GENZANO, BILANCIO CONSUNTIVO 2012 : PAPALIA VOTA CONTRARIO

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Redazione

Genzano di Roma (RM) – In una nota il consigliere comunale Fabio Papalia di Fratelli d’Italia motiva il voto contrario al bilancio consuntivo approvato dalla maggioranza nella seduta consiliare del 13 maggio 2013.
“Diverse sono le questioni sollevate durante il dibattito in aula consiliare; spiccano i mancati finanziamenti europei – dice Papalia – frutto di una politica totalmente sbagliata in tal senso da parte del Comune. Non partecipare a bandi europei per ottenere i rispettivi finanziamenti comunitari è un comportamento inspiegabile che già avevamo contestato in fase di discussione sul bilancio di previsione. Sollecitiamo, quindi , la maggioranza ad adottare presto provvedimenti in tal senso magari predisponendo gli uffici comunali per lo studio e l’approfondimento di tali bandi.  
In merito alle relazioni fornite da parte della giunta e dell’organo di revisione sono state evidenziate diverse criticità. Si va dalla questione dei residui passivi, in continuo e vertiginoso aumento per quanto riguarda quelli collegati al titolo I. Il tutto accompagnato da un’esplicita richiesta, da parte dei revisori, nell’accelerare la riscossione dei residui attivi.  Proprio per quanto riguarda i residui attivi e passivi viene sottolineata l’esigenza di vincolare una parte dell’avanzo di amministrazione e di destinarla al Fondo Svalutazione Crediti per poter contrastare e compensare i numerosi residui attivi prossimi alla prescrizione e decadenza. 

Sulla questione riguardante il recupero dell’evasione – prosegue il consigliere comunale di fratelli d'Italia –  è contrastante il parere della giunta con quanto dichiarato dall’organo di revisione. La giunta esalta i risultati di tale recupero mentre proprio dall’organo di revisione viene sottolineato il fatto che i risultati conseguiti non corrispondono a quanto previsto e atteso. Viene inoltre evidenziata da parte della giunta la difficoltà nella riscossione dei canoni di affitto riguardanti beni comunali. Attendiamo a tal proposito risposta da parte dell’assessore al Bilancio Romagnoli in merito alla situazione riguardante i chioschi comunali dove sono presenti anche delle attività commerciali. Sul fronte del Conto del Patrimonio da parte dell’organo dei revisori viene sottolineato il fatto che l’ente non si è dotato di procedure contabili per la compilazione e tenuta dell’inventario comunale. Anche per questo importante tema numerose sono state le interrogazioni comunali presentate.
A quanto pare proprio ieri, durante la discussione sul bilancio, l’assessore ha dichiarato che si è concluso il lavoro per la predisposizione dell’inventario in oggetto.
Provvederemo a verificare concretamente quanto dichiarato. Infine una considerazione sull’avanzo di amministrazione che risulta in aumento di ulteriori 900 mila € rispetto al precedente anno per un totale di più di 2 milioni di euro. Il tutto può essere interpretato come un risultato positivo ma – conclude Fabio Papalia – andrebbe anche considerata e valutata l’ipotesi di poter impegnare una parte di questo cospicuo avanzo per un servizio o settore dove l’ente comunale è carente.”




MINTURNO: INCONTRO IN COMUNE PER RILANCIARE IL COMMERCIO

Redazione

Minturno (LT) – Di recente presso il Palazzo Municipale di Minturno, provincia di Latina, l’Assessore al Commercio Roberto Lepone ha incontrato i rappresentanti delle Associazioni di categoria per affrontare le questioni più urgenti riscontrabili nel settore e per valutare idee e proposte tese a favorire un incremento delle vendite nel comprensorio minturnese. Tra i vari argomenti discussi, la disciplina dei parcheggi e gli orari di apertura dei negozi. Presenti alla riunione (l’ultima di una serie di incontri finalizzati al rilancio del comparto in una fase di particolare crisi) il Consigliere Comunale Francesco Sparagna, Presidente della Commissione Commercio, ed il Comandante della Polizia Locale Giacomo Matteo D’Acunto. Riguardo al primo tema sono emerse le necessità di ripristinare a Scauri la sosta oraria nel settore A (via Marconi, via Balbo e tratto dell’Appia compreso tra via Capolino e via S. Albina), di consentire in quella zona (anche per i non abbonati) una prima ora gratuita e di estendere la stessa disciplina al centro di Marina di Minturno. «Maggiore considerazione – rivela l’Assessore Lepone – è stata invocata verso il parcheggio di biciclette e ciclomotori sull’Appia (lato mare) e nei riguardi di una regolamentazione omogenea nel tratto urbano della strada statale n. 7, compreso tra la Chiesa Parrocchiale dell’Immacolata e la zona residenziale di Marina, compatibilmente con le esigenze di viabilità. L’integrazione della sosta riservata ad auto, biciclette e ciclomotori è mirata ad agevolare la fruibilità del centro urbano e della zona commerciale da parte dei cittadini e dei turisti. Inoltre, in tale contesto si inserisce la decisone adottata di recente dal Consiglio Comunale, relativa allo spostamento dei venditori ambulanti dal marciapiede del Lungomare di Scauri al Piazzale Sieci. I rappresentanti degli operatori commerciali hanno proposto pure il parcheggio gratuito dei veicoli sul Lungomare dal 30 settembre al 31 maggio». «In merito al secondo punto – aggiunge Lepone – è stata avanzata l’idea di favorire, nel periodo estivo, l’apertura pomeridiana-serale degli esercizi dalle ore 18,30 alle 22,30. Si tratta di una misura voluta per venire incontro alle esigenze dei tanti turisti presenti sulla spiaggia fino al tardo pomeriggio. Il fine è quello di creare un maggiore movimento economico tra la zona balneare e l’area commerciale. In chiusura, è stato rappresentato il bisogno di rilanciare il Centro commerciale naturale “La Via Appia”: quest’ultima proposta e le citate iniziative riguardanti la sosta e l’apertura dei negozi sono funzionali all’obiettivo di incrementare le vendite nella nostra cittadina».




IN CAMMINO VERSO LA FELICITA'….

Sara Galea

Che cosa significa Felicità? Complicato trovare una definizione, intanto possiamo andare avanti a vedere cosa partecipa alla sua realizzazione. Sensaltro possiamo dire che non sempre la felicità si genera soltanto in individui con un quantità di emozioni positive alte, perché basta affiancare ad un  individuo così, quindi privo di input  e slanci gioiosi,  un individuo simile per creare uno stato di benessere ed armonia.

Secondo Argyle (1987), il maggiore studioso di questa emozione, la felicità è rappresentata da un senso generale di appagamento complessivo che può essere scomposto in termini di soddisfazione in aree specifiche quali ad esempio il matrimonio, il lavoro, il tempo libero, i rapporti sociali, l'autorealizzazione e la salute. La felicità quindi è un Obiettivo comune ma che vede motivazioni diverse a seconda di quelle che sono le emozioni presenti nell’essere umano. La felicità non è misurabile né ricreabile, è una condizione che vive in un  processo evolutivo che va da un input  al raggiungimento dell’Obiettivo/ desiderio.

Attraverso studi si è visto che l’essere umano ha  una sorta di termostato che mantiene stazionario il livello di felicità generale, anche in seguito ad episodi che lo portano ad uno stato di felicità quasi inesistente. Abbiamo una quota fissa di felicità, e questa quota può essere aumentata, e ovviamente diminuita, modificando le circostanze ( C ) della vita per portare ai massimi livelli consentiti la quota fissa. Fino a qualche anno fa si pensava che le persone più felici fossero quelle retribuite meglio, sposate, giovani, in buona salute, in possesso di una buona istruzione e credenti. Vari autori, come Campbell et al. (1976), pensano che la felicità sia determinata dalla somma di circostanze vitali positive del tutto oggettive. Altri, come Kammann (1983), ritengono che la felicità risulti dall'interpretazione soggettiva che un individuo fa delle circostanze oggettive, piuttosto che non da tali circostanze in sé e per sé. Una teoria mista accettata da Fordyce e che  sembra più corretta include circostanze oggettive, ma anche percezioni individuali e attitudini nell'ambito di un temperamento di base. Tuttavia, benché complessi possano essere i fattori, il risultato è semplice: una sensazione soggettiva di benessere durevole. Si può naturalmente notare come siano più altamente correlati con la felicità una migliore salute, più alti guadagni, grande soddisfazione a livello lavorativo, duratura gioia matrimoniale ed elevato status sociale. Ma, date le condizioni di base standard e stabili, come si può intervenire per aumentare lo stato di felicità di un individuo? Fordyce elabora un programma che subisce alcune modificazioni nel corso dei vari studi, ma che può essere cosi riassunto:

1) un'educazione alla felicità mediante letture e istruzioni, che pongono il problema e permettono un'analisi del proprio stato di felicità di ciò che manca e di ciò che si potrebbe realizzare;

2) il programma di base di 14 caratteristiche altamente tipiche di soggetti felici che l'individuo medio può emulare. I 14 principi base della felicità sono:

1) tenersi occupati e più attivi

2) spendere più tempo nella socializzazione

3) essere produttivi in un lavoro significativo

4) essere meglio organizzati e pianificare le cose

5) bloccare le preoccupazioni

6) abbassare le aspettative e le aspirazioni

7) sviluppare un pensiero ottimistico e positivo

8) essere orientati sul presente

9) lavorare su una personalità sana

10) sviluppare una personalità estroversa e socievole

11) essere se stessi

12) eliminare problemi e sentimenti negativi

13) le relazioni intime sono il numero uno delle sorgenti di felicità

14) mettere la felicità come la priorità più importante.

Il ruolo della cognitività è evidente anche in questi lavori che metodologicamente si basano più sull'azione e il comportamento. Molti lavori oggi giorno sono orientati più verso uno studio cognitivo della "Felicità" e della Qualità della Vita.

Non dimentichiamo mai l’importante gioco delle emozioni!

La felicità di tratto potrebbe essere la somma di tante felicità di stato, cioè le persone felici sono quelle che sperimentano molti momenti felici, la congruenza del Sé operativo e di quello ideale.

La capacità di riconoscere i sentimenti propri e altrui, di motivarsi, di darsi energia, di gestire positivamente i sentimenti tanto dentro di sé che nelle relazioni, e di usarli per guidare il pensiero e l’azione si chiama intelligenza emotiva. L’intelligenza emotiva ( Goleman) è una parte dell’intelligenza, quindi non è l’alternativa all’intelligenza razionale, ma la completa e la traduce in atti. Un alto QI non è garanzia di successo futuro e può convivere con un’alta ottusità, perché il QI misura solo l’intelligenza razionale e non quella globale. L’intelligenza emotiva conta più del QI, che è fisso dall’adolescenza, più della competenza, più della cultura, per determinare la riuscita in qualsiasi lavoro. Questo perché l’intelligenza emotiva agisce e influisce sul saper essere e sul sapersi relazionare, mentre quella razionale agisce e influisce sul sapere e sul saper fare.
L’intelligenza emotiva determina, quindi, il potenziale di crescita di ogni individuo e, di conseguenza, delle organizzazioni di cui queste persone fanno parte, e permette di “vivere bene” anche nel caos, nella complessità e nell’ambiguità.
L’intelligenza emotiva conta più del QI per determinare la riuscita in qualsiasi lavoro.

Questa crescita personale la possiamo raggiungere anche con la tecnica del “diario”.

E allora si può iniziare a scrivere un proprio diario personale..con lo scopo di conoscerci meglio!!!

La felicità, per cambiare in maniera radicale la sua quota fissa, dipende dalla volontà umana, e qualsiasi cambiamento è possibile soltanto con uno sforzo concreto, in questo caso la felicità vedrebbe un’effettiva impennata stabile del suo livello di quota fissa.

La prossima settimana andiamo ad analizzare ancora più profondamente quali sono i bisogni/desideri che spingono  un individuo a sentirsi felice.

Arrivederci e buon proseguimento di settimana…

 

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VITERBO, ASILI NIDO COMUNALI: AL VIA LE ISCRIZIONI

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Viterbo – Asili nido comunali, aperte le iscrizioni per l'anno 2013/2014. La domanda, che si può ritirare presso il Settore Servizi Sociali, in via del Ginnasio (il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 10 alle 12 e il martedì e il giovedì dalle 15 alle 16,30) o presso lo Sportello Famiglia, in via IV Novembre (da lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e il martedì e giovedì anche dalle 15 alle 16,30), o scaricare direttamente dal sito internet www.comune.viterbo.it alla sezione “servizi online, avvisi pubblici”, dovrà essere consegnata a mano presso il protocollo generale del Comune di Viterbo, via Ascenzi 1 (II piano), dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e il martedì e il giovedì anche dalle 16 alle 17, oppure spedita e indirizzata al Comune di Viterbo – V Settore – Servizio Asili Nido – via Ascenzi 1, oppure inviata all'indirizzo pec asilonido@pec.comune.viterbo.it (in formato .pdf) . I Comitati di gestione degli asili compileranno un'unica graduatoria ai fini dell'assegnazione dei posti disponibili sulla base dei criteri dell'apposito regolamento riguardante gli asili nido comunali. Pertanto, si darà precedenza ai bambini diversamente abili, ai bambini di madre nubile, vedova o divorziata, o di padre celibe, vedovo o divorziato, che sia unico genitore convivente; ai bambini i cui fratelli frequentino già il Nido e continuino la frequenza anche nell'anno scolastico per cui si presenta la domanda. Tutti gli altri richiedenti saranno inseriti in graduatoria secondo il reddito dei genitori. La residenza nel Comune di Viterbo sarà considerata prioritaria.
La stessa graduatoria sarà resa pubblica mediante affissione nei locali del Settore Servizi Sociali, presso gli asili nido e sul sito istituzionale.
Possono presentare domanda di iscrizione al nido i genitori dei bambini di età compresa nella fascia 0-3 anni, residenti o domiciliati, o che prestino attività lavorativa nel territorio comunale, con priorità per i residenti. Possono inoltrare domanda anche le gestanti con data presunta del parto non oltre il 30/09/2013 (da documentare con certificazione medica specialistica da allegare alla domanda).
Le attività dei nidi inizieranno il 9/9/2013 e termineranno il 27/6/2014.
Le domande pervenute incomplete e/o illeggibili non verranno prese in esame. Si fa presente inoltre che sono in atto le procedure per il convenzionamento con i nidi privati operanti sul territorio. Il 31 maggio è l'ultimo giorno per la presentazione delle domande.




ROMA SCUOLA INFANZIA "SAN ROMANO": IN MANETTE INSEGNANTE E COORDINATRICE PER MALTRATTAMENTI E PERCOSSE, CHIAMAVANO I BIMBI "SCEMI, ZOZZI, BASTARDI"

Redazione

Roma – Si comunica che in data odierna personale di questo Ufficio ha dato esecuzione a due misure cautelari degli arresti domiciliari emesse nei confronti di F.M. di anni 63 e M.R.C. di anni 57, rispettivamente coordinatrice scolastica e insegnate della scuola dell’infanzia denominata “San Romano” sita in Roma, nell’omonima via al civico 92, per i reati di maltrattamenti e percosse in danno di minori.

Le indagini sono state coordinate dal Sostituto Procuratore Eugenio Albamonte, dirette dal Dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza “San Basilio” e condotte dagli Ufficiali e Agenti di Polizia Giudiziaria della Squadra di P.G. Esterna del medesimo Ufficio di Polizia.

La notizia criminis veniva acquisita in seguito alla segnalazione proveniente da  persone gravitanti all’interno dell’ambiente scolastico nonché da alcuni genitori che riferivano di presunti maltrattamenti e vessazioni posti in essere da una maestra e commessi in danno di alcuni alunni minori degli  anni 4.

Dai primi accertamenti risultava altresì, che la direttrice della scuola,  sarebbe stata a conoscenza della condotta illecita dell’insegnante, omettendo di prendere gli opportuni provvedimenti, in violazione dei suoi poteri-doveri di vigilanza e controllo, al fine di salvaguardare il buon nome dell’istituto “San Romano”.

In seguito a questa preliminare attività d’indagine il Sostituto Procuratore titolare dell’inchiesta, dopo aver ascoltato le dichiarazioni dei potenziali testimoni, al fine di acquisire ulteriori elementi probatori, disponeva un’attività d’indagine tecnica che effettivamente forniva riscontri oggettivi circa i gravi indizi di colpevolezza già evidenziatisi, in particolare, a carico della  F.M.

Gli investigatori, durante tale fase, accertavano la commissione di numerosi comportamenti violenti, vessatori, offensivi e mortificanti della dignità dei bambini affidati ad essa durante l’orario scolastico.

Particolare menzione merita l’episodio nel quale un bambino colpevole di essersi fatto la pipì nei pantaloni, veniva costretto dalla maestra ad inginocchiarsi e ad

asciugarla con un fazzoletto di carta, dopo essere stato minacciato, davanti agli altri bambini, di fargliela pulire con la faccia.

Numerosi sono stati gli eventi in cui la maestra è ricorsa alla violenza per ottenere l’obbedienza degli alunni.

Tali condotte dell’educatrice, che generavano nei piccoli un clima di terrore, mettendoli in costante soggezione psicofisica, si manifestavano anche incitando  alcuni di loro, solitamente i più grandi, alla violenza e alla denigrazione in danno degli altri.

Il comportamento della  maestra, fatto anche di insulti ed umiliazioni verbali, riguardava anche bambini portatori di disagi e difficoltà psicoinfantili. Venivano usati epiteti vari come  scemo, zozzo, bastardo.

Dalle indagini emergeva inoltre, che nonostante la maestra fosse stata più volte, nel tempo, criticata e ripresa anche dalle sue colleghe circa i suoi metodi educativi, avvalendosi della protezione e della copertura della direttrice, continuava imperterrita nella commissione di tali illeciti, limitandosi esclusivamente a non assumere tali comportamenti in presenza di altro personale scolastico. Nel corso del tempo le diverse persone, docenti e non, che rappresentavano i comportamenti dell’insegnante alla direttrice M.R.C., si sono sempre trovate davanti ad un “muro” o addirittura emarginate dall’ambiente, poiché la stessa cercava  di mettere tutto a tacere, senza prendere alcun provvedimento,  inducendo al silenzio chiunque volesse evidenziare in qualche modo la errata sistematicità educativa che si teneva all’interno della scuola, in particolare nella suddetta  classe, ricorrendo anche a forme di intimidazioni e di ritorsioni, abusando dei propri poteri istituzionali.

Visto quanto emerso dalle indagini, il Sostituto Procuratore dr. Eugenio Albamonte, soprattutto al fine di preservare i minori sottoposti al rischio evidente della reiterazione da parte della maestra delle condotte illecite in argomento, richiedeva con urgenza una misura cautelare al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, dott.ssa Elvira Tamburelli, la quale emetteva a carico delle due donne la misura cautelare degli arresti domiciliari. 




GENZANO OSPEDALE, UN GRIDO "AFONO" D'ALLARME DA 4 ANNI

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 Chiara Rai

Genzano di Roma (RM) – Una struttura d’eccellenza che cammina senza gambe con medici e personale sanitario che fanno miracoli tutti i giorni, registrando ottimi risultati, sia come nascite che come assistenza ostetrica e pediatrica.

Ecco come si presenta l’ospedale di Genzano. Da quattro anni, ufficialmente, il pronto soccorso è chiuso. Eppure le urgenze vengono prese, tutti i giorni, a tutte le ore. E’ una sorta di pronto soccorso pediatrico, ginecologico e ostetrico travestito da “accettazione”.

Arrivano anche bambini in fin di vita, ma trovano spesso e volentieri solo un infermiere e un ausiliario. Il pediatra c’è ma è occupato al reparto. Di turno, in sala operatoria, in visita e non può certo avere il dono dell’ubiquità.

Per le urgenze, pochi minuti di attesa rischiano di essere fatali. Se ci sono emergenze pediatriche gravi, bisogna correre a Roma, altrimenti ci si affida al fato e si aspetta. Se un bambino in fin di vita arriva a Genzano, otto volte su dieci è possibile che non trovi un pediatra libero pronto a visitarlo subito.

Genzano è il fiore all’occhiello in materia di pediatria, ostetricia e ginecologia ma non vi è una organizzazione e razionalizzazione adeguata. Un esempio? Se un bambino deve sottoporsi ad una lastra, l’apparecchio c’è. Il radiologo no. Il bambino, arrivato in urgenza a Genzano, viene sottoposto a lastra e poi inizia il viaggio del referto: da Genzano una email parte per Albano. Da quel momento inizia l’attesa e bisogna armarsi di tanta pazienza perché non c’è una stima di tempo. Bisogna essere fortunati e trovare il radiologo disponibile a dare un’occhiata alla radiografia, bisogna scrivere l’esito e rispedirlo a Genzano. E a Genzano c’è l’attesa del pediatra che appena si libera deve vagliare il tutto e somministrare una eventuale terapia al bambino o comunque deciderne le sorti.

Tanti proclami, mobilitazioni dei sindaci, slogan, proteste, ma nulla di concreto è successo. La Regione finora non ha messo mano alla drammatica situazione della sanità ai Castelli Romani.

Le Asl sono state sempre contenitori politici. Si è fatto e disfatto. Senza farla troppo lunga, c’è bisogno di più personale e che a Genzano si rimetta in piedi il pronto soccorso “amputato”. Ha tutte le carte in regola per funzionare a dovere e tornare nel pieno delle sue funzioni, basterebbero al momento un paio di unità in più, almeno per tamponare la situazione da campo di guerra che si è venuta a creare.

Infine, i bambini soccorsi sono soggetti anche al pagamento di un ticket, che si attesta intorno ai 25 /30 euro, a volte qualcosa in più. Probabilmente perché il pronto soccorso, sulla carta, non c'è. In genere sono esenti dal ticket i bambini con età inferiore ai 14 anni, oltre ad altri casi di esenzioni riportati dal ministero della Salute. Sopportare sia la spesa che l’impresa in un territorio dove la sanità è al collasso diventa un conto troppo alto da pagare per i cittadini che rischiano sulla propria pelle.

Una Ferrari senza benzina non cammina. Perciò, mentre si aspetta l’ospedale dei Castelli (un sogno che non sappiamo quando sarà pronto, forse fra un quinquennio), è urgente dare linfa alle eccellenze. Il calcestruzzo a volte arriva a costare milioni di euro ma la vita delle persone vale di più.   

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ROMA, PIAZZA DANTE: 2 ITALIANI ARMATI DI PISTOLA E COLTELLO RAPINANO UN SUPERMERCATO

Redazione                                                                                                                                                       

Roma – Era al supermercato insieme alla famiglia per effettuare degli acquisiti quando si è accorto di uno “strano movimento” in corrispondenza delle casse.

Due uomini, travisati da scalda collo e berretti ed armati di pistola avevano appena messo a segno una rapina. Un sovrintendente della Polizia di Stato, in servizio al Ministero degli Interni, ha seguito la scena a distanza e, dopo essere uscito dal supermercato, ha immediatamente avvisato la Sala Operativa della Questura per richiedere l’intervento di altri poliziotti. Usciti dal supermercato i due uomini hanno infilato i giubbotti che indossavano, gli scalda collo e i due berretti all’interno di una busta di plastica e si sono allontanati. Il poliziotto, in costante contatto con la sala Operativa, li ha seguiti fornendo una loro descrizione e la direzione di fuga, fino a quando i due, dopo aver interamente percorso il parco del Colle Oppio fino all’entrata opposta, si sono separati.

In quel momento il transito di una pattuglia dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Piazza Dante ha attirato l’attenzione del poliziotto, che si è avvicinato indicando loro  i due rapinatori. Dopo un breve inseguimento a piedi i due sono stati bloccati ammanettati e portati presso la Compagnia Carabinieri, identificati per P.F., di 49 anni e A.G., di 53, entrambi italiani e già noti alle forze dell’ordine.

In loro possesso è stata rinvenuta una pistola in replica, del tutto simile a quella in dotazione alle forze dell’Ordine ed un coltello a serramanico.

Oltre agli indumenti indossati nel corso della rapina, custoditi in una busta, i due sono stati trovati in possesso della somma di denaro appena asportata al supermercato, di quasi mille euro. Le successive perquisizioni domiciliari, presso l’abitazione dei due uomini, hanno permesso di rinvenire, a casa di  P.F., un proiettile cal. 7,65.

Al termine i due sono stati trattenuti in caserma, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa di essere tradotti presso il Tribunale di Roma, dove dovranno rispondere, in concorso tra loro, di rapina aggravata e, P.F., anche del possesso del coltello e del proiettile.




SANTA BARBARA: DECINE DI BAMBINI VISITATI GRATUITAMENTE SULL'ODONTOAMBULANZA

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Redazione

Santa Barbara (VT) – La prima uscita con il servizio gratuito dell’odontoambulanza fornito da FondAzione non poteva andare meglio. I medici del G. Eastman, che hanno sostato con il loro ambulatorio odontoiatrico mobile ieri mattina a piazzale degli Etruschi a Santa Barbara, hanno avuto l’opportunità di sottoporre a visita odontoiatrica specialistica decine di bambini.

“La visita gratuita – ha affermato soddisfatto il candidato sindaco di FondAzione, Gianmaria Santucci – è andata oltre ogni più rosea previsione. Sia in termini quantitativi sia in termini qualitativi. La cittadinanza ha risposto presente in massa e in pochissime ore i due medici e l’infermiere presenti sono stati costretti a fare gli straordinari”.

Le visite hanno fotografato una situazione generale molto buona con solo due casi particolari che esigono l’effettuazione di ulteriori esami. “I dottori – ha aggiunto Santucci – hanno evidenziato che la situazione di pulizia dentale da parte di quasi tutti i bambini vistati è molo buona, solo due casi esigono delle ulteriori visite per approfondire alcune problematiche riscontrate. I famigliari dei due piccoli pazienti sono stati invitati direttamente a Roma a svolgere nel centro specialistico Eastman gli approfondimenti”.

“Ciò – ha concluso Santucci – denota l’importanza che hanno queste visite preventive. Una efficiente prevenzione permette, infatti, di evitare trattamenti futuri dal costo sociale più elevato. Costi che gravano sia sulle famiglie sia sulla spesa sanitaria: la situazione economica del Paese è davanti agli occhi di tutti, per molte famiglie diventa difficoltoso permettersi una visita specialistica. Il nostro servizio, che ripeteremo anche in altre piazze, ha proprio questo obbiettivo: garantire un’adeguata assistenza sanitaria, migliorando la qualità della vita dei piccoli pazienti”.




ROMA, COMMEMORAZIONE DELLA MORTE DELL'APPUNTATO DELLA POLIZIA FERROVIARIA GIUSEPPE RAPESTA.

Redazione

Roma – Il 6 maggio 1982, tre terroristi “neri”, appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari, armati e con il volto scoperto, fecero irruzione nell’Ufficio del Posto Polfer della Stazione San Pietro esplodendo numerosi colpi d’arma da fuoco che colpirono l’Appuntato Giuseppe Rapesta.

A seguito delle ferite riportate, l’Appuntato morì il 12 maggio successivo.

In sua commemorazione, questa mattina, il Questore di Roma Fulvio Della Roccainsieme al Dirigente del Compartimento Polfer Lazio Dr. Domenico Ponziani, ha ricordato il coraggio e l’abnegazione di Giuseppe Rapesta, deponendo una corona di alloro sulla lapide collocata all’interno dell’Ufficio Polfer dove avvenne l’attentato.

Alla cerimonia, hanno partecipato anche i familiari della vittima e le Autorità Civili e Militari.




CIVITAVECCHIA: IL 14 MAGGIO RICORRE IL 70° ANNIVERSARIO DEL BOMBARDAMENTO DELLA CITTA'

Redazione

Civitavecchia (RM) – Per il 70° anniversario il Comune di Civitavecchia e l'Assessorato alla Cultura hanno organizzato alcune iniziative per commemorare la data del 14 Maggio, data storica per Civitavecchia nella quale ricorre l'anniversario del bombardamento della Città. Di seguito sono riportati gli appuntamenti della giornata: ore 15,15 posizionamento della targa commemorativa del bombardamento nel luogo della memoria (via Trieste) con la collaborazione di alcuni allievi delle scuole cittadine -16,00 inaugurazione della mostra commemorativa dell'evento nella chiesetta di San Giovanni di Dio. -16,30 incontro con le associazioni cittadine sul filo dei ricordi. L'evento è promosso dal Comune di Civitavecchia in collaborazione con l'Ass. Centumcellae, si ringraziano anche la Società Storica Civitavecchiese e l'Auser Civitavecchia.




TARQUINIA: AL VIA L'ASFALTATURA AL PARCHEGGIO DELLA STAZIONE FERROVIARIA

Redazione

Tarquinia (VT) – E' partita oggi, lunedì 13 maggio, l’asfaltatura del parcheggio della stazione ferroviaria. Proseguono quindi a pieno ritmo i lavori di riqualificazione. Rifatta la rete di canali di scolo dell’acqua piovana, completate le banchine, effettuata la potatura dei pini e adeguata l’illuminazione pubblica con l’installazione di pali della luce lungo tutto il perimetro dell’area di sosta, entro la fine di maggio sarà realizzata la segnaletica stradale orizzontale e verticale. In modo particolare sarà razionalizzata la disposizione degli stalli, per aumentarne il numero. «Per migliorare il parcheggio abbiamo ottenuto un finanziamento della Regione Lazio di 190.000 euro. Risorse che non pesano sul bilancio comunale. – dichiara l’assessore ai Lavori Pubblici Anselmo Ranucci – Consegneremo alla città un’area di sosta adeguata al costante incremento dei pendolari che usano il treno per raggiungere Roma. Un’area di sosta soprattutto più sicura, grazie anche all’adeguamento dell’illuminazione pubblica».