LAZIO SANITA' SPENDING REVIEW, L'IDV PRESENTA UNA MOZIONE IN REGIONE: CHE LA POLVERINI S'IMPEGNI AL MASSIMO PER ELIMINARE I NUOVI TAGLI PREVISTI AL SSN

Redazione  

L’Italia dei Valori ha presentato oggi, in Consiglio regionale, una mozione riguardante la spending review e le sue implicazioni su enti locali e sistema sanitario regionale. Nel documento si impegna la presidente Polverini ad operare in tutte le sedi al fine di eliminare i nuovi tagli previsti al SSN, a partire dalla riduzione per almeno 2 miliardi di euro delle spese per l'ammodernamento dei sistemi d'arma, nei prossimi due anni. Inoltre la mozione chiede di sottoporre al governo la necessità di porre fine al commissariamento, per restituire alla Giunta e al Consiglio regionale la pienezza decisionale. La mozione chiede anche l’avvio di una discussione nella commissione e nel consiglio regionale per affrontare su basi nuove l'impegno di ristrutturazione del sistema sanitario del Lazio. Infine si chiede alla Presidente Polverini e alla Giunta di ripensare le scelte commissariali attuate e da attuare, che hanno aggravato in questi anni la situazione del sistema sanitario regionale, a partire dal criterio delle quattro macroaree – in particolare in rapporto alla riduzione dei posti letto – fino alla revisione delle scelte di chiusura degli ospedali e dei reparti.

“Dopo anni di gestione commissariale impermeabile e opaca, sarebbe un importante segnale se si procedesse alla discussione urgente di questa mozione – hanno detto a margine della presentazione Vincenzo Maruccio e Giulia Rodano, capogruppo e consigliere regionale dell’Italia dei Valori – Il coinvolgimento dell’opposizione in questioni così decisive per il già pericolante sistema sanitario regionale, è bene che avvenga in un pubblico Consiglio regionale, nel quale si possano discutere approfonditamente i cardini del problema: esattamente quelli – concludono gli esponenti Idv – che abbiamo indicato nella nostra mozione.”

 




CIVITAVECCHIA, POSA DELLA PRIMA PIETRA PER LA DARSENA DI SANT'EGIDIO

Alberto De Marchis

'Chiuderemo la stagione con oltre 2 milioni e 600mila passeggeri – afferma il presidente dell'Autorita' portuale, Pasqualino Monti – ma cresceremo ancora".

"Da qui a breve presenteremo per la prima volta un Piano dei Porti che dara' un segnale straordinario, non solo per l'attenzione che vogliamo continuare a dare a questo settore ma anche per il via che daremo ad una serie di attivita' che vogliamo mettere in campo". E' quanto ha dichiarato il presidente della Regione Lazio Renata Polverini intervenendo oggi a Civitavecchia al convegno 'La due giorni del Mediterraneo – Civitavecchia hub macro sistema logistico e produttivo'. Ed ha poi aggiunto il presidente della Regione Lazio: "Un hub importante, quello di Civitavecchia. Rappresenta un volano straordinario per lo sviluppo dell'economia. E il governo c'e', anche in questo momento, lo dico con assoluta obiettivita'". 

Posa oggi, della prima pietra a Civitavecchia per la Darsena di Sant'Egidio. Presenti, alla cerimonia, tra gli altri, il vescovo di Civitavecchia e Tarquinia monsignor Luigi Marrucci, il presidente della Camera di commercio di Roma Giancarlo Cremonesi, il presidente dell'Autorita' portuale di Civitavecchia Pasqualino Monti, il presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il viceministro alle Infrastrutture Ciaccia, il presidente della Comunita' di Sant'Egidio Marco Impagliazzo.

"Siamo orgogliosi che la Darsena di Civitavecchia sia stata intitolata a Sant'Egidio -ha dichiarato Impagliazzo- per la nostra comunita' il Mediterraneo e' sempre stato un mare di pace, di incontro, di dialogo. Il porto come accoglienza, rifugio, pace. E' da oltre 40 anni -ha proseguito- che Sant'Egidio lavora con questi obiettivi".




CERVETERI CAPOFILA NEL LAZIO, APPROVA LA DELIBERA PER IL REFERENDUM ABROGATIVO DEL PIANO REGIONALE RIFIUTI

Redazione

"Il Consiglio comunale di Cerveteri ha approvato la delibera per il ‘Referendum Abrogativo’ del Piano regionale rifiuti della Regione Lazio, diventando così il comune capofila per gli altri comuni del Lazio. Si tratta di un grande passo in avanti fatto grazie al Comitato promotore del referendum sui rifiuti, con una votazione che ha visto votare uniti consiglieri di centrodestra e di centrosinistra. Faremo di tutto affinché si giunga, come prevede lo Statuto regionale, allo stesso risultato in altri 9 comuni in modo da raggiungere il bacino di 50mila citttadini-elettori previsto per poter far svolgere il referendum, sperando di chiudere tutta l'operazione entro il 30 settembre, e andare così a votare entro il 2013". Lo dichiara Nando Bonessio, presidente dei Verdi del Lazio. 

"E' bene ricordare che si tratta di un referendum abrogativo dello ‘Scenario di controllo’ del Piano Regionale Rifiuti, che intende quindi invalidare il dimensionamento degli impianti previsti. I cittadini , con il loro voto, potranno obbligare la Regione a rinunciare all'impianto Tmb di Paliano e al quinto inceneritore di Albano, così come sulla nuova discarica che dovrebbe ospitare l’enorme quantità di rifiuti che non vanno all'inceneritore. Con questo referendum si potrebbe stravolgere lo scenario della gestione rifiuti nel Lazio, specialmente per quanto riguarda l'impiantistica, e far partire, con le risorse risparmiate, il ciclo industriale della differenziata. Come Verdi e Ecologisti – conclude Bonessio -, stiamo lavorando affinchè altri comuni approvino la stessa delibera, e sosterremo il Comitato promotore in questa battaglia per la difesa del territorio, dell'ambiente, della salute, e dei beni comuni.".




ANZIO, NOMADE FA RAZZIA D'ORO E CONTANTI IN UN VILLINO….COLTA IN FLAGRANTE DAI CARABINIERI

Redazione
 
I Carabinieri della Stazione di Anzio hanno arrestato, in flagranza di reato, una giovane nomade di 20 anni, già con alcuni precedenti penali, nella Capitale senza fissa dimora, ma di fatto alloggiata all'insediamento di via di Salone di Roma, con l'accusa di furto in abitazione in concorso. La ragazza, insieme ad un complice in via di individuazione, dopo aver forzato una finestra posta al piano terra di un villino del quartiere di Anzio Colonia, si è introdotto all'interno mettendo a soqquadro le stanze e riuscendo a razziare diversi oggetti in oro.

I due ladruncoli, tuttavia, non avevano messo in conto il rientro anticipato dei proprietari della casa, i quali, una volta resisi conto di quanto stava accadendo, hanno chiamato i Carabinieri di Anzio. I militari sono arrivati sul posto in pochi minuti e, grazie alle indicazioni dei proprietari dell'appartamento, sono riusciti a bloccare la ragazza. Il suo complice, invece, è riuscito a scappare prima dell'arrivo della "gazzella". La borsa contenente l'intera refurtiva, oggetti in oro e denaro contante per un valore di alcune migliaia di euro, è stata interamente recuperata e restituita ai legittimi proprietari. La 20enne è stata trattenuta in caserma in attesa di essere giudicata con rito direttissimo.




LAZIO RICERCA, 80 MILIONI PER AEROSPAZIO, BIOSCIENZE E NUOVE TECNOLOGIE APPLICATE AI BENI CULTURALI

Redazione

Promuovere e sostenere i distretti tecnologici, al fine di metterne a sistema la funzione, come strumenti di intermediazione tecnologica e di produzione di nuove tecnologie e innovazioni per il territorio, incentivando la collaborazione tra gli organismi di ricerca ed il sistema delle imprese laziali. Questo l'obiettivo del protocollo d'intesa siglato il 10 luglio a Farnborough (Londra) in occasione dell'International AirShow, la kermesse dedicata ai settori dell'aerospazio , dal ministro per la Ricerca Francesco Profumo e la presidente della Regione Lazio Renata Polverini.

Con l'accordo Miur e Regione Lazio metteranno a disposizione 80milioni di euro, (60 il Miur e 20 la Regione), in tre settori strategici per il territorio laziale: distretto tecnologico dell'aerospazio, quello delle bioscienze e il distretto tecnologico per le nuove tecnologie applicate ai beni culturali. Nel dettaglio, per l'aerospazio, verranno stanziati 10 milioni: i bandi sono pronti e saranno i primi a partire.

Trenta i milioni destinati alle Bioscienze. In particolare, si intende sostenere la ricerca applicata e industriale realizzata da Grandi imprese, Pmi, enti di ricerca pubblici e centri di ricerca pubblici e privati, con particolare riferimento ai settori farmaceutico, dei dispositivi medici e diagnostici, della sicurezza alimentare, delle biotecnologie per la salute e l'ambiente.

Per il distretto tecnologico dei beni culturali, con oltre 40milioni di euro, si intende elaborare un nuovo piano di interventi che, oltre a consolidare il nucleo di imprese maggiormente orientate all'innovazione intorno a progetti applicativi specifici, sviluppino nuove soluzioni di servizi e piattaforme per la valorizzazione dei beni culturali.
 




ROMA RIFIUTI, CLINI: NECESSARIO AUTORIZZARE IMPIANTI AL 31 DICEMBRE 2012 ALTRIMENTI BISOGNA FERMARE RACCOLTA DIFFERENZIATA

Redazione

"L'emergenza rifiuti porta Roma dritta in mano alla malavita". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Corrado Clini. Secondo il ministro a far scivolare nella morsa della criminalità la Capitale potrebbe essere proprio "la dinamica di questi mesi", in cui ad ogni sito scelto vengono opposti dei veti. Clini ha inoltre sottolineato come la situazione attuale,  '' è il risultato dell'assenza di una scelta da parte di Comune, Provincia, Regione''.Cioè ad un rimpallo di responsabilità e alla ricerca di un sito alternativo a Malagrotta, maxidiscarica a Roma che si trascina da oltre 40 anni, che ancora non si trova.

Le parole di Clini arrivano dopo la relazione della commissione Ecomafie che ha evidenziato una «programmazione carente» ed un «immobilismo» da parte delle istituzioni locali. Il ministro si dice «preoccupato» per la mancata firma da parte delle istituzioni al Patto per Roma.Il progetto, secondo Clini, potrebbe portare la Capitale ai livelli «non dico come Copenaghen, ma almeno come Milano». Però, per sperare di raggiungere questi livelli, sarà fondamentale concludere al 31 dicembre 2012 tutte le procedure di autorizzazione per gli impianti che le hanno richieste «altrimenti dobbiamo fermare la raccolta differenziata, sennò non sappiamo dove andare a mettere i rifiuti».

Commissariato, Provincia ma non Comune, uniti per realizzare il quinto impianto di trattamento meccanico biologico a Paliano. Lo ha annunciato il commissario per l'emergenza rifiuti nel Lazio Goffredo Sottile. «Esiste già uno stabilimento – ha spiegato – di proprietà dell'Acea. Quindi non portiamo alcun rifiuto romano fuori perchè il rifiuto va, viene trattato e ritorna a Roma. Ci sarà zero inquinamento ma l'unico problema, bisogna dirlo apertamente, è quello del traffico».L'indicazione di un quinto impianto Tmb a Paliano è emersa durante una riunione alla quale non erano presenti i rappresentanti della provincia di Frosinone.
 




TORVAIANICA LUNGOMARE DELLE SIRENE, RIAPRE IL POSTO DI POLIZIA PER L'INTERA ESTATE

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Il Posto di polizia di Torvaianica, situato sul lungomare delle Sirene,  inaugurato la scorsa stagione, è tornato a garantire la presenza della Polizia di Stato sul tratto di litorale a sud della Capitale.

Questa mattina il Questore di Roma Fulvio della Rocca,  recatosi sul posto per l’occasione, alla presenza del Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco e del Dirigente del Commissariato di Ostia dr. Antonio Franco, ha sottolineato l’importanza dei presidi estivi per un maggior controllo del territorio in quelle zone dove si registra nel periodo estivo un notevole afflusso di villeggianti.

Il Questore ha quindi messo in luce gli sforzi della Questura  per “allungare” il controllo del territorio sul litorale.

Il Posto di Polizia, che usufruisce di uno stabile del demanio messo a disposizione dal Comune, resterà aperto tutti i giorni dalle ore 8.00 alle ore 20.00 fino al termine della stagione estiva e  garantirà il servizio di pronto intervento con la presenza di 11 agenti ed un Ufficiale di polizia giudiziaria, che si alterneranno nei turni di servizio.

L’ufficio rappresenta dunque un’ulteriore risorsa per il coordinamento delle unità operative impegnate nel controllo del territorio, già potenziate in vista della stagione estiva. 

 




ROMA PANICO A MONTESACRO, UOMO PICCHIA IL CANE, AGGREDISCE UN'AUTOMOBILISTA E I CARABINIERI

Redazione
 
Attimi di vero panico e sconcerto si sono vissuti ieri pomeriggio in via Ugo Ojetti, dove i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Montesacro sono stati chiamati ad intervenire per fermare l'improvvisa follia distruttiva di un cittadino egiziano di 27 anni. Il ragazzo, già conosciuto alle forze dell'ordine, mentre camminava in strada, ha improvvisamente iniziato a colpire e maltrattare il proprio cane, sbattendolo più volte a terra. La violenza dei colpi sferrati sul povero animale, i suoi guaiti e le urla dello straniero hanno attirato l'attenzione di un 35enne romano che transitava in auto. L'uomo si è voltato a guardare la scena e il 27enne è andato inspiegabilmente su tutte le furie, sbraitando nei confronti dell'automobilista "impiccione" con cui, quasi subito, ha ingaggiato una lite animata.

Non pago, l'egiziano ha estratto un coltello a serramanico dalla tasca ed ha più volte rincorso l'automobilista tentando di colpirlo, poi ha afferrato una panchina che era a lato della strada e l'ha scagliata più volte contro l'auto del 35enne, mandando in frantumi lunotto, finestrini e parabrezza, camminando su tutta la carrozzeria per poi issarsi sul tettuccio, a torso nudo, a mo' di podio. Nel frattempo i passanti che stavano assistendo alla scena avevano allertato il "112". Anche i Carabinieri intervenuti hanno dovuto fare i conti con l'esagitato egiziano. Dopo qualche minuto di tensione, i militari sono riusciti a disarmarlo e ad immobilizzarlo. Il nordafricano, trattenuto in caserma, dovrà rispondere all'Autorità Giudiziaria delle accuse di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate, danneggiamento aggravato, minaccia aggravata, maltrattamento di animali e porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere. Il cane, che fortunatamente non ha riportato ferite, è stato portato nel giardino della caserma dei Carabinieri, dove è stato coccolato e rifocillato in attesa dell'arrivo della zia dell'arrestato, alla quale è stato affidato.




ARICCIA ELEZIONI, DI FELICE: "LE INTERROGAZIONI DEL PD RIPRENDONO IN MODO PEDISSEQUO UNO SCRITTO DI CHIARO TENORE PARTIGIANO"

[ALLEGATO A] 

[ALLEGATO B] 

[ALLEGATO C] 

[ALLEGATO D] 

[ALLEGATO E] 

[ALLEGATO F] 

[ALLEGATO G] 

 

 

Redazione

 

Puntuale la replica Roberto Di Felice alle interrogazioni presentate dagli onorevoli Enrico Gasbarra, Paolo Gentiloni, Roberto Morassut, Renzo Carella, Michele Pompeo Meta, Walter Tocci, Jean-Léonard Touadi, Antonio Rugghia e Stefano Pedica.

 

Ecco i fatti: ci sono state tre interrogazioni presentate dai deputati Carella, Gasbarra, Morassut, Meta, Tocci, Gentiloni,Touadi, Rugghia sulla vicenda del Tar Lazio che di fatto ha annullato le operazioni elettorali di Ariccia "chiedendo al Ministro dell’Interno se è a conoscenza dei fatti esposti e, se confermati, con quali provvedimenti di competenza intenda intervenire per impedire che irregolarità come quella esposta nell’interrogazione possano determinare l’annullamento delle elezioni in spregio della volontà popolare".

 

A questi signori ha inteso rispondere l'ex candidato sindaco con il Terzo Polo (leader di Patto Sociale per Ariccia) Roberto Di Felice che non è stato eletto sindaco per una manciata di voti rispetto all'esponente di centrosinistra Emilio Cianfanelli.

ECCO LA LETTERA DI DI FELICE

"Agli Onorevoli Enrico Gasbarra, Paolo Gentiloni, Roberto Morassut, Renzo Carella, Michele Pompeo Meta, Walter Tocci, Jean-Léonard Touadi, Antonio Rugghia e Stefano Pedica

Agli illustri Onorevoli indicati in epigrafe invio alcuni documenti, dopo aver letto, essendo presenti in Internet, tre interrogazioni parlamentari, quasi identiche, presentate, tra le altre, sia alla Camera dei Deputati dagli Onorevoli del P.D. e indirizzata al Ministro dell’Interno ma anche al Senato della Repubblica dall’Onorevole dell’I.d.V. e rivolta ai Ministri dell’Interno e della Giustizia, entrambe riguardanti il caso dell’annullamento delle operazioni elettorali nel Comune di Ariccia, che hanno condotto al commissariamento prefettizio dell’amministrazione comunale.

Noto che le interrogazioni riprendono in modo pedissequo uno scritto di chiaro tenore partigiano, recentemente diffuso tra gli adepti dell’ex sindaco, e alcune considerazioni, prive di pregio giuridico ma anch’esse ovviamente partigiane, contenute in una memoria depositata al Consiglio di Stato da un avvocato che assiste alcuni membri della parte politica dell’ex sindaco, dal che consegue l’ipotesi, coltivata da molti cittadini ma che io mi rifiuto di accettare, che Voi, difensori dell’indipendenza della Magistratura quando subisce gli attacchi dei berlusconiani e attenti lettori degli atti normativi che producete per governare il vivere associato di noi umili cittadini, addirittura non abbiate letto oppure abbiate letto frettolosamente oppure abbiate conosciuto soltanto de relato le due sentenze del T.A.R. per il Lazio sul caso in questione e le ordinanze collegiali del Consiglio di Stato di respingimento delle istanze cautelari.

Contrariamente a quanto si asserisce nelle Vostre interrogazioni, i motivi posti a fondamento dei ricorsi non riguardano soltanto “due irregolarità formali” (espressione ripresa dall’interrogazione a firma plurima), ma sono molteplici: scomparsa di schede elettorali; accompagnamento al voto di persone prive del prescritto certificato medico o di più persone, in una nota casa di riposo, da parte dello stesso soggetto, tutto ciò in contrasto con la legge; nomina nebulosa di un presidente di un ufficio elettorale sezionale in sostituzione di quello rinunciatario; un facsimile all’interno di un’urna considerato un voto espresso (e che fine ha fatto la scheda elettorale vera?); una scheda elettorale portata via da un’elettrice ignota senza essere fermata dal presidente dell’ufficio elettorale di quella sezione (e che fine ha fatto anche questa scheda?); voti regolarmente espressi ma non assegnati a me, candidato alla carica di sindaco, in sezioni i cui presidenti, subentrati a quelli designati dalla Corte di Appello che avevano poi rinunciato all’incarico, non furono scelti ovviamente da me: uno era stato addirittura, qualche anno fa, un consigliere comunale della coalizione dell’ex sindaco.

Se considero che lo scarto tra me, che sicuramente non avevo simpatizzanti tra i sostituti alle presidenze degli uffici elettorali sezionali, e l’ex sindaco fu di soli 32 voti, Vi lascio immaginare, qualora vi sia stato tra i due un danneggiato, chi possa essere stato.

Parlino, ora, le sentenze del T.A.R. (v. allegati A e B): «Tutto ciò posto e considerato, il ricorso va quindi accolto con il conseguente annullamento delle operazioni elettorali, con assorbimento delle censure non specificamente esaminate», il che chiaramente significa che le altre nostre numerose censure non sono state trattate, non perché ritenute infondate, ma perché i giudici hanno ritenuto addirittura superfluo affrontarle al fine della decisione, per ragioni di economia giuridica e procedimentale. Queste censure sono state tutte riproposte nelle nostre memorie difensive presentate al Consiglio di Stato. Poi, venga letto quest’altro passo delle sentenze: «Detto annullamento ha effetto … a prescindere da ulteriori possibili considerazioni in ordine al carattere sintomatico del disordine delle operazioni elettorali …». Infine, si ponga mente al seguente passo delle ordinanze collegiali del Consiglio di Stato (v. allegato C: una delle ordinanze), riferito alle parti soccombenti nel giudizio di primo grado: «Considerato che il ricorso non appare assistito da elementi di fumus idonei a superare le perspicue argomentazioni sviluppate dal primo giudice nella gravata sentenza».

A leggere attentamente la sentenza del T.A.R. e quella del Consiglio di Stato relative all’annullamento delle operazioni elettorali nel Comune di Vallerano, secondo il metro di giudizio che avete manifestato nelle Vostre interrogazioni dovreste considerare, per coerenza nella Vostra attività di valutazione, “irregolarità formale” anche il motivo di ricorso che ha portato a tale annullamento e ritenerlo “un pericoloso precedente in una materia, quale quella elettorale, di fondamentale importanza per la vita democratica del Paese” (parole riprese dalle due interrogazioni), ma – pronto a correggermi se sono in errore – non mi risulta che abbiate presentato, per difendere la vita democratica del Paese, alcuna interrogazione al Ministro dell’Interno o al Ministro della Giustizia su sentenze favorevoli al candidato a sindaco della Vostra parte politica.

È facile immaginare chi sia il petitore – absit iniuria verbis – delle Vostre interrogazioni: è quella persona che, a causa della sua inclinazione a denigrare l’avversario politico, ha già incontrato il rigore della giustizia, risultando condannato in via definitiva dalla Corte Suprema di Cassazione per diffamazione aggravata, come dimostra la sentenza (v. allegato D) che Vi invio pensando di rendere un utile servigio a coloro che giustamente e orgogliosamente si presentano come difensori della giustizia, della democrazia e della volontà popolare.

Altrettanto facile è immaginare lo scopo del petitore – absit iterum iniuria verbis – delle Vostre interrogazioni. Ferma nella mia mente la credenza nella Vostra perfetta buona fede, lo scopo è suggestionare il collegio giudicante del Consiglio di Stato nell’imminenza della pronuncia, attraverso la Vostra autorevole funzione pubblica le cui azioni hanno un notevole e immediato risalto mediatico.

È la stessa tattica usata nell’imminenza delle pronunce del T.A.R., quando ben oltre sei mesi dopo la presentazione dei nostri ricorsi e, quindi, con inspiegabile ritardo che dovrebbe orientare nel verso giusto la magistratura penale, la segretaria generale del Comune di Ariccia, il cui coniuge era stato candidato in una delle liste della coalizione dell’ex sindaco nelle elezioni comunali del 2006, presentò – è proprio difficile credere senza intesa con quest’ultimo – alla Stazione dei Carabinieri di Ariccia un esposto-denuncia fuorviante, che fece scaturire alcune perquisizioni nelle abitazioni di due avversari dell’ex sindaco, tra cui la mia, per rinvenire il (mai esistito) secondo originale dell’atto di designazione del sostituto di un presidente rinunciatario di un ufficio elettorale sezionale.

La segretaria comunale non precisò infatti, nell’esposto-denuncia, che il secondo originale di ogni atto di sostituzione non era mai esistito. In verità, di ogni atto di sostituzione – tra l’altro nullo (non è, Onorevoli interroganti, una “irregolarità formale”!) perché solo il sindaco, e non una semplice dipendente comunale, poteva sottoscriverlo (v. art. 20, comma 5, del d.P.R. n. 570 del 1960) – restava agli atti del Comune di Ariccia solo una copia fotostatica, che non ha alcun valore legale. Dunque, ammesso e non concesso che fosse stato formato l’atto di nomina, che sopra ho definito nebulosa, del presidente di un determinato ufficio elettorale sezionale in sostituzione di quello rinunciatario, l’unico originale di esso poteva essere solo nelle mani del sostituto e non in quelle di altri soggetti.

Riesce proprio difficile credere che la segretaria comunale, che, per disposizione dello statuto comunale, presiede l’ufficio elettorale comunale e, dunque, è la sola responsabile di esso, e l’ex sindaco, politico di lunghissimo corso, non conoscessero la norma, vecchia di oltre 50 anni, che attribuisce il potere di delegare il sostituto del presidente rinunciatario di un ufficio elettorale sezionale esclusivamente al sindaco, quale ufficiale di Governo e non quale organo dell’amministrazione comunale (per questo la dipendente comunale non poteva firmare nessun atto di sostituzione per conto del sindaco; infatti, appartiene all’amministrazione comunale, diversa da quella statale alla quale appartiene invece il sindaco quale ufficiale di Governo: trattasi, perciò, di un caso di incompetenza assoluta, Onorevoli interroganti).

Ciò ha fatto maturare in molti cittadini l’ipotesi, a cui non voglio credere, che, con un risultato elettorale diverso, la nullità di questi atti avrebbe potuto essere fatta valere contro la mia coalizione. 

Le perquisizioni ebbero ovviamente esito negativo, ma la notizia fu sfruttata largamente dall’ex sindaco per tentare di darle, quella volta infruttuosamente, l’effetto suggestionante di cui ho parlato sopra. 

Oltre alle irregolarità all’interno di diverse sezioni elettorali, avvennero anche “stranezze” (l’espressione è mia) fuori. Vale la pena raccontarne una, non smentibile dall’ex sindaco: il sig. P. I., che il gruppo dell’ex sindaco – non io, che non pronuncio mai accuse se non riesco a documentarle inoppugnabilmente – ha additato sempre come il demonio per le sue pulsioni affaristiche, da candidato a sindaco per il P.d.L. fino a qualche giorno prima della presentazione delle liste divenne un grandissimo sponsor dell’ex sindaco.

Per quanto espresso, a me, umile cittadino che si domanda incerto se le Vostre interrogazioni abbiano contribuito a rafforzare la fiducia nella politica e nelle istituzioni in genere, sia consentito di dire – se le Vostre alte autorità non considerano un delitto di lesa maestà questa mia riflessione – che sarebbe stato più opportuno, soprattutto in un tempo in cui la credibilità dei partiti e dei loro rappresentanti è in crollo verticale, imitare lo stile del Ministro dell’Interno, a cui Vi siete rivolti, dimostrato pronunciando le seguenti parole riguardo alla sentenza definitiva sul caso G8 di Genova: «La sentenza della Cassazione va rispettata come tutte le decisioni della Magistratura».

Io finora questo rispetto l’ho sempre osservato e sono rimasto sempre silente anche quando magistrati, che hanno una concezione della tutela del bene, costituzionalmente protetto, della reputazione altrui lontanissima dai canoni fissati, con orientamento consolidato, dalla Corte Suprema di Cassazione, hanno chiesto, con apodittiche se non fantasiose argomentazioni, l’archiviazione di mie querele per espressioni diffamatorie che ho ricevuto da seguaci dell’ex sindaco e dallo stesso e che, in casi identici o analoghi o addirittura meno gravi, in moltissime altre sedi giudiziarie d’Italia sono sfociate in condanne per i diffamatori.

Per concludere, i cittadini più sospettosi congetturano che l’ex sindaco tema che la sua lontananza definitiva dal potere possa portare alla scoperta di fatti addirittura più gravi di quelli che abbiamo denunciato recentemente con manifesti, rimasti privi di risposta:

1) uso per scopi privati di un’autovettura comunale da parte un dipendente comunale, che ha un ruolo molto rilevante nel P.D. locale ed è il braccio destro dell’ex sindaco (v. allegato E);

2) affidamento illecito del servizio di mensa scolastica a una cooperativa sociale il cui coordinatore è il fratello della segretaria particolare dell’ex sindaco, quando era sindaco (v. allegato F);

3) omessa chiusura, per lunghi anni, del centro ippico gestito da due figli dell’ex sindaco, in quanto privo dell’autorizzazione sanitaria (allegato G).

 Questa digressione finale, può forse aiutarVi a comprendere il grande successo elettorale delle mie due liste civiche i cui sostenitori sono per oltre il sessanta per cento elettori di sinistra.

 AssicurandoVi che sarà data ampia pubblicità al Vostro encomiabile operato, Vi prego di apprezzare il mio deferente saluto.

 

                                                                                                                                                                                                                                   Roberto Di Felice"




GENZANO PALACESARONI, MARCO TRAVAGLIO NELLA VESTE DI ATTORE…IL 27 LUGLIO UNICA DATA NEL LAZIO

Redazione

Come è cambiata l’Italia dopo l’uscita di scena di Berlusconi? Come hanno influito 17 anni pressoché ininterrotti di governo? Come è stata forgiato il nostro Paese da un punto di vista mediatico e sociale? La risposta è semplice: il paese si trova in “Anestesia Totale” e a descrivercelo con una sottile ironia tagliente è il giornalista torinese Marco Travaglio che approda nella città dei Fiori a Genzano, nel cuore dei Castelli Romani, con il suo tour teatrale. Accompagnato dall’attrice Isabella Ferrari, Travaglio fa tappa al Palacesaroni il prossimo 27 luglio per la sua unica data nel Lazio per la sua tournée 2012.

Lo spettacolo “Anestesia Totale” conta ben 70 repliche  e oltre 1000 spettatori ogni serata ed è pronto a offrire agli spettatori di Roma e Provincia uno spaccato dell’Italia ormai priva dell'ingombrante presenza del Cavaliere. Marco Travaglio sul palcoscenico propone cinque “lezioni” sulla disinformazione, per aprire gli occhi e  iniettare un antivirus contro lo stato di anestesia in cui giornalisti e pubblico sono intrappolati a loro insaputa, tra manipolazione delle informazioni, favoritismi, dissimulazione di vero giornalismo dove non mancano le frecciatine al sobrio Professor Mario Monti, attuale Presidente del Consiglio.

Dopo oltre 70 repliche, con una media di 1.000 spettatori a data, registrati nella prima parte della tounée “Anestesia totale” fotografa il vizio degli italiani,compiacenti con i potenti, cercando di scuoterli dal loro torpore, urla al Paese che non è più possibile essere complici e abituati allo scempio e che ora più che mai è necessario prendere coscienza e cambiare. Prodotto da Promo Music di Marcello Corvino, la data di Genzano è organizzata dalla Me Comunicazione con il patrocinio del Comune di Genzano,  la prevendita è affidata alla Drin service di Genzano.

Da segnalare che la produzione dello spettacolo metterà a disposizione di disoccupati con famiglia venti biglietti gratuiti nelle prime file solitamente riservati alle autorità.




ROMA CASO LUSI, LA MOGLIE DEL SENATORE E' LIBERA….INCENSURATA E LIBERA!

Redazione

La moglie di Luigi Lusi, Giovanna Petricone, è stata scarcerata dal Gip di Roma. La donna si trovava agli arresti domiciliari dallo scorso 3 maggio con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita. Il gip Simonetta D'Alessandro ha concesso la scarcerazione della moglie dell'ex tesoriere dei Dl senza porre alcuna limitazione.