ARICCIA OSPEDALE DEI CASTELLI, CIANFANELLI SMENTISCE ROBILOTTA: "I LAVORI SONO INIZIATI"

Redazione

Ariccia (RM) – Non è mancata la replica del sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli il qual ritiene del tutto inattendibili le affermazioni del candidato socilista riformista con Storace Donato Robilotta. Ciannfanelli infatti fa sapere che il cantiere va avanti: "Robilotta come al solito – dice Cianfanelli – tira fuori la storia delle mancato finanziamento delle ospedale dei Castelli. La verita e' che i lavori sono iniziati: quasi terminati i collettori delle acque bianche e nere, Zingaretti ha inaugursto la bretella ardeatina nettunense, e' stato posizionato lo scatolare del sottopasso ferroviario di Monte Giove e il depuratore dei Castelli è in via di ultimazione.Tutte infrastrutture dell'accordo di programma delle ospedale dei Castelli".

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Chiara Rai

Castelli Romani (RM) – Il cantiere dell’Ospedale dei Castelli è fantasma. Oltre che bonificare ordigni bellici non si è fatto altro perché in realtà c'è, probabilmente un difetto di comunicazione tra Ministero e Regione Lazio. Con Bondi è iniziata una rapida esecuzione al programma di revisione della spesa sanitaria. Poi Palumbo ha proseguito diritto su questa scia. C’è una sanità martoriata e ci si augura che si sia davvero compreso che bisogna sì incidere ma non accettare sulla spesa della Regione Lazio, la più indebitata tra le Regioni con un piano di rientro a livello nazionale con oltre 14 miliardi di debiti accumulati dal 2001 al 2011 e svariate bocciature sull'attuazione delle norme di risparmio.

A luglio 2012 al tavolo tecnico per il monitoraggio della spesa sanitaria, con riguardo alla definizione dei Programmi Operativi 2011- 2012, Tavolo e Comitato hanno sottolineato il mancato aggiornamento del Programma Operativo per il 2012 secondo le indicazioni dei Ministeri affiancanti. Questo dettaglio pare essere sfuggito ai vari festanti che hanno fatto l’ennesima passerella per inaugurare la posa della seconda pietra. Ma di calcestruzzo serio ancora non se ne vede l’ombra.

Il complessivo processo di riorganizzazione della rete ospedaliera, di cui al DCA 80/2010, ha subito numerose modifiche rispetto alle quali i Ministeri affiancanti hanno richiesto correzioni e integrazioni. Tavolo e Comitato hanno chiesto alla Regione un provvedimento ricognitivo che tenga conto delle numerose osservazioni ministeriali. In relazione alla realizzazione del nuovo Ospedale dei Castelli, le risposte fornite sulle criticità evidenziate non appaiono ancora esaustive. Questo significa che la tesi sempre sostenuta da Donato Robilotta, coordinatore dei Socialisti Riformisti e candidato alle regionali nella lista Storace ha un suo fondamento piuttosto corposo, soprattutto quando continua a ribadire che il Ministero ha detto no alla costruzione del Nuovo Ospedale dei Castelli. “L’Ospedale dei Castelli – dice Robilotta – è un tipo di nosocomio superato rispetto al modello europeo che parla di grandi ospedali mentre quel modello di ospedale pensato 20 anni fa è tramontato in favore degli abspoke”.

Di fatti, il Progetto Europeo degli Ospedali Pilota è iniziato formalmente  a Varsavia nel mese di aprile del 1993 ed è terminato nell’aprile del 1997. Di grandi ospedali si tratta: le dimensioni degli Ospedali Pilota variavano notevolmente: il numero di posti letto andava da 120 a 2500, mentre circa la metà degli Ospedali ne aveva da 250 a 500.

“La rivoluzione degli ospedali – continua Robilotta – alla luce del modello Europeo vede la centralizzazione (e quindi potenziamento) in Tor Vergata quale punto di riferimento  dei Castelli con i piccoli ospedali tutt’intorno che fungono da braccia di sostegno sul territorio”. Una sorta di polipo, la cui testa è Tor Vergata e i tentacoli gli ospedali sparsi per il territorio, ognuno con la propria specializzazione. “Dunque – termina così l’intervento del coordinatore dei Socialisti Riformisti e candidato alle regionali nella lista Storace – si dovrebbe essere più onesti e chiarire una volta per tutte che fino a quando non si ristruttura la rete ospedaliera non si costruisce”.

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FRASCATI, DAL QUIRINALE ALLE SCUDERIE ALDOBRANDINI: ANDREA BIAGGIOLI IN CONCERTO

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 Redazione

Frascati (RM) – Reduce da una memorabile performance nella stagione musicale dei Concerti del Quirinale, Andrea Baggioli si esibisce a Frascati domenica 24 febbraio 2013 alle ore 18 nelle Scuderie Aldobrandini di Frascati. L’Associazione culturale «In Memoria di A. B. Michelangeli» presenta il concerto Dal vecchio e dal nuovo mondo: pagine pianistiche fra Europa e America. Saranno eseguite le musiche di Franck, Mendelsohn, Liszt, Villa Lobos e Gershwin. Con il Patrocinio del Comune di Frascati, l’evento è promosso e organizzato da Marylène Mouquet, che da anni realizza nell’Auditorium cittadino grandi eventi musicali, presentando alcuni dei nomi più prestigiosi della musica classica nazionale e ionternazionale

Andrea Baggioli si è diplomato in pianoforte sotto la guida di Martha Del Vecchio al Conservatorio “N. Paganini” di Genova, dove ha seguito i corsi di Musica da Camera di Massimiliano Damerini. Si è quindi perfezionato con Alberto Mozzati, Hector Pell e con Aldo Ciccolini presso l’Accademia Chigiana di Siena. Laureato in Lettere Moderne con una tesi in Storia della Musica si è inoltre diplomato in Musica Corale e Direzione di Coro e in Composizione sotto la guida di Vittorio Fellegara. Ha insegnato nei Conservatori di Castelfranco Veneto, Pescara, L'Aquila ed è titolare, dal 2001, della cattedra di Lettura della Partitura presso il Conservatorio “S. Cecilia” di Roma. Ha recentemente inciso per la Hungaroton, con il gruppo da camera “I Bricconcello” un CD interamente dedicato al compositore Alfredo Piatti. Nel settembre del 2011 ha tenuto una lunga tournée di 10 concerti in Brasile e nell'ottobre dello stesso anno si è esibito nella prestigiosa stagione di Concerti del Quirinale, trasmessi in diretta da Rai3.




RAPPORTO GENITORI – FIGLI: LA RICETTA PER NON FARLI SENTIRE PERSI

Sara Desirè Gàlea

 

Genitori cari, quanta angoscia vivete nel vostro cuore quando i figli manifestano delle ansie e dei problemi. Quanta ira quando manifestano il loro bisogno di crescere e fare i loro errori. Ma lo sapete che gli errori non sono tali ma crescita?  appartengono a loro, li devono fare, serve a loro per forgiare il proprio equilibrio, il senso di responsabilità.

Ricordate quando eravate figli e avevate paura di dire ai vostri genitori qualsiasi cosa sentendovi soli ed abbandonati? Ricordate quando avevate dei problemi e non sapevate a chi dirli per essere sostenuti?

Oggi perché, a distanza di qualche anno,   cambiando il vostro ruolo, avete dimenticato i patimenti di un figlio? Quante volte, anni fa, avete detto a voi stessi che sareste stati diversi;  che sareste stati loro vicini, si  come genitori ma anche come amici;  che sareste stati presenti ad ogni problema, bisogno, desiderio,  perché un loro problema, se affrontato con voi prenderebbe  un senso diverso  dal condividerlo   con un estraneo, una persona non adatta, che  potrebbe cagionare problemi ancora più grandi!

Benedette quelle persone che pur avendo modificato il ruolo da figli a genitori sono rimaste sensibili al difficile ruolo di figlio.

Lo so, la vita a volte è difficoltosa, a volte è feroce, avete i vostri problemi ma … non è una responsabilità loro se gli errori si creano e poi, se anche lo fosse, scagli la prima pietra chi non ha mai sbagliato! Non continuiamo a farlo tutt’oggi,  noi stessi, mentre viviamo in ogni istante della nostra vita? Siate sinceri, se non commetteste errori non manifestereste il malessere che avete nel cuore.

Oggi ancora sono figlia ma anche genitore e, se devo essere sincera, trovo molto più semplice essere genitore che essere figlia, perché da genitore ho la  saggezza di dare ai miei figli la responsabilità delle loro azioni pur vegliando su di loro, da figlia mi trovo a confrontarmi con un mondo abituato a quello che anticamente era l’1 2 3 …

Essere genitore è un meraviglioso cammino da condividere con gli esseri che dobbiamo educare (educare significa tirare fuori ciò che loro hanno dentro se stessi, i loro valori, il loro amore, i loro desideri e bisogni),  se siete consapevoli che si tratti di questo allora siate fieri di voi, se non, allora, meditate sul vostro ruolo di figli e sentite quanta sofferenza  avete vissuto quando eravate soli con le vostre disperazioni.

Per  noi genitori  il ruolo da vivere è  molto difficile,complicato,  pieno di difficoltà e di insidie, il ruolo di educatori è complesso, perché pensiamo di conoscere i nostri figli ma nella realtà  non è così, perché ogni essere umano è un mondo a se, un Universo fatto di  stelle e costellazioni, è difficoltoso rapportarci con i figli ma con saggezza dobbiamo farlo, perchè è un momento talmente delicato per questo mondo, per questa società, che se proprio ora vacilliamo in questo ruolo fondamentale rischiamo di farli sentire persi.

Adoperiamoci usando tutti i canali possibili ed immaginabili per sollecitare un risveglio saggio in tutti noi genitori genitori, lo dico e lo diffondo come richiesta,  proprio perchè i figli mi parlano, mi dichiarano la loro disperazione, i loro tormenti, la loro solitudine di fronte gravi problemi che non possono dire ai genitori per timore di reversioni violente … di fronte alla loro solitudine cagionata dai problemi dei genitori.  

Anche se non sono i miei figli, li sento come lo fossero, e l’unica cosa che posso fare è azionare un tam tam di luce, saggezza, amore …  

Vogliamo educare i nostri figli ricordandoci di cosa avevamo bisogno quando eravamo figli?

Amore, cura, dedizione, conforto e protezione sana.

Un abbraccio infinito, anche per oggi mi pregio di mandarvi un saluto affettuoso auspicando di ritrovarci settimana prossima sempre in questo salotto.

Namastè ed un abbraccio di luce

 




TIVOLI, CUSTODISCE E PREPARA DOSI DI EROINA NELLA CANTINA DELLA SUA ABITAZIONE: PUSHER 35ENNE IN MANETTE.

Redazione

 

Tivoli (RM) – Sono stati gli agenti del Commissariato di Tivoli, diretto dal dr. Giancarlo Sant’Elia, ad effettuare il sequestro dello stupefacente a carico di M.I. nel corso di un’operazione antidroga, nell’ambito della quale sono state sequestrate anche due pistole semiautomatiche calibro 22 complete di munizionamento per le quali non erano state avviate le pratiche di regolarizzazione e che pertanto erano detenute illegalmente. 

Era già diverso tempo che i poliziotti stavano tenendo sotto controllo il pusher 35 enne, la cui attività di spaccio nel corso delle indagini è risultata piuttosto fiorente soprattutto nelle vie del centro storico della cittadina di Tivoli.

Un’attività incentrata sulla smercio delle dosi di eroina.

Quando gli investigatori ieri pomeriggio, al termine dei servizi di appostamento e pedinamento, hanno proceduto alla perquisizione del suo appartamento e della cantina di pertinanza, hanno scoperto ciò che stavano cercando.

11 dosi di eroina, un bilancino elettronico di precisione, il materiale per il confezionamento e 200 euro in contanti, in banconote di vario taglio.

Interessanti anche i numeri contenuti nella rubrica del telefono cellulare di proprietà di M.I. ora al vaglio,  e che gli investigatori ritengono appartenessero ai numerosi clienti con i quali il pusher si accordava per lo “scambio”, principalmente nei  pressi della sua cantina o in alcune stradine del centro cittadino.  

Al termine degli accertamenti M.I. è stato




ROMA, LA CORTE DEI CONTI INDAGA SU CONTRATTI DERIVATI DEL COMUNE DI ROMA

Redazione

 
Roma – ''Abbiamo avviato una indagine sui contratti derivati del Comune di Roma, stipulati alcuni anni fa''. Lo dice il procuratore regionale della Corte dei Conti del Lazio, Raffaele De Dominicis, a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. L'attività della Corte dei Conti è stata improntata, in primo luogo alla lotta contro gli sprechi e corruzione nella pubblica amministrazione. Tali prodotti finanziari sono una ''bomba a fior d'acqua'' in cui sono inciampate molte amministrazioni.
Il magistrato ha spiegato che il procedimento è ancora ''in una fase istruttoria'' ricordando che questo tipo di contratti rappresentano una sorta ''di bomba a fior d'acqua'' in cui sono inciampate molte amministrazioni. "Il carattere aleatorio dei contratti derivati è incompatibile con la corretta gestione delle risorse pubbliche".''Nel 2008 furono trovati dei derivati, lascito del centrosinistra'', ha detto il sindaco Alemanno.
 



GAETA, ANZIANA LASCIATA MORIRE IN CASA DA SOLA: MARITO DENUNCIATO PER ABBANDONO

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Redazione

Gaeta (LT) – Da sola, anziana, abbandonata lasciata a morire. Questa l’accusa mossa dagli investigatori della polizia del commissariato di Sora ad un70enne di Gaeta rimasto vedovo la scorsa estate della moglie di 83 anni. Dalle indagini svolte dagli uomini del vice questore Marta De Bellis l’uomo avrebbe lasciato la propria moglie in stato di completo abbandono per oltre sette giorni e a causa della trascuratezza, lei non completamente autosufficiente, sarebbe morta.

Ecco come è andata: la scorsa estate, gli agenti sono intervenuti a seguito del rinvenimento del cadavere di una donna, all’interno della sua abitazione, da parte del coniuge. Inizialmente pareva trattarsi di un normale decesso riferito all’età avanzata della donna, successivamente però è stato appurato che il marito si era allontanato da circa una settimana da Gaeta per recarsi presso un’abitazione di proprietà sita in Roma, lasciandola completamente da sola e senza alcuna assistenza. La donna, affetta da patologie riconducibili all’età avanzata, forse a causa di un malore o per impossibilità ad alimentarsi da sola in maniera adeguata, è deceduta.

Quando il marito, a distanza di circa una settimana, ha fatto rientro a casa, l’ha rinvenuta all’interno dell’abitazione ormai cadavere.

Quindi sono partite le chiamate a medico curante e polizia i quali, intervenuti sul posto, constatavano subito che la donna era deceduta già da qualche giorno, ipotesi confermata altresì dal medico legale in sede di successiva autopsia. La successiva attività investigativa avrebbe permesso di accertare la responsabilità penale del marito della donna per aver abbandonato a se stessa la moglie pur consapevole delle sue problematiche di salute e la sua incapacità di poter badare autonomamente a se stessa. Un episodio che dovrebbe far riflettere. Se non si è in grado di curare i propri cari anziani, ci sono delle strutture adeguate in grado di farlo.




VELLETRI, IL "MANIACO" DELLE DONNE POTREBBE AVERE UN NOME. 41 ENNE ROMANO ARRESTATO DOPO AVER TENTATO DI RAPINARE UNA DONNA IN UN PARCHEGGIO A CIAMPINO

Redazione

Velletri (RM)  – Grazie alle indagini dei Carabinieri, potrebbe avere un volto e un nome il rapinatore che l’altro ieri pomeriggio ha picchiato e rapinato una donna che stava camminando per strada, in pieno centro a Velletri. La cittadina dei castelli, nelle ultime settimane, è stata terrorizzata da tre casi, due di rapina e violenza sessuale e un terzo solo di rapina: tutte e tre le volte l'aggressore ha colpito all'interno di un parcheggio. Verso le 17 di ieri pomeriggio, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castel Gandolfo hanno infatti arrestato un 41enne romano, già noto alle forze dell’ordine, dopo aver picchiato con calci e pugni una donna – ironia della sorte di Velletri – all’interno di un parcheggio in via L. Einaudi, a Ciampino, armato di cacciavite, nel tentativo di portale via l’auto. I Carabinieri, in allerta, a caccia dell’autore dei precedenti episodi, sono immediatamente intervenuti e lo hanno bloccato. La donna soccorsa e trasportata presso l’ospedale “San Giuseppe” di Albano Laziale, a causa delle ferite riportate ne avrà per sette giorni. Il rapinatore è stato arrestato e associato presso il carcere di Velletri. Sono in corso indagini da parte dei Carabinieri di Castel Gandolfo per accertare se il 41enne arrestato sia lo stesso autore della rapina dell’altro ieri e degli episodi analoghi che hanno spaventato la cittadinanza di Velletri nei giorni scorsi.




LAZIO CARCERI, I DETENUTI SONO QUASI IL DOPPIO RISPETTO AI POSTI DISPONIBILI. CARENTE IL 25 PER CENTO DI POLIZIA PENITENZIARIA

 Redazione

Lazio – A fronte di un sovraffollamento che ha raggiunto quasi il 50% (4.834 i posti disponibili nelle carceri, 7.069 i detenuti effettivi) sono sempre più pesanti le carenze di organico fra coloro che le carceri le dovrebbero sorvegliare: gli agenti di polizia penitenziaria. Secondo le ultime stime, infatti, in servizio nelle 14 carceri del Lazio ci sono il 25% di agenti in meno rispetto a quanto previsto dalla dotazione organica (3.166 effettivi contro i 4.136 previsti).

E’, questo, il dato più allarmante che emerge dal Primo rapporto congiunto sulla situazione delle carceri del Lazio – intitolato Emergenza carceri Lazio: i diritti violati dei detenuti, le condizioni insostenibili dei lavoratori – realizzato dal Garante dei detenuti Angiolo Marroni e dalla CGIL Funzione Pubblica di Roma e Lazio.

Nelle carceri della Regione, il tasso di sovraffollamento è del 46%. La metà degli istituti ha un sovraffollamento superiore al 50%. Le percentuali più alte si registrano al Nuovo Complesso di Civitavecchia con l’88% (332 posti, 625 presenti), a Latina con l’85% (86 posti, 161 i presenti) e a Cassino con il 73% (172 posti disponibili, 298 i presenti). In assoluto, il carcere con più detenuti è Rebibbia N. C. , per altro privo di un direttore effettivo, con 1.768 presente a fronte di 1.218 posti disponibili (45%).  In quasi tutte le carceri non ci sono più i vice Direttori, e a Rebibbia Reclusione, il direttore è a part time perché si occupa anche della Scuola di Polizia Penitenziaria di Via Brava.

Il lavoro quotidiano compiuto dagli operatori del Garante (che nel 2012 hanno effettuato quasi 10.000 colloqui con i detenuti) e le testimonianze degli agenti hanno permesso di tracciare un quadro della situazione delle carceri del Lazio che il rapporto non esita a definire “allarmante”.

Il 93% dei 7.069 detenuti sono uomini; il 40% non è un cittadino italiano. Il 44% dei reclusi è in attesa di giudizio definitivo. In carcere, oltre ai 7.000 detenuti, ci sono anche 17 bambini di età inferiore ai 3 anni, figli di detenute madri. Fra la popolazione maschile sono ricompresi anche 23 transessuali, uomini per l’anagrafe ma donne nel fisico, rinchiusi in speciali sezioni delle carceri maschili per evitare il contatto con gli uomini, con tutte le problematiche che ciò comporta.

«Dal rapporto – ha detto il Garante dei detenuti Angiolo Marroni – emerge la crisi di tutti gli ambiti che riguardano il complesso pianeta carcere: dalla sanità all’istruzione, dalla formazione al lavoro fino al delicato tema del reinserimento sociale di chi ha scontato la pena, che comprende la scarsità di comunità alloggio e di case di accoglienza e l’estrema difficoltà a garantire un impiego esterno agli ex detenuti. Una situazione destinata a peggiorare visto che il Prap ha comunicato, per il 2013, tagli di budget per le attività culturali, ricreative e sportive ed alle mercedi dei detenuti lavoranti mentre, per le politiche della tossicodipendenza, non ci sono più stanziamenti. In ultima analisi, la drammatica situazione che stanno vivendo le carceri italiane rende inattuabile l’articolo 27 della Costituzione, che prevede che le pene non possano consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e debbano tendere alla rieducazione del condannato».

Secondo il Garante, l’ambito più delicato è il Diritto alla Salute. In assenza di statistiche ufficiali, l’esperienza sul campo ha accertato che il 35% dei detenuti è tossicodipendente; circa il 50% assume psicofarmaci e solo il 10% può contare su un sostegno psicologico. Fra i detenuti, anche 25 minorati psichici ed oltre 150 internati provenienti dagli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Le carenze riguardano, soprattutto, l’assenza di una politica regionale per la sanità penitenziaria a 5 anni dal trasferimento delle competenze dal Ministero di Giustizia alle Asl (DPCM 1/4/08), che causa una disomogeneità dei servizi erogati. La mappa dei disagi comprende l’assenza di assistenza sanitaria notturna nel carcere di Rieti, l’assistenza a singhiozzo negli istituti per la carenza di personale, lunghe liste d’attesa per le visite esterne. «Molte problematiche – ha aggiunto il Garante – sono legate al deficit della sanità regionale, che causa ritardi nella redazione dei piani per la salute mentale in carcere, la contrazione dei percorsi terapeutici per i tossicodipendenti e dei programmi in comunità terapeutiche. I mancati pagamenti da parte della Regione hanno causato anche l’interruzione del servizio di Telemedicina in carcere».

Per trovare una soluzione, il Rapporto Garante/CGIL suggerisce l’avvio di una programmazione regionale della sanità in carcere che consenta, fra l’altro, di rendere omogenee le procedure delle ASL, di potenziare le strutture di accoglienza, di garantire il pieno funzionamento delle strutture sanitarie nelle carceri e di finanziare progetti di inclusione sociale.

Un capitolo a parte merita la situazione della Polizia Penitenziaria. Nel Lazio sono in servizio 3.166 agenti contro i 4.136 previsti. Una dotazione inadeguata alle necessità; basti pensare che nel 2001, l’Amministrazione Penitenziaria aveva determinato un organico di 4.136 agenti a fronte di 5.397 detenuti mentre oggi, con 7.069 detenuti, gli agenti dovrebbe essere sempre gli stessi.

«Il lavoro dell’agente di Polizia Penitenziaria è l’emblema dell’impossibilità di essere normali – ha detto Paolo Camardella, segretario regionale CGIL FP Roma e Lazio – Per citare alcuni casi, a Regina Coeli un agente deve controllare tre piani, a Frosinone, il pomeriggio e la notte, le sezioni vengono accorpate, a Rebibbia N.C. e a Regina Coeli il lavoro è aggravato dai piantonamenti in ospedale e dalle traduzioni in altri Istituti e in Tribunali. A Viterbo e Civitavecchia si è aggiunta anche l’acqua all’arsenico, che costringe le carceri a rifornirsi all’esterno».

«Nel rapporto poniamo, alle autorità, alcune domande – ha detto Stefano Branchi coordinatore regionale FP Polizia Penitenziaria – Dove sono gli agenti che mancano rispetto alla pianta organica? Oltre ad essere impegnati in compiti istituzionali, sono utilizzati anche in compiti che non riguardano il loro profilo? Quali risposte intende dare l’Amministrazione? Si continuerà a far conto solo sul senso di responsabilità dei lavoratori e a programmare turni di 12/16 ore fronteggiare le carenza di organico?».

«E’ giunto il momento che le istituzioni facciano sentire la propria voce – ha concluso Silvia Ioli, Segretario Regionale CGIL Roma e Lazio – Non si può più continuare a pensare che, all’interno delle carceri, lo Stato sia rappresentato solo dagli Agenti di Polizia Penitenziaria».

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CINQUE STELLE, SE QUESTO E' UN MOVIMENTO…….

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L.C.

Lazio – La cavalcata del 5 stelle verso le prossime elezioni amministrative va avanti senza sosta, senza pause. Dalle piazze ai social network, il 5 stelle sembra aver conquistato ogni spazio e, a vedere i sondaggi, soprattutto la fiducia di molti cittadini.

Navigando in rete si apprende di non trovarsi dinanzi a un partito: si situano oltre il concetto di destra e di sinistra, sono una comunità, “estremamente” garantista  nei confronti dei cittadini. L’organizzazione locale dei 5 stelle,  nasce dal web, dai meetup ( Roma e Milano furono i primi nel 2005) piattaforme, stile forum, in cui l’aggregazione virtuale si è tramutata, ed avviene tuttora,  settimanalmente in incontri veri, faccia a faccia, in cui si discute, ci si autorganizza, cercando proposte per il territorio.

Il loro front man comunicativo Beppe Grillo, si è presentato con il tempo come garante etico della condotta politica dei propri grillini, soprattutto  una volta candidati. Certificati tramite il  “non statuto” può rischiare l’epurazione chi trasgredisce le regole del beppegrillo.it: massimo due mandati, essere penalmente incensurati, essere residente nel luogo dove ci si candida, nessun apparentamento con altre realtà politiche, non aver fatto parte di partiti politici e, non ultimo, rimanere distanti dalle tv.

Detto questo ci si chiede se è possibile credere, o sperare visti  i tempi, che tramite il 5 stelle si possa risanare, recuperare il  nostro comune, la nostra regione, il nostro paese. 

Nella regione Lazio il relativo meetup è in rete da circa 3 anni. Nacque per le amministrative del 2010. In fatto d’organizzazione, provò ad impostare un gruppo assembleare nell’estate di quell’anno, tentativo scemato nell’autunno, non perché ormai si erano smaltiti gli entusiasmi post-elettorali relativi ai primi trionfi (vedi Favia per l’Emilia Romanga), quanto forse alla necessità di permettere alle singole realtà aderenti al progetto di ritornare ad occuparsi del proprio territorio; qualcuno narra addirittura che fu Grillo stesso a bloccare il tutto, ma si sa le leggende attraggono, anche nella politica. Il progetto però ha ripreso a muoversi ad ottobre 2012, date le dimissioni della Presidente Renata Polverini. Autonomamente, alla faccia di chi indica Casaleggio&Grillo i burattinai di turno, la Lista 5 stelle Lazio ha preso corpo, durante gli innumerevoli incontri susseguitesi dal 13 ottobre 2012, passando per la certificazione di Grillo, arrivando a proporre il suo candidato portavoce, Davide Barillari,  alle prossime elezioni regionali.

A sentirli sembrano i portatori sani d’etica, civiltà trasparenza, insomma tutto quello che manca nel nostra paese da anni.

La prima sorpresa, che fa storcere il naso verso questo senso di purezza del 5 stelle, sta proprio nel candidato 5 stelle laziale, già candidato a Milano, per le provinciali del 2004 per Penati. Un fatto non da poco visti i proclami che, per essere candidato nel 5 stelle, indicano prioritario il non aver mai fatto parte dei partiti, compresa quindi, nel caso incriminato, Rifondazione Comunista o lista civica apparentata.

Altro proclamo curioso è l’urlo contro le caste e le lobby, il che darebbe a pensare l’accurata  ricerca di attvisti 5 stelle tra semplici cittadini, anche neofiti in termini politici, ma comunque lontani dalle caste ed invece, anche qui, qualche riflessione, visti i fatti, va fatta. A campagna elettorale in corso ha fatto la sua comparsa ufficiale per il 5 stelle Lazio, il Prof. Livio De Santoli, docente alla Sapienza, oratore per le politiche di tutela del Territorio. Il professore in questione, però presenta alcune perplessità se si guarda, tra le righe, il suo curriculum vitae. Da intercettazioni telefoniche, nel 2009 risultava raccomandare la figlia di Diego Anemone per l’ingresso alla facoltà di Architettura di Roma: De Santoli conferma ad Anemone che tutto si è risolto in maniera positiva: «Tutto a posto hai visto? Tutto bene… dai adesso cominciamo a lavorare un po’… sono diventato preside della facoltà nel frattempo». Lo stesso  è nella lista di inchieste per incarichi tecnici di alcuni appalti sospetti, per l’esattezza la  progettazione dell’impiantistica della piscina di Vaco San Paolo, grazie all’intercessione di Balducci. Insomma uno che di caste e lobby, per non dire cricche, sa il fatto suo. Risulta essere stato addirittura consulente del sindaco Alemanno, che conosciamo bene come grande operante della tutela del territorio insieme al suo predecessore Veltroni. Tutto ciò però ha permesso all’emerito professore di guadagnarsi attenzione  da parte del 5 stelle laziale. Nel Graticola day di fine novembre 2012 al Campus di Tor Vergata, c’era addirittura chi lo voleva candidato, per non parlare degli eventi (ringraziamo Google!) che si susseguono in suo onore da inizio anno da Roma a Frosinone, passando per Cassino.

E in tema rifiuti? Contro discariche ed inceneritori ma non dappertutto…. Ai Castelli Romani è nota alle cronache la discarica di Roncigliano nel comune di Albano laziale. La realtà a 5 stelle di Albano, è stato da sempre sostenitrice della lotta contro la discarica e l’impianto d’incenerimento ivi previsto. Il progettista dell’ultimo invaso (il VII) l’ Ing. Bruno Guidobaldi, è altrettanto conosciuto nella regione Lazio come il tecnico di fiducia di Manlio Cerroni, monopolista dei rifiuti della suddetta regione, ultimamente firmatario anche di un grosso impianto di Compostaggio Anaerobico, con centrale biogas annessa a Velletri, per la Volsca Spa.. L’estate scorsa, il 23 luglio, a Genzano di Roma per lo spettacolo teatrale di  Marco Travaglio, l’ingegnere in questione e relativo studio SAIM, comparvero come sponsor ufficiali dell’evento. L’evento, si badi bene, non fu patrocinato dal comune, ma venne organizzato dalla Mecomunicazione di Emanuele Menicocci, attivista ed ex candidato del 5 stelle nel 2011 per il comune di Genzano. L’organizzatore sembra  conoscere bene il professionista in questione, poichè durante la campagna elettorale del 2011 fu oggetto di sue critiche per la costruzione di un centro commerciale in zona vincolata tra Genzano e Lanuvio e, in quanto presunto giornalista, in merito allo sperpero di denaro pubblico per la costruzione della Tangenziale dei Castelli Romani, che vede sempre progettista l’Ingegnere Bruno Guidobaldi.

I Movimentisti limitrofi al comune di Genzano, chiesero spiegazioni in merito, prima durante e dopo lo spettacolo, ma le risposte anche sugli eventuali compensi percepiti, furono nulle; nessuno degli attivisti 5 stelle genzanesi assunse posizioni in merito.

Oggi la realtà 5 stelle Castellana, a leggere il loro meetup di riferimento “Amici di beppegrillocastelliromani” è ancora scossa. Da una parte c’è chi crede ancora nei valori etici di un movimento e nella protesta civile sana portatrice di proposte alternative,  dall’altra invece c’è chi guarda alla campagna elettorale, come farebbe qualunque partito. In rete, da facebbok all’informazione online, il Menicocci risulta appunto  un attivista convinto,  estremo sostenitore della propria candidata 5 stelle al Senato Elena Fattori. Silente anch’essa per i fatti sopra compiuti,   dal punto di vista etico, è altrettanto interessante. A leggere il meetup laziale, nel novembre 2012 per un breve periodo è stata, autoproponendosi, candidata per le regionali, e  contemporaneamente candidata al Senato della Repubblica, in barba a quall’aut-aut, di matrice etica, dettato dalla Casaleggio Associati.

Altro candidato, altro giro strano. Fabio Massimo Castaldo, candidato nella lista provinciale di Roma, risulta essere figlio di Roberto Castaldo, nota figura politica del Pometino e Ardeatino. Il papà dal lontano Psi,poi PSDI,  entra in Forza Italia negli anni ‘90 per poi passare al Pdl. Qualche dubbio, per non dire paura, comincia a lievitare tra gli attivisti grillini riguardo ai voti, che in termini politici possono significare interessi, che il partito in questione possa portare all’interno del 5 stelle tramite Fabio Massimo Castaldo alla luce soprattutto della mancata trasparenza che in nessuno incontro, prima durante e dopo la presentazione, ha mai reso pubblica.

Un detto diceva se il buon giorno si vede dal mattino… possiamo star certi che i fatti di cui sopra lasciano dei forti dubbi sul cambiamento tanto osannato, soprattutto da chi si definisce 

“Movimento” . Tonanti a condannare  politici corrotti o mancanti d’etica di turno, in sede locale e nazionale, silenti nel riconoscere le stesse ambiguità in casa propria. Molti altri sarebbero i casi da elencare a dimostrazione che, anche i 5 stelle, non vengono meno a quel compromesso in ambito politico che purtroppo sembra far parte del gene arrivista  di questo paese. Le responsabilità per una ripresa generale delle condizioni, etiche,civili sociali devono passare per persone vere che amano, veramente i loro luoghi, li difendono e con essi i loro cittadini, privi d’interessi e tornaconto personali, senza necessitare bandiere o nicchie politiche.

    




ARICCIA PERSO FINANZIAMENTO DI 25 MILIONI DI EURO PER VALLERICCIA, CIANFANELLI: "INADEMPIENZE DA IMPUTARE ALL'ASSESSORATO DI MALCOTTI"

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C.R.

Ariccia (RM) – “La notizia mi sembra del tutto inattendibile – replica all’assessore Malcotti il sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli dopo essere venuto a conoscenza che i 25 milioni per la bretella di Vallericcia non ci sono più – daremo incarico a dei legali di verificare se ci sono inadempienze a carico dell’assessorato”. Il dirigente comunale, spiega il sindaco non è a conoscenza e in possesso di alcun atto di revoca da parte della Regione. Intanto ad Ariccia il Comune ha speso i soldi per il progetto di Vallericcia:  partita la gara ad evidenza pubblica, aggiudicato l’appalto per la progettazione nonché avviata la conferenza dei servizi e approvata la variante al piano regolatore. “L’atto d’obbligo – continua il primo cittadino – è stato più volte sollecitato dal Comune di Ariccia ma evidentemente Malcotti può aver dato ordine ai suoi uffici di non rispondere e così ha  defraudato la comunità dei Castelli di 25 milioni di euro. Tant’è, che pochi mesi fa ha mandato una e-mail personale ad un cittadino asserendo che i soldi per via Ginestreto ci sono ma che invece non ci sono per via Vallericcia mentre, come noto, il progetto è unico”. Malcotti, continua Cianfanelli, avrebbe convocato anche il commissario prefettizio di Ariccia proponendo la revoca del finanziamento ma lo stesso commissario avrebbe risposto che non era nella sue possibilità. “Ripeto – dice il sindaco – ritengo che le inadempienze sino da imputare al suo assessorato. Ricordo inoltre che Malcotti è anche colui che ha fatto fare l’interrogazione al senatore Augello per i presunti brogli elettorali di Ariccia, è meglio che si legga attentamente la sentenza del Consiglio di Stato che legittima pienamente la mia elezione. “Ricordo altresì, che durante la campagna elettorale di Di Felice – continua Cianfanelli – in un capannone di via Casaletto, non sappiamo se abusivo o meno, prometteva agli ariccini che avrebbe definanziato via di Vallericcia. Dunque ritengo che Malcotti abbia dato quell’ordine di servizio e mi chiedo se c’è un delibera di giunta regionale che avrebbe dovuto essere notificata ad Ariccia. E’ meglio che chi ha sbagliato si prepari a pagare penalmente”.

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