ALBANO, RICICLAVANO AUTO RUBATE PER RICAVARNE PEZZI DI RICAMBIO O RIVENDERLE CON TARGHE “PULITE”.

Redazione

Albano Laziale (RM) – Ci sono voluti alcuni giorni di appostamenti e pedinamenti per stanare e arrestare per riciclaggio di auto rubate due persone che agivano nella zona di Ardea, sul  litorale laziale.

A finire in manette un 30enne ed un 35enne, arrestati dagli agenti del Commissariato di Albano, Castelli Romani, diretti dal dr. Massimo Erminio Fiore, e dagli agenti della Polizia Stradale.

Questa mattina gli investigatori hanno deciso di agire sorprendendo i due mentre, attrezzi alla mano, stavano smontando il motore di autovettura di grossa cilindrata.

Il veicolo, dagli accertamenti effettuati è risultato provento di un furto effettuato nel mese di novembre.

Identificati per O.M., 30enne romano e T.O., 35enne polacco, i due sono stati sottoposti a perquisizione domiciliare. Durante tale operazione, a casa dello straniero gli investigatori hanno rinvenuto alcuni chiavi. Una, in particolare, riconducibile ad un autovettura “Audi”.

I poliziotti, a quel punto, hanno voluto vederci chiaro ed hanno deciso di ispezionare un’area adibita a deposito di via Ardeatina dove, nei giorni scorsi, durante i pedinamenti, avevano notato entrare lo straniero.

Con le chiavi rinvenute, infatti,  gli agenti sono riusciti ad aprire i lucchetti e ad entrare.

Una volta all’interno, davanti ad un container, i poliziotti hanno notato anche   un’autovettura, anch’essa aperta con le chiavi trovate in possesso del polacco.

Sottoposta a controllo accurato, l’auto è risultata di provenienza furtiva e le targhe falsificate.

All’interno del container invece, numerosi altri pezzi di auto cannibalizzate tra cui tre motori.

Lo straniero, di fronte ai numerosi elementi acquisiti, ha ammesso le sue responsabilità, indicando il container come il luogo di deposito dei veicoli “tagliati” a seguito di furto.

Al termine dell’operazione i due sono stati arrestati per riciclaggio di auto rubate. Messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il solo O.M., dovrà rispondere anche del reato di evasione, in quanto, al momento dell’accertamento è stato trovato in posto diverso da quello indicato per scontare la detenzione domiciliare cui era sottoposto.

Denunciata anche la proprietaria dell’immobile di Ardea, per aver concorso nel reato facendo utilizzare, per lo smontaggio delle autovetture, la sua proprietà.

 




ANGUILLARA, MORTE FEDERICA MANGIAPELO. IL PARERE DELL'ESPERTO: NON SI POSSONO ESCLUDERE FATICA E FORTI EMOZIONI COME FATTORI INCIDENTI DI UN INFARTO DEL MIOCARDIO

Riceviamo e pubblichiamo
 
Nota della Dottoressa Maria Petrillo psicologa investigativa, esperta in criminologia, gruppo AISF( Accademia Internazionale di Scienze Forensi, presidente Dott.ssa Roberta Bruzzone)
 
Anguillara Sabazia (RM) – Un'emozione particolarmente intensa potrebbe essere messa in rapporto al successivo instaurarsi di un infarto del miocardio, seppure manca ogni dimostrazione statisticamente valida di tale ipotesi. Tuttavia, non è possibile escludere che l'aumento dell'attività del sistema adrenergico che si ha sia in condizioni di esercizio fisico strenuo che di intense emozioni (paura, collera, ecc.) possa, attraverso gli effetti della scarica catecolaminica, provocare una maggiore richiesta di ossigeno da parte del cuore od indurre alterazioni del ritmo minacciose o letali.
 
Note da Wikipedia:
 
Infarto del miocardio
La valutazione laboratoristica dell' Infarto del miocardio viene definita dall'aumento di alcune sostanze nel sangue o enzimi cardiaci.
 
Recettori adrenergici
I recettori adrenergici sono recettori di membrana che interagiscono con l'adrenalina ed altre catecolamine.

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Anguillara Sabazia (RM) – Un'emozione particolarmente intensa potrebbe essere messa in rapporto al successivo instaurarsi di un infarto del miocardio, seppure manca ogni dimostrazione statisticamente valida di tale ipotesi. Tuttavia, non è possibile escludere che l'aumento dell'attività del sistema adrenergico che si ha sia in condizioni di esercizio fisico strenuo che di intense emozioni (paura, collera, ecc.) possa, attraverso gli effetti della scarica catecolaminica, provocare una maggiore richiesta di ossigeno da parte del cuore od indurre alterazioni del ritmo minacciose o letali.



REDDITOMETRO, TUTTO QUELLO CHE BISOGNA SAPERE

Redazione

"I pensionati, titolari della sola pensione, non saranno mai selezionati dal nuovo redditometro che e' uno strumento che verra' utilizzato per individuare i finti poveri e, quindi, l'evasione 'spudorata', ossia quella ritenuta maggiormente deplorevole dal comune sentire". E' quanto precisa l'Agenzia delle Entrate .

La Stampa ha scritto un’agile guida con le domande più diffuse sul nuovo redditometro: bisogna conservare gli scontrini? Cosa fa scattare il redditometro? Il redditest è veramente anonimo? Quali sono le differenze tra nord e sud? Come si fa a dimostrare di avere ragione in caso di accertamento?

È necessario conservare tutti gli scontrini?
È la domanda più gettonata. Ma sposta la questione su un piano poco corretto. «Non ha molto senso chiedersi dove siano finiti gli scontrini del 2009» spiega dal suo studio a Udine Claudio Siciliotti, ex presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti «piuttosto considererei le maggiori entrate, è un consiglio più ragionevole degli scontrini. Meglio documentare quel che entra, che quel che si spende». C’è poi un ulteriore aspetto: il contribuente che non è un professionista o un imprenditore, magari non conserva tutti gli anni i pezzi di carta che dimostrino le sue entrate. «È un problema serio per il cliente medio dimostrare la sua capacità di spesa reale» Nicola Cavalluzzo, commercialista a Milano «lo sfasamento temporale non aiuta. Per il fisco è facile perché è tutto memorizzato nelle banche dati».

Cosa fa scattare il redditometro?
«Sono le spese non routinarie, il famoso viaggio che ci si concede con tutta la famiglia magari spendendo 10 mila euro ma ogni 4 anni – chiarisce Cavalluzzo – e che poi non è detto che si sia in grado di dimostrarlo, perché non è che tutti gli anni teniamo a mente le spese eccezionali. Quello che vedo dai clienti dello studio è il terrore delle persone: prima ancora di sostenere la spesa si preoccupano di dimostrare la capacità. Questo porterà una frenata dei consumi ed è una cosa assurda». Prosegue Zizza: «Si preoccupa di più il contribuente onesto, quello che dichiara tutto e viene a fare dei conteggi prima di comprare una macchina o un bene durevole. Gli elusori incalliti continuano a sfuggire. È il caso un avvocato di cui mi ha raccontato un collega che dichiarava 15 mila euro l’anno e con il vecchio redditometro è stato beccato, sfiorando il penale, con 250 mila euro sul conto e assegni per parcelle fino a 80 mila euro. Si preoccupava di vendere e spogliarsi di tutto. Ben venga il redditometro in casi come questo».

Circa 40mila controlli all'anno significa approfondire il dettaglio dello 0,1% dei contribuenti italiani. Un pò poco.

Tracciabilità è il termine giusto da perseguire anche in caso di donazioni. Le somme regalate dal padre al figlio per l'acquisto di una casa o di un'auto con un bonifico e una causale motivata rendono più facilmente giustificabile l'incremento patrimoniale anche a distanza di anni. Certo, si pone il problema per chi non fosse stato così previdente negli ultimi anni. Ecco una delle situazioni in cui avere una documentazione che ricostruisca i flussi di denaro può facilitare la vita e una spiegazione convincente al Fisco. Per il resto, invece, è inutile fare la collezione degli scontrini.

L'Agenzia delle Entrate può sempre determinare sinteticamente il reddito complessivo del contribuente, sulla base delle spese di qualsiasi genere sostenute nel corso del periodo d'imposta.

È poi compito del contribuente fornire la "prova contraria", per dimostrare che il finanziamento delle spese effettuate è avvenuto:

con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d'imposta;

con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte;

con redditi che non concorrono alla formazione del reddito imponibile.

L'accertamento sintetico è ammesso solo quando il reddito complessivo accertabile (reddito presunto) risulta superiore di almeno il 20 per cento rispetto a quello dichiarato (nella versione precedente del redditometro tale percentuale era pari del 25 per cento).

La determinazione sintetica del reddito viene effettuata mediante un calcolo basato su alcuni "indicatori di capacità contributiva". In pratica, vengono considerate tutte le spese di un certo tipo che sono a conoscenza del fisco, le quali vengono moltiplicate per dei coefficienti legati alla "classe" attribuita al contribuente, sulla base di tre caratteristiche:

composizione famigliare (single, coppie con e senza figli, monoparentali);

età (fino a 35 anni; 35-64 anni; oltre 65 anni);

area geografica (Nord, Centro, Sud).

La moltiplicazione delle spese per i coefficienti porta alla determinazione del reddito presunto. Dopo averlo determinato, l'Agenzia delle Entrate invita il contribuente a comparire di persona (o per mezzo di rappresentanti), per giustificare lo scostamento tra spese e reddito, fornendo dati e notizie rilevanti ai fini dell'accertamento. Successivamente, il contribuente potrà avviare il procedimento di accertamento con adesione.

Il contribuente può controllare preventivamente la congruenza tra spese sostenute e reddito dichiarato tramite Redditest, un software messo a punto dall'Agenzia delle Entrate.




ARICCIA SENTENZA CONSIGLIO DI STATO, MONACHESI ELENCA LE BATTAGLIE CHE ASPETTANO I PRIMI CITTADINI: IN PRIMIS CONTRO LO SPOSTAMENTO DI 50 MILA TONNELLATE DI RIFIUTI A RONCIGLIANO

[ VIDEO INTERVISTA A MILVIA MONACHESI ]

 

A.P.

Castelli Romani (RM) – Tra gli auguri rivolti al sindaco Emilio Cianfanelli per l'esito del Consiglio di Stato che ha accolto la riforma della sentenza del Tar che di fatto aveva annullato le elezioni (insomma Cianfanelli rimane sindaco), salta all'occhio una frizzante Milvia Monachesi, sindaco di Castel Gandolfo, anch'essa di estrazione politica del Pd. "Grande sindaco, era ora!!!!! – commenta Milvia – Ne siamo tutti felici non solo per Ariccia, ma anche per i Castelli Romani. Di battaglie ce ne aspettano tante (ad esempio contro lo spostamento di 50.000 tonnellate di rifiuti di Roma nella discarica di Roncigliano, quella contro la realizzazione dell'inceneritore, per la mobilità, oltre naturalmente quella della sanità), e tu sei un grande combattente! Con Zingaretti si aprirà una fase nuova!!".

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ANGUILLARA FEDERICA MANGIAPELO: MORTA DI MIOCARDITE. LA FAMIGLIA VUOLE CAPIRE A COSA SIA STATA DOVUTA.

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Chiara Rai

Anguillara Sabazia (RM): E’ ufficiale: Federica Mangiapelo è morta di miocardite, non è dunque sbagliato quello L’osservatore Laziale ha asserito a metà dicembre quando si è detto che il cuore di Federica non ha retto. Comunque il termine specifico è proprio “miocardite” ed è presente nel nutrito fascicolo ritirato dalla famiglia di Federica lo scorso venerdì in Procura. A darne conferma è lo zio della ragazza al telefono: “Dobbiamo vedere le carte – dice lo zio di Federica, Massimo Mangiapelo sempre cauto nelle dichiarazioni – dobbiamo incontrare il nostro avvocato, probabilmente lunedì. Certamente dobbiamo capire a che cosa sia stata dovuta questa miocardite”. Dunque, a quanto pare, a parte la certezza della causa della morte ci sono molti interrogativi irrisolti: quale sarebbe stato l’evento scatenante che ha portato al decesso  la sedicenne di Anguillara Sabazia, trovata morta la mattina del 1 novembre in riva al lago a Vigna di Valle, dopo aver passato la serata con il ragazzo, il ventitreenne Marco Di Muro indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla morte della giovane.

Certo è che ci sono delle lacune che ancora non sono state colmate, non si è potuto sapere con chi ha trascorso la sedicenne le ultime ore precedenti alla sua morte. Federica aveva litigato col suo fidanzato, che l’avrebbe riaccompagnata non lontano dall’abitazione della madre intorno all’1:30 di notte. Poi? Il giallo rimane irrisolto. Perché la borsetta di Federica e il suo cellulare non sono stati ritrovati? Sono stati scandagliati i fondali del lago con due battute ma non è stato trovato nulla. E comunque la ragazza minorenne è stata abbandonata di notte, sotto la pioggia, in strada.

 

Intanto ecco alcune nozioni sulla miocardite.

La miocardite è una malattia infiammatoria che coinvolge il muscolo cardiaco e che riconosce diversi agenti causali, tra cui farmaci, virus, batteri, meccanismi autoimmunitari.

Quando si ha un’infezione, il sistema immunitario produce particolari cellule che rilasciano sostanze chimiche per la lotta contro la malattia. Se l’infezione colpisce il cuore, la lotta contro la malattia delle cellule finisce sin dentro l’organo. Tuttavia, le sostanze chimiche prodotte da una risposta immunitaria possono danneggiare il muscolo cardiaco. Di conseguenza, il cuore può diventare spesso, gonfio e debole. Questo porta a sintomi di insufficienza cardiaca. Altre cause di miocardite possono comprendere:

Reazioni allergiche ad alcuni farmaci o tossine (alcool, cocaina, alcuni farmaci chemioterapici, metalli pesanti e catecolamine anche se ricordiamo che l'esame tossicologico ha esplicitamente fugato ogni dubbio: Federica non aveva assunto droghe o alcool. Avrebbe sorseggiato giusto un cocktail insieme al ragazzo e ad un suo amico);

Esposizione a determinate sostanze chimiche;

Alcune malattie che causano infiammazione in tutto il corpo (artrite reumatoide, sarcoidosi).

Sintomi: Può anche non apparire alcun sintomo. In caso qualche sintomo appaia, esso potrà essere:

    Anomalie cardiache;

    Dolore toracico che può somigliare ad un attacco di cuore;

    Affaticamento;

    Febbre e altri segni di infezione tra cui mal di testa, dolori muscolari, mal di gola, diarrea, eruzioni cutanee;

    Dolore o gonfiore alle articolazioni;

    Gonfiore delle gambe;

    Mancanza di respiro.

Altri sintomi che possono verificarsi con questa malattia possono essere:

    Svenimento, spesso legato al ritmo cardiaco irregolare;

    Bassa diuresi.

 

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LATINA, NUOVA GIOVENTU' PONTINA: MIGLIAIA DI STUDENTI ITALIANI CHIEDONO DI VOTARE ALL'ESTERO

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Riceviamo e pubblichiamo

Nota dei dirigenti del Movimento Nuova Gioventù Pontina Capozzi Antonio, Di Marco Matteo, Gnessi Alessandro, Miccinilli Alessandro, Romenzi Mario

 

Latina – Il Movimento Nuova Gioventù Pontina si riconosce nell’appello lanciato da migliaia di studenti italiani che chiedono di esercitare il diritto di voto all’estero.

Riteniamo che, confermando le disposizioni contenute nel Decreto della Presidenza della Repubblica, si neghi un diritto Costituzionale fondamentale a migliaia di nostri giovani connazionali.

Allo stato attuale l’unica soluzione  che consentirebbe a questi giovani di votare è quella di effettuare un ritorno in Italia e ripartire entro quarantotto ore quando, invece, potrebbero espletare le operazioni di voto nelle apposite circoscrizioni estere. Una situazione paradossale, soprattutto in considerazione delle spese di cui dovrebbero farsi carico gli studenti, o le loro famiglie. Non bisognerebbe dimenticare, infatti, che migliorare la propria formazione all’estero è un titolo di merito che hanno i tanti studenti che hanno compiuto tale scelta e che in ogni caso anche gli studenti come altre categorie rappresentano a pieno titolo la nostra nazione in Europa e nel mondo; e i loro diritti vanno tutelati.

Il voto per gli italiani all’estero è stata una conquista importante per l’Italia e per le sue Istituzioni ed è avvilente il fatto che ora, a fare le spese di una lacuna normativa siano proprio migliaia di giovani, categoria sulla quale pesa enormemente la crisi valoriale, culturale, economica e politica di questo periodo.

In un momento in cui le Istituzioni devono compiere uno sforzo per recuperare credibilità e tornare ad essere vicine ai cittadini che rappresentano avremmo atteso un segnale forte su una questione di rilevante impatto civile e sociale, oltre che di buon senso.

Coerentemente con i propri valori, il movimento Nuova Gioventù Pontina ritiene che le burocrazia ed i tecnicismi non possano primeggiare sui diritti e che non vadano sprecate, come in questo caso, le occasioni di colmare vuoti normativi che possano migliorare il rapporto tra cittadini ed istituzioni. 




ROMA, AURELIO, CASILINO, VIMINALE E ROMANINA: QUATTRO ARRESTI PER FURTO DURANTE IL FINE SETTIMANA

Redazione

Roma – E’ di quattro il numero di arresti nel consuntivo dei servizi di controllo del territorio effettuati nel fine settimana dagli uomini della Questura.

Il primo episodio è avvenuto nella serata di ieri  in piazza Pio XI, all’Aurelio, quando un uomo armato di coltello è entrato all’interno di un negozio di arredamenti  e puntando la lama all’indirizzo dei presenti ha rapinato proprietario e clienti.

Allertata la Polizia, sul posto sono giunti gli agenti del Commissariato di zona che, dopo aver preso contatti con le vittime, si sono sincerati delle loro condizioni di salute ed hanno immediatamente contattato la S.O. della Questura, dando una descrizione parziale del malvivente che nel frattempo era riuscito a fuggire.

Una battuta nelle vicinanze, cui hanno partecipato diversi equipaggi presenti nella zona, ha permesso di individuare il malvivente, grazie anche all’intercettazione, tramite gestore telefonico, della posizione di  un telefono cellulare di ultima generazione, rapinato ad una delle vittime.

Questo ha permesso, quantomeno, di stringere il cerchio intorno al fuggitivo, che infatti è stato localizzato e “pizzicato” poco dopo nei pressi della circonvallazione Aurelia.

Trovato in possesso di uno zaino, gli agenti lo hanno aperto e all’interno hanno recuperato sia il cellulare che i soldi rapinati poco prima.

Inchiodato dagli agenti, per lui sono scattate le manette. Rapina aggravata l’accusa da cui dovrà difendersi.

Sempre nella giornata di ieri, nei pressi della fermata della metro “Repubblica”, un cittadino rumeno di 26 anni, responsabile del reato di rapina, è stato arrestato dagli agenti del reparto Volanti.

L’uomo, durante il tragitto del treno dalla stazione “Spagna” a “Barberini”, ha avvicinato una cittadina coreana, l’ha bloccata da dietro e favorito una complice, poi riuscita a fuggire, che approfittando del momento di impotenza della straniera, le ha “frugato” nella borsa rapinandola di 300 euro.

Una Guardia Particolare Giurata, dopo aver assistito alla scena, ha rincorso il malvivente che, sceso alla fermata “Repubblica” è stato bloccato dai poliziotti, nel frattempo allertati.

Arrestato, sarà processato per direttissima.

In manette anche un altro rumeno di 32 anni. Questa volta l’ipotesi di reato è il furto. L’uomo, dopo essere entrato in bar di via Casilina, ha consumato un caffè e approfittando di un momento di distrazione del gestore, si è avvicinato ad una macchinetta “videopoker”, l’ha forzata e si è impossessato del denaro contenuto all’interno della gettoniera.

 

 

Scoperto, è stato rincorso dal proprietario e da un abituale avventore del locale. Bloccato, poco dopo, grazie anche all’arrivo di una Volante del Commissariato Casilino in servizio di pattugliamento nella zona,  lo straniero è stato arrestato.

A compiere un’altra rapina è stato un italiano di origine siciliane, D.D. di 43 anni.

Ieri mattina, dopo essere entrato in un negozio del centro commerciale alla Romanina,  ha rubato numerose custodie per telefonini tagliando l’etichetta antitaccheggio.

E’ uscito dal negozio ma quando è stato fermato dal vigilante che lo aveva visto, l’ha minacciato con un coltello. Poi è fuggito via.

Quando i poliziotti sono arrivati nelle vicinanze del centro commerciale, l’hanno immediatamente riconosciuto dalla descrizione che nel frattempo avevano ricevuto via radio dalla sala operativa. L’uomo si è accorto di essere stato scoperto ed ha cercato di allontanarsi velocemente ma è stato bloccato dagli agenti del Commissariato.

In tasca gli hanno trovato ancora la refurtiva che è stata restituita al legittimo proprietario.

L’uomo, accompagnato presso gli uffici del  Commissariato Romanina, è stato arrestato per rapina aggravata.

Sarà giudicato per direttissima lunedì mattina.




ARICCIA ELEZIONI: CIANFANELLI CONFERMATO SINDACO DI ARICCIA

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Chiara Rai

Confermato sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli, il Consiglio di Stato ha accolto la riforma della sentenza del Tar: “C’è stato un grande lavoro da parte di tutti gli avvocati  – dice con emozione il primo cittadino Emilio Cianfanelli  – e tutto il centrosinistra che mi ha sostenuto con lealtà. Non abbiamo fatto nessun broglio alle elezioni, l'ho sempre sostenuto e la giustizia ci ha dato ragione. Siamo felici di poter ritornare a servizio dei cittadini della nostra splendida Ariccia".

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SELVACAVA: CHIUDE L'UFFICIO POSTALE

Redazione

Selvacava (FR) – “Piena solidarietà ai cittadini di Selvacava che con la soppressione dell’ufficio postale vedono venir meno uno dei servizi di maggiore importanza per una comunità cittadina. Al tempo stesso esprimo l’auspicio che nelle decisioni che Poste Italiane intende assumere per la propria operatività, non venga mai meno l’equilibrio tra le necessità gestionali della stessa soci e le esigenze del territorio”.

Francesco Scalia, consigliere regionale del Partito Democratico, interviene sulle preoccupazioni esternate dai cittadini di Ausonia alla notizia della chiusura della sede locale di Poste Italiane.

“Poste Italiane – prosegue Francesco Scalia – è una Società per azioni e ragiona condizionata da parametri numerici. La stessa, però, gestendo un servizio pubblico generale, è tenuta a  contemperare le proprie esigenze di economicità ed efficienza nella gestione con quelle dei cittadini, soprattutto i più anziani, che spesso hanno difficoltà a recarsi in uffici postali distanti dalle proprie abitazioni”.



 




ALBANO INCENERITORE, I SINDACI DI BACINO: AL VIA LA DENUNCIA ALLA COMMISSIONE EUROPEA

Redazione

Albano Laziale (RM) – Quattro i punti decisi dalla Conferenza dei sindaci del bacino della discarica di Roncigliano: due riferiti all’inceneritore a cui il Consiglio di Stato ha dato il via libera e due sul recente decreto a firma del Ministro Corrado Clini sull’emergenza rifiuti a Roma.

I sindaci hanno deciso di intraprendere la via della Denuncia alla Commissione europea, così come proposto nelle conferenze passate. Denuncia che pone l’attenzione sull’autorizzazione VAS. A questo si aggiunge il ricorso in adesione alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo che gli enti locali non possono intraprendere in quanto tali.

Sul decreto a firma del Ministro Clini, invece, i sindaci hanno incaricato il Comune di Albano di intraprendere le vie legali attraverso un ricorso amministrativo con richiesta di immediata sospensione del provvedimento, che dovrebbe portare nell’impianto di Tmb di Roncigliano 50 mila rifiuti da trattare dalla Capitale. E lo stesso sindaco Marini ha dato appuntamento agli altri primi cittadini, con tanto di fascia tricolore, il 26 gennaio, giorno in cui il decreto stabilisce arriveranno i primi camion da Roma, all’ingresso della discarica.

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