HABEMUS PAPAM: FUMATA BIANCA, PROCLAMATO IL SUCCESSORE DI BENEDETTO XVI

Emanuel Galea

Città del Vaticano – Fumata bianca, piazza San Pietro in tilt, fermento per conoscere il nuovo Papa. Il secondo giorno di Conclave si era aperto con la seconda fumata nera dopo il doppio turno di di votazioni del mattino. Il comignolo si è acceso alle 11.37, leggermente in anticipo a quanto previsto. Cardinali ancora divisi, dunque, nello scrutinio numero due e tre, dopo quello dall'esito prevedibile di ieri sera.

L’11 febbraio di quest’anno, Papa Benedetto XVI ha decretato la fine del suo mandato quale Sommo Pontefice, annunciando in forma ufficiale e solenne le sue dimissioni. Ha scosso la maggior parte di quelli che gli erano accanto, ha scosso il mondo ed ha sconvolto le migliaia e migliaia di cristiani cattolici   Sono trascorsi appena 28 giorni, eppure sembra un evento di chissà di quanti giorni orsono.

Martedì, 12 marzo 2013, alle ore 17.35 si è finito di proclamare il giuramento “Universi  Dominici Gregis', l’ultimo cardinale. La cerimonia ha avuto il suo inizio nella Cappella Paolina ed espletate le preghiere ed altro cerimoniale, la processione, attraverso la Sala Regia, si è diretta alla Cappella Sistina. Ciascun Cardinale ha quindi occupato il sedile di legno di ciliegio con il rispettivo nome, disposto secondo l'ordine di precedenza: vescovi, presbiteri e diaconi. Tutti insieme hanno intonato il "Veni Creator". Al termine del canto il Cardinale Re ha invitato tutti a pronunciare il seguente giuramento:   "Noi tutti e singoli Cardinali elettori presenti in questa elezione del Sommo Pontefice promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo ( e qui coralmente hanno recitato le prescrizioni contenute nella Costituzione apostolica del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, 'Universi Dominici Gregis', emanata il 22 febbraio 1996. Poi singolarmente, ognuno dei 115 cardinali ha proclamato il seguente giuramento : "Ed io N. Cardinale N. prometto, mi obbligo e giuro, e, ponendo la mano sopra il Vangelo, aggiungevano: Così Dio mi aiuti e questi Santi Evangeli che tocco con la mia mano".


Pochi istanti dopo, nella Cappella Sistina si sono introdotti le “altra gentes” come il segretario del Collegio Cardinalizio, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, i Cerimonieri Pontifici,  l'Ecclesiastico scelto dal Cardinale che presiede il conclave perché lo assista nel proprio ufficio, i Religiosi e le Religiose addetti alla Sagrestia Pontificia, i Religiosi di varie lingue per le confessioni; i Medici e gli infermieri, gli addetti agli ascensori del Palazzo Apostolico,il personale addetto ai servizi della mensa e delle pulizie, gli addetti al trasporto degli Elettori dalla "Domus Sanctae Marthae" al Palazzo Apostolico; il Colonnello ed un Maggiore del Corpo della Guardia Svizzera Pontificia, addetti alla sorveglianza vicino alla Cappella Sistina ed in fine il Direttore dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile con alcuni suoi collaboratori. Tutti questo personale avevano preventivamente sottoscritto la formula del giuramento “Universi  Dominici Gregis', separatamente poco prima di entrare in Sala Paolina.

A questo punto, Il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, Monsignor Guido Marini ha pronunciato la formula tradizionale "Extra omnes" e coloro che non partecipavano al Conclave hanno lasciato la Cappella Sistina le cui porte sono state chiuse alle 17,35.

Nel chiuso della Cappella Sistina, da questo momento in poi il Collegio degli Elettori procederà alle  votazioni.

Il Collegio elettivo consiste in 115 cardinali.
Sono assenti e pertanto non partecipano al Conclave il Cardinale Arcivescovo di Giacarta (Indonesia) Julius Riyadi Darmaatmadja, che ha rinunciato per ragioni di salute ed il Cardinale Keith Michael O'Brien, ex Arcivescovo di Edinburgh (Regno Unito), per ragioni personali  I Cardinali del Collegio degli Elettori sono ospitati entro le mura della Città del Vaticano. Ognuno occupa una stanza nella Casa Santa Marta. Nessuno ha scelto la stanza, ma a ciascuno, dopo un sorteggio, ne è stata assegnata una, decorosa ma austera. La stanza più grande è rimasta vuota. Servirà al nuovo Papa, il 266 Vicario di Cristo sulla terra, che abiterà e lavorerà qui in attesa che l'appartamento pontificio sia pronto ad accoglierlo.

Davanti a Piazza San Pietro, di fronte alla facciata della Basilica, si trova la grande piattaforma dove sono installate le principali televisioni del mondo. I corrispondenti abitualmente accreditati lavorano già alla loro postazione nella Sala Stampa della Santa Sede, in Via della Conciliazione. A pochi metri, un altro edificio utilizzato dai media giunti per l'occasione, il Media Center che occupa l'ampio atrio dell'Aula Paolo VI. I giornalisti sono oltre 5.600.

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BORGO SABOTINO E GARIGLIANO, NUCLEARE: NO A UN DEPOSITO NAZIONALE PER LE SCORIE

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Angela Carretta

 Latina – I temi bisogna conoscerli a fondo per poterne parlare con cognizione di causa ai lettori. Nella zona del sud pontino a Borgo Sabotino c'è una centrale nucleare, una struttura in cemento armato lunga 128,5 metri, larga 35,5 e alta 24. Sono iniziati in estate 2012, i lavori di demolizione dell’edificio, con un volume di 120 mila metri cubi, che durante l’esercizio ospitava le turbine dell’impianto, 3 principali e 2 ausiliarie, hanno prodotto  circa 14 mila tonnellate di cemento. Nel dicembre 2012, Sogin ha emesso i bandi di gara per la riqualificazione dell’area antistante il pontile, demolito nel 2011, e per il ripristino e la manutenzione straordinaria dell’opera di presa dell’acqua dal mare. Sogin spa è la società nata nel 1999 con la mission di smantellare le centrali chiuse dopo il referendum del 1987. A Garigliano La procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto, l’anno scorso, un procedimento penale nei confronti dei responsabili della disattivazione della centrale nucleare del Garigliano, in provincia di Caserta. L’accusa è disastro ambientale e irregolarità in materia di sicurezza nucleare. La centrale venne fermata nel novembre 1979 per un'esondazione: l'acqua del fiume travolse gli impianti in piena funzione. Il sito di Garigliano è stato una volta per tutte nel 1982, ma trent'anni dopo i rifiuti radioattivi sono ancora all'interno e gli scoli del reattore vengono sommersi dall'acqua ogni volta che il Garigliano rompe gli argini. Per monitorare il territorio fortunatamente esistono dei Comitati oltre che le istituzioni preposte. Questa volta abbiamo voluto intervistare Massimo Penitenti e Giovanni Mallozzi per il Comitato antinucleare Garigliano.

 

Qual è la “mission” del Comitato Antinucleare del Garigliano?

Il Comitato antinucleare Garigliano (AG) nasce per iniziativa popolare il 9 aprile 2010 in seguito alla decisione del Governo italiano di tornare a produrre energia elettrica da centrali nucleari (Legge 99 del 23.07.09) e come forma spontanea di mobilitazione dal basso per contrastare la ventilata ipotesi di costruire il deposito nazionale per le scorie nucleari nel sito della ex centrale nucleare del Garigliano.

 

 

Ad oggi, quali obiettivi raggiunti?

Il principale obiettivo raggiunto, insieme agli altri comitati e alle associazioni ambientaliste, è stato quello del raggiungimento del quorum per il referendum del 12 e 13 giugno 2011, dove vinsero, con oltre il 90%, i “SI” di coloro che volevano allontanare l’Italia dallo spettro di nuove attività elettronucleari.

Un altro obiettivo raggiunto, con le diverse manifestazioni organizzate, è stato quello di sensibilizzare le amministrazioni dei comuni del Sud Pontino e dell’Alto Casertano sulle tematiche riguardanti il nucleare, tematiche che a parere del Comitato, le varie amministrazioni, devono affrontare in sinergia tra loro. Unico comune che ancora non si era espresso contro il nucleare era quello di Formia di cui era sindaco Michele Forte al quale, però, strappammo la sua prima dichiarazione antinucleare in occasione della Marcia organizzata dal Comitato il 5 giugno 2011 chiamata “Si Marcia per i Referendum” la quale si svolse snodandosi da Gaeta fino ai terreni confiscati alla camorra e gestiti dalla cooperativa “Al di là dei sogni”, terreni prossimi alla centrale, nella frazione sessana di Maiano, passando per Formia, Scauri, Minturno, SS. Cosma e Damiano e Castelforte e che, nonostante una pioggia che ci accompagnò per l’intera giornata, coinvolse migliaia di persone e conducendone almeno mille fino all’arrivo. Nel corso del 2012 AG è stato riconosciuto interlocutore ufficiale al Tavolo della Trasparenza della Regione Campania. AG ha inoltre organizzato diverse iniziative pubbliche che hanno visto la partecipazione di associazioni ambientaliste, scienziati, esperti in materia di energia atomica, giornalisti, organizzazioni impegnate sul tema della lotta al nucleare come mezzo di produzione di energia elettrica ma anche come strumento di produzione di ordigni di distruzione di massa. Infine AG ha contribuito alla stesura di “Bidone Nucleare” di Roberto Rossi edito da Rizzoli nel 2011 e ad alcune inchieste giornalistiche nazionali.


Quali le domande che attendono ancora risposte?

Sono molte. Anzitutto quelle legate ai danni che la presenza della centrale nucleare del Garigliano ha procurato ai cittadini ed all’ambiente, durante la sua attività – ed in particolare in relazione ai diversi incidenti che hanno portato alla dispersione di materiale radioattivo nell’ambiente – ed anche successivamente alla sua chiusura, in relazione alla gestione del materiale contaminato. Nel corso degli anni purtroppo sono molti gli interrogativi ai quali non siamo stati in grado di dare risposte certe e questo principalmente perché da parte degli enti e delle istituzioni preposte è mancata la collaborazione necessaria ad appurare anzitutto dal punto di vista dell’evidenza scientifica quali sono stati gli effetti dell’impatto sull’uomo e sull’ambiente della centrale. Questa disarmante realtà vale, purtroppo, sia per quanto concerne informazioni riguardanti la presenza di aree inquinate da radioattività (come la recente inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere ha messo in risalto), sia per i dati epidemiologici sull’incidenza di malattie neoplastiche nei centri abitati vicini l’impianto nucleare. Le principali richieste che infatti rivolgiamo alle istituzioni in ogni incontro del Tavolo della Trasparenza, riguardano proprio la necessità di approntare nuove indagini epidemiologiche comparative storiche ed attuali. Questo, a più di trent’anni dalla chiusura dell’impianto, resta ancora il nodo principale da sciogliere. In assenza di  sistemi adeguati di sorveglianza epidemiologica, di banche dati e registri di malattia che prendano in considerazione periodi di tempo adeguatamente lunghi, compatibili con l’insorgenza di malattie attribuibili ad inquinamento radioattivo, in assenza di dispositivi tecnologici stazionari di rilevamento, di presidi medici costanti ed infine di strumenti informatici e di personale qualificato impiegato nell’elaborazione di questi dati, risulta impossibile stabilire un nesso di causalità diretta tra incidenza di malattie neoplastiche ed impianto nucleare. Per gli stessi motivi però è impossibile anche affermare il contrario, ovvero che i numerosi casi di neoplasia presenti nella popolazione residente nei centri abitati limitrofi alla centrale non siano da porre in relazione alla presenza dell’impianto nucleare stesso. La presenza di eventuali fattori di rischio ancora da rimuovere unita a questa grave mancanza di dati medici sono la nostra principale fonte di preoccupazione per il futuro del nostro territorio.


Il territorio istituzionalmente come risponde al problema della centrale?

 Come dicevamo con un interesse inadeguato alla portata del problema. Con il passare degli anni forse quest’atteggiamento sta mutando in relazione soprattutto al crescere della sensibilizzazione della popolazione all’argomento. Quasi tutti i sindaci sono attenti agli sviluppi dei lavori di “decomissioning” in quanto devono rispondere all’esigenza di contenere il danno d’immagine di cui il nostro territorio è ancora vittima proprio a causa della presenza della centrale e che si ripercuote non solo sulle attività turistiche ma anche su quelle produttive in particolare quelle legate all’ambiente ovvero l’agricoltura, l’allevamento e la pesca. Dopo anni di silenzio omertoso della politica e probabilmente anche in seguito alla seconda schiacciante vittoria referendaria contro il nucleare, la linea di “accondiscendenza” istituzionale verso il “totem” del nucleare, che inizialmente fu sostenuta  dalle credenze sulle magnifiche sorti e produttive dell’era dell’atomo che prometteva energia elettrica a basso costo ed un conseguente glorioso sviluppo industriale, sta lasciando spazio ad una visione più realistica della realtà, soprattutto in relazione agli elevatissimi costi che i cittadini dovranno ancora sostenere per il decommissioning dell’impianto e la bonifica delle aree. Anche i lauti ristori ovvero i contributi economici che i Comuni hanno ricevuto a titolo di ricompensa per la presenza dell’impianto hanno giocato la loro parte nel costruire una rete di “indulgenza istituzionale” verso il problema. Se almeno i soldi dei ristori ricevuti dai Comuni fossero stati spesi per monitoraggi ambientali e studi epidemiologici, avrebbero avuto un senso in qualche modo condivisibile, così purtroppo non è mai stato e tutto questo mentre nostri concittadini continuano ad ammalarsi di forme di tumori del sangue e della tiroide la cui insorgenza è compatibile con l’esposizione ad inquinamento radioattivo.


In un'ipotetica conversazione con il neoeletto presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, cosa chiederebbe quale cittadino e appartenente al Comitato Antinucleare Garigliano?

Che venga organizzato al più presto un “Tavolo della Trasparenza” anche per la Regione Lazio, vista la presenza di ben due centrali elettronucleari da smantellare, così da aumentare la trasparenza, appunto,  sulle operazioni di “Decomissioning” gestite dalla Sogin e di avviare al più presto un monitoraggio sulle varie matrici ambientali: aria, acqua, terra, fauna e vegetali e di avviare un’indagine epidemiologica anche storica, sulle popolazioni residenti nelle aree potenzialmente influenzabili dalle emissioni delle centrali di Borgo Sabotino e del Garigliano. Già siamo stati contattati da persone vicine a Zingaretti, siamo in attesa di un incontro.

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ARICCIA, TENTARONO DI RAPINARE DUE DONNE CON I COLTELLI: ALBANESE SOTTOPOSTO A FERMO D'INDIZIATO DI DELITTO

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Redazione

Ariccia (RM) – Armati di coltello e con i volti travisati, tentarono di rapinare due donne,  l’11 novembre dello scorso anno. I fatti: i due uomini, in piena notte avvicinarono le vittime, una 20enne ed una 41enne, entrambe cittadine albanesi, mentre percorrevano le vie del centro di Ariccia e dopo averle minacciate con dei coltelli, tentarono di farsi consegnare gli stipendi che avevano appena percepito. La pronta reazione delle vittime fece desistere i rapinatori che si dileguarono a mani vuote. I Carabinieri della Stazione di Ariccia dopo mesi di serrate indagine, grazie anche alle descrizione fornite dalle due donne hanno identificato e rintracciato uno dei due autori della tentata rapina: si tratta di un cittadino albanese di 34 anni, già noto alle forze dell’ordine, che è stato sottoposto a fermo d’indiziato di delitto. Proseguono le indagini dei Carabinieri per risalire all’identità anche complice. 




ARICCIA, PONTE MONUMENTALE: SERVE UNA MANUTENZIONE STRAORDINARIA

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Redazione

Ariccia (RM) – L’Amministrazione comunale, sulla vicenda Ponte Monumentale, ha diffidato e messo in mora l’Anas spa ad adempiere a quanto convenuto con i precedenti accordi.

Il 10 giugno 2010, infatti, si era sottoscritto un accordo in base al quale l’Anas avrebbe eseguito le verifiche e le indagini sulla reale capacità strutturale del Ponte, il Comune di Ariccia uno studio sismico ed il Ministero delle Infrastrutture vigilato sulla sua attuazione. Da tali risultanze a firma dello stesso consulente nominato dall’Anas, emerge la necessità di consolidare il viadotto nelle sue parti in calcestruzzo e che la gravità della situazione accertata ha fatto scrivere al consulente che “tali lavorazioni sono necessarie al ripristino delle funzioni statiche iniziali senza le quali è sconsigliabile la riapertura al traffico pesante” del Ponte.

“Anas deve assumersi le proprie responsabilità – afferma il Sindaco Emilio Cianfanelli – che le derivano dal verbale di consegna dei ponti firmato nel 1996 con il Comune di Ariccia. Non è più tollerabile questa inerzia, che comporta grandi disagi alla vita della Città, con pesanti ricadute sociali ed economiche per Ariccia e i suoi abitanti.

Noi non possiamo rimanere inerti, e al momento infatti stiamo anche lavorando con le Autolinee Onorati per potenziare con un servizio bus ulteriore il collegamento con Albano e Genzano”.

Inerzia dell’Anas inizia con il verbale di consegna del 1996 con il quale viene ceduto il Ponte al Comune di Ariccia e l’impegno dell’Anas, a suo totale carico economico, ad effettuare accurate verifiche e i lavori manutentivi che da queste ne sarebbero scaturiti. Già nel 1997 i tecnici incaricati avevano rilevato la necessità di effettuare una manutenzione straordinaria alle parti in calcestruzzo armato, rilievi rimasti chiusi in un cassetto. A fronte del peggioramento delle condizioni dell’opera  lo stesso Ministero delle Infrastrutture ha sollecitato l’Anas a provvedere. Ma non essendoci alcuna evoluzione positiva, l’Amministrazione comunale è stata costretta a diffidare l’Anas ad iniziare gli interventi per la stabilità e la sicurezza delle infrastrutture del Ponte Monumentale.




ROMA CASILINO, SALA SCOMMESSE: SI PORTA VIA UN BANCOMAT CON UN BOTTINO DI 50 MILA EURO

Redazione

Roma – La segnalazione di un un cittadino a l’equipaggio di una Vonte in transito, ha consentito di sventare un furto di 50.00 euro a spese di una sala scommesse di via Mazzolari al Casilino.

A finire in manette un pregiudicato romano di 67 anni. S.F..

I poliziotti lo hanno bloccato quando già pensava di averla fatta franca e di aver portato a casa il sostanzioso bottino.

È successo ieri mattina intorno alle ore 7,30.

La volante della polizia è stata avvicinata da un uomo che ha detto ai poliziotti di aver visto tre persone incappucciate, uscire in tutta fretta dal retro di una sala scommesse e che, uno di loro, dopo essersi messo alla guida di un furgone con la scritta “Segnaletica Stradale”, si era dileguato velocemente.

Gli agenti, a quel punto, ritenendo veritiera la segnalazione, hanno informato la sala operativa della Questura di quanto erano venuti a conoscenza, per far convergere sul posto altre pattuglie, e si sono messi  alla ricerca dei sospetti.

Giunti in via tenuta del cavaliere, all’altezza di via Lunghezza, hanno incrociato il furgone segnalato e lo hanno fermato.

Durante il controllo del soggetto, gli investigatori hanno notato, da una fessura del portellone posteriore del furgone, chiuso malamente da una corda, che all’interno del vano portabagagli vi era una macchina di grosse dimensioni, poi accertato essere un bancomat per l’erogazione di contanti.

Vista la reticenza del fermato, circa il possesso del bancomat, gli investigatori, con l’ausilio di altro personale che intanto era giunto sul posto, hanno preso contatti con i responsabili della sala scommesse di via Mazzolari,  scoprendo, che pochi istanti prima, si erano accorti del furto della macchina erogatrice, posizionata in una apposita sala all’interno della struttura.

Essendo, il locale, provvisto di un sistema di videosorveglianza interno, gli agenti hanno chiesto al gestore di poter entrare in possesso delle immagini che, una volta visionatei, hanno inchiodato il fermato.

Infatti,  mediante la scansione dei filmati, gli agenti riconoscevano senza ombra di dubbio, S.F., come una delle tre persone, che una volta entrate all’interno della sala, eludendo il controllo dei dipendenti, caricavano la macchina su un carrello idraulico, e la trasportavano fuori dal locale.

Contattata la ditta responsabile della macchina bancomat, la stessa, a causa dei danni causati dai malviventi per asportarla, non è stata potuta aprire nell’immediatezza per quantificarne il contenuto, anche, se da un primo esame, mediante interrogazione ai terminali della banca che la  gestisce, all’interno ci sarebbero dovuti essere tra i  40/50mila euro contanti.

Alla luce di quanto emerso, per il 67 è scattato l’arresto per il reato di furto pluriaggravato in concorso, nonché denunciato per la ricettazione del furgone su chi è stato trovato alla guida, risultato di provenienza furtiva.

Il bancomat, con i soldi, è stato restituito alla banca che avrebbe provveduto, mediante personale specializzato, al recupero del contante.





ROCCA PRIORA, AL "CARTONI" UN NUOVO MODELLO DI SANITA'

Redazione
 
Rocca Priora (RM) – Il PTP Cartoni di Rocca Priora si arricchisce di un altro servizio ed apre il centro di Cardiologia Riabilitativa, rivolto ai pazienti che dopo aver subito un intervento di cardiochirurgia o un episodio cardiaco acuto, abbiano già svolto la riabilitazione primaria. Il nuovo servizio va ad aggiungersi agli altri che sono già attivi presso il Presidio Territoriale di Prossimità: il Centro Alzheimer; l'Unità di Cure Primarie con i medici di medicina generale; il Centro Allergologico; la Medicina Sportiva; il Centro di assistenza Domiciliare; la diagnostica per immagini; un proprio Centro Unico di Prenotazione e anche un servizio navetta che accompagna gli utenti dal centro del paese e dalla frazione di Colle di Fuori fino alla struttura ospedaliera.
Il Presidio Territoriale, nato dalla riconversione del vecchio ospedale A.&C. Cartoni solo due anni fa, con le sue 100 mila prestazioni annue, è uno dei pochi centri in attivo e si pone come un vero e proprio modello da seguire in tutta la Regione Lazio, sia dal punto di vista della corretta gestione delle risorse finanziarie, sia per un approccio della sanità pubblica, legata alle esigenze del territorio e quindi, in ultima analisi, del cittadino. Questo anche grazie al grande coinvolgimento di tutto il personale impegnato nella struttura, medici, infermieri, operatori.
Il prossimo passo per il Cartoni è ora quello di accedere ai 5 milioni di euro, già stanziati ma fermi, e che si attende che la nuova gestione regionale riesca a mettere rapidamente a disposizione, per completare la ristrutturazione della struttura e attuare il potenziamento di importanti reparti come quello di degenza infermieristica con l'ausilio dei medici di medicina generale, di medicina sportiva e di allergologia, al fine di trasformarli in unità operative.
 
L'azienda ASL Rm H, il distretto sociosanitario H1, la Regione Lazio, insieme all'amministrazione comunale, promuovono l'azione già svolta per rendere il Cartoni una risorsa di rilievo comprensoriale.



CIAMPINO, ISCRIZIONI ANCORA APERTE PER LA XV EDIZIONE DELLA "VOLA CIAMPINO"

Redazione

Ciampino (RM) – L’Associazione Sportiva Dilettantistica A.S.D. Runners Ciampino con l’approvazione del Comune di Ciampino, Assessorato allo Sport e Pubblica Istruzione, ed il comitato regionale FIDAL LAZIO, organizza la XV edizione della Vola Ciampino, gara podistica di corsa su strada riservata alle categorie Assolute, Amatori, Master ed Enti di Promozione Sportiva Maschili e Femminili sulla distanza di Km 10.

La manifestazione si disputerà a Ciampino domenica 24 marzo 2013, con ritrovo alle ore 8.00 in via del Lavoro e partenza alle ore 10:15 dal ponte della ferrovia in Via del Lavoro. Contestualmente alla gara competitiva di 10 km, ma con partenza anticipata alle ore 9.30 si terrà la Corsa Stracittadina non competitiva a passo libero di Km 2, aperta a tutti.

Requisiti di partecipazione
L’iscrizione alla gara è aperta:
a tutti gli atleti/e italiani regolarmente iscritti alla FIDAL per l’anno 2013, che abbiano compiuto il 18º anno di età, presentando o la dichiarazione firmata del presidente delle propria associazione sportiva o ricevuta della FIDAL dell’avvenuto tesseramento per l’anno in corso.
ai tesserati agli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal Coni, purché tale tessera sia stata rilasciata in base alle norme della legge sulla tutela sanitaria dell’attività sportiva agonistica e nel rispetto delle convenzioni stipulate con la FIDAL.

Modalità d'iscrizione
Le iscrizioni si chiuderanno giovedi 21 marzo 2013 alle ore 20:00. Per iscriversi si deve compilare analiticamente il modulo predisposto dall’organizzazione, reperibile sul sito www.volaciampino.it e firmato in calce dal presidente dell’associazione sportiva oppure dal sito EnterNow. Non saranno prese in considerazione iscrizioni incomplete. Il modulo di iscrizione dovrà pervenire all’A.S.D. Runners Ciampino esclusivamente tramite fax al numero 06.233 213 966 solo per la gara competitiva.Le iscrizioni via fax dovranno avere allegata la fotocopia della ricevuta di pagamento (bonifico bancario o conto corrente postale).ATTENZIONE: le fotocopie dei tesserini FIDAL, anche quelle in fronte / retro, non saranno ritenute valide, vi preghiamo quindi di non inviarle.

La tassa d’iscrizione potrà essere pagata:

con c/c postale nº 86933892, intestato ad: A.S.D. Runners Ciampino, via Lucrezia Romana 8, 00043 Ciampino;
con bonifico bancario da effettuare sul c/c postale nº 86933892 ad A.S.D. Runners Ciampino, IBAN-IT64S0760103200000086933892
La fotocopia del versamento postale, dovrà essere allegata alla scheda d’iscrizione il tutto inviato a mezzo fax al numero 06 233 213 966 Non sono previste iscrizioni e ritiro pettorali la mattina della gara.

Quote di partecipazione
La quota d’iscrizione è fissata in euro 10,00 per la gara competitiva euro 5,00 per la “corsa stracittadina“.

Ritiro Pettorali e pacco gara
Pettorale e chip con nº 3 paia di calze Dry-in personalizzati (Vola Ciampino) dovranno essere ritirati in via del lavoro nº 59 Ciampino il giorno sabato 23 marzo 2013 dalle 10:00 alle 19:00 presentando il tesserino + la dichiarazione firmata del presidente delle propria associazione sportiva o ricevuta della FIDAL dell’avvenuto tesseramento per l’anno in corso. Per la stracittadina venerdi 22 marzo 2013 dalle ore 15:00 alle 19:00 e sabato 23 marzo 2013 dalle 10:00 alle 19:00 in via del lavoro nº 59.

Cronometraggio e classifiche
La rilevazione dei tempi e l’elaborazione delle classifiche sarà effettuata da T.D.S. Timing Data Service S.r.L.
Il “chip” sarà consegnato in occasione del ritiro del pettorale. Gli atleti che dimenticheranno di indossare il “chip” non verranno cronometrati e non risulteranno nelle classifiche. Il “chip” sarà ritirato dagli appositi addetti in cambio del pacco ristoro dopo il traguardo. Gli atleti che non termineranno la gara o che, per qualsiasi motivo, non riconsegneranno il “chip” al termine della stessa, dovranno spedirlo o consegnarlo a: TDS – Timing Data Service via delle Macchine 14, 30038 Spinea (Ve) oppure scrivere a roma@tds-live.it per informazioni sul recupero. In alternativa il chip potrà essere consegnato presso l’A.S.D. Runners Ciampino. In caso contrario, saranno obbligati al pagamento di € 18,00 a titolo di risarcimento danni.
 
Premiazioni
Gli atleti premiati dovranno ritirare personalmente i premi o delegare per iscritto altre persone.
Gara “competitiva” di 10 Km
Saranno premiati:
i primi 10 uomini e le prime 7 donne giunti al traguardo;
i primi 3 uomini e le prime 3 donne categoria Juniores;
i primi 10 classificati per ogni categoria amatori Veterani Maschili e Femminili fino alla categoria MM75 e MF65 con premi in natura;
i primi 3 MM80/MF70;
le prime 15 Squadre con maggior numero di atleti arrivati con un minimo di 15 classificati.
Saranno esclusi dai rimborsi spese gli atleti appartenenti alle categorie amatoriali secondo la normativa FIDAL.

Corsa “stracittadina”
Saranno premiati i primi tre classificati

Premiazioni “scolastiche”
Verranno premiate le prime tre Scuole con maggior numero di ragazzi iscritti con rimborso in materiale sportivo. Ulteriori dettagli saranno resi disponibili sul sito internet www.volaciampino.it.

INFORMAZIONI
Per avere informazioni sulla “Vola Ciampino” potete contattare:
Ranieri Carenza InfoLine +39 333 5286319
Email:  info@volaciampino.it (solo per informazioni, da non utilizzare per le iscrizioni)
Il Comitato Organizzatore, si riserva la possibilità di variare ogni clausola del presente regolamento, per motivi di forza maggiore. Mentre con l’iscrizione alla gara i partecipanti dichiarano di conoscere tutti gli tabella del presente regolamento, in particolare quello che attiene l’obbligatorietà del rispetto delle norme sulla tutela sanitaria dell’attività sportiva agonistica. Per quanto non contemplato nel presente regolamento si fa riferimento al Regolamento tecnico-organizzativo approvato dalla FIDAL. La gara si effettuerà in qualsiasi condizione climatica. La Società organizzatrice declina ogni responsabilità per danni a persone e cose prima, durante e dopo lo svolgimento della manifestazione.

 




ARICCIA, FOCUS SULLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E I POSSIBILI RISCHI AMBIENTALI

Redazione

Ariccia (RM) – Importante incontro che si terrà ad Ariccia il 20 marzo alle ore 17.30 a Palazzo Chigi in Ariccia – Sala Bariatinsky sulla "pianificazione urbanistica ed il rischio idrogeologico", organizzata dall' Archeoclub Aricino-Nemorense, Sigea e Comune di Ariccia.

Verranno presentati gli aspetti geomorfologici e geologici del Vulcano dei “Colli Albani” (D. De Rita e M. Fabbri) atti ad individuare la struttura, la conformazione ed i materiali che costituiscono questo unico e particolare sito in relazione all’espandersi delle urbanizzazioni e del consumo del suolo ed alla pressione della città di Roma (E. Loret).

I temi presentati da diverse angolazioni e competenze professionali forniranno elementi utili per affrontare le problematiche di sviluppo e tutela dei luoghi in relazione ai possibili rischi ambientali e paesaggistici. L’obiettivo dell' intervento è l’identificazione dei livelli di “rischio territoriale”, di tipo ambientale, ottenuti confrontando parametri urbanistici con alcuni parametri geo-morfologici, quali le formazioni geo-litologiche e l’acclività. A tale scopo si è presa in esame, come area di studio il Bacino del Lago di Nemi. Si è costruito, quindi, un modello di rischio utilizzando un sistema informativo GIS: in tale sistema sono state inserite e georeferenziate le informazioni desunte da dati satellitari (ESA- Esrin Frascati) e da diversi livelli cartografici relativi alla struttura geologica e morfologica del territorio in esame.

Il modello proposto, (E. Loret, F. Medici, C.Testana) che individua diverse classi di rischio ed è costruito utilizzando immagini da satellite tiene conto, inoltre, sia dei parametri urbanistici sia di quelli geo-morfologici, e può essere esteso ed applicato a diverse realtà territoriali. La sovrapposizione obiettiva delle informazioni e la conoscenza potranno fornire utili indicazioni ad una programmazione e pianificazione territoriale consapevole e sostenibile, vantaggiosa per le comunità insediate all’insegna del mantenimento e valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali ancora disponibili.

Interventi:

Prof.ssa Donatella De Rita. Professore Associato, docente di Geologia delle Aree Vulcaniche, Dipartimento di Scienze, Università di Roma 3

Dott.ssa Marina Fabbri. Geologo Presidente SIGEA Lazio Aspetti geologicogeomorfologici del Vulcano dei Colli Albani.

Dott. Emanuele Loret. DISP Geoinformazione Università di Roma Tor Vergata

L’espansione edilizia verso i Colli Albani, la pressione di Roma attraverso le immagini Satellitari

Prof. Ing. Franco Medici. Professore Associato, docente di Scienza e Tecnologia dei Materiali “Sapienza” Università di Roma ‐ Analisi del rischio territoriale

Arch. Carlo Testana. Phd in Ingegneria Edile‐Architettura.




LAZIO, L'ARSIAL IN FILO DIRETTO CON LA CINA

 Redazione

Lazio – Si è tenuto presso l’Arsial un incontro con la delegazione cinese composta di esponenti agricoli della regione di Guangxi, al fine di porre in essere una proficua collaborazione tra l’Agenzia e gli agricoltori cinesi. Il primo percorso individuato consiste nel dare loro un supporto in materia delle tecnologie per lo stoccaggio e la conservazione di cereali riso e frumento, prodotti principe dell’agricoltura cinese. Sarà compito dell’Arsial mostrare ai cinesi come agire per una loro buona conservazione e come effettuare la lotta agli agenti parassiti che si potrebbero insidiare, essendo Guangxi una regione umida. Si auspica che nei prossimi incontri si arrivi ad una convenzione e che questa segni il primo passo dell’ente verso un’attività di internazionalizzazione.




LANUVIO, LA REGIONE EMILIA ROMAGNA PREMIA LA PROTEZIONE CIVILE

Redazione
 
Lanuvio (RM) – Nove mesi fa il terremoto ha distrutto decine di Comuni Dell' Emilia Romagna, domani 9 Marzo al Paladozza di Bologna, in una cerimonia organizzata dalla Regione Emilia Romagna in collaborazione con quanti hanno prestato servizio volontario per soccorrere i terremotati, ha organizzato un momento di ricordo per rivedere insieme il film che ricorda i momenti drammatici che hanno vissuto gli abitanti di quelle terre e per rendere onore e merito a chi ha prestato soccorso volontario e immediato allestendo strutture e campi. Il gruppo della Protezione Civile di Lanuvio dopo aver già' ricevuto un encomio dalla Provincia di Modena per l'eccellente lavoro svolto salirà' nuovamente in Emilia Romagna per ricevere direttamente dal Presidente della Regione Vasco Errani e dal Direttore Nazionale della Protezione Civile Gabrielli un ulteriore attestato di stima per la partecipazione e la qualità' del servizio prestato. In particolare saranno ringraziati i capi campo Marco Baccarini e Sergio Chiappetta che si sono distinti per aver coordinato le azioni nel Comune di S. Possidonio. La Protezione Civile di Lanuvio ha confermato un'altra volta di incarnare al meglio lo spirito del volontario, generoso, solidale e disponibile verso il prossimo ed i cittadini di Lanuvio devono essere orgogliosi di vedere che il nome della propria città viene veicolato in questo modo.



MENO CARNE A TAVOLA: LA CRISI MODIFICA LE ABITUDINI ALIMENTARI

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A.C.

Nel 2013 è crollato il consumo di carne degli italiani con un taglio del 7% nelle macellazioni bovine nel primo bimestre, rispetto allo scorso anno.

Questo emergerebbe da un’analisi della Coldiretti in occasione della diffusione del rapporto Bes (indicatore del benessere equo e sostenibile) Istat-Cnel, dal quale si evidenzia che il 12,3% degli italiani dichiara di non poter approntare un pasto adeguato in termini di apporto proteico ogni due giorni.

Uno degli effetti piu’ evidenti della crisi è infatti anche il cambiamento nelle abitudini alimentari degli italiani, e a farne le spese – sottolinea la Coldiretti – è stata soprattutto la carne rossa. Con la crisi infatti nel 2013 quasi un italiano su tre (32%) a pranzo consuma esclusivamente un piatto di pasta che sazia di piu’ e costa di meno mentre solo il 18% dichiara di fare quotidianamente un pranzo completo con un primo, un secondo, un contorno e un dolce o un frutto, secondo un sondaggio on line condotto sul sito www.coldiretti.it.