Albano Laziale: a palazzo Savelli torna il Liszt Festival

ALBANO LAZIALE (RM) – Il 7 gennaio ad Albano Laziale torna il Liszt Festival con il concerto “L’epoca di Liszt”. Domenica 7 gennaio alle ore 18 presso la Sala Nobile di Palazzo Savelli (Piazza Costituente, 1) si rinnoverà l’appuntamento con il Liszt Festival, a cura dell’Assessorato alla Cultura, Turismo e Spettacolo del Comune di Albano Laziale con direzione artistica del Maestro Maurizio D’Alessandro.

Il titolo del concerto sarà “L’epoca di Liszt”. Musica da camera della più alta espressione con tre autentici capolavori il “Quartettsatz” di Schubert; il “Quartetto” op. 18 n.4 di Beethoven e il celebre “Quintetto” op. 115 di J. Brahms vertice assoluto della musica cameristica per clarinetto e quartetto d’archi. Interpreti saranno il giovane quartetto d’archi TAAG di Torino, una formazione ben in vista nel panorama dei giovani quartetti italiani e al quale si aggiungerà il clarinettista Maurizio D’Alessandro, oltreché direttore artistico del festival.




Trieste, Nadia Toffa ricoverata: è grave

TRIESTE – Nadia Toffa, inviata e conduttrice della trasmissione televisiva Le Iene, è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Cattinara di Trieste, dopo aver avuto un malore.

Toffa, 39 anni, si trovava in un albergo del centro quando si è sentita male ed avrebbe perso conoscenza. Giunti i soccorsi, è stata portata in ambulanza ed è ricoverata nel Reparto di rianimazione.

L’inviata della trasmissione televisiva di Mediaset avrebbe avuto un malore intorno alle 14 nella sua camera d’albergo a Trieste, città dove è già stata più volte per servizi televisivi, ad esempio quelli sulla situazione dell’impianto siderurgico Ferriera di Servola. Toffa più volte ha avvicinato, o ha tentato di avvicinare, anche la presidente della Regione Fvg, Debora Serracchiani, con la quale c’è stata qualche schermaglia verbale.

La direzione della Azienda Sanitaria Universitaria Trieste confermando il ricovero di Nadia Toffa, ha precisato che la “prognosi è riservata per patologia cerebrale in fase di definizione”. Probabilmente l’inviata delle Iene sarà trasferita nelle prossime ore al San Raffaele di Milano con un elicottero. Toffa è ricoverata nella Terapia Intensiva dell’Arta (Anestesia rianimazione terapia antalgica).

“La nostra Nadia non è stata bene. Ci stiamo tutti prendendo cura di lei. Vi terremo informati”. Questo il messaggio che compare sulla pagina Facebook de Le Iene, dopo la notizia del malore che ha colpito oggi Nadia Toffa, inviata e presentatrice del programma di Italia 1, mentre si trovava a Trieste. Il post è accompagnato da una foto sorridente della bionda conduttrice.




Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: centinaia le iniziative in tutta Italia

Sabato prossimo ricorrerà la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La ricorrenza del 25 novembre venne istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. La data del 25 novembre fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’incontro femminista latino-americano e dei Caraibi, tenutosi nella capitale Colombiana nel 1981. E la data in ricordo del brutale assassinio, che avvenne nel 1960, delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.

Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. Con l’istituzione di questa giornata, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha quindi invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno.

 

Tanti gli eventi organizzati sia in campo internazionale che nazionale

In Italia solo dal 2005 alcuni centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty International festeggiano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali. Nella Capitale, secondo i dati della Questura, nel 2007 manifestarono 40mila donne contro la violenza sulle donne. E questa data segnò una prima grande attenzione mediatica sull’argomento. Nel 2016, il 26 novembre, il movimento delle donne, con la sigla Nonunadimeno manifesta a Roma contro la violenza sulle donne vedendo una imponente partecipazione che è stata stimata in circa 200mila rappresentanti del gentil sesso. Dal 2006 la Casa delle donne per non subire violenza di Bologna promuove annualmente il Festival La Violenza Illustrata, unico festival nel panorama italiano interamente dedicato alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Ormai centinaia di iniziative in tutta Italia vengono organizzate in occasione del 25 novembre per dire no alla violenza di genere in tutte le sue forme

A Milano il 25 novembre alle 16 Musica con il coro gospel di detenute della Casa Circondariale di San Vittore (Oltre le mura) dirette da Sara Bordoni, in collaborazione con Auser Regionale Lombardia e Rebirth Italy, con Jo Squillo, Giusy Versace, Marta Marangoni – DUxDU, Reading di poesia con Mariella Cuoccio, Antonella Iannili, Katia Catalano, Marianna Culosi, Adele Affini, Rosalia Meggiolaro. Alle 18 on piazza del Duomo Flash mob Nazionale con Jo Squillo e Giusy Versace, Lorena Cacciatore, Ginger Bender, le poetesse e le Associazioni contro la violenza sulle donne.

A Roma, sempre per il 25 novembre, attesa la manifestazione organizzata dalla sigla Nonunadimeno che promette di bissare il successo dello scorso anno: “Inonderemo di nuovo le strade di Roma, per lanciare un messaggio chiaro: non ci fermeremo finché non saremo libere dalla violenza maschile e di genere in tutte le sue forme.” In provincia di Roma, presso la biblioteca comunale di Anguillara, alle ore 10.00 la ricorrenza sarà celebrata con un convegno. Anguillara assistette al tragico evento di Federica Mangiapelo rimasta vittima di femminicidio.

 

Irene Tagliente




Roma, paura sul fiume Tevere: Battello rischia affondare

ROMA – Momenti di paura questa mattina su un battello turistico in navigazione sul fiume Tevere a Roma. Secondo quanto si è appreso, l’imbarcazione ha rischiato di affondare all’altezza di viale della Civiltà del Lavoro, in zona Eur. A bordo c’erano circa 70 persone tra italiani e stranieri. A dare l’allarme una di loro spiegando che il battello aveva iniziato a imbarcare acqua. Sul posto polizia Fluviale, vigili del Fuoco e 118. Lo scafo è riuscito ad effettuare un attracco d’emergenza e nessuno è rimasto ferito. Solo una donna è stata soccorsa dal 118 perché ha accusato un lieve malore per lo spavento




Trento, suora picchiata per rapinarla: identificati e arrestati 2 ragazzi

TRENTO – Una suora picchiata e rapinata in Trentino, nel Primiero, con polsi legati da fascette per cavi elettrici, insieme a bocca e naso coperti da nastro adesivo. Dell’aggressione, che risale allo scorso 9 maggio, sono accusati due giovani, arrestati dai carabinieri del Trentino.

 

La donna, 71 anni, era stata circuita con la scusa di una vendita di scope porta a porta, ed era stata aggredita dai due e malmenata, nel tentativo di spaventarla e di farsi dare denaro e preziosi. La suora infatti era nota in valle per la sua solidarietà e le sue donazioni a persone in difficoltà, e i carabinieri non escludono che i due sapessero questo particolare.




Ponza: grande attesa a Le Forna per Ponza in tavola

PONZA – Domenica 27 agosto, a Piazza Calacaparra in località Le Forna a Ponza (LT), torna Ponza in tavola con la sua terza edizione, l’evento dedicato alle tradizioni isolane legate alla cultura del cibo e delle materie prime alimentari, caratteristiche dei primi colonizzatori dell’isola nella seconda metà del 1700.

L’Associazione Cala Felci, organizzatrice dell’evento, ha recuperato le antiche ricette, molte ancora tra le specialità culinarie di Ponza.

Ponza in Tavola nasce nel 2013, da un’idea di Massimiliano Casalino, Franco Schiano e Monia Sciarra, per valorizzare il patrimonio enogastronomico della comunità, riproponendo le antiche ricette del periodo della colonizzazione Borbonica dell’isola risalente alla metà del 1700.

Ponza in Tavola non è la solita Sagra di paese ma una manifestazione storico-culturale che oltre a riproporre la degustazione delle antiche ricette, ricostruisce l’ambientazione dell’epoca con musiche, costumi anche attraverso l’utilizzo della moneta del periodo: il Tornese.

Dalle ore 20.30, sulla piazza saranno allestiti gli stand dove le massaie ponzesi, i ristoranti e le trattorie locali, i produttori di vini e prodotti tipici isolani proporranno i prodotti enogastronomici. Nei punti di degustazione, sarà esposto un menù descrittivo delle specialità offerte.

Specialità: vini locali, liquori di erbe locali, rosolio, zuppe: cicerchie, lenticchie, fagioli, ceci, fave, piselli, cianfotte varie, parmigiane melanzane – zucchine, calamari/totani ‘mbuttunati, polpette di pesce, trippa, soffritto, spezzatino, involtini di carne, involtini di pesce spada, patate ‘a carne fuiùta’, caponata del pescatore con gallette di mare, pizza napoletana fritta, pizza di scarola, zeppole, frittelle con ripieni vari (erbe marine, alici, cicinielli), alici fritte in cuppetielli, totani e pizze rustiche, casatielli, pastiere di pasta, pastiere di riso, pastiere di grano.

Parteciperanno alla preparazione dei piatti massaie Ponzesi capitanate dalla Sig.ra Annamaria Silvestri

Alla manifestazione partecipa anche l’Isola di Ventotene con un gruppo di operatori turistici con un suo Stand dove si potranno gustare alcune specialita’
Per maggiori informazioni: info@ponzacalafelci.com, tel. 3407874846




Lazio, addio al piano casa: arriva la nuova legge di rigenerazione urbana

Presentata ieri alla Regione Lazio la nuova legge sulla Rigenerazione urbana. La norma, approvata dal Consiglio regionale, chiude una fase drammatica nella quale lo sviluppo urbanistico era sinonimo di distruzione del suolo e di aumento quantitativo.

Dopo 8 anni, finisce l’epoca delle deroghe.
Uno dei primi atti di questa legislatura fu proprio la modifica del Piano casa, con l’abrogazione delle norme che prevedevano l’applicazione del piano in deroga alle leggi nazionali e alla pianificazione regionale sulle aree naturali protette, i parchi e le zone sottoposte a vincoli paesistici. Ora, per la prima volta dal 2009, nel Lazio finisce la stagione delle deroghe in tema di pianificazione urbanistica.

Lo spirito della legge:
una relazione virtuosa tra edilizia e paesaggio. Il modello di sviluppo basato sull’aggressione del suolo ha prodotto bruttezza, disagio sociale, profitto per pochi e pessime condizioni di vita per molti. La nuova legge mostra attenzione alla bioedilizia, alla staticità, all’antisismicità, il tutto con l’obiettivo di non consumare ulteriore suolo e a introdurre il riuso dei materiali frutto delle demolizioni. Un’idea di sviluppo basata sul rispetto del territorio, sulla capacità di produrre lavoro ed economie puntando su innovazione e sostenibilità.

Nuovo protagonismo ai comuni nella pianificazione, per favorire interventi che contribuiscano migliorare la qualità urbana e la vivibilità dei nostri quartieri mediante la realizzazione di nuove opere pubbliche e nuovi servizi per i cittadini.

Ecco i grandi obiettivi della nuova legge:

Qualità, per favorire la qualità urbana con tanti interventi nelle zone più degradate. Come? I comuni potranno individuare gli ambiti territoriali di riqualificazione e recupero edilizio e prevedere premialità per il rinnovo del patrimonio edilizio esistente, per le opere pubbliche e per le cessioni di aree aggiuntive.

Sicurezza e sostenibilità, i consigli comunali potranno inserire negli strumenti urbanistici generali vigenti ampliamenti, a questi scopi, del 20% della volumetria o della superficie utile esistente degli edifici a destinazione residenziale, per un incremento massimo di 70 mq. I comuni, inoltre, potranno accordare sconti sugli oneri di urbanizzazione se gli interventi riguarderanno la prima casa.

Nelle zone colpite dal terremoto, gli ampliamenti, con realizzazione di un corpo edilizio separato, potranno essere autorizzati anche in un altro lotto dello stesso comune, ma non in zona agricola. quanto alla ricostruzione dei comuni, la legge prevede anche disposizioni per la riformulazione degli strumenti urbanistici nei comuni del cratere, oltre a una serie di misure per la prevenzione e la riduzione del rischio.

“La legge sulla ‘Rigenerazione urbana e il recupero edilizio’ è un pilastro della fase legislativa della nostra Regione. In questi quattro anni stiamo realizzando quelle che io chiamerei una ‘rivoluzione gentile’ – parole del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: una rivoluzione del Lazio basata sull’inesistenza di polemiche, di scontri, di voglia di apparire, basata invece, in primo luogo, su una forte solidarietà dell’alleanza di centrosinistra, una grande concretezza degli atti amministrativi e politici”.

“La nuova legge è molto differente dal vecchio Piano Casa per tre ragioni:
perché dà strumenti e più poteri ai Comuni, permetterà ai Comuni non solo di autorizzare ma di avere una idea sullo sviluppo della propria comunità. In secondo luogo perché si superano le norme che prevedevano deroghe al normale iter amministrativo”- così Michele Civita, assessore regionale alle Politiche del Territorio.

“Con questa approvazione, si consentirà ai Comuni di progettare la rigenerazione urbana e la riqualificazione del tessuto edilizio esistente in un’ottica di maggiore sicurezza per i cittadini, anche a seguito dei noti tragici eventi sismici che hanno interessato il centro Italia, oltre che di salvaguardia ambientale: si limita, infatti, il consumo del suolo e vengono preservate le aree protette- è il commento di Mauro Buschini, assessore all’ambiente, che ha aggiunto: si introdurranno, inoltre, norme di semplificazione e di snellimento delle procedure al fine di garantire tempi certi nell’attuazione degli interventi. Vanno i più sentiti ringraziamenti al consiglio regionale e a tutti coloro che hanno contribuito all’approvazione di questa importante norma”.




Sora: l’Infiorata del Corpus Domini accende i motori

SORA (FR) – Tutto pronto a Sora per l’Infiorata del Corpus Domini, uno degli appuntamenti più sentiti e partecipati dalla cittadinanza, un evento capace di attrarre turisti, fondendo sapientemente religiosità ed arte. Domenica 18 giugno lo spettacolare tappeto di immagini sacre tornerà a coprire il centro storico della città di Sora. Ventuno le associazioni impegnate nella realizzazione di questa gigantesca opera artistica che si dispiegherà su una superficie di oltre 700 metri lineari. Caratteristiche uniche che hanno fatto annoverare l’infiorata di Sora tra le più prestigiose d’Italia.

L’opera sarà realizzata, sotto il coordinamento dell’Associazione Consonanze, da: Agesci, Asilo Nido Comunale “Alberto Santucci”, Cappellania del Cimitero, Centro Sociale Canceglie, Ludoteca “Fortezza dei Sogni”, Associazione culturale “Iniziativa Donne”, Amici dell’I.T.A.S., Misericordia, Comunità Passionisti, Associazione ValComperta, Parrocchia San Ciro, Comunità San Domenico,  Santissimo Sacramento San Silvestro, Associazione culturale San Vincenzo Ferreri, Soraweb, Valfrancesca, Cattedrale Santa Maria Assunta, Associazione culturale Valle del Baronio, Associazione culturale Via Napoli e Associazione Walt Disney.
I lavori prenderanno il via il pomeriggio del 17 giugno e proseguiranno fino a notte fonda, concludendosi all’alba del 18 giugno. Per comporre i quadri le associazioni utilizzeranno varie tipologie di materiali: segatura, sale colorato, fiori e semi.
L’Infiorata sarà visibile in tutta la sua bellezza il giorno del Corpus Domini quando, al termine della solenne Celebrazione Eucaristica delle ore 18.30, il Mons. Gerardo Antonazzo, Vescovo della Diocesi di Sora Cassino Aquino Pontecorvo, scenderà con il Santissimo Sacramento la scalinata della Cattedrale S. Maria Assunta per la tradizionale processione sul tappeto di fiori.

Giovedì, 15 giugno, sarà allestita un’originale, preziosa ed artistica infiorata anche all’interno della Basilica dell’Abbazia di San Domenico, a cura della comunità parrocchiale e monastica e della Parrocchia di Santa Maria Porta del Cielo.
L’edizione 2017 dell’Infiorata sarà caratterizzata da un’altra importante novità: un gemellaggio all’insegna della solidarietà con la città di Norcia dove l’Associazione “Il Torrione” realizzerà l’opera “Poté più colei che più amò” . Il tappeto di sale colorato, delle dimensioni di 4×7 metri, sarà donato alla città colpita dal terremoto in occasione del Corpus Domini e raffigurerà i due Santi nativi Santa Scolastica e San Benedetto.  Il tappeto di sale seguirà un percorso trascendente che, partendo dalla Basilica di San Benedetto, centro e cuore dell’Europa intera, si espande nell’abbraccio amoroso per Dio e per l’uomo di Scolastica, per poi perdersi nell’orizzonte più sconfinato dell’amore di Dio stesso, messaggero di pace per gli uomini, e nello Spirito Santo, luce dell’universo. Il legame di sangue tra i due Santi è un messaggio di fratellanza che travalica ogni confine fino a farsi speranza del mondo. Speranza che mai si spense nei territori, ove i due Santi praticarono la fede in Dio, quando nel 1915 questi furono sconvolti da un devastante terremoto, la cui tragedia, a cent’anni di distanza, è tornata colpire anche Norcia. Unita per sventura nella tragedia ed ancor più, per ferma volontà, nella speranza e nella fede “come la mente loro sempre era stata unita in Dio “, Sora spera di lasciare nei cuori delle popolazioni terremotate il ricordo di un giorno carico di emozioni, permeato da un autentico spirito di fratellanza.

Il Sindaco Roberto De Donatis e l’Amministrazione Comunale, nell’invitare la cittadinanza ed i visitatori a vivere ed apprezzare l’Infiorata del Corpus Domini, ringraziano sentitamente tutte le realtà associative che anche quest’anno impreziosiranno con le loro creazioni le vie del centro storico, scrigno di bellezze architettoniche, storiche ed artistiche. Un ringraziamento speciale a “Il Torrione” per il suo straordinario impegno sociale.

 




Cassazione: archiviato il tenore di vita nell’assegno di divorzio

Rivoluzione copernicana della Cassazione sull’assegno di divorzio che fino ad oggi, con 30 anni di indirizzo costante, era collegato nella sua entità al parametro del “tenore di vita matrimoniale”, una pietra miliare che da oggi va in soffitta e lascia il posto a un “parametro di spettanza” basato sulla valutazione dell’indipendenza o dell’autosufficienza economica dell’ex coniuge che lo richiede.

Il matrimonio non è più la “sistemazione definitiva”: sposarsi, scrive la Corte, è un “atto di libertà e autoresponsabilità”.

Con la sentenza 11504, depositata oggi dalla Cassazione e relativa al divorzio tra un ex ministro e una affascinate imprenditrice, i supremi giudici hanno respinto il ricorso con il quale la ex moglie chiedeva l’assegno di divorzio già negatole con verdetto emesso dalla Corte di Appello di Milano nel 2014 che aveva ritenuto incompleta la sua documentazione dei redditi e valutato che l’ex marito dopo la fine del matrimonio aveva subito una “contrazione” dei redditi. Ad avviso dei supremi giudici, la decisione milanese deve essere corretta in motivazione perchè a far perdere il diritto all’assegno alla ex moglie non è il fatto che si suppone abbia redditi adeguati, ma la circostanza che i tempi ormai sono cambiati e occorre “superare la concezione patrimonialistica del matrimonio inteso come ‘sistemazione definitiva’” perchè è “ormai generalmente condiviso nel costume sociale il significato del matrimonio come atto di libertà e di autoresponsabilità, nonchè come luogo degli affetti e di effettiva comunione di vita, in quanto tale dissolubile”.

“Si deve quindi ritenere – afferma la Cassazione – che non sia configurabile un interesse giuridicamente rilevante o protetto dell’ex coniuge a conservare il tenore di vita matrimoniale”.

Il protagonista della vicenda è un ex ministro e chiede il rispetto della privacy. L’uomo contattato dai suoi legali ai quali ha espresso “soddisfazione” per l’esito del verdetto, ha preannunciato azioni legali nei confronti di chi diffonderà il suo nome violando la richiesta di anonimato stampigliata sulla stessa sentenza della Cassazione che oggi ha messo una pietra ‘tombale’ sulla pretesa della ex moglie di avere da lui l’assegno a vita.

“Il nostro assistito – ha spiegato l’avvocato Daniele Mariotti che insieme a Ida Favero ha difeso l’ex ministro nella causa in Cassazione – non ha dato alcuna autorizzazione alla diffusione del suo nome in relazione alla sentenza della Cassazione: gli abbiamo espressamente chiesto se voleva essere citato e ha risposto negativamente. Anche in considerazione del delicato ruolo che ricopre attualmente, non desidera comparire”.

Nel verdetto dei supremi giudici “chissà perchè non è ricordato”, rileva l’avvocato Mariotti, ma l’ex ministro durante la separazione consensuale ha versato due milioni di euro alla ex moglie che aveva debiti. Per quanto riguarda la sentenza, l’avvocato Mariotti sottolinea che “è un importante punto di arrivo che sovverte quasi trenta anni di giurisprudenza costante e farà da ‘base’ per tutte le sentenze in tema di divorzio: per questo io e l’avvocato Favero riteniamo di aver ottenuto un risultato al servizio dell’intero Paese, e tanti cittadini potranno trarne utilità mettendo fine a situazioni di indebito arricchimento alle spalle dell’ex coniuge”.

Questa vicenda, ha proseguito Mariotti, “è stata trattata dalla Cassazione in due diverse udienze precedute da una ricerca dell’Ufficio del Massimario che ha fatto anche una panoramica della giurisprudenza comunitaria: evidentemente i supremi giudici erano pronti a prendere atto che i tempi sono cambiati e che quando due persone divorziano tornano ad essere ‘singole'”. Da Bologna, anche l’avvocato Salvatore Santagata, legale dalla ex moglie, ha invocato il rispetto della privacy per la sua cliente.




Trento, Le Albere: sottopasso alla ferrovia e strada di collegamento ex aziende agrarie

TRENTO – Nell’area denominata “ex Michelin” a Trento è recentemente sorto un autentico nuovo quartiere cittadino con una miscela di funzioni diverse sia pubbliche che private, quali residenze, uffici, negozi, spazi culturali, aree congressuali, ricreative e museali e un grande parco cittadino. Questo pezzo di città delle dimensioni complessive di circa 11 ettari risulta delimitato a est dalla ferrovia, che costituisce chiaramente una barriera con la città consolidata non solo per il traffico veicolare, ma anche per quello pedonale e ciclabile.

Da questa considerazione è emersa la necessità di creare due nuovi collegamenti, uno viario e ciclopedonale in asse con via Perini, per mettere in collegamento le principali direttrici di traffico ad est di via Perini rappresentate da via Perini e via Giusti con area Michelin, e uno esclusivamente ciclopedonale in asse con via Taramelli che aggiungendosi a quello esistente in via Monte Baldo contribuiranno al lento fondersi del nuovo tessuto con quello esistente.

Il progetto, redatto dal Servizio Opere di Urbanizzazione Primaria del Comune di Trento nel 2009 e dell’importo complessivo di 5.200.000 euro, prevede dunque la realizzazione di un nuovo sottopasso veicolare e ciclo-pedonale alla ferrovia del Brennero e della Valsugana in asse con via Perini con una nuova rotatoria in corrispondenza di via Giusti, su cui si innestano la nuova strada proveniente dall’area ex Michelin, via Perini e via Giusti ed un sottopasso ciclo-pedonale in asse con via Taramelli.

I lavori del sottopasso ciclo-pedonale di via Taramelli sono stati completati a dicembre 2016 ed è quindi attualmente in esercizio.

La realizzazione del collegamento nell’area ex aziende agrarie è stata invece ritardata da difficoltà legate all’esproprio del distributore di carburante di proprietà ENI in corrispondenza di via Perini, e dalla necessità di completare il trasferimento al Comune di Trento delle aree di proprietà della Provincia di Trento all’interno dell’area ex Aziende Agrarie su cui verrà realizzata la nuova viabilità.

Entrambi tali problematiche sono ora risolte e risulta dunque possibile procedere con l’appalto dei lavori di realizzazione del “Sottopasso alla ferrovia con strada di collegamento area ex Aziende Agrarie”.

Il progetto prevede nel dettaglio la realizzazione di un sottopasso ferroviario di larghezza utile 14 metri in calcestruzzo armato posto in opera mediante spinta con dispositivo oleodinamico; per consentire durante l’infissione del manufatto il transito dei treni sui binari sovrastanti l’attraversamento, l’intervento avverrà in presenza di un sistema di sostegno provvisorio dei binari.

La strada di collegamento tra l’area ex Michelin e la rotatoria di via Giusti ha una larghezza di 6,5 metri; sul lato nord della strada, a lato della carreggiata stradale, vengono ricavati una decina di posti auto con disposizione a cassetta e un percorso pedonale di 1,5 metri; sul lato opposto è inserita un’aiola con alberatura, al fine di creare una barriera di separazione per il percorso pedonale e ciclabile, di larghezza 4 metri.

La realizzazione del percorso ciclabile proveniente dall’area ex Michelin in corrispondenza dell’area ex aziende agrarie è particolarmente importante in quanto va a completare il tracciato della nuova pista ciclabile su via Giusti e via S. Pio X, creando quindi il collegamento tra la rete ciclabile del quartiere di S. Giuseppe – S. Chiara e l’area ex Michelin con pertinente parco.

Viene mantenuto l’attuale accesso del complesso ITEA di via Pascoli, che si innesterà direttamente sulla nuova viabilità.

La rotatoria in corrispondenza dell’incrocio di via Perini, via Giusti e la nuova viabilità, ha un diametro dell’isola centrale compreso di anello per passaggio di mezzi pesanti di 20 metri con larghezza della corona giratoria di 7 metri per un diametro complessivo di 34 metri.

Tutta la viabilità di progetto è dotata di nuovo impianto di illuminazione pubblica e della rete di smaltimento delle acque meteoriche.

Il tempo utile per l’esecuzione dei lavori è fissato in 420 giorni, con presumibile inizio nel primavera/estate 2018.

L’ammontare dei lavori a base di appalto per la realizzazione dell’opera risulta pari a € 2.137.992.

 




Trento, Kaki Tree Project: arriva un albero di pace e di rinascita

TRENTO – Arriva anche a Trento una delle piante figlie del caco sopravvissuto al bombardamento atomico di Nagasaki. Sarà piantata nel giardino Alexander Langer venerdì 24 marzo alla presenza del botanico giapponese Ebinuma, ideatore del progetto Kaki Tree Project, e di numerosi bambini delle scuole materne ed elementari dell’Oltrefersina. Giovedì 23 marzo alle 20.30, presso sala Falconetto di palazzo Geremia, tavola rotonda su “Coltivare un tempo di pace” in collaborazione con il Forum Trentino per la pace e i diritti umani, l’associazione Pro.di.Gio e l’associazione italo-giapponese Yomoyamabanashi. Tra gli ospiti il dottor Ebinuma, il fisico Mirco Elena e Lisa Clark dei Beati Costruttori di Pace.

Il 9 agosto 1945 la bomba atomica “Fat Man” venne sganciata da un bombardiere americano sulla città di Nagasaki. Le intense radiazioni e la forza d’urto dell’esplosione sprigionate uccisero circa 80 mila persone, riducendo in cenere la città. Miracolosamente un albero di cachi sopravvisse alla devastazione. Nel 1994 l’arboricoltore Masayuki Ebinuma iniziò a curare il fragile albero di cachi e riuscì a farlo riprendere fino al punto da ottenere delle pianticelle di “seconda generazione dell’albero di cachi sopravvissuto al bombardamento atomico”. Quindi, Ebinuma cominciò a distribuire quelle pianticelle ai bambini che si recavano in visita a Nagasaki, come simbolo di pace.
L’artista contemporaneo Tatsuo Miyajima nel 1996 concepì un progetto artistico detto “Kaki Tree Project– La rinascita del tempo” e nell’anno seguente, una pianticella di “seconda generazione” fu piantata presso l’’ex Scuola Elementare Ryuhoku, andando a costituire la prima piantatura del Progetto. Da quel momento il progetto si è diffuso ovunque e oggi le piccole piante di caco, figlie dell’albero di Nagasaki, possono raccontare la loro storia e parlare di pace e della forza della vita ai bambini di tutto il mondo.
Uno dei cachi arriva ora nella città di Trento grazie all’associazione Finisterrae Teatri – Pituit studio d’arti, che, dopo aver presentato uno specifico progetto di promozione della pace tra le nuove generazioni e un impegno a seguire con cura la crescita dell’albero, è riuscita ad ottenere il consenso dallo staff giapponese per la piantumazione della pianta presso il parco comunale Alexander Langer (dedicato ad uno dei più grandi protagonisti della cultura della pace del nostro tempo).

L’associazione culturale Finisterrae Teatri è una compagnia teatrale professionale impegnata, fin dalla sua nascita, nell’ormai lontano 1995, in progetti che coniugano arte e impegno sociale. Il nome stesso sta a indicare un luogo al confine, o meglio ciò che avviene ai margini, una sorta di feconda instabilità. Da un paio d’anni, dopo ver preso casa presso Pituit studio d’arti in via Aosta, proprio nei pressi del parco del Salé, ora dedicato ad Alexander Langer, ha iniziato un progetto di attivazione dei processi partecipativi sul territorio per riqualificare il parco e renderlo luogo di relazioni significative e di incontro.
Il progetto ha coinvolto centinaia di persone, istituzioni e numerosissime associazioni che hanno partecipato attivamente alle varie attività proposte. Dal 2017 Finisterrae Teatri e associazione Prodigio onlus hanno stretto un patto di collaborazione con I Beni Comuni del Comune di Trento per la valorizzazione del parco attraverso la creazione di alcuni luoghi di incontro e relazione, in particolare sotto gli archi del viadotto della ferrovia della Valsugana che delimita il parco. Lì hanno trovato sede il BiblioArc – spazio di Bookcrossing, l’Arco Giochi e il TeatrArc, piccolo “teatrino sotto il ponte” per ascoltare una storia, leggere un libro o semplicemente incontrarsi e parlare. Infine “Perle verdi” è un progetto dedicato alla coltivazione di spezie, piante antiche e piante che vengono da lontano. Proprio come il caco di Nagasaki che ora, con l’aiuto di tanti cittadini, bambini e adulti crescerà nel nostro parco a ricordarci che la pace nasce da piccoli gesti, continui e duraturi.

Per l’arrivo del Caco di Nagasaki e per la sua piantumazione sono previsti due momenti informativi e celebrativi aperti a tutta la cittadinanza.

Giovedì 23 marzo 2017, alle ore 20.30, presso palazzo Geremia (sala Falconetto) si terrà l’incontro “Coltivare un tempo di pace”: una tavola rotonda per raccontare la storia del Caco di Nagasaki e riflettere sulla diffusione del nucleare al giorno d’oggi e sulla promozione della pace. La serata è organizzata in collaborazione con il Forum Trentino per la pace e i diritti umani, l’Associazione Pro.di.Gio e l’Associazione italo-giapponese Yomoyamabanashi. Saranno presenti numerosi ospiti tra cui Masayuki Ebinuma (botanico, ideatore del Kaki Tree Project), Mirco Elena (Unione degli scienziati per il disarmo), Lisa Clark (Beati Costruttori di Pace), Miriam Vanzetta e Giacomo Anderle (Finisterrae Teatri) e l’Assessore alle politiche sociali Mariachiara Franzoia.

Venerdì 24 marzo 2017, alle ore 10.00, presso il parco Alexander Langer si terrà la Cerimonia di piantumazione del Caco di Seconda Generazione di Nagasaki.
È prevista la partecipazione di alcune classi delle scuole elementari e delle scuole materne della Circoscrizione Oltrefersina che daranno il benvenuto al Caco offrendogli alcuni lavori dei bambini: fiori di carta, disegni e canzoni. Verrà raccontata “La storia dell’albero delle sette virtù” e infine i bambini assicureranno il loro impegno affinché l’albero di cachi possa crescere sereno e felice insieme a tutti loro. Ogni bambino potrà affidare un proprio impegno/desiderio per il futuro ad una cassetta che sarà interrata con il Caco.
Avremo l’onore di avere nuovamente con noi il dottor Ebinuma, che interverrà con un breve saluto e le artiste Gabriella Gasperini, Nadezhda Simeonova e i musicisti Martino Brocchieri e Irem Kurt.
Per tutti gli eventi l’ingresso è libero e gratuito

INFORMAZIONI
Pituit studio d’arti, via Aosta, 18 38122 Trento
Per informazioni e comunicazioni: pituit.studio@gmail.com
Segreteria: venerdì dalle ore 9 alle 12 tel. 0461.1595982