ROMA: DOMENICA 23 GIUGNO FINALISSIMA DEL GOOD NEWS FESTIVAL

Redazione

Roma – L’Auditorium Seraphicum, in via del Serafico 1, ospita domenica 23 giugno alle 21 la serata finale della V edizione del Good news festival, la manifestazione romana della canzone di ispirazione cristiana promossa dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile, sotto la direzione artistica di padre Raffaele Giacopuzzi, dedicata quest’anno al tema “Mi fido di Te”

«Celebriamo l’Anno della fede e i ragazzi del Goog News Festival, attraverso la loro musica e i loro testi, hanno spiegato cosa vuol dire fidarsi di Dio e quanto sia importante annunciare il Vangelo in una società che spesso non accetta le tematiche della fede», spiega don Maurizio Mirilli, direttore del Servizio diocesano per la pastorale giovanile, commentando i dieci brani arrivati alla finale di domenica 23 giugno.

Più di 50 i brani presentati all’inizio di questa edizione. Attraverso varie fasi sono state scelte le proposte musicali più interessanti, che si disputeranno la finale al Seraphicum, in una serata condotto da Lorena Bianchetti e Gianpiero Perone. A presiedere la giuria, Lorella Cuccarini. «In questi cinque anni – sottolinea il direttore del Servizio diocesano – abbiamo coinvolto sempre più giovani, molti provenienti anche da altre diocesi. Stiamo maturando una bella esperienza che trova supporto ed eco anche sui media. Ci auguriamo che a partire da Roma si possa contribuire a far crescere in Italia la musica cristiana contemporanea».

«Le canzoni che ci arrivano ogni anno – gli fa eco padre Giacopuzzi – sono sempre più belle e ricche di significato; come un arcobaleno di colori che racconta di un rapporto personale di fiducia con Dio, che genere altra fiducia e che, a sua volta, vuole essere raccontata». Senza paura di usare linguaggi moderni «per avvicinare i giovani alla bellezza della Parola di Dio».




LARIANO: DEBUTTO PER MISS MONDO NELLA CITTADINA CASTELLANA

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Redazione

Lariano (RM) – Molto partecipato l'incontro di martedì 18 giugno  alle ore  19.00, presso il ristorante “I Candelabri” di Lariano, dove si è tenuto l'evento di presentazione della manifestazione Miss Mondo che si svolgerà a Lariano – Piazza dell’Anfiteatro,  sabato 22 giugno con inizio alle ore 21.00.

A fare gli onori di casa i promotori dell’evento Claudio Crocetta  e  Fabrizio D’Albenzo, alla presenza del Sindaco Rag. Maurizio Caliciotti e dell’Assessore al Turismo e Spettacolo Valter Pantoni.  Erano inoltre presenti coloro ai quali è stata affidata la presentazione dell’evento, Marco Ciriaci e Carol Magosso, nonché l’esclusivista Miss Mondo regione Lazio, Romano Storace.

Ha preso per primo la parola Claudio Crocetta che ha ringraziato Marco Ciriaci per essere riuscito a portare a Lariano la prima tappa di un evento internazionale di così vasto rilievo; ha ringraziato poi i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale per l’ampia disponibilità dimostrata a favore della realizzazione della manifestazione.

E’ stata poi la volta di Marco Ciriaci che ha illustrato il programma della serata citando gli importanti ospiti che interverranno, primi tra tutti Matteo Branciamore e Enzo Salvi.

Fabrizio D’albenzo ha ringraziato in particolare i numerosi sponsor che, con il loro contributo, hanno consentito la realizzazione dell’evento.

L’Assessore Valter Pantoni ha rivolto parole di apprezzamento per tutti coloro che si stanno adoperando per realizzare al meglio la manifestazione che, per la prima volta, si svolge a Lariano.

Ha poi preso la parola il Sindaco Maurizio Caliciotti che ha sottolineato l’importanza di questo evento per la città di Lariano che, al di là dei colori politici, deve coinvolgere tutte le forze operative locali con l’unico obiettivo di dare lustro alla città, facendola conoscere oltre i confini regionali.




COLLEFERRO: DISPOSTE COLONNINE DI RILEVAMENTO A CAUSA DELL'INCENDIO DI PALIANO

Redazione

Colleferro (RM) – L'Allarme è rientrato ma l'allerta resta alta. E' stato di grossa portata l’incendio divampato ieri mattina in un capannone industriale dell’Acea, in località Castellaccio, nella frazione di Paliano. Il sindaco Mario Cacciotti, che da ieri alle 7 è in Comune a seguire l’evolversi dell’evento, è rimasto tutto il giorno in stretto contatto con la Prefettura e con l’Arpa Lazio per conoscere i possibili effetti dell’incendio sul territorio. Cacciotti rassicura i cittadini sul fatto che l’episodio, pur non avendo interessato direttamente il territorio comunale, non desta preoccupazioni per l’intera l’area. La tempestività degli interventi, con i vigili del fuoco e l’Arpa già sul posto dalle quattro del mattino, avrebbe infatti interrotto sul nascere possibili effetti collaterali indesiderati. Ad ogni modo l’Arpa, come da prassi, ha provveduto all’installazione di colonnine di rilevamento dell’aria nella zona in questione, per monitorarla costantemente, mentre il Sindaco ha chiesto, per maggiori cautele nei riguardi della popolazione, di conoscere gli esiti di ulteriori controlli anche nelle centraline disposte nel territorio del proprio Comune.

Intanto il Senatore Francesco Scalia esprime forte preoccupazione per l'incendio che è divampato questa mattina a Paliano a seguito di un'esplosione all'interno dell'impianto di Acea Ambiente. "Fortunatamente non ci sono feriti – dice Scalia – ma resta alta la preoccupazione per la salute dei cittadini di Paliano e dei comuni limitrofi. Le autorità competenti dovranno accertare le responsabilità e i motivi dell'incidente, che si inserisce in un contesto ambientale già fortemente compromesso come quello della Valle del Sacco".

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TUSCIA: FITOFARMACI NEI CASTAGNETI NEL MIRINO DEL NUCLEO AMBIENTALE DELLA POLIZIA

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Redazione

Il Nucleo ambientale della Polizia provinciale da alcuni giorni sta effettuando controlli nei castagneti e in alcuni negozi specializzati della zona dei Cimini. L’obiettivo di palazzo Gentili è quello di monitorare la situazione relativa all’utilizzo di fitofarmaci nei castagneti della Tuscia. “A seguito di alcune segnalazioni – ha affermato il presidente della Provincia, Marcello Meroi – abbiamo fatto scattare i controlli del nucleo ambientale della Polizia provinciale”.

Diversi gli ambiti di controllo. “Per prima cosa – ha proseguito Meroi – gli agenti hanno effettuato accertamenti nei negozi specializzati del territorio. La normativa prevede due tipi di autorizzazioni che devono essere in possesso dei negozianti: una certificazione relativa al luogo di stoccaggio dei materiali e la presenza di un patentino per il rivenditore. Per ora, in tutti i negozi controllati, non si sono riscontrate anomalie”. Ma la Polizia provinciale ha fatto anche i controlli sul campo: “Da alcune mattine – ha continuato Meroi – gli agenti si stanno recando nei castagneti per controllare da vicino la situazione. Per ora tutti gli operatori sono stati trovati in regola, in quanto l’irrorazione è stata eseguita seguendo i canoni prestabiliti”.

Ma palazzo Gentili non starà a guardare: “Nonostante la normativa a livello nazionale sia estremamente carente – ha affermato ancora il presidente – proseguiremo con i controlli in tutti i paesi del comprensorio. I riscontri riguarderanno tutte le zone con particolare attenzione a quelle in cui è stato rilasciato il Torymus, ma staremo molto attenti anche a certificare la presenza o meno di cartellonistica che segnala l’utilizzo delle sostanze, ciò per garantire l’incolumità di coloro che si recano nei castagneti per cercare funghi o per fare semplicemente delle passeggiate. Inoltre, con la collaborazione dell’Arpa, verranno eseguiti riscontri anche su pozzi e sorgenti per verificare lo stato delle acque”.

Intanto, la Provincia in collaborazione con il dipartimento Dibaf dell’Università della Tuscia sta portando avanti la realizzazione di un progetto europeo nell’Ambito del programma comunitario Life+ per la tutela della biodiversità dei boschi di Castanea Sativa. “Il progetto – ha ribadito l’assessore provinciale all’Agricoltura, Luigi Ambrosini – si propone di promuovere la gestione sostenibile e integrata dell’habitat castanicolo attraverso azioni che rispondano alle più rilevanti emergenze che minacciano la conservazione dei castagneti, che da tempo stanno dando segni di deperimento e degrado essendo stati attaccati da parassiti come il Cinipide”.




PALIANO INCENDIO: DOMATE LE FIAMME, LA NUBE SI STA DISSOLVENDO E SI POTRANNO RIAPRIRE LE FINESTRE

Redazione

Paliano (FR) – Alle 13 e 30 di oggi, mercoledì 19 giugno 2013, come da informazioni acquisite dalle autorità competenti, l’incendio che ha interessato l’impianto di produzione di Cdr sito in Castellaccio è stato completamente domato.
 
Sono in corso le verifiche statiche e sugli impianti da parte dei Vigili del Fuoco i quali contano di mettere in sicurezza il sito nelle prossime ore.
 
La nube si sta dissolvendo e, nei prossimi giorni, saremo in grado di capire l’entità dell’eventuale danno causato dall’emissione dei fumi prodotti dall’incendio. L’ARPA LAZIO, infatti, ha provveduto all’installazione delle colonnine di rilevamento dell’aria.
 
Allo stato attuale la situazione sta tornando alla normalità e, pertanto, l’invito rivolto a titolo preocauzionale questa mattina a non aprire le finestre, si può considerare  superato.

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GENZANO, ALLARME CARENZA IDRICA: IL COMITATO PER I BENI COMUNI CHIEDE UN IMPEGNO IMMEDIATO AL SINDACO

Redazione

Genzano di Roma (RM) –  Le cittadine castellane ricominciano a combattere con la carenza idrica. A Genzano il Comitato per i Beni Comuni “Genzano SOStenibile”, chiede un impegno concreto all'amministrazione comunale. Ecco la nota:

Da troppo tempo non ci si confronta più sulla situazione idrica della cittadina. Apprendiamo della convocazione, da parte del sindaco di Genzano, di una conferenza stampa che si terrà Venerdì 21 giugno p.v. alle ore 11,00 presso l’aula consiliare del Comune su alcuni aspetti di questo tema; sebbene ben felici che alcune problematiche  vengano affrontate avremmo auspicato un confronto più ampio coi cittadini, anziché una conferenza stampa, ma ci auguriamo che possa essere una prima occasione di chiarimento su una vasta gamma di criticità legate all'acqua. E' infatti noto che in una mozione sottoscritta all'unanimità dalla precedente consigliatura il Comune di Genzano si impegnava a fornire i dati sulla presenza di arsenico e di floruri nelle acque potabili con una cadenza almeno bimestrale. Con la scadenza dell'ultima deroga, inoltre, a fine anno 2012 risulta quantomeno opportuno che la cittadinanza rimanga informata sulle sostanze presenti nelle acque a uso civico. Risultano invece sporadiche e di scarso contenuto le pubblicazioni fatte da parte dell'Amministrazione in questi primi cinque mesi del 2013.

Troppo esiguo e inaccettabile dopo dieci anni di deroghe ottenere notizie così frammentarie, per di più riferite a pochi pozzi e/o fontanelle del nostro paese. Invitiamo quindi il Sindaco, primo responsabile sanitario dei cittadini, a effettuare maggiori ed più efficaci pressioni su ASL RMH e Arpa, affinché i pozzi e le fontanelle analizzate siano tutte e che queste analisi rispettino una periodicità che fughi ogni tipo di dubbio ed a fornire in piena trasparenza verso la Cittadinanza i risultati periodici delle analisi effettuate utilizzando il sito istituzionale del comune e ogni altro canale possibile per divulgare queste informazioni.

Inoltre, visti gli impegni presi nella mozione, non si limiti a farlo solamente per qualche mese, ma che vi sia un'azione costante nel tempo e sul territorio.

L'organizzazione mondiale della Sanità auspica un abbassamento ulteriore dei parametri di arsenico nell'acqua, paventando un livello zero nel futuro. Questo a dimostrazione dell'estrema nocività di tale sostanza e della sua non somministrabilità, soprattutto ai bambini. Serrati dovrebbero essere i controlli nelle scuole, rispetto alle quali si ritiene opportuno anche un monitoraggio più frequente di quello auspicato per altre erogazioni.

Il comitato “Genzano SOStenibile” chiede che si dia, quindi, seguito alle serie di richieste, avanzate dalla società civile, per avere un controllo più serrato della qualità delle acque e perché non ci si accontenti dei dati forniti dal gestore (Acea), ma si proceda a chiedere con maggior frequenza il controllo da parte della ASL di competenza.
Infine si chiede una maggiore pressione verso il gestore del servizio idrico Acea per risolvere definitivamente le problematiche legate all’ interruzione di fornitura o alla diminuzione di  pressione, che con frequenza quasi quotidiana, da diversi mesi, interessano alcune zone di Genzano (Olmata, Selva, Montecagnoletto per citarne alcune note) .
Come mai queste anomalie vengono risolte solo dopo la segnalazione del Comune o dei Cittadini, ma poi puntualmente si ripresentano ?
Quindi crediamo sia doveroso farsi rilasciare una dettagliata informativa che illustri le cause dei continui e ripetuti disservizi, fermo restando che il cittadino/utente dovrebbe essere informato tempestivamente.

I cittadini hanno diritto di ricevere un servizio costante e di sapere cosa bevono e ne hanno diritto sempre, non solo pochi mesi all'anno.




MARINO, CEMENTIFICAZIONE DIVINO AMORE: REVOCARE SUBITO GLI ATTI DELLA POLVERINI

Redazione

Marino (RM) – "No alla cementificazione del Divino Amore", lo dice a gran voce il Pd di Marino tramite la segretaria Franca Silvani. Ecco la nota: 

Come Partito Democratico di Marino abbiamo oggi inviato ai Consiglieri del PD del Lazio, al Presidente della Regione Lazio Zingaretti ed al Presidente del Consiglio Regionale Daniele Leodori una proposta di mozione per chiedere che vengano revocati gli atti adottati dalla Giunta Polverini sul Divino Amore.

Un altro scempio edilizio che non è sopportabile. Dopo la devastante gestione della variante generale al PRG, il duo Palozzi-Polverini vuole mettere le mani in una delle aree più pregiate a ridosso dell'Appia Antica.

Ora basta, non è più sopportabile che si continui a devastare un territorio importante come l’Agro Romano sommergendolo di  cemento e di asfalto! Si continua in questa folle corsa alla edificazione!

Il centro sinistra ed il Partito Democratico hanno un’altra visione del territorio rispetto alla Destra ed è per questo che occorre dimostrare con i fatti questa differenza. Questo non significa zero sviluppo ma al contrario significa tornare a far vivere i propri territori riqualificando l’edilizia esistente e sviluppando le vocazioni locali. E’ questo il metodo per creare nuova occupazione e lavoro.

Chiediamo inoltre alla Regione Lazio e al Presidente Nicola Zingaretti di valutare con attenzione anche le 16 varianti urbanistiche adottate e fortunatamente non ancora approvate che, tutte insieme, rappresentano una ulteriore e non meno devastante azione di aggressione al territorio.

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CIAMPINO, CASO VINCOLO ARCHEOLOGICO SU ZONA 167: IL COMUNE FA SCUDO DAVANTI AI CITTADINI

Redattore
 
Ciampino (RM) – A seguito dell’avvio del procedimento da parte della sovrintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio del Lazio per l’apposizioni del vincolo nella zona 167 di Via Mura dei Francesi, comunicato con fax in data 13/06/2013, in molti si sono affrettati ad esternare, con toni trionfalistici, il raggiungimento dell’obiettivo e la richiesta di delocalizzazione dell’intervento di edilizia economica e popolare.
 
È doveroso però precisare alcuni aspetti: il vincolo che la sovrintendenza intende porre, non esplicita legami con i ritrovamenti archeologici che si sono rivelati in questa zona, infatti la sovrintendenza per il beni archeologici ha rilasciato il proprio nulla osta poche settimane fa, accogliendo il riposizionamento delle sagome degli edifici, in un contesto di rispetto e valorizzazione. I pregevoli ritrovamenti fatti, sono stati resi possibili proprio dai sondaggi archeologici pagati dai soci delle cooperative, che ci hanno permesso di rinvenire testimonianze della nostra storia, che altrimenti sarebbero rimaste sepolte per sempre. Il comune peraltro ha intrapreso un progetto di conservazione e musealizzazione dei reperti che in parte vanno a collocarsi nel parco archeologico che si intenderebbe realizzare all’interno dell’area, in parte in un zona museale che troverà spazio nei locali adiacenti al comune nella ex cantina sociale ed in fase di ristrutturazione.

Il nuovo vincolo postumo rispetto all’iter autorizzativo, che la sovrintendenza paesaggistica vorrebbe mettere, e che si contraddice con quanto già espresso in fase di approvazione regionale, andrebbe a riguardare le cosiddette “mura dei francesi” che costeggiano la via dei laghi, i casali che sono all’interno ed alcuni uliveti e vigneti, peraltro non più esistenti da anni. Questo nuovo vincolo di fatto bloccherebbe l’insediamento abitativo con conseguenze sociali ed economiche a dir poco imprevedibili.

Per queste motivazioni non è possibile gioire di questo risultato, la delocalizzazione della zona 167 come alcuni in modo quantomeno prematuro paventano, richiederebbe un tempo di almeno 2 anni, ammesso che la zona che si andrebbe ad individuare non incontri nessun tipo di vincolo dal punto di vista archeologico, paesaggistico e soprattutto geologico.

Il danno economico che il vincolo andrebbe a creare è ingente. Le zone erano state già pre assegnate, alle cooperative vincitrici del bando ed i soci, tutti nostri concittadini hanno già versato cospicue somme, ciascuno per l’acquisizione delle aree e per i sondaggi archeologici obbligatori per legge. Non solo, i proprietari dei terreni che sono stati ceduti al comune per la realizzazione delle aree, hanno ottenuto in cambio una superficie edificabile che oggi di fatto diventerebbe anch’essa non utilizzabile.

Le conseguenze di un contenzioso non sono prevedibili, e la cosa più grave è che si tratta di soldi di singoli cittadini e non di banche o imprese di costruzione, il che renderebbe il tutto più drammatico nella situazione economica che stiamo vivendo.

A questo punto nel rispetto del ruolo che la sovrintendenza riveste, è opportuno che l’amministrazione faccia la propria parte a tutela sì della bellezza del nostro territorio ma anche dei cittadini di Ciampino che rischiano di vedere vanificato il sogno di costruirsi la prima casa.



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COLLEFERRO: NESSUN INCENDIO AI TERMOVALORIZZATORI

Redazione

Colleferro (RM) –  Questa mattina il sindaco Mario Cacciotti si è recato a Castellaccio, frazione di Paliano, sul luogo dello stabilimento Acea Ambiente, ex Snia, dove nelle prime ore della giornata si è sviluppato un incendio che ha allarmato la popolazione del territorio, per la nube di fumo che si era dispersa nell’aria. Domato l’incendio, carabinieri e tecnici stanno ora lavorando per verificarne le cause. Tra i possibili motivi si parla della combustione di alcuni pannelli fotovoltaici o dei quadri elettrici. 

“Niente a che vedere con i termovalorizzatori di Colleferro – precisa il sindaco Cacciotti –, come ho sentito dire da qualche parte, facendo confusione. Si tratta di un capannone industriale che sta al Castellaccio, fuori dell’area del nostro Comune, ma naturalmente ci siamo attivati per avere informazioni, essendo comunque in questo territorio. Sono stati subito allertati l’Arpa Lazio e la Asl che sono giunti immediatamente sul posto per valutare quanto accaduto. Siamo in attesa di conoscere gli esiti dell’indagine in corso e vigiliamo per precauzione, ma la situazione è stata subito riportata alla normalità, grazie al pronto intervento degli operatori”.

Sul posto infatti, oltre ai vigili del fuoco, carabinieri, polizia, polizia municipale, ci sono i tecnici dell'Arpa, della Asl, Dipartimento di Prevenzione ambientale di Roma e Frosinone, che stanno valutando il caso.




CASTELLI ROMANI: LA RIGENERAZIONE URBANA E TERRITORIALE

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Carlo Testana – PhD in Ingegneria edile-architettura, Italia Nostra- Castelli Romani


I concetti innovativi della programmazione territoriale tesa alla riqualificazione delle città e degli ambienti urbani e territoriali, che l’Europa ha messo in atto in questi ultimi anni, accompagnati da cospicui finanziamenti, sono le nuove occasioni da cogliere a livello Regionale per affrontare i drammatici problemi delle città e dei paesaggi.


La Regione Puglia, tra le prime, ha intercettato questi temi recependo a livello legislativo le parole chiave dell’ innovazione: Sostenibilità – Integrazione – Partecipazione.


Infatti la LR n.21/2008, e le successive LLRR 14/2009 e 21/2011, hanno tradotto in norme questi aspetti innovativi della pianificazione orientata non più al consumo dei suoli ed all’espansione urbanistica ed edilizia, ma alla riqualificazione dell’esistente ed alla tutela delle risorse storiche, culturali e ambientali.


La certezza che la gestione dei servizi necessari a rendere efficiente una città diventa impossibile con i vecchi modelli legati all’espansione infinita di quartieri e strutture sta convincendo molti amministratori, Enti e cittadini che quella strada è profondamente sbagliata. I costi di manutenzione di infrastrutture e servizi non sono più sostenibili dalle comunità, e i cittadini ne patiscono quotidianamente gli enormi disagi. Strade rotte, giardini lasciati all’incuria, marciapiedi fatiscenti o inesistenti, mobilità lenta ed inquinamento acustico e visivo, rifiuti ingestibili, trasporti incivili, agricoltura trascurata, aree doc invase da capannoni, discariche abusive.


Viceversa la rigenerazione riporta quegli equilibri all’interno del sistema città-territorio necessari al suo funzionamento in termini di qualità urbana e sociale.


Queste le argomentazioni che la prof.ssa Angela Barbanente, vicepresidente e assessore alle politiche della qualità del territorio dei beni culturali, urbanistica e politiche abitative della Regione Puglia sta illustrando in convegni, Master, conferenze in tutta Italia. Il l° giugno era a Roma presso la facoltà di Ingegneria “Sapienza” di Roma, ed ha presentato la politica Urbanistica Regionale della Puglia che sta percorrendo le nuove strade dell’innovazione con risultati sorprendenti e con l’accesso ai finanziamenti Europei del  programma FESR (Fondo Europeo Sviluppo Regionale) 2007-2013.


Gli obiettivi si riferiscono ai programmi di riqualificazione di città e sistemi urbani attraverso la valorizzazione delle risorse storico-culturali e ambientali; Rigenerazione Urbana con specifici Piani Integrati e Rigenerazione Territoriale con azioni che vanno dalla scala di quartiere a quella degli insediamenti urbani e al territorio più ampio. I comuni della Puglia che hanno aderito a tali innovazioni sono quasi il 50 per cento. Molti gli esempi concreti presentati, nelle città di Alliste, Terlizi, Gravina, Mesagne, Fasano e altri, tutti incentrati sulla sostenibilità e l’interesse pubblico e sulla qualità della vita. Recuperi di piazze, aree dismesse, porticcioli, margini storici e quartieri di edilizia pubblica attraverso Piani specifici condivisi.


Questa politica sta indicando una direzione precisa e sarà l’unica possibile a garantire un futuro sostenibile.


Ascoltando queste interessanti argomentazioni la mente torna indietro di quasi 30 anni quando ai Castelli Romani un illuminato quanto isolato Sindaco (Canterani Sindaco di Nemi fino al 1999) con la sua giunta, intraprese la difficile strada della sostenibilità ambientale. Allora il termine non esisteva nel vocabolario urbanistico e le città a partire dagli anni settanta approvavano strumenti urbanistici che le avrebbero portate al collasso ed all’ingovernabilità. Il termine “valorizzazione” ad esempio, indicava la trasformazione di un bosco o di un’area agricola  in  capannoni e villette.


Vairo Canterani, sociologo e sindaco, con formidabile intuito, aveva compreso, con largo anticipo, che la strada dell’espansione urbana e del consumo delle risorse ambientali è un suicidio per le comunità e che queste in pochi anni avrebbero perso risorse naturali e culturali inimmaginabili e non riproducibili. Aveva messo l’interesse pubblico al posto di quello privato sparecchiando, con l’adozione del Piano Regolatore (1992-1995), i banchetti costituiti per soddisfare gli appetiti di molte società edilizie richiamate agli affari dalla straordinaria bellezza del Bacino del lago di Nemi. “Bellezza che verrà fornita dal “Pubblico” ai costruttori per incrementare i loro guadagni in cambio di niente, anzi in cambio di costose e ingovernabili infrastrutture e servizi lontani dalla città” sosteneva Canterani.


Una “plusvalenza” non tassata, senza alcuna ricaduta positiva per la città.


Questo Piano Regolatore, che un’impreparata Regione Lazio non ha mai sostenuto nè approvato, programmava il territorio secondo i criteri dell’attenzione al costruito storico, ai beni culturali, ambientali e paesaggistici, alle visuali panoramiche, all’agricoltura di qualità, al recupero dei fossi, al mantenimento della memoria della cultura materiale e contadina e molto altro ancora sul fronte della tutela e della valorizzazione.  Sostenibilità sociale e risparmio delle risorse pubbliche, risorse da tramandare intatte alle generazioni future, queste erano le Linee Guida del Piano.


La vicenda giudiziaria iniziata con i ricorsi  della società edilizia ILCESA ha visto  soccombere il Comune: è di questi giorni il riconoscimento di un danno di 300 mila euro a favore del privato che il comune di Nemi dovrebbe risarcire. Nessuno ha calcolato invece il beneficio pubblico che quelle politiche  di Sostenibilità, pionieristicamente intraprese da Canterani, hanno avuto su Nemi.


Amministratori impreparati e miopi, legislazioni retrograde, avvocati che non hanno saputo difendere questo interesse pubblico hanno creato le condizioni per lo svolgersi di questa triste vicenda. Canterani, si apprende dalle cronache  di questi giorni è stato pesantemente attaccato in Consiglio Comunale e criticato anche da forze politiche che si dichiarano ecologiste.


Ma intanto, e con grande vigore, (si vedano appunto le esperienze delle Regioni Puglia, Toscana, Emilia,) la strada intrapresa in solitudine da Canterani, (Nemi fu l’unico Comune d’Italia 20 anni fa ad erigersi paladino dei beni comuni in maniera così forte), sta diventando l’unica possibile. La Regione Lazio guardi con attenzione le scelte della Regione Puglia, per non rimanere indietro perché le risorse per governare il futuro con i vecchi Piani, gli Accordi di Programma, e con la concertazione che premia solo i privati non piace all’Europa, non piace alle comunità e non piacerà ai posteri.




ROCCA DI PAPA: TORNA LA 13ESIMA EDIZIONE DELLA MANGIALONGA

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Rocca di Papa (RM) – Torna anche quest’anno l’evento naturalistico e gastronomico ormai consueto a Rocca di Papa: domenica 23 giugno si torna a camminare e mangiare con la 13esima edizione della Mangialonga.

Circa dieci chilometri di sentieri che rimangono volutamente celati per creare suspense, che accompagneranno tutti i partecipanti in angoli sconosciuti del grande patrimonio boschivo e archeologico di Rocca di Papa.

Novità di quest’anno sarà la visita alla Fortezza Medievale, il sito archeologico recentemente riaperto al pubblico grazie ai volontari del neonato Gruppo Archeologico Locale Gal Latium Vetus, sezione Albana.

Luoghi panoramici e suggestivi che faranno da cornice a varie tappe gastronomiche nelle quali si potranno gustare  piatti e sapori tipici della tradizione. A tutti i partecipanti verrà consegnato come gadget una ciotola personalizzata nella quale sarà servita la pasta e fagioli, una delle tante pietanze proposte.

La manifestazione, che si propone anche di sensibilizzare al corretto riciclo dei rifiuti e al rispetto della natura, è organizzata dalla Pro Loco Città di Rocca di Papa, col patrocinio del Comune di Rocca di Papa, con la collaboreranno di diverse associazioni di volontariato della Città

tra le quali: Avis, Atletica Rocca di Papa, Protezione Civile Locale, Rocca di Papa Bike, Confraternita, Gal sezione Albana, Vagamente, Roccaforte, Ribbelli Bikers.

Il ritrovo è previsto alle ore 8,30 al parco comunale dei Campi d’Annibale “La Pompa”.

Costo del biglietto solo 10€ per gli adulti e 5€ per i bambini sotto i 12 anni
 

I biglietti sono in vendita presso:
– BAR Casina dei Pini in piazza della Repubblica
– Ristorante Rifugio di Annibale ai Campi d’Annibale