TUTTI CONTRO GIANNI, CASAPOUND INCALZA : "MEGLIO VELTRONI". STORACE LANCIATO DA LA DESTRA

Redazione

Oggi Casapound fa sapere che scenderà in campo per il Campidoglio e anche per i municipi ''perche Veltroni era meglio di Alemanno''. La Destra intanto lancia 'Storace Sindaco''. E il senatore Giuseppe Ciarrapico ironizza sulla candidatura di Gianni Alemanno: ''potrebbe candidarsi alla presidenza Anpi. ha dimenticato le sue origini''




ROMA, METRO B IN TILT: SI ROMPE LA TUBATURA

Redazione

Un tratto della metro B di Roma e' bloccato a causa della rottura di una grossa conduttura idrica nel sottosuolo della stazione di piazza Bologna. Il blocco del servizio interessera' fino alle 5:30 di mercoledi' prossimo sei stazioni della metro tra le fermate Castro Pretorio e Monti Tiburtini. Lo rende noto l'Agenzia per la Mobilita' di Roma.

L'acqua ha danneggiato una parte dell'apparato elettrico che fornisce energia alla stazione di piazza Bologna. E' stato attivato un servizio di bus navetta




LA DENUNCIA DELLA UIL DI LATINA: ALLA ASL 67 SCOPERTURE E LA REGIONE NON DA' AUTORIZZAZIONE A INSERIMENTI

Redazione

La UIL di Latina in prima linea, tra l'altro, nella tutela dei disabili denuncia il fatto che la categoria, pur avendo in teoria una corsia preferenziale per l’avviamento al lavoro, non riesca nei fatti ad esigere questo diritto.

“Quello del mancato avviamento al lavoro degli invalidi – dichiara Luigi Garullo Segretario Generale UIL Latina – è un problema che si trascina da anni senza trovare una soluzione definitiva, nonostante gli sforzi prodotti dalla commissione Provinciale per il lavoro che a più riprese ha stimolato le aziende a mettersi in regola. Come già ribadito in passato – aggiunge Garullo – la questione è di grande delicatezza, e per una serie di circostanze le aziende tendono a pagare la penale prevista per la mancata assunzione di invalidi, piuttosto di mettersi in regola con quanto prevede la legge. I problemi sono molti e complessi – prosegue Garullo – , soprattutto sul versante della carente chiarezza e certezza degli sgravi contributivi e fiscali legati a tali assunzioni, l’operatività degli sgravi è demandata alle Regioni attraverso il fondo regionale per l’occupazione dei disabili che annualmente viene ripartito dal Ministero del Lavoro, è chiaro che in un clima di incertezza dell’erogazione degli sgravi le aziende rallentano i programmi di assunzione.”

“ Sul versante disabilità – aggiunge ancora Garullo – ci aspettavamo dalla regione Lazio una maggiore sensibilità, ma evidentemente parlare di solidarietà è facile mentre un’altra cosa è passare ai fatti. Quello che colpisce più profondamente è che mentre la maggior parte delle aziende pur in un clima di difficoltà si stanno mettendo in regola, sono proprio le amministrazioni pubbliche come Comuni e Ater che stentano a farlo, quella che però è davvero insopportabile e inaccettabile – conclude Garullo – è la situazione della ASL di Latina che è di fatto la più grande azienda della Provincia di Latina, che con ben 67 scoperture fra disabili e altri avviati d’obbligo, non può procedere ad alcun inserimento perché la Regione Lazio non ne da autorizzazione, per altro in un contesto in cui la ASL di Latina è fra quelle più virtuose in termini di spesa.”




PONZA, COMUNE GIA' COMMISSARIATO RESTA AL BUIO

Redazione

Il Comune di Ponza, commissariato dall’estate scorsa è stato lasciato al buio dalla società elettrica Ponzese che questa mattina ha sospeso l’erogazione della energia elettrica alle utenze intestate all’Ente. Senza luce, dunque, tutti gli uffici comunali e le utenze non collegate a servizi essenziali. “Una decisione – si legge nella nota – che la SEP ha preso a seguito alle morosità dell’Ente Comunale, per le quali nessun passo, in senso anche transattivo, sembra sia stato finora fatto”. Restano escluse dal distacco le utenze relative ai servizi di pubblica utilità. E' possibile che la decisione di SEP sia connessa alle ordinanze di chiusura della centrale.




ABOLIZIONE PROVINCE, CUSANI CHIEDE INTERVENTO DELLA POLVERINI

Redazione

E' stato approvato all’unanimità, oggi nel corso del Consiglio provinciale, l’ordine del giorno riguardante la Riforma delle Province nel quale si chiede alle Regioni, in questo caso alla presidente Renata Polverini, di impugnare il decreto che prevede l’abolizione delle Provincie, davanti alla Consulta. Il presidente Armando Cusani ha spiegato che il provvedimento incluso nel decreto Salva Italia, è marcatamente illegittimo e non rispettoso della nostra Costituzione e con l’abolizione delle Province non ci sarà alcuna riduzione di costi”.

A conclusione della votazione, all’unanimità l’assise ha approvato anche l’ordine del giorno a favore dei pescatori pontini.

 

IL TESTO

Il Consiglio provinciale,

Premesso

che la grave situazione economica e finanziaria impone che tutte le istituzioni si facciano

carico dell’equilibrio dei conti pubblici e, allo stesso tempo, di rilanciare la crescita del Paese;

che solo attraverso l’impegno e il concorso di tutte le istituzioni della Repubblica è possibile coniugare risanamento, equità e crescita in una prospettiva di coesione sociale e territoriale;

che l’Italia ha oggi bisogno di un profondo processo di riordino istituzionale con un percorso di riduzione degli sprechi nella spesa;

che il Parlamento il 28 dicembre 2011 ha approvato in via definitiva la legge di conversione del decreto legge 201/2011 che contiene, nell’art. 23, commi 14 – 22, disposizioni che prefigurano uno svuotamento dell’istituzione Provincia, fino alla scomparsa della stessa;

Considerato

Che il Governo ha definito e varato norme che impattano direttamente su istituzioni che sono previste come elementi costitutivi della Repubblica dalla Costituzione senza prevedere, anzi volutamente escludendo, qualunque forma di confronto e preventiva condivisione con i rappresentanti delle Province;

che l’articolo 23, commi 14 – 22, dal punto di vista del merito, è palesemente in contrasto con i principi e le disposizioni costituzionali che disciplinano i rapporti tra lo Stato e le autonomie territoriali ed, in particolare, gli tabella 5, 114, 117 (comma 2, lettera p) e comma 6), 118 e 119 della Costituzione ed è, altresì, incongruente con i principi generali e con la disciplina degli enti locali del nostro ordinamento;

che la norma, lungi dal consentire risparmi – come indicato espressamente dalle relazioni

tecniche della Camera e del Senato, che non hanno ritenuto di potere quantificare alcuna cifra dai risultati delle misure stesse – produce notevoli costi aggiuntivi per lo Stato e per la Pubblica amministrazione, ingenera caos nel sistema delle autonomie e conseguenze pesanti per lo sviluppo dei territori;

che la norma non tiene minimamente in conto dell’aumento della spesa pubblica, pari ad almeno il 25% in più, che si avrebbe dal passaggio del personale delle Province (56.000 unità) alle Regioni o dal trasferimento di competenze di area vasta ai Comuni;

che il decreto non considera l’impatto che il trasferimento delle funzione delle risorse oggi

gestite dalle Province (12 miliardi di euro secondo gli ultimi dati del Siope) avrà sui bilanci e sul l’organizzazione delle Regioni e dei Comuni già oggi gravati dalle difficili condizioni di sostenibilità del loro patto di stabilità;

che il decreto non considera la difficoltà a computare e trasferire il patrimonio e il demanio delle Province: 125.000 chilometri di strade, oltre 5.000 edifici scolastici, 550 centri per l’impiego, sedi, edifici storici, partecipazioni azionarie dotazioni strumentali, ecc.;

che la nonna impone una modifica della normativa tributaria, poiché le entrate tributarie,

patrimoniali e proprie delle Province dovranno passare in quota parte a Regioni e Comuni per garantire il finanziamento delle funzioni, proprio nel momento in cui si stanno verificando le condizioni per il passaggio dalla spesa storica ai fabbisogni standard nelle Province attraverso l’attuazione delle nonne sul federalismo fiscale;

che la nonna avrà effetti devastanti sulle economie locali, poiché produrrà il blocco totale degli investimenti programmati e in corso delle Province, perché i mutui contratti dalle Province, nei casi in cui questo fosse possibile, dovrebbero essere spostati alle Regioni o alle altre amministrazioni locali, e che ostacolerà i diversi progetti, anche pluriennali, finanziati dai fondi strutturali Ue o da sponsor o fondazioni bancarie in cui sono impegnate le Province, con il serio rischio di interrompere la gestione delle attività e dei connessi importantissimi flussi di spesa;

 

Approva il presente Ordine del giorno.

 

Le Province richiedono unitariamente alle Regioni di promuovere i ricorsi di fronte alla Corte Costituzionale, per fare dichiarare l’incostituzionalità delle disposizioni contenute nell’art. 23, commi 14 – 21, del decreto legge 20 l /20 Il che violano i principi costituzionali di autonomia e democrazia e sono in contrasto con la forma di stato prevista dal titolo V, parte II, della Costituzione.

 

Le Province richiedono unitariamente al Governo e al Parlamento di approvare una riforma organica delle istituzioni di governo di area vasta che sia basata sulle seguenti priorità:

1. Intervento immediato di razionalizzazione delle Province attraverso la riduzione del numero delle amministrazioni: la razionalizzazione dovrà essere effettuata in ambito regionale, con la previsione di accorpamenti tra Province, mantenendo comunque saldo il principio democratico della rappresentanza dei tenitori, con organi di governo eletti dai cittadini e non nominati dai partiti.

2. Ridefinizione e razionalizzazione delle funzioni delle Province, in modo da lasciare in

capo alle Province esclusivamente le funzioni di area vasta.

3. Eliminazione di tutti gli” enti intermedi strumentali (agenzie, società, consorzi) che

svolgono impropriamente funzioni che possono essere esercitate dalle istituzioni

democraticamente elette previste dalla Costituzione.

4. Istituzione delle Città metropolitane come enti per il governo integrato delle aree

metropolitane.

5. Riordino delle amministrazioni periferiche dello Stato, legato al riordino delle Province.

6. Destinazione .dei risparmi conseguiti con il riordino degli enti di area vasta ad un fondo speciale per il rilancio degli investimenti degli enti locali.

Per conseguire questi obiettivi le Province individuano i seguenti strumenti:

 

l’approvazione urgente di un una nonna. nella legge di conversione del Decreto Legge 29 dicembre 2011, n. 216 “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative” . che superi l’ipotesi del commissariamento delle Province che dovrebbero andare al voto nella primavera del 2012 e che consenta di prorogare la scadenza degli organi democraticamente eletti fino all’approvazione di una riforma organica delle Province.

 

l’immediata approvazione della Carta delle Autonomie, inspiegabilmente bloccata al Senato, per definire “chi fa che cosa” ed eliminare i costi e le disfunzioni prodotti dalle duplicazioni delle funzioni e per razionalizzare l’intero sistema istituzionale locale, in attuazione dei principi previsti dal nuovo Titolo V, parte II, della Costituzione;

la rapida approvazione delle proposte. di riforma costituzionale attualmente depositate presso la Camera dei Deputati sul riordino delle Province e delle Città metropolitane, per assegnare alle Regioni un ruolo centrale nel dimensionamento di tutte le istituzioni territoriali.

 

Il Consiglio provinciale

 

Dice no ad un ‘Italia senza Provincia perché:

. Ci sarebbero meno garanzie democratiche.

. Verrebbero garantite meno opportunità a chi è più debole. Diminuirebbe l’identità locale fatta di storia e cultura.

. Le Istituzioni si allontanerebbero dai cittadini.

 

Il Consiglio provinciale chiede:

 

. ai Parlamentari del territorio di farsi promotori in Parlamento di iniziative volte a garantire l’esistenza delle Province intese come strumento di partecipazione democratica dei cittadini nel governo del territorio;

. alle organizzazioni sindacali di mobilitarsi contro l’abolizione o allo svuotamento delle

Province, per tutelare le persone che ci lavorano;

. Alle forze economico-sociali di mobilitarsi per ristabilire un punto di riferimento

istituzionale certo nel territorio, per garantire il rilancio degli investimenti per lo

sviluppo locale.

. Ai cittadini tutti, agli uomini di cultura, alle associazioni e ai gruppi di volontariato di manifestare il loro amore per il territorio, opponendosi all’abolizione o allo svuotamento delle nostre Province, o alla loro trasformazione in enti nominati dai partiti e non eletti direttamente dal popolo.




MONTE COMPATRI, VERNINI VUOLE VEDERCI CHIARO SULLE PRIMARIE E PRESENTA RICORSO

Monte Compatri, Vernini: "Presento il ricorso contro le primarie!"

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Renato Vernini (Sel) ha presentato ricorso al Comitato Organizzatore delle elezioni primarie. Il ricorso sarà discusso mercoledì prossimo. L'esponente di sinistra vuole chiarimenti sulla natura delle elezioni primarie della coalizione che si colloca nel centro-sinistra. Martorelli, il vincitore, proviene invece dalle fila centrodestriste del sindaco Marco De Carolis “

 




PARCO CASTELLI FIRMA CONTRATTO VENTENNALE CON IL COMUNE DI ALBANO PER REALIZZARE UN CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE

Redazione

Il Parco dei Castelli Romani ha firmato un contratto di comodato d'uso con il comune di Albano Laziale, per realizzare un Centro visita in un edificio di via Volontari del Sangue.

Il contratto prevede che l'immobile venga affidato all'Ente Parco per vent'anni, durante i quali la Città, e chiunque vi si rechi in visita, potrà beneficiare dei servizi erogati dal nuovo “Centro visita, accoglienza, fruizione, educazione e informazione ambientale”, che sarà operativo dopo alcuni lavori di ristrutturazione.

Il Parco ha già effettuato un sopralluogo sul posto, entro febbraio 2012 sarà indetta la gara per l'affidamento dei lavori che inizieranno per l'estate.

Presso il Centro visita si potranno richiedere informazioni, acquistare materiali ed essere aggiornati su itinerari, attività e iniziative; al momento questo tipo di servizio è svolto dal Punto Informativo Mobile del Parco, un pulmino che, periodicamente, si sposta sul territorio dell'area naturale protetta.




ALBANO LAZIALE, DIECI MEZZI ACQUISTATI DA VOLSCA PER RACCOGLIERE I RIFIUTI

Redazione

Dieci nuovi mezzi sono arrivati in forza alla Volsca Ambiente e Servizi.  Da qualche giorno, infatti, la società può contare su di un parco macchine decisamente più idoneo a coprire l’intero territorio comunale e garantire, di conseguenza, un servizio più adeguato alla cittadinanza.

«La società – afferma il consigliere delegato allo studio della materia Rifiuti Luca Andreassi – ha deciso di investire nell’acquisto di nuovi mezzi, scelta condivisa ovviamente dall’amministrazione perché si andrà a migliorare il servizio di raccolta stradale. Oltretutto, il contratto prevede che non appena partirà la raccolta differenziata alcuni dei mezzi che non serviranno più verranno sostituiti con altri più idonei, fermo restando che molti di essi saranno indispensabili anche per la raccolta porta a porta che non è svolta solo da mezzi di piccola dimensione. E visto che abbiamo aperto la tematica – conclude Andreassi – vorrei chiarire una questione importante, e cioè che il Comune non ha speso soldi propri ma la società, in piena autonomia e come è giusto che sia, ha deciso su cosa e come investire».

All’arrivo di nuovi mezzi, si aggiunge quella dei cassonetti e delle campane che nelle prossime settimane andranno a sostituire quelli maggiormente vetusti sul territorio.



 




LA ROVINA DEI SWAP INTERESSA IL WASHINGTON POST CHE SI FOCALIZZA SU CASSINO

Redazione

La grande truffa di Wall Street ai danni dei Comuni italiani è al centro di un’inchiesta del Washington Post/Bloomberg. Protagonista è il colosso J.P. Morgan Chase (la più grande banca americana) nel vendere “swap tossici” a molti amministratori comunali ignari dei rischi connessi a quegli investimenti. L’esempio del comune di Cassino in Italia è abbastanza esaustivo. Ricordiamo che a Cassino c’è lo stabilimento Fiat. Gli Swap furono sottoscritti dagli ex amministratori per far fronte a un debito di 22 milioni di euro e la successiva perdita di due milioni di euro e quindi la necessità di chiudere l’esperienza con la transazione e l’imposizione della JP Morgan della secretazione degli atti. L’agenzia economica finanziaria Bloomberg è così ricorsa a una sentenza del tribunale amministrativo ha richiesto i documenti al Comune. Il Comune consegnerà i documenti solo quando la banca Morgan darà il via libera. Intanto a Cassino aumentano i poveri in maniera esponenziale. La Caritas accoglie sempre più poveri.




VILLA LATINA, PER VECCHI SCREZZI, 60ENNE METTE BOMBA NEL CAMINO DELLA VICINA

Redazione

E' stato arrestato con l'accusa di detenzione di materiale esplodente ma non si esclude che il capo di imputazione possa tramutarsi in quello di tentato omicidio. I carabinieri della compagnia di Cassino la notte scorsa hanno fermato e successivamente arrestato il vicino di casa della donna rimasta ferita, ieri mattina, dopo l'esplosione di una granata all'interno del termocamino.

 L'ordigno, utilizzato nelle esercitazioni militari, era stato nascosto tra le fascine di legna che la sessantenne ha poi gettato nel caminetto. Un'esplosione fortissima che fortunatamente non ha ucciso la donna seppur provocandole ustioni al viso e alle mani e una perforazione del timpano. I carabinieri e gli artificieri arrivati da Roma hanno immediatamente compreso che dietro quello scoppio ci fosse un atto doloso. La donna, infatti, nel 2006 era rimasta vittima di un altro avvertimento. Sotto la sua vettura fu ritrovata una granata identica a quella inserita ieri tra legna. Anche il quel caso fu denunciato il vicino di casa. La successiva perquisizione nell'abitazione di Antonio Panetta, settantaquattro anni, e residente anch'egli in Via Tosti a Villa Latina, ha consentito ai militari di trovare un vero e proprio arsenale risalente all'ultimo conflitto bellico. La procura di Cassino ha disposto l'arresto. La 60enne e' ricoverata all'ospedale Santa Scolastica in prognosi riservata.




FAMIGLIE PONTINE SUBISSATE DAI DEBITI RISCHIANO L'USURA: 17 MILA EURO IL DEBITO DI CIASCUNA FAMIGLIA

Redazione

Debiti sulle spalle delle famiglie esposte al grave rischio dell'usura. Stando agli ultimi dati diffusi dalla Cgia di Mestre le famiglie pontine sono tra le più indebitate dell’intero paese, ciascuna ha in media un debito di 17mila euro che stenta a onorare. A lanciare l’allarme è la Fondazione Wanda Vecchi di Latina, impegnata da anni nella lotta contro l’usura. La crisi economica non aiuta, piuttosto acuisce un problema che in provincia ha contorni sempre più allarmanti. Di fronte ai numeri della Cgia di Mestre, la Fondazione antiusura si dice pronta a scendere in campo con un evento di rilevanza nazionale per riunire attorno allo stesso tavolo le vittime dell’usura, i sovra indebitati e gli interlocutori delle istituzioni a partire dal ministro dell’interno, dal governatore della Regione Lazio fino agli amministratori locali.

«Sono tantissime le persone e gli imprenditori – dicono dalla Fondazione – che si rivolgono ai nostri sportelli perché hanno visto il loro budget ridotto per la perdita del posto di lavoro. Una situazione questa che è terreno fertile per gli usurai. E’ tempo di mettere in campo una risposta concreta» concludono i responsabili della Fondazione Wanda Vecchi che riuniranno gli stati generali contro l’usura e il sovra indebitamento presso il terreno di Piano Rosso confiscato al clan dei Casalesi. «Un luogo simbolico e segno tangibile di quello che possono fare istituzioni e politica».