A Milano tutto il mondo in Bit a febbraio

Molti operatori sono già tutti proiettati verso il primo grande appuntamento del settore dei viaggi del 2018: ‘Bit – Borsa Internazionale del Turismo’, in calendario a FieraMilanoCity e MiCo da domenica 11 a martedì 13 febbraio.

Cresce nel frattempo la lista di espositori istituzionali, italiani ed esteri, che vanno ad arricchire un carnet dove son ben rappresentate tutte le tipologie di operatori del settore.

Dall’Italia si segnalano, al Nord, le Regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia – territori particolarmente sotto i riflettori l’anno prossimo per il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, occasione di riscoperta di luoghi e percorsi di grande suggestione – e l’Emilia Romagna, che coniuga l’offerta mare, benessere e divertimento della Riviera con città d’arte come Bologna, Ferrara o Parma. Al Centro-Sud spicca il Molise, microcosmo dove si incontrano climi, atmosfere e sapori di Nord e Sud, Adriatico e Appennino, vera scoperta della prossima stagione. Per le isole, discorso a parte merita la Sardegna che punta sulla valorizzazione di beni culturali e archeologici oltre alle ben note destinazioni balneari.

Dall’estero, ritornano, dopo alcune edizioni di assenza, due grandi classici delle vacanze:

Le Canarie, non solo sole & mare ma anche escursioni in paesaggi unici; e le Maldive, paradiso tropicale che punta sempre più a vacanze naturali e sostenibili. A testimonianza del consolidato ruolo di Bit come riferimento per un’area ricca di storia e bellezze naturali, come quella Euromediterranea, si presenta l’Algeria, alternativa ideale per una vacanza mare e sole, aumentano gli spazi Giordania, Israele e Tunisia, e addirittura lo raddoppia la Russia, meta in forte crescita nelle preferenze dei viaggiatori internazionali che ne apprezzano la ricca cultura e le tradizioni. Tra le destinazioni storiche spiccano Cuba con le sue spiagge candide e il fascino storico dell’Avana; Sri Lanka, sospeso tra mari cristallini, templi buddisti e natura selvaggia; o Turchia, con il suo mix unico di culture, percorsi archeologici e religiosi, mare e natura.

Presenti anche molte delle mete che stanno crescendo di più negli ultimi anni

Dall’America Latina si segnalano il Guatemala, la nuova meta per chi ama il richiamo maya del Centroamerica; e l’Argentina, un continente in sé dalle pampas del Nord ai ghiacci della Patagonia passando per Buenos Aires, la metropoli più europea d’America. Dall’Asia ecco il Giappone, destinazione ideale per gli amanti della vacanza culturale, con le sue vie di pellegrinaggio buddiste e shintoiste lungo un rosario di isole piene di fascino; e il Bangladesh, famoso per i festival e la varietà gastronomica che ne riflettono la diversità culturale e religiosa. Dall’Europa in evidenza la Moldavia, nuova meta dell’Est dove l’anima slava incontra l’eredità latina dell’etnia romena.

In particolare, ancora dall’estero, in forte crescita nell’edizione 2018 la presenza degli Stati Uniti

Dopo i risultati ottenuti nel 2017 con la nuova formula, la destinazione europea preferita degli italiani – tra metropoli vibranti e natura dei great outdoors – ha deciso di rafforzare la partnership con Bit 2018 attraverso un progetto di co-marketing che porterà in manifestazione 100 Agenzie di Viaggi ospiti. Crescono, inoltre, il Leisure e il MICE, che vedrà lo sviluppo di un progetto specifico con la supervisione di un Advisory Board, e si confermano anche le aree tematiche Bit4Job (incontro tra domanda e offerta professionali), A Bit of Taste (turismo enogastronomico), I Love Wedding (Destination Wedding e viaggi di nozze) e Be Tech (soluzioni innovative). Confermata infine la formula mista con la domenica aperta al pubblico dei viaggiatori.
La crescente attenzione di Bit al mondo AdV si conferma anche con un’altra grande novità: la Travel Agent Academy, un format di approfondimento in 4 sessioni da un’ora rivolto a un massimo di 200 Agenzie di Viaggi invitate, che si terrà nelle giornate professionali lunedì 12 e martedì 13, per consentire anche la visita in fiera.

Per Bit 2018, dunque, una crescita complessiva marcata dai rinnovati livelli di soddisfazione degli operatori:

Secondo un’indagine indipendente condotta da GRS Explori, l’89,3% degli espositori si è dichiarato soddisfatto e l’87,4% considera la partecipazione importante per la propria attività. Tra i visitatori professionali si segnala il 75% che preferisce la collocazione attuale, confermando l’importanza di contare su una manifestazione sul turismo localizzata a Milano nel vivace contesto della città.
Gianfranco Nitti




Lotta all’antisemitismo: a Roma la conferenza internazionale

ROMA – La Presidenza italiana dell’OSCE ospita lunedì 29 gennaio la Conferenza internazionale di Roma sulla responsabilità degli Stati, delle istituzioni e degli individui nella lotta contro l’antisemitismo nell’area dell’OSCE. La Conferenza riunisce oltre 400 partecipanti provenienti da oltre 45 Stati partecipanti e Paesi partner dell’OSCE per la cooperazione, con 20 capi delegazioni governative e alti funzionari dell’OSCE, dell’ODIHR, della Commissione europea e delle Comunità Internazionali ebraica, cristiana e musulmana.

Il Presidente in esercizio dell’OSCE, il ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano, aprirà la sessione plenaria insieme al segretario generale dell’OSCE Thomas Greminger, alla direttrice dell’ODIHR Ingibjörg Sólrún Gísladóttir, nonché alla presidente delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, al presidente del Congresso ebraico mondiale,ambasciatore Ronald Lauder, al presidente del Congresso ebraico europeo Moshe Kantor, al presidente del consiglio di Yad Vashem , Rabbino Meir Israel Lau, al presidente di B’nai Brith Daniel Mariaschin ed al fondatore di Sant’Egidio Andrea Riccardi.

Il tema centrale dell’evento è la responsabilità individuale e collettiva in relazione al passato, al presente e al futuro

Successivamente, quattro panel tematici, con oltre 40 relatori, discuteranno su responsabilità dei legislatori e dei dipendenti pubblici, la religione e l’antisemitismo, il ruolo delle nuove tecnologie dell’informazione (o dei social media), nonché l’istruzione e lo sport. Questa conferenza a Roma all’inizio della presidenza italiana dell’OSCE del 2018, nel più ampio contesto delle celebrazioni della Giornata internazionale della memoria dell’Olocausto, testimonia l’impegno italiano nella lotta all’antisemitismo. L’Arco di Tito e la Menorah (la lampada a sei bracci) costituiscono gli elementi stilizzati del logo ufficiale della Conferenza di Roma sull’antisemitismo nell’area dell’OSCE.

Negli ultimi anni, le manifestazioni antisemitiche in tutta Europa e nella più ampia regione dell’OSCE sono aumentate in modo significativo, spinte dalle tensioni sociali, dall’evoluzione della situazione in Medio Oriente e dal ruolo svolto dalla propaganda diffusa attraverso Internet. La Conferenza di Roma sull’antisemitismo offre l’opportunità di condividere opinioni, esperienze e migliori pratiche, al fine di individuare approcci cooperativi nell’affrontare le questioni comuni. Serve anche come piattaforma per sviluppare ulteriormente il dialogo e la cooperazione tra governi, istituzioni e singoli, in linea con il mandato dell’OSCE, “una delle grandi sedi del multilateralismo globale, in cui non è lasciato alcun posto alla discriminazione e all’intolleranza “, come l’ha definita il Presidente in esercizio Alfano. Tenendo conto dell’importanza della lotta contro tutte le forme di razzismo e intolleranza, durante il suo mandato l’Italia si impegna a concentrarsi anche sulla discriminazione verso cristiani e musulmani. La conferenza si svolge presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Piazzale della Farnesina 1, a Roma.

Gianfranco Nitti




Presentato a Taranto il nuovo libro sul rapporto tra scienza, ragione e dogma

“La religione vede ciò che la scienza non può dimostrare”, sentenzia un noto aforisma. Di fatto per un tempo incalcolabile ogni volta che la scienza non ha potuto dimostrare una verità in quel momento apparentemente imperscrutabile, la religione è intervenuta con l’autorità dei suoi dogmi. Peraltro negli ultimi cinque secoli i progressi della scienza moderna, e cioè di quella scienza liberatasi da ogni condizionamento di tipo dogmatico, religioso o metafisico, svelando verità un tempo considerate imperscrutabili, hanno messo in discussione i dogmi. Tutto ebbe inizio nel 16* secolo, muovendo dall’astronomia, con la cosiddetta rivoluzione copernicana, per espandersi in breve tempo a tutti i settori della scienza e di tutto lo scibile umano. Prese così il via un percorso ricco di successi e conoscenze, destinati a migliorare la qualità della vita degli uomini, restituendo loro dignità e libertà di pensiero. Un percorso difficile, duro e non privo di ostacoli, come quelli posti dai difensori, e non sempre per soli motivi ideologici, dei dogmi. Un contenuto quindi alquanto interessante e da meditare quello del libro recentemente pubblicato dalla vivace casa editrice tarantina Scorpione, intitolato SCIENZA RAGIONE E DOGMA, il cui autore, Antonio Di Palma, uno stimato medico radiologo tarantino, affronta tematiche non facili e perciò stesso stimolanti.
Nelle pagine di “Scienza-Ragione-Dogma” l’autore ripercorre, come in un diario, le più importanti tappe di questo itinerario, con l’ intento di rendere omaggio ai sacrifici, alla tenacia del lavoro e della mente degli uomini di scienza che ne sono stati protagonisti.

Alla presentazione nel capoluogo ionico ne han parlato, con l’autore, l’ing. Luigi Prosperi, il prof. Paolo De Stefano e l’editore, il prof. Piero Massafra.

L’autore, Antonio Di Palma, medico chirurgo, primario radiologo. Ha insegnato alla Scuola di Specializzazione di Radiologia presso l’Università degli studi di Verona nonché nel Master post-laurea per “Esperti di Trasferimento dell’innovazione in sanità” presso l’Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo – Cittadella della ricerca – Brindisi. Nel 2002 nominato Cultore della materia nella disciplina “Diagnostica per immagini” dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università̀ di Foggia. Ha coltivato un proprio interesse in alcuni aspetti della religione, dell’esoterismo e della evoluzione della scienza e della tecnica.

Gianfranco Nitti




Helsinki, turismo: l’italia ben rappresentata a Matka 2018

HELSINKI – Si è chiusa la 32a edizione della Fiera Internazionale del Turismo Matka, svoltasi ad Helsinki, Finlandia, la principale della Scandinavia. il numero dei visitatori complessivo è ammontato a ca. 63.000 (14.000 dei quali professionali), un calo del 10% ca. sul 2017

Tra gli 83 paesi rappresentati, ha ben figurato quest’anno il padiglione Italia, molto vasto e visibile.

Allestito dall’Enit di Stoccolma con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia, riuniva Regione Lombardia, Lago di Como, Camera di Commercio Imperia, Mamberto, Drive, Dacia tra Cielo e Mare, Morandi Tours, Grand Hotel e Spa di Castrocaro terme e Bed&Bike. A fianco, anche Hurray Italia di Roma ed il Royal Hotel di Sanremo. Anche il lago Maggiore era presente con un suo stand.

Alla fiera Matka l’Umbria è stata premiata come “Dream Destination” dalla rivista Mondo.

L’ambasciatore d’Italia in Finlandia, Gabriele Altana, ha ritirato il premio insieme ad Anna Andersson dell’Enit. Da sottolineare l’impegno del Comune di Como nel promuovere il proprio territorio sul mercato scandinavo facendo leva sullo sport e sul Lago. Il 20 gennaio, all’interno dello spazio riservato alla Regione Lombardia, l’astro nascente del rally Emil Lindholm ha premiato la vincitrice di un quiz sul Rally di Como, che metteva in palio un soggiorno nella città lariana in occasione dell’evento. La sede ENIT di Stoccolma e il Comune hanno in programma, inoltre, un educational tour proprio in occasione del rally. Piacevole lo stand della compagnia aerea Finnair, ove troneggiava una lucida Vespa in ambiente mediterraneo, e sempre originali i temi lapponi nello stand di Inari e di Rovaniemi, la patria del vero Babbo Natale.

Questi i numeri finali di MATKA 2018:

Numero dei visitatori 63 600, inclusi 14000 visitatori professionali (visitatori 2017 71.000/ visitatori 2016: 68.000)
Numero degli espositori 915 da 83 paesi.
Giornata del Matka Workshop 2018:
Fornitori: 112 tavoli al Meet Finland, per 126 società; 69 tavoli al Global Workshop, per 80 società. Acquirenti: 300 acquirenti da 35 paesi e 7600 richieste di incontro.
La prossima edizione, la 33°, è già programmata dal 18 al 20 gennaio 2019.




Matera 2019 capitale del futuro: una grande occasione per investire

Si è svolta recentemente a Roma la presentazione  di “Matera 2019, capitale del futuro. Dove investire è cultura”. Matera è oggi una delle città più visitate d’Italia e tra le più vivaci dal punto di vista culturale e punta a crescere come centro di produzione creativa materiale e immateriale, d’esempio per il Sud e per tutto il Mediterraneo. I pilastri su cui poggia il programma culturale di Matera 2019 sono stati pensati e studiati per essere di importanza strategica non soltanto per la città e la sua regione, ma per l’intero Paese.

 

L’evento – promosso dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 – è stato occasione per presentare ad un pubblico qualificato di imprenditori e politici le attività di Matera 2019 da oggi al 2020, illustrandone con chiarezza le opportunità in termini di visibilità e sviluppo di affari e turismo per quelle realtà che decideranno di sostenere il progetto. E’ intervenuto, a sostegno dell’iniziativa, il ministro dei Beni, Attività Culturali e Turismo,  Dario Franceschini .

Matera 2019, una storia che parte da lontano
Il 17 ottobre 2014 Matera è stata proclamata Capitale Europea della Cultura per il 2019 a chiusura di un intenso percorso di candidatura e a seguito della valutazione di una giuria internazionale. L’idea di candidare Matera a questo prestigioso titolo era stata promossa alla metà del 2008 da un gruppo di giovani, costituitisi nell’Associazione Matera 2019 con l’obiettivo principale di avviare il percorso della candidatura attraverso il coinvolgimento dal basso dell’intera comunità lucana. Per rafforzare e rendere condiviso tale percorso, le istituzioni regionali hanno dato luogo nel luglio del 2011 al Comitato Matera 2019, con una sua autonomia giuridica, volto specificamente a preparare e sostenere unitariamente la candidatura. Dopo l’entrata nella rosa dei candidati, nel settembre 2014, è stata costituita la Fondazione Matera-Basilicata 2019 come soggetto preposto ad attuare le linee di intervento delineate nel dossier finale di candidatura al fine di consolidare il posizionamento acquisito da Matera e dalla Basilicata a livello europeo nel settore della creatività e di diventare una piattaforma culturale per il Mezzogiorno d’Europa.
Matera 2019 sarà una grande occasione per allargare e qualificare il pubblico della cultura, sperimentando nuovi modelli di ascolto, condivisione e produzione abbracciando l’idea di un “abitante culturale” che partecipi attivamente ai processi di co-creazione e di cogenerazione.

Futuro Aperto
La filosofia di Matera 2019 è racchiusa in due parole: “Futuro Aperto”, uno slogan scelto per rappresentare al meglio la natura e l’essenza dell’intero programma culturale. Matera 2019 vuole infatti essere un’opportunità per creare una cultura aperta, in tutte le sue molteplici declinazioni: aperta perché “accessibile a tutti”; aperta perché “non oscurantista nei confronti dei pensieri e delle sensibilità”; aperta perché “disponibile al dialogo”. Da un punto di vista operativo, aprirsi significa perciò confrontarsi con gli abitanti culturali del resto d’Italia e dell’Europa; liberare i dati e condividere la conoscenza, in modo particolare all’ambito dei beni culturali; garantire trasparenza in tutte le azioni pubbliche; accogliere operazioni culturali inaspettate.


La forza sono e saranno i cittadini:
gli abitanti di Matera, della Basilicata ma anche del Mezzogiorno e di tutta l’Europa. Chi deciderà di visitare Matera non sarà un turista, quanto piuttosto un “cittadino temporaneo”, partecipante attivo di un progetto civico a lungo termine per la costruzione di un nuovo futuro per l’Europa basato su apprendimento reciproco, creatività e valori condivisi.


Eventi, cultura, sviluppo: l’effetto moltiplicatore per il territorio
Partecipazione, inclusione, apertura. Con questi punti fissi Matera 2019 si propone al territorio. L’80% del programma culturale di Matera 2019 prevede il coinvolgimento della cittadinanza attraverso azioni di co-creazione. Tutti i ragazzi delle scuole elementari e medie di Matera e della Basilicata verranno coinvolti, mentre almeno 8.000 operatori e artisti arriveranno da tutta Europa per programmi di residenze europee e di mobilità. Saranno ospitati 40 raduni, incontri internazionali e scuole estive delle comunità e delle reti del cambiamento europeo.
Il progetto culturale di Matera 2019 si articola in cinque principali filoni tematici, ognuno dei quali diviso in cluster, o gruppi progettuali, che sviluppano l’indagine su un determinato aspetto del tema attraverso una serie di iniziative di grande, media e piccola scala: Futuro remoto, Radici e percorsi, Riflessioni e connessioni, Continuità e rottura, Utopie e distopie.


Due sono i progetti chiave su cui il programma di Matera 2019 pone le basi:
l’Open Design School (ODS) e l’istituto Demo-Etno-Antropologico (1-DEA). L’I-DEA sarà un luogo in cui arte e scienza si incontreranno a partire dagli archivi condivisi reperiti in regione, in Italia e nel resto d’Europa. Partita nel 2016, l’ODS permetterà invece di creare una nuova generazione di designer con capacità e competenze necessarie a sviluppare localmente gran parte delle strutture e delle tecnologie necessarie per realizzare il programma del cartellone del 2019.


Quattro le grandi mostre che caratterizzeranno l’offerta culturale di Matera 2019.
Ars Excavandi sarà la prima vera indagine sulla storia dell’architettura rupestre attraverso i secoli, analizzata da una prospettiva contemporanea esplorando anche le più innovative direzioni future. Rinascimento riletto svelerà le tracce che ha lasciato questo incredibile periodo artistico e culturale attraverso i territori della Basilicata e della Puglia. La poetica dei numeri primi svelerà l’antica bellezza della matematica svelandone la centralità nel lavoro di artisti di tutte le età. La quarta mostra, Osservatorio dell’Antropocene, contribuirà al vasto dibattito intorno al presunto inizio di una nuova era geologica definita dalle azioni dell’uomo.

Il programma di costruzione di capacità Matera 2019 ha impostato un programma di costruzione di capacità a livello sistemico che riguarderà gli operatori socio-culturali: orientamento alla collaborazione, superamento della logica assistenziale, capacità di networking internazionale, ricerca di nuovi modelli di sostenibilità e di imprenditorialità, attenzione alla rilevanza sociale dovranno costituire il DNA progettuale degli operatori del settore culturale e creativo. Nella gestione di un’iniziativa complessa come la Capitale Europea della Cultura, le risorse umane rivestono un ruolo chiave. Il programma di costruzione di capacità consentirà di intraprendere iniziative innovative e al contempo doterà le strutture culturali già esistenti di un pool di collaboratori per il futuro.

 

Una grande occasione per investire Una stima prudente quantifica in un milione le presenze che gli eventi culturali in programma porteranno a Matera nel 2019. Un numero che si innesta in una favorevole congiuntura per chi abbia la capacità di investire sul territorio. Secondo gli ultimi dati macroeconomici la Basilicata è la regione del Sud Italia che cresce di più: dopo aver risentito in maniera considerevole della crisi, mostra segni di ripresa in tutti i settori. L’ultimo rapporto Svimez (2016) mostra che il PIL della regione cresce del 5,5% nel 2015, mentre il Mezzogiorno dell’l% e il resto del Paese dello 0,8%. ln particolare, il PIL della provincia di Matera cresce del 6,4% ed è in costante aumento nelle serie storiche.


I dati che riguardano i flussi turistici a Matera sono il primo effetto visibile del titolo di Capitale Europea della Cultura.
Dal 2014 (anno della proclamazione) al 2016, gli arrivi nella città di Matera sono passati da 150 mila a 253 mila (+63%) e le presenze da 244 mila a 409 mila (+67%). Un visitatore su 4 che arriva a Matera è straniero, 16.000 in più rispetto al 2014. Il tessuto cittadino e imprenditoriale ha risposto alle nuove esigenze di accoglienza: gli esercizi ricettivi sono passati da 184 a 482 e i posti letto da 2.908 a 4.527.
Si stima che i 200 milioni di euro investiti sul territorio per turismo e opere pubbliche possano generare un ritorno pari a un miliardo di euro sul territorio in quattro anni.

Gianfranco Nitti