TARQUINIA ELEZIONI, "TARQUINIA VOLA" SCENDE IN CAMPO GRAZIE AL PROMOTORE TOMASSINI

Redazione

Il movimento politico “Tuscia Vola” ha deciso di scendere in campo anche nel Comune di Tarquinia con la lista civica “Tarquinia Vola”. Roberto Tomassini è il promotore della lista.
“Tuscia Vola – si legge in un comunicato –  nasce proprio dalla volontà di cittadini e cittadine d’ogni ceto sociale ed età stanchi di subire la politica della casta e le decisioni prese nelle stanze del potere da pochi personaggi che mirano ai propri affari di bottega. In questa ottica, la lista civica “Tarquinia Vola” vuole restituire alla politica il vero ruolo di servizio alla comunità, di salvaguardia degli interessi dei cittadini e delle loro attività familiari, scolastiche, sociali, lavorative, commerciali, agricole, e ambientali”.
 




ALBANO NEO MAMME A VILLA DORIA, ARRIVA IL CORSO "MAMMAFIT" PER RITROVARE LA FORMA PERDUTA

Redazione

Siete diventate mamme da poco e il tempo per voi stesse è diminuito drasticamente? Avete voglia di riprendere l’attività fisica ma non sapete a chi lasciare il vostro bambino? Da oggi una soluzione c’è. Ad Albano, con il patrocinio del Comune, arriva Mammafit, un corso rivolto a tutte le neo mamme che hanno voglia di ricominciare a prendersi cura di sé facendo ginnastica all’aria aperta e senza trascurare i propri figli.

Con i corsi di Mammafit è facile tornare in forma e passare una giornata in tranquillità, socializzando e giocando con i propri figli. Un modo nuovo di muoversi e di concepire il fitness. 

L’appuntamento è per giovedì 12 aprile, ore 10.20, a piazza Mazzini per poi spostarsi all’interno di villa Doria. Il costo del corso è di 120 euro per 20 lezioni e il kit completo di Mammafit. Per avere informazioni ed iscriversi, collegarsi al sito www.mammaf.it, scrivere alla mail info@mammaf.it o telefonare al numero 347.8348516.




TARQUINIA, API SOSTIENE IL POLO MODERATO CON CAPOLISTA IL VICESINDACO BACCIARDI

Redazione

"Alleanza per l’Italia sostiene a Tarquinia la lista del Polo Moderato, che ha per capolista il vicesindaco Renato Bacciardi – si legge in una nota della segreteria provinciale Api di Viterbo – e questo dopo un percorso che è durato troppo tempo, nel quale abbiamo in tutti i modi cercato di far prevalere le ragioni del Terzo Polo.

La città di Tarquinia è la città più importante della provincia di Viterbo, ha un ruolo strategico di carattere nazionale per il suo patrimonio artistico, archeologico e ambientale, per la sua agricoltura di qualità e per essere centro di infrastrutture intermodali che possono essere volano di sviluppo economico non solo a livello locale ma per tutto il sistema paese.”

Ulteriori dettagli su questa operazione saranno dati nel corso della conferenza stampa che si terrà venerdi, alla quale parteciperà il Segretario Provinciale Marcello Mariani, il Segretario Regionale Luca Danese e il vicesindaco di Tarquinia Renato Bacciardi".




GENZANO, IMMOBILE LUSI, SINDACO GABBARINI: "VILLA MARGHERITA" POTREBBE DIVENTARE UN CENTRO DIURNO PER ALZHEIMER"

Angelo Parca

Il sindaco di Genzano Flavio Gabbarini accoglie con piacere le recenti dichiarazioni di Francesco Rutelli, leader Api, il quale ha affermato che una volta che la Margherita recupererà i fondi sottratti dal tesoriere Lusi, compresa la villa a Genzano, proporrà di destinare tale villa a finalità sociali come una grande casa famiglia. In questo modo i soldi pubblici potranno cosi tornare ai cittadini.

“E’ una proposta che accolgo con piacere – dice Gabbarini – è un’ottima iniziativa che, a mio parere, dovrebbero imitare anche gli altri partiti. I soldi derivanti dal finanziamento pubblico dovrebbero essere reimpiegati in attività di pubblica utilità. I partiti che hanno smesso l’attività politica, comunque, fino al 2011 hanno ricevuto rimborsi elettorali e quindi hanno nei bilanci questi soldi che ritengo potrebbero essere messi a disposizione della comunità. Vorrei in ultimo chiarire che la villa di Genzano è sempre stata una villa privata e quindi sarà la Margherita, non certamente io, a decidere cosa farci. Adesso, Rutelli, il quale ha ben sottolineato alla giornalista Annunziata che la villa non sarà chiamata “Villa Lusi” quanto invece “Villa Margherita”, ha fatto la proposta di farci una casa famiglia. La ritengo un’ottima proposta anche se penso ci si possa sbizzarrire con le destinazioni d’uso. Lì si possono fare grandi attività culturali di livello sovracomunale come un centro diurno per Alzheimer che manca nella zona, o un piccolo centro dell’Unesco per dichiarare i vulcani del territorio patrimonio mondiale”.  




GROTTAFERRATA COMUNE, IL TAR LAZIO ANNULLA IL CONCORSO PER “ISTRUTTORE DIRETTIVO AMMINISTRATIVO CONTABILE” E CONDANNA IL COMUNE AL RISARCIMENTO DELLE SPESE

Chiara Rai

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Vittoria per otto dipendenti del Comune di Grottaferrata che, grazie a un ricorso al Tar, sono riusciti a far annullare un concorso indetto nel 2009 dall’amministrazione. Il Comune dovrà ripetere un concorso di selezione per la copertura di due posti di istruttore direttivo amministrativo – Contabile ed è stato anche condannato al pagamento delle spese processuali quantificate in 4 mila euro. Lo ha deciso il Tar Lazio nella sentenza della seconda sezione presieduta dal magistrato Luigi Tosti, accogliendo l’appello proposto da Patrizia Badei, Cristina Latini, Laura Fidaleo, Silvia Fiorelli, Alessandra Martellini, Alessandro Pellecchia, Carlo Di Mattia e Stefania Serafini. Ecco i fatti: con determinazione dirigenziale del 25 settembre 2009, il Comune di Grottaferrata ha bandito un “avviso di corso-concorso per la progressione verticale”, riservato al personale dipendente, per la copertura di tre posti per “esecutore operativo” ed uno per “esecutore specializzato”; tre posti di “istruttore amministrativo contabile” e due posti di “istruttore direttivo amministrativo contabile”. Per l’ammissione alla procedura concorsuale, il bando prevedeva due requisiti: l’inquadramento nella “categoria” immediatamente inferiore a quella da conseguire e il possesso di un’anzianità superiore a tre anni nella categoria di provenienza. I ricorrenti, tutti già inquadrati nella categoria C ed in possesso di anzianità superiore al triennio, hanno così presentato domanda di partecipazione per il passaggio nella categoria D1, di “istruttore direttivo amministrativo contabile”. Ad ottobre l’amministrazione li ha esclusi affermando che il bando si fondava sulla delibera  che prevedeva la “progressione” esclusivamente nell’ambito del profilo già rivestito e che pertanto i ricorrenti non avevano titolo per accedere alla categoria superiore. I dipendenti hanno subito eccepito che nel bando non era specificato che la progressione dovesse avvenire nell’ambito dello stesso profilo; ed hanno insistito per essere ammessi al concorso. Nessuna risposta è arrivata dal Comune, così gli otto dipendenti hanno deciso di impugnare il provvedimento che li ha esclusi dalla procedura concorsuale e chiederne l’annullamento. Ma non è tutto. In pendenza di giudizio, il Comune di Grottaferrata ha approvato la graduatoria e nominato vincitori Carla Fragonero e Filomena Ribecco. E i ricorrenti, hanno impugnato anche questo provvedimento. In pratica il Tar ha accolto in toto i due: “sorge a carico dell’amministrazione – si legge nella sentenza del 17 marzo – l’obbligo di rinnovare la procedura concorsuale ammettendovi i ricorrenti e procedendo alla valutazione – “ora per allora” – delle loro posizioni”.

 

IN ALLEGATO ALL'ARTICOLO LA SENTENZA DEL TAR LAZIO

 




SAN RAFFAELE VELLETRI, I LAVORATORI ASPETTANO IL VERDETTO DELLA REGIONE E MINACCIANO NUOVE MOBILITAZIONI

Redazione

I lavoratori del San Raffaele, con Bruno Ruscio in testa, hanno preso carta e penna e scritto una lettera di sollecito alla Regione che deve emettere sentenza sul futuro della clinica di Velletri in via dei Laghi. Agguerriti come sempre, promettono nuove mobilitazioni qualora il verdetto dovesse tardare ancora ad arrivare.

Ecco la lettera:

MOVIMENTO DI LOTTA DEI LAVORATORI “SAN RAFFAELE VELLETRI”

 

Alla Governatrice Regione Lazio On. Renata POLVERINI
Fax 06 51684751 Dott. MORETTI
Al Direttore della Direzione Programmazione e Risorse S.S.R Prof. Ferdinando ROMANO
Fax 06 51684414
Al Capo Gabinetto Regione LazioDott. ZORODDU
Fax 06 51686704
Al Sub Commissario ad actaDott. SPATA
Fax 06 51684583
Al Direttore Generale A.S.L. RMH Dott. Alessandro CIPOLLA
Fax 06 93273925
E p. c. Prefetto di Roma Dott. Giuseppe PECORARO
Fax 06 69797399
E p.c. Sindaco di Velletri Dott. Fausto SERVADIO
Fax 06 96158240
E p.c. Dirigente del Commissariato P.S. Velletri Dott. Alfredo LUZI
Fax 06 9636483
E p.c. al f.f. Procuratore Capo della Repubblica Velletri Dott. Giuseppe PATRONE
Fax 06 961502226
E p.c. all’Amm.re Delegato del SAN RAFFAELE S.p.A Dott. Antonio VALLONE
Fax 06 52255564
E p.c. al Presidente del SAN RAFFAELE S.p.A. Dott. Carlo TRIVELLI
Fax 06 52255522

Signori illustrissimi, in data 13 febbraio scorso, la Commissione Regionale da Voi nominata per la riesamina del Decreto di chiusura della nostra CASA DI CURA IL SAN RAFFAELE DI VELLETRI, ha formalmente chiuso i lavori di verifica presso la struttura, e da notizie informali è emerso quanto, a ragione, da Noi più volte sostenuto e cioè che IL SAN RAFFAELE VELLETRI HA LE CARTE IN REGOLA PER ESERCITARE L’ATTIVITA’ SANITARIA.. Come da impegni da Voi assunti il 26 ottobre 2011, la Regione Lazio avrebbe dato risposta entro 30 giorni dalla presentazione della domanda del riesame, che Ci risulta essere stata presentata il giorno 30 ottobre 2011. Ci chiediamo come mai dopo ulteriori 90 giorni dalla scadenza NON VIENE DATA RISPOSTA DI QUANTO RILEVATO DALLA COMMISSIONE REGIONALE. Non vorremmo trovarci nella condizione di riprendere la lotta qualora entro cinque giorni, a partire da oggi, non Ci verrà data notizia sull’esito dei lavori di verifica, e conseguenti decisioni da Voi assunte. I Lavoratori, i Cittadini e tutto il territorio non intendono più aspettare per riappropriarsi di quanto, ingiustamente, gli èstato sottratto, IL SERVIZIO SANITARIO RESO ALLA GENTE DAL MERAVIGLIOSO SAN RAFFAELE DI VELLETRI.




ALBANO INCENERITORE, NO INC QUERELA IL MINISTRO CLINI PER AVER ANTICIPATO "PER LE VIE BREVI" IL CONSIGLIO DI STATO

Redazione

Proprio stamattina le Associazioni No Inc hanno depositato alla Procura della Repubblica di Roma una denuncia ed una querela penale contro il Ministro all’Ambiente Corrado Clini. Sotto la lente d’ingrandimento, stavolta, sono finite le dichiarazioni “scandalose” dei giorni scorsi del Prof. Corrado Clini cui la stampa, tra l’altro, ha dato ampio risalto (Corriere della Sera, Il Tempo, Il Messaggero, La Repubblica, Ansa, Dire). Dichiarazioni “imbarazzanti”, per i No Inc, relative, come noto, al presunto “via libera del Consiglio di Stato all’inceneritore di Albano”. Dichiarazioni “sinistre” che scardinano, anzitutto, da un punto di vista strettamente sociale, il rispetto che i cittadini debbono mantenere nei confronti del Sistema Giustizia e degli Organi ed Enti giurisdizionali.
D’altra parte, però, appare anche evidente, a loro dire,  la palese violazione d’un preciso dovere di riservatezza e segretezza assoluta cui sono tenuti magistrati, funzionari pubblici nonché, ancor’prima, ministri della Repubblica. Come è noto la legge prevede che le decisioni degli Organi della Giustizia Amministrativa  “siano deliberate in segreto dalla Camera di Consiglio” (art. 276 c.p.c.). La segretezza e la riservatezza assoluta della decisione “in itinere” resta tale sino a quando non avviene – da parte dei soli ed unici giudici che compongono il collegio – l’atto di pubblicazione della sentenza presso la cancelleria: ovvero la divulgazione alla cittadinanza. La sentenza relativa all’inceneritore di Albano, però, non è stata ancora depositata in cancelleria dai giudici della V° sezione del Consiglio di Stato.
Esiste, inoltre, un preciso divieto, previsto dal codice penale, di dare comunicazioni alla cittadinanza relative ad una sentenza ancora prima della sua pubblicazione. Il Prof. Clini, con le sue dichiarazioni, è entrato, di diritto – è il caso di dirlo – nella violazione suddetta dando comunicazione alla stampa d’una “sentenza annunciata”, quella relativa al tristemente noto inceneritore di Albano.
Tali circostanze configurano ipotesi di reati penali previsti e puniti dagli art. 323 e 326 del codice penale: ovvero abuso d’ufficio e di potere  e  rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio. Le parole di Clini potrebbero, inoltre, sostengono i No Inc, “nascondere e seguire” reati penali ben più gravi commessi da altri funzionari pubblici. Come faceva Clini a conoscere notizie segrete e riservate? Chi gliel’ha rivelate? Chiederemo, al fine di individuare i responsabili della violazione del dovere di segretezza e riservatezza ed i responsabili dell’abuso d’ufficio e di potere,  il sequestro cautelare – immediato – di tutti gli atti e documenti relativi alla camera di Consiglio del 28 Febbraio 2012 della V° Sezione del Consiglio di Stato nonché di tutti i successivi atti, documenti e registri di elaborazione della decisione.
Crediamo – in attesa di sapere dalla Procura di Roma chi, come e quando ha commesso tali reati penali –  che l’indipendenza, la terzietà e serenità di giudizio della V° sezione del  Consiglio di Stato vada tutelata da queste indebite e fortissime pressioni.
In settimana, inoltre, i No Inc annunciano il deposito, ai competenti Organi della Giustizia Comunitaria, d’un ulteriore esposto penale nei confronti del Ministro Clini: “L’inceneritore di Albano verrebbe costruito con soldi pubblici destinati ad energie rinnovabili, i Cip 6. L’Unione Europea vieta tassativamente, dal 1° Gennaio 2009, l’utilizzo della contribuzione pubblica per gli impianti d’incenerimento. Inoltre, sostengono ancora, manca la gara d’appalto pubblica europea obbligatoria per legge, da diversi anni, in tutti gli stati membri UE, per importi di tale portata. L’assegnazione diretta senza gara d’appalto per l’inceneritore di Albano avvenne, è il caso di dirlo, per le vie brevi: con decreto di pubblica utilità firmato dalla premiata compagnia Marrazzo – Di Carlo.  Clini se lo ricorda?  Nessuno – denunciano – difenda il folle progetto dell’inceneritore di Albano”
 




BRACCIANO ELEZIONI, L'OSSERVATORE LAZIALE INTERVISTA ALFREDO MASSI E SCIOGLIE I DUBBI SUI SUOI SUPPORTER

Chiara Rai

L'osservatore laziale è stato di parola con i suoi lettori riguardo i precedenti interrogativi posti in merito alla candidatura a sindaco di Alfredo Massi (Articolo del 28 febbraio 2012 – BRACCIANO ELEZIONI, MASSI SCENDE IN CAMPO: COL PDL O CON LA LISTA CIVICA?). Ci siamo chiesti infatti se Alfredo Massi fosse o meno il candidato Pdl. Ecco dunque, una prima intervista:

1) Con quale programma politico si presenta agli elettori di Bracciano?
 Vuole essere un programma concreto, molto proiettato al futuro, anche remoto, con l’intento di porre le basi dello sviluppo futuro e non limitarsi alla gestione dell’ordinario. In sintesi  il programma propone, in relazione ai vari argomenti,
–  la  scelta preferenziale dello sviluppo urbanistico e la difesa ambientale;
– un orientamento in materia di rifiuti che valuti le offerte derivanti da un loro eventuale  riutilizzo  ed i possibili futuri campi operativi della Bracciano Ambiente alternativi alla gestione della discarica;
– un piano dei servizi sociali e amministrativi che tenga conto delle mutate disponibilità finanziarie;
– un indirizzo di  sviluppo volto ad orientare le attività economiche private  in relazione alle scelte programmatiche fatte, con riguardo soprattutto a quelle  attività produttive che creano  occupazione;
– un più razionale utilizzo dei terreni di proprietà pubblica  e dei beni pubblici o demaniali ;
– un  coinvolgimento dell’Amministrazione quale  collegamento sinergico delle attività legate al turismo giornaliero  e a quello residenziale.
Per alcune tematiche vengono anche descritte le motivazioni sociali, storiche ed economiche che hanno generato la situazione attuale al fine di informare la cittadinanza, soprattutto quella parte che si è insediata a Bracciano più recentemente, per disporre di un quadro più completo  di analisi e di valutazione.

2) Quali i motivi della sua scesa in campo?
L’inizio del mio percorso amministrativo risale a 10 anni quando partecipai,  come indipendente, nella lista “Negri” nella quale fui eletto, ricoprendo successivamente gli incarichi di Presidente del Consiglio e poi di assessore al Bilancio, con una breve parentesi all’Urbanistica. Convinto però dell’esigenza di rinnovamento e di autonomia dalla politica tradizionale, nell’ultima competizione elettorale sono stato il candidato sindaco della lista civica “Progetto Bracciano 2007”  i cui aderenti, pur riconoscendo il valore ed il ruolo dei partiti, volevano  essere liberi da interferenze e condizionamenti imposti dai partiti stessi a livello centrale, ritenendo che le scelte locali dovessero essere effettuate esclusivamente da chi vive ed opera sul territorio. Questi ultimi 5 anni, trascorsi come consigliere di minoranza, mi hanno ulteriormente convinto sulla necessità di un rinnovamento.

3) Lei si candida con una lista civica o con il Pdl? oppure con una lista civica sostenuta dal Pdl?
La lista che esprime la mia candidatura è di natura civica ed è  denominata “Bracciano è TUA”. Le forze originariamente promotrici sono certamente da individuare in quei gruppi che hanno come riferimento politico un centro-destra moderato e propositivo, alle quali si sono poi aggiunti cittadini  con opinioni politiche diverse, come è naturale che fosse, anche perché resta difficile oggi cogliere significative, e non strumentali, divergenze  su tematiche locali, quantomeno negli intenti. Anche il coordinamento locale del Pdl sostiene questa lista, unitamente ad altri gruppi di opinione, ma la natura della lista è essenzialmente civica.

4) La sua lista civica, essenzialmente, da quali persone è composta?
 La composizione della lista non è stata completamente definita per cui è  ancora prematuro fare nomi. Ma posso anticipare che ne faranno parte cittadini selezionati per  capacità e professionalità individuali, nonché di aggregazione e di consenso. Saranno presenti in lista anche esponenti che possono vantare esperienze amministrative pregresse anche con collocazioni politiche personali  variegate.  

5) Di cosa pensa che Bracciano necessiti urgentemente?
Varie sono le necessità impellenti per Bracciano per cui diventa difficile fare una selezione sulle priorità, anche perché non tutte dipendono dalla volontà dell’Amministrazione, come per esempio nel caso dell’Ospedale.  Certamente da definire subito, per avviare le scelte future, sono il ruolo della Bracciano Ambiente, una edilizia ed assistenza  scolastica adeguata, un trasporto ferroviario più efficace.  

6) Cosa pensa dell'attuale situazione in cui versa l'ospedale di Bracciano?
E’ scontato che la difesa della salute interessa tutti e tutti auspichiamo e vorremmo il meglio di assistenza possibile, ma l’attuale situazione finanziaria  non lo consente.
La riconversione dell’ospedale non è un problema singolo di Bracciano, ma coinvolge l’intera struttura assistenziale della regione, comprendendo altre 23 strutture dislocate su tutto il territorio regionale. Molte di questi ospedali sono ubicati in comuni con popolazione superiore a quella di Bracciano e sono anche  più distanti da Roma.
Pensare, quindi, di poter far fare un ripensamento totale alla Regione, solo per Bracciano, è alquanto improbabile dal momento che il piano sanitario è  stato approvato a tutti i livelli e se si facesse qualche eccezione automaticamente scatterebbe la protesta degli esclusi. Anche qualora i ricorsi presentati alla Magistratura amministrativa dovessero ottenere l’effetto di congelare lo “status quo ante”, non sarà comunque più possibile mantenere la situazione attuale perché  non risolverebbe i  problemi dal momento che permangono notevoli disfunzioni.
E’ auspicabile, quindi, tentare di ottenere dalla Regione Lazio  una diversa articolazione della  riconversione che preveda il soddisfacimento delle seguenti necessità minime:
• potenziamento dell’attuale Pronto Soccorso assicurando una assistenza  che faccia fronte a tutte le necessità impellenti che dovessero presentarsi;
• presenza di figure professionali specialistiche che facciano superare il concetto di una struttura limitata ad un posto di primo intervento;  
• salvaguardia di almeno una sala operatoria  a disposizione del Pronto Soccorso per interventi in urgenza e contestuale mantenimento di un congruo numero di posti letto;
• potenziamento dei laboratori di analisi, compreso quello pediatrico;
• presenza di un ambulatorio riservato alla terapia del dolore, riferito soprattutto alle persone che necessitano di cure oncologiche;
• funzionalità di un “punto nascita”  per soddisfare le esigenze territoriali;
• istituzione di un punto di “Osservazione Breve” riservato ai bambini per la tutela della loro e altrui salute al fine della prevenzione di eventuali contagi; 
• recupero di parte degli spazi che si renderanno liberi per approntare un reparto di Residenza Sanitaria Assistenziale ( RSA )  che soddisfi le esigenze più impellenti delle persone anziane.
Queste sono le richieste minime necessarie ad oggi,  ma è chiaro che è interesse di tutti ritornare quanto prima, una volta regolarizzata la situazione finanziaria, ad una assistenza completa, diritto inalienabile di ciascun cittadino.  
Come noto, nel 1994, con l’accorpamento delle USL e la loro trasformazione in ASL, fu compiuta l’infelice scelta di inserire Bracciano nella ASL “F” di Civitavecchia solo per basse motivazioni di natura politica.
Ora tale scelta va rivista e, pertanto, va promossa ed attuata  una azione tesa a ridisegnare la configurazione geografica della ASL  al fine di renderla  più conforme alle esigenze della popolazione, soprattutto per quanto riguarda la raggiungibilità  degli ospedali di riferimento con mezzi pubblici, privilegiando la scelta su quelli posti lungo la traiettoria della ferrovia.
 




REGIONE VIOLENZA SULLE DONNE, APPROVATO IL PIANO CONTRO VIOLENZA E STALKING

Redazione

“La Regione Lazio stigmatizza e condanna ogni forma di violenza”. Questo l’incipit del primo Piano regionale contro la violenza di genere e lo stalking, approvato dalla Giunta Polverini.

Annunciato lo scorso 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, il Piano è stato elaborato dal Gruppo di lavoro regionale in collaborazione con le associazioni di settore.

“Con questo Piano – dichiara la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini – vogliamo costruire una rete di protezione sul territorio intorno alle vittime di violenza di genere e di stalking. Il Piano disegna una nuova strategia che vede lavorare fianco a fianco, in un’ottica istituzionale e su obiettivi condivisi, Regione, associazioni e centri antiviolenza, creando sinergie costanti con enti locali, scuole, strutture sanitarie, operatori sociali e forze dell’ordine.  Una strategia che sfrutta l’esperienza di tutti i soggetti coinvolti, non solo per rispondere all’emergenza ma anche per prevenire”.

Il Piano avrà durata triennale. Tra le azioni previste: interventi nel campo della prevenzione, della comunicazione e della sensibilizzazione, sostegno e implementazione dei servizi anti violenza, promozione di percorsi di informazione e formazione permanente degli operatori  e di assistenza e integrazione sociale delle vittime e introduzione di strumenti per il monitoraggio del fenomeno.

“Fare rete – aggiunge l’assessore regionale alle Politiche sociali e Famiglia, Aldo Forte – è la parola chiave. Il Piano dota la Regione di una politica organica sul fenomeno, che finora mancava. Non parliamo più di singole azioni ma di una pianificazione che abbraccia i diversi territori e soprattutto le diverse forme e dimensioni del problema. Si tratta di un piano strategico, frutto di un percorso di collaborazione con le associazioni e i volontari che tutti i giorni assistono le vittime. Un percorso che non si ferma alla fase di programmazione ma che continua attraverso le risposte concrete che daremo sul territorio”.

 




FROSINONE PROVINCIA, QUADRINI AL CONGRESSO UNITARIO DEL PDL: "DOBBIAMO IMPARARE A CAMMINARE SULLE NOSTRE GAMBE"

Redazione

"Sono consapevole che al già difficile compito di cui siamo gravati dal governo di questa provincia dove stiamo soffrendo la crisi economica come non mai e dove il ceto sociale medio ormai è alla soglia della povertà parlare di partito politico e di elezioni del coordinamento provinciale sembra anacronistico ma per alcuni la fine del governo Berlusconi ha impresso scoramento e tanta volgia però di riprendersi i propri ruoli di partito e mossi da questo senso di appartenenza ci accingiamo a predisporre questo congresso che per i motivi su esposti deve e sarà sicuramente unitario. Ed allora mi rivolgo ai cari amici e colleghi politici iscritti, militanti e coloro che occupano ruoli istituzionali come il sottoscritto, di ricercare mai come in questo momento congiunturale particolare, la voglia di unità e di senso di responsabilità e quello che dobbiamo fare oggi è ripartire per trasformare le difficoltà in occasioni e gli imprevisti in opportunità!" E' con queste parole che l'assessore rpvinciale Gianluca Quadrini interviene sulla questione del congresso unitario del PDL in Provincia di Frosinone.

"E’ questo il motivo per cui sono sicuro, nonostante gli ostacoli non mancassero, che l’obiettivo del un congresso unitario verrà centrato. Ritengo che tra tutte le componenti prevarranno alla fine le idee sui rapporti personali, il bene comune sulle rendite di posizione. Tutti sembra che potrebbero rinunciare a qualcosa ma nessuno perderà nulla, perché tutti avranno in cambio il rafforzamento del partito.

Candidarsi a guidare il nuovo corso impone quindi senso di responsabilità e di apertura al confronto.

Una strada che intraprendiamo tutti insieme nella consapevolezza che non siamo all’anno zero e che chi ha lavorato fino ad oggi, anche in condizioni difficili, sia dal punto di vista ambientale che da quello strutturale interno, merita il riconoscimento di avere percorso una lunga traversata nel deserto.

Quella traversata in questa nostra provincia è ancora in corso e noi oggi raccogliamo il testimone con la lucida follia di chi vuole portarla finalmente a termine.

Inutile dunque negare che l’assetto che ci troviamo a imprimere al nostro movimento del PDL in questo congresso che ci apprestiamo a celebrare non sarebbe stato possibile senza il fondamentale contributo di chi, facendo una scelta di grande lungimiranza e dimostrando una fiducia non solo a parole nelle nuove generazioni favorirà le candidature e propizierà una mozione unitaria.

Sono consapevole che molti vorranno i conoscere programmi ed i metodi che la nuova classe dirigente vorrà mettere in campo per battere le sinistre nei comuni nei quali andremo al voto sia in primavera che in futuro, ma non possiamo prescindere dall’analisi della situazione nazionale che a seguito del venir meno della maggioranza in entrambi i rami del parlamento a causa della sconsideratezza di Gianfranco Fini le elezioni sarebbero state sicuramente la soluzione principe per uscire da questa crisi.

Una volta terminata l’esperienza di governo, il Presidente Berlusconi ha dimostrato di essere consapevole del fatto che difficilmente una maggioranza parlamentare chiara sarebbe potuta uscire dalle urne non tanto per effetto della legge elettorale, ma dell’assetto costituzionale e già lui ha dato esempio di attaccamento alla Nazione ed al proprio partito che ha fondato, mettendo da parte i personalismi e pensando al bene del paese.

Se infatti nel 2006 un premio di maggioranza, cardine del bipolarismo, abbiamo potuto inserirlo, questo riguarda solo la Camera dei Deputati, ma non il Senato della Repubblica per il quale la Costituzione prevede un sistema elettorale a base regionale. Senza cambiare un assetto costituzionale vecchio di sessant’anni, e ormai anacronistico, è impensabile arrivare a riforme serie per questo Paese. Siamo l’unico stato al mondo che, con due camere identiche fra loro, non riesce, nell’arco di una legislatura, ad approvare un disegno di legge. Un bicameralismo perfetto ormai chiaramente inadeguato alle esigenze del Paese.

L’unico pregio della situazione attuale, cioè di un governo tecnico a vasta base parlamentare, potrebbe proprio essere quello di porre rimedio a questa situazione. In questi giorni si è aperto qualche spiraglio ed un grande partito come il nostro – Pdl è inevitabilmente tenuto a comportamenti responsabili nel nome del superiore interesse nazionale, stesso comportamento che sono sicuro applicheranno i nostri big del partito in Provincia.

Inutile nascondersi dietro un dito: il PDL nasce come partito carismatico e sta gradualmente tentando di uscire dallo schema al quale tutti eravamo abituati. Dobbiamo insomma imparare a camminare sulle nostre gambe senza considerarci orfani del Presidente Berlusconi qualora egli gradualmente intenda passare la mano. Non significa né rinnegare il berlusconismo, né sostenere che il Presidente Berlusconi voglia lasciarci soli nella quotidiana battaglia contro le sinistre ma il suo comportamento di grande responsabilità deve guidarci nel nostro essere e nella coesione del partito e di tutti noi nelle candidature unitarie.

Sono sicuro che alla fine la sensibilità dei dirigenti provinciali e regionali avrà il sopravvento sugli interessi personali, dobbiamo dimostrare che siamo coesi ed uniti nell’interesse del partito e soprattutto dei cittadini che ci hanno votato".




TIVOLI, E' SEMPRE VIOLENTO IN FAMIGLIA. LITIGA CON LA SORELLA E TENTA DI BRUCIARE LA CASA.

Redazione

Individuata l’abitazione, i poliziotti hanno visto il 34enne tornare nella casa della sorella con due bottiglie piene di un liquido infiammabile e lo hanno bloccato, mentre si accingeva a cospargere le scale con la benzina.

L’uomo, in preda ai fumi dell’alcol, per giustificarsi ha dichiarato agli agenti che la benzina gli era caduta accidentalmente.

Così ieri pomeriggio S.A., 34 enne romano, è stato arrestato dai poliziotti del Commissariato di Tivoli, che hanno così messo fine ad una serie di episodi di violenza nei confronti di alcuni familiari dettati da futili motivi e, molto probabilmente, acuiti dall’alcool.

In preda alla rabbia, l’uomo ha preso due bottiglie di liquido infiammabile e si è diretto verso la casa della sorella, a Villanova di Guidonia, con l’intenzione di dar fuoco all’abitazione.

E’ stata una segnalazione al “113” a far intervenire la Polizia.

I poliziotti, giunti in breve sul posto e preso contatto con alcune persone, hanno avuto conferma della lite, venendo a conoscenza che S.A., visibilmente ubriaco, aveva poco prima fatto irruzione nella casa della sorella e aggredito lei e il marito, minacciandoli di  tornare per dar fuoco alla loro casa.

Sottoposto a perquisizione, nella tasca dei jeans i poliziotti hanno rinvenuto un accendino

usa e getta, perfettamente funzionante, che è stato sequestrato insieme alle bottiglie.

S.A., con precedenti per danneggiamento e guida in stato di ebbrezza,  è stato arrestato per tentato incendio doloso e minacce aggravate.