno permesso ai curdi che difendono la città di tirare un po' il fiato e di sferrare una controffensiva contro i miliziani dell'autoproclamato califfato.

I peshmerga hanno conquistato qualche zona della città a Sud e ad Est, riuscendo ad uccidere 13 jihadisti. Qualche colpo di mortaio è stato sparato anche vicino al valico di confine con la Turchia, che, dal canto suo, rimane a guardare senza intervenire.

I carri armati turchi rimangono schierati al confine mentre il popolo curdo muore sotto i colpi dell'Isis. La Turchia vorrebbe evitare l'intervento in Siria perché la sconfitta dei jihadisti porterebbe a un aumento del potere del dittatore Assad, acerrimo nemico della Turchia.

Inoltre, i turchi sono contrari ad aiutare il popolo curdo, che da anni porta avanti una campagna di indipendenza dalla Turchia.

I jihadisti si trovano anche in Iraq, dove hanno conquistato la regione di Hit dopo una ritirata strategica dell'esercito iracheno.

La Turchia, intanto, smentisce le voci intorno alla cessione della base aerea di Incirlik agli Stati Uniti. Fino a nuovo ordine, nessun aereo a stelle e strisce potrà usare il territorio anatolico come base prima dei bombardamenti sulla Siria e Sull'Iraq.




OMS: “EBOLA È LA PEGGIORE EMERGENZA SANITARIA DELL’ERA MODERNA”

di Maurizio Costa

L’Organizzazione Mondiale della Sanità non usa mezzi termini per descrivere la diffusione del virus Ebola, che negli ultimi mesi ha causato più di 4.000 vittime.

Secondo l’Oms “è la più intensa e acuta emergenza sanitaria che si sia mai vista nell’era moderna”. “Ebola – continua l’Organizzazione – può essere controllata solamente se le persone vengono adeguatamente informate sulle modalità del contagio e sulla prevenzione.”

Margaret Chan, Direttore Generale dell’Oms, ha dichiarato che “il 90% dei costi economici di qualsiasi epidemia provengono da sforzi irrazionali e disorganizzati volti a evitare l’infezione”.

Inoltre, l’Oms afferma che la paura viaggia più veloce del contagio; in questo momento, anche in zone dove la malattia non è arrivata, la gente ha paura di contrarla.

Il problema principale che ha analizzato l’Oms è il fatto che l’Ebola crea disagi alle economie dei paesi colpiti dal virus. Bisognerebbe stilare un piano di intervento economico per cercare di far fronte all’emergenza senza creare dissesti alle economie mondiali.

Dati – Secondo "Emergency", solamente nella giornata di sabato, in Sierra Leone, sono stati verificati 94 nuovi casi, senza contare altre 31 persone che potrebbero aver contratto il virus.

Anche le Nazioni Unite si schierano per contrastare la diffusione. Il Segretario Generale, Ban Ki-moon, ha affermato che per evitare di diffondere ulteriormente Ebola, bisogna isolare le persone infette e dividerle dalla società e dalle famiglie di appartenenza.




TURCHIA: MORTE 35 PERSONE NELLE MANIFESTAZIONI FILOCURDE

di Maurizio Costa

In Turchia continuano le manifestazioni per protestare contro la politica attendista e statica del presidente turco Tayyip Erdoğan, reo di non aiutare la minoranza curda che sta soffrendo la violenza senza limiti dell'Isis.

Ai confini con la Turchia, infatti, la roccaforte curda Kobane sta cadendo nella mani dell'autoproclamato califfato, mentre centinaia di curdi perdono la vita durante gli scontri a fuoco.

La Turchia, dal canto suo, ha schierato una fila di carri armati al confine con la Siria per evitare che il conflitto si sviluppi all'interno del territorio turco.

Intanto, in molte città anatoliche, continuano le manifestazioni filocurde. Ben 35 persone sono morte durante questi moti e altre 221 sono rimaste ferite.

"Secondo i dati a nostra disposizione la maggior parte ha perso la vita in episodi di violenza tra diverse fazioni – ha dichiarato il Ministro degli Esteri turco Efkan Ala, che ha poi continuato – nessuno scenda in strada in modo violento, mi rivolgo alle famiglie, alla cittadinanza e alle organizzazioni della società civile perché si astengano immediatamente da un linguaggio violento."




ROMA METRO C, IGNAZIO MARINO: “BASTA ATTESE”

di Maurizio Costa

Roma
– Il tratto della Metro C Pantano-Centocelle non aprirà l’11 ottobre. L’ennesimo rinvio arriva dopo la decisione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che sostiene che “c’è insufficienza di documentazione agli atti”.

Un problema burocratico, quindi, che fa slittare di nuovo la data di apertura al pubblico della terza metropolitana di Roma. La data spartiacque dell’11 ottobre era stata stabilita come ultimo termine, che non andava superato per nessun motivo. Ma così non è stato e i cittadini dovranno ancora aspettare.

La nota del Mit, continua affermando che “non c’è tempo per verificare la sussistenza delle condizioni di sicurezza”.

Il sindaco, Ignazio Marino, venuto a conoscenza della notizia, ha “occupato” il Ministero per cercare di avere il verbale della decisione. Successivamente ha dato il via a una conferenza stampa per chiarire la situazione.

Le parole del primo cittadino sono state chiare: “Lavorare a oltranza, in maniera chiara, con una squadra trasparente e nell’interesse dei cittadini. Non è più tempo di attese.”

Il sindaco ha subito risposto al Mit, producendo tutta la documentazione necessaria per eliminare i problemi sollevati dal Ministero.

In conclusione, Marino ha affermato che “le penali sono inserite negli accordi e, in caso di ritardi, possono essere utilizzate”. Queste parole posticipano un altro sogno dei romani, che da ormai troppi anni rimane chiuso in un cassetto.