ROMA, VIMINALE: AGENTI TRAVESTITI DA OPERATORI ECOLOGICI INTERROMPONO SPACCIO DI DROGA

Redazione

Roma – Era da qualche tempo che gli agenti del Commissariato Viminale, diretto dal dr. Antonio Pignataro, nel corso del continuo monitoraggio effettuato nella loro zona, avevano notato alcuni movimenti sospetti che avvenivano nei pressi di un fast food.

Sul posto, infatti, ad orari prestabiliti, si concentravano un nutrito numero di persone di colore, che si dileguavano poi poco dopo.

I sospetti che fosse in atto un’attività di spaccio erano concreti, anche perché alcune di queste persone erano conosciute dai poliziotti quali consumatori di droga.

La difficoltà nell’effettuare servizi di appostamenti era però dovuta al fatto che la via delle “riunioni” è frequentata prevalentemente da persone di colore.

Cercare di passare inosservati per effettuare un servizio di appostamento era quindi molto difficile.

I poliziotti hanno pensato bene, quindi, di travestirsi da operatori ecologici.

All’orario in cui le persone erano state notate incontrarsi hanno finto di essere intento nel loro lavoro.

Notata la consegna di un involucro, seguita dal quella di alcune banconote, gli agenti sono intervenuti.

Un cittadino extracomunitario, conosciuto quale tossicodipendente, è stato trovato in possesso di alcune bustine di marijuana appena ricevute.

Lo spacciatore, identificato per S.S., cittadino del Mali di 25 anni, è stato condotto in Commissariato.

Nel corso della successiva perquisizione effettuata presso la sua abitazione sono state rinvenute altre bustine, simili nel confezionamento a quelle rinvenute poco prima, contenenti svariati grammi di droga.

Al termine pertanto l’uomo, che è risultato avere diversi precedenti di Polizia specifici, è stato arrestato.

Dovrà rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti.

 




RIETI: AGEVOLAZIONI PER GLI STUDENTI PROIETTATI AL FORMUM INTERNAZIONALE DEI GIOVANI

Redazione

Rieti – L'Assessorato alle Culture, in collaborazione con i Dirigenti degli istituti superiori, con il Consigliere con delega alle Politiche giovanili, Gabriele Bizzoca, e con il Consigliere con delega alla Scuola, Arianna Grillo, offrirà agli studenti reatini l'opportunità di partecipare allo Young International Forum 2013 che si terrà a Roma dall'8 al 10 ottobre.

Il Forum sarà un importante momento di confronto su tematiche fondamentali per i giovani che avranno la possibilità di incontrare le più grandi e dinamiche aziende italiane, le università italiane e internazionali, verificare l'opportunità di lavori e corsi di studio all'estero, partecipare a seminari su comunicazione, cinema e televisione, ambiente, economia, energia e gastronomia, ricevere informazioni relative all'orientamento nella scelta del corso universitario.

L'iniziativa dello Young International Forum è promossa nella nostra Città da Eurieti, il laboratorio di Culture e Passioni, ideato dall'Assessore Di Paolo con l'obiettivo di dare vita a una community dedicata a creare collegamenti tra i reatini che vivono e lavorano all'estero e i cittadini che vivono a Rieti.

"Il progetto Eurieti, attraverso la pagina Facebook dedicata – dichiara l'Assessore Di Paolo -, ha già creato interessanti relazioni e sinergie operative tra eccellenze reatine che lavorano nel mondo e giovani studenti reatini che cercano consigli e orientamenti e informazioni da chi ha già acquisito esperienze internazionali.

Ci è sembrato che lo YIF fosse un'opportunità unica e un importante momento di crescita per i nostri ragazzi, e perfettamente in sintonia con i principi ispiratori di Eurieti. Ci siamo posti come obiettivo l'ampliamento dell'orizzonte culturale dei nostri ragazzi e il progetto Eurieti, come la partecipazione al Young International Forum, vanno sicuramente in questa direzione".

L'Amministrazione Comunale metterà a disposizione degli studenti 43 posti gratuiti per il viaggio in bus a Roma per ciascuno dei tre giorni del forum.

L'8 ottobre ci sarà l'orientamento per economia , scienza statistiche, scienze politiche e giurisprudenza, il 9 per ingegneria, informatica, medicina e veterinaria, scienze motorie, servizi sociali, farmacia biotecnologie e agraria, il 10 per lingue lettere e filosofia, psicologia e scienze della formazione, sociologia e scienze della comunicazione, architettura moda e design.

Possono partecipare solo studenti maggiorenni che frequentino gli ultimi due anni di scuola superiore.

Gli studenti possono prenotare il posto in autobus, inviando, entro il 25 settembre, un'e-mail individuale all'indirizzo culture@comune.rieti.it contenente i seguenti dati: nome, cognome, luogo e data di nascita, indirizzo e-mail, classe, scuola, materia prescelta per l'orientamento e giornata prescelta.

Indispensabile l'esplicita dicitura "autorizzo il trattamento dei dati personali di 196/03 (ex 675/96)".

Le iscrizioni, fino al numero massimo di 43 per ogni giornata del forum, verranno accettate rispettando l'ordine cronologico di ricezione delle e-mail, mantenendo comunque garantita la presenza di almeno 3 rappresentanti per ogni istituto.
 




CASTEL GANDOLFO: SABATO 14 SETTEMBRE, MOSTRA EVENTO IN ONORE DI PAPA FRANCESCO

Redazione

Castel Gandolfo (RM) – Sabato 14 settembre, alle ore 17,30, l’Associazione dei Nuovi Castelli Romani, in collaborazione con il Comune di Castel Gandolfo, della Parrocchia Pontificia San Tommaso da Villanova e con il Patrocinio dei Comuni dei Castelli Romani, degli Enti Sovracomunali e della Presidenza della Giunta della Regione Lazio, presenta la sesta Mostra Evento “PORTA FIDEI – Forma e colore della Parola fatta carne”, del Maestro Francesco Guadagnuolo in onore del Papa Francesco. L’Evento si svolgerà dapprima presso l’Aula Consiliare del Comune di Castel Gandolfo.

Nel corso del convegno interverranno: il Sindaco della città di Castel Gandolfo, Milvia Monachesi; S. Em.za Cardinale Angelo Comastri, Presidente della Fabbrica di San Pietro; Frà Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, Gran Priore di Roma Sovrano Militare Ordine di Malta; Don Pietro Diletti, Parroco Chiesa Pontificia San Tommaso da Villanova; l’Onorevole Michele Baldi, Consigliere della Regione Lazio; Alberto Bertucci, Sindaco di Nemi; il Maestro Francesco Guadagnuolo, artista e socio emerito della N.C.R.; Carmelo Pandolfi, Docente dell’Università Europea di Roma e Dirigente Scolastico del Liceo Classico Benedetto XV di Grottaferrata; Ettore Pompili, Presidente dell’Associazione Nuovi Castelli Romani.

L'evento si avvale del patrocinio dell'Ambasciata Americana presso la Santa Sede, nella persona di Antoinette C. Hurtado.

Modera la giornalista Angela Iantosca

La Mostra rimarrà aperta fino a sabato 21 settembre con il seguente orario:

10/12.30 – 16/19 presso la Cripta della Parrocchia Pontificia di S. Tommaso da Villanova.

Alla cerimonia di chiusura di sabato 21 settembre alle ore 17,30 presenzierà S. E. Mons. Cjril Vasil', Segretario Congregazione Chiese Orientali.

L'ingresso è gratuito

Già in passato l'Associazione ha patrocinato nello stesso luogo esposizioni del Maestro Francesco Guadagnuolo, socio onorario dell'Associazione, notevole esponente dell'arte contemporanea, strettamente connessa con l'alveo poderoso dell'ispirazione cristiana; lo ha fatto, non accidentalmente (e oggi lo ribadisce per Papa Francesco!), anche quale omaggio al Santo Padre dell'intera comunità dei Castelli Romani in occasione della sua permanenza nella residenza estiva.

LA MOSTRA

Quest'anno la mostra, nell'anno della fede voluto dal Papa emerito Benedetto XVI, si porge quale "PORTA FIDEI – Forme e colori della Parola fatta carne". Essa sarà una meditazione "teologica", non verbale, ma altrimenti espressiva, delle suggestioni infinite che, in un mondo che è "pulchrum", ossia "logica" recata dalla sensibilità, insinua al Massimo il Lògos fatto Carne.

"La Bellezza salverà il mondo", faceva dire Dostoevskij al Principe Myskin né "L'Idiota". Di tale Verità, né banalmente consolatoria né assurdamente soffocata, ha esigenza la stessa struttura logica delle cose.

IL MAESTRO GUADAGNUOLO

Guadagnuolo, con la sua nuova realtà visionaria, definita dai critici Transrealismo, con fine sensibilità e notevole originalità, offrirà nella mostra Arte-poesia anche un modo ostensivo inedito, quello cioè di inserire nelle sue opere, con trapianto vivente, espressioni poetiche verbali: non per far commentare il visibile dal detto (il che contraddirebbe alla natura di tutt'e due le muse), bensì, appunto, nel tentativo, nuovo, di arricchire quell'espressione di "bello", di cui ogni umano poeta è ri-cognitore (lo aveva capito Platone), in dipendenza dall'espressione primigenia, in ogni esistente, del "multimediale" Principio-Parola.

I Poeti inseriti nella mostra-evento di Guadagnuolo sono: Francesco d’ASSISI, Leopoldo ATTOLICO, Pino BLASONE, Eduardo CACCIATORE, Luca CANALI, Erri DE LUCA, Valentina D’URSO, Anna Maria FARABBI, Marco GAL, Paolo GUZZI, Mario LUZI, Massimo MORASSO, Angelo MUNDULA, Alessandro PARRONCHI, Renato PENNISI, Carmelo PIRRERA, Silvio RAMAT, Cristanziano SERRICCHIO, Elio VENIER, Lucio ZINNA.

 




RIETI, VERTENZA RITEL: APPELLO AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO ZANONATO

Redazione

Rieti – Finmeccanica ha deluso lavoratori, sindacati e rappresentanti istituzionali perché non ha dato risposte in merito alla ormai celeberrima vertenza Ritel. Ecco la lettera dei rappresentanti istituzionali reatini:

Al Ministro dello Sviluppo Economico
Dott. Flavio Zanonato

E p.c.
Al sottosegretario al Ministero dello sviluppo economico
Dott. Claudio De Vincenti
Al Presidente di Finmeccanica
Dott. Gianni De Gennaro

Sig. Ministro,

Qualche anno fa la soc. Alcatel decise di alienare il sito di Rieti ad un gruppo di imprenditori che diedero vita alla Soc. Ritel. Non senza dubbi e sacrifici il sindacato ed i lavoratori sottoscrissero con l'azienda e con il Ministero dello Sviluppo un protocollo di intesa finalizzato a definire i contorni della nuova attività industriale. In quel protocollo assumeva un ruolo rilevante la Soc. Finmeccanica che si impegnò a supportare i nuovi imprenditori. Alcatel e Finmeccanica, a garanzia del processo industriale, entrarono a far parte della nuova società.

La nuova esperienza imprenditoriale non ha dato i frutti sperati e da alcuni anni il Ministero dello Sviluppo, insieme ai sindacati ed alle rappresentanze istituzionali del territorio, sta adoperandosi per dare soluzione ad una crisi che vede a rischio oltre 200 posti di lavoro.

Dopo un tentativo esperito direttamente dalla Presidenza del Consiglio, che non ha dato i frutti sperati, il Ministero dello Sviluppo ha individuato una compagine imprenditoriale disponibile a riaprire il sito di Rieti, con il supporto di Finmeccanica alla quale è stato chiesto di onorare il protocollo di intesa originario. Finmeccanica, al tavolo delle trattative, ha dato sempre la sua disponibilità arrivando a quantificare nel dettaglio il suo impegno.

Nonostante ciò nulla accade e, dato che nel frattempo la società è in fallimento, i lavoratori rischiano per fine settembre di essere licenziati.

Dopo anni di trattative il comportamento dilatorio di Finmeccanica che, nonostante gli impegni assunti, (come potrà rilevare dai suoi uffici), non procede come dovrebbe a chiudere accordi operativi con i nuovi imprenditori, vanifica il lavoro fatto dai tecnici del Suo Ministero, dal sindacato e dai rappresentanti delle istituzioni. Non dar vita a quanto solennemente Finmeccanica si è impegnata a fare è offensivo per chi ha partecipato alle numerosissime riunioni, per le Istituzioni e soprattutto per i lavoratori che si sentono giustamente presi in giro.

Finora il loro atteggiamento e quello del sindacato, nonostante il lunghissimo tempo trascorso, è stato di grande responsabilità, ma oggi la situazione è diventata insostenibile.
Dopo avere per lungo tempo, insieme al Ministero dello Sviluppo Economico, dato assicurazioni ai lavoratori rispetto ad un esito che sembrava a portata di mano, oggi siamo a rappresentarLe l'umiliazione delle Istituzioni, costrette a registrare un comportamento, da parte di una società di proprietà' pubblica, a dir poco intollerabile.

Nei prossimi giorni, se la vicenda non avrà una rapida accelerazione e non si daranno garanzie sulla riapertura del sito di Rieti, le istituzioni locali e i rappresentanti del territorio in Regione ed in Parlamento, non potranno che continuare ad essere al fianco dei lavoratori nelle iniziative di lotta che gli stessi intenderanno assumere.

Ci rivolgiamo a Lei, Sig. Ministro perché si adoperi nei confronti della Società Finmeccanica, affinché renda operativi, nel più breve tempo possibile, gli impegni assunti e sottoscritti.

Certi della Sua sensibilità, porgiamo distinti saluti

On. Fabio Melilli deputato al Parlamento
On. Oreste Pastorelli deputato al Parlamento
Dott. Simone Petrangeli Sindaco di Rieti
Dott. Fabio Refrigeri assessore Regione Lazio
Dott. Daniele Mitolo consigliere Regione Lazio

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GENZANO: LA FESTA DEL PANE COMPIE 25 ANNI

Redazione

Genzano (RM) – Il 14 e 15 settembre Genzano, Città dell’Infiorata, del pane e del vino, celebra per la 25esima volta uno dei suoi prodotti tipici più famosi: il pane casareccio, primo pane italiano ad essere stato insignito dalla Comunità europea, nel 1997, del marchio Igp (Indicazione geografica protetta). Nata nel 1989 per promuovere e tutelare una tradizione che si tramanda da secoli, la Festa del Pane di Genzano richiama oggi numerosi visitatori e turisti da tutta la regione. Nell'edizione del 1998 è stata preparata per la prima volta una gigantesca bruschetta di filoni lunga 1.200 metri e di 2.100 chilogrammi di peso; tra i filoni un filone da record: 16 metri e 112 chilogrammi.

Ricco il calendario degli appuntamenti della due-giorni: anche quest'anno, infatti, si replicherà, domenica 15 settembre, la realizzazione della bruschetta più lunga del mondo su via Italo Belardi, la storica via dove nel mese di giugno viene celebrata l'Infiorata. E proprio per mantenere forte il legame con un'altra importantissima tradizione della città, da tre anni a questa parte viene realizzata su via Nazario Sauro l'Infiorata di pane, che si potrà vedere già dalla giornata di sabato e che prevede la realizzazione di diversi quadri a terra composti con farine, crusche, mais, filoni, rosette e pagnotte utilizzando la tradizionale tecnica dei Maestri infioratori di Genzano. Previsti, inoltre, animazione per bambini durante l'arco dell'intera kermesse, le visite guidate al Parco e al Palazzo Sforza Cesarini, il IV Trofeo San Tommaso “La corsa del Pane genzanese” a cura dell’ASD Genzano Marathon, l'esibizione itinerante della Fantomatik Orchestra Marching Band prevista per domenica 15 alle ore 18:30 nel centro della città. Sabato sera, invece, esibizione di gruppi musicali locali con la partecipazione del famoso comico Antonio Giuliani.

 




ROMA: IL MONDO NON SI E' FERMATO MAI UN MOMENTO……ADDIO JIMMY!

Redazione

Roma – Il mondo non si ferma neppure in questo momento che il memorabile cantantautore italiano di musica leggera Enrico Sbriccoli, in arte Jimmy Fontana non c'è più.  E' morto l'autore de "Il mondo". Lo rende noto la sua casa di produzione. Il cantante, autore di brani celebri come "Che sara'", e' deceduto ieri sera. Aveva 78 anni e ne avrebbe compiuti 79 a novembre. Appassionato di jazz, fu protagonista di una stagione feconda della musica leggera italiana, che lo vide arrivare al successo nel 1965 con "Il mondo", poi reinterpretato i diverse lingue da altrettanti autori. "Che sara'" arrivera' nel 1971 dopo una serie di vicende che convinsero Fontana a cedere l'autorizzazione ai Ricchi e Poveri affinche' la interpretassero a Sanremo.
  Diventera' una delle composizioni leggere piu' vendute nel pianeta, un record per il catalogo Rca.

Appassionato di jazz, impara da autodidatta a suonare il contrabbasso e inizia a frequentare l'Hot Club di Macerata, dove si esibisce con complessi di alcuni amici. Conseguito il diploma in ragioneria, si trasferisce a Roma e si iscrive alla facoltà di Economia e Commercio. Inizia a frequentare i jazzisti della capitale, collaborando con la Roman New Orleans Jazz Band, in breve abbandona l'Università per dedicarsi a tempo pieno alla musica, iniziando anche a cantare, scegliendo il nome d'arte Jimmy Fontana (Jimmy in omaggio al sassofonista Jimmy Giuffre, di cui è ammiratore, Fontana viene scelto a caso dall'elenco telefonico).

Incide alcuni standard jazz per la Consorti; entra poi come cantante nella Flaminia Street Jazz Band (costituita da Giorgio Benigni, Umberto De Nigris, Francesco Tomassini, Raffaele Giusti, Aldo Balzani, Giovanni Spalletti, Sandro Santoni, Wilder Petroselli e Leonello Bionda ), incidendo alcuni dischi per l'etichetta Astraphon.

Forma poi il gruppo Jimmy Fontana and His Trio con tre di loro, Raffaele Giusti al pianoforte, Sandro Santoni al contrabbasso, e Lionello Bionda alla batteria. In questo periodo conosce Leda, che diventerà sua moglie (nel corso degli anni avranno 4 figli: Luigi, musicista ed arrangiatore, Roberto, Andrea e Paola).

Nel 1971 scrive la musica in collaborazione con Italo "Lilli" Greco e Carlo Pes e parte del testo insieme a Franco Migliacci della canzone Che sarà: l'obiettivo è di presentarla a Sanremo, e Fontana produce la registrazione a Los Angeles di Josè Feliciano, che registra 3 versioni della sua canzone: in italiano, in spagnolo (dal titolo "Que Serà") e in inglese (titolo "Shake a Hand") prodotte da Rick Jarrard; rientrato in Italia, trova la strada sbarrata per la partecipazione al Festival insieme all'amico e collega portoricano.

Ennio Melis, allora Direttore Artistico della RCA, ha deciso di puntare sulla canzone per consacrare al successo i Ricchi e Poveri, giovane gruppo, fattosi notare al festival dell'anno precedente interpretando in abbinamento con l'autore Nicola Di Bari La prima cosa bella.

Jimmy, che ha diritto all'ultima parola in quanto compositore-autore della canzone, inizialmente nega l'autorizzazione che in seguito concederà, suo malgrado, quando Melis afferma che, senza i Ricchi e Poveri, la canzone non avrebbe partecipato ad alcun festival. La canzone si classifica al secondo posto nella graduatoria sanremese, ma i due singoli risulteranno molto venduti, ed il brano si rivelerà nel corso degli anni una delle canzoni italiane più famose, riprodotte ed eseguite nel mondo.
Gli anni Settanta: il declino ed il ritorno

Deluso dalla vicenda di Che sarà, pur continuando ancora ad incidere, non ottiene più il successo del decennio precedente, per cui per alcuni anni interrompe del tutto l'attività, trasferendosi a Macerata, città in cui apre un bar che gestisce per cinque anni. Ritorna nel 1979 con Identikit (sigla della serie televisiva Gli invincibili) che riscuote un discreto successo, confermato poi da "Beguine", una canzone che viene presentata con buon successo al Festival di Sanremo 1982, e che ha una particolarità: la musica nasce da una delle prime melodie scritte dal figlio Luigi, che poi lo accompagnerà, come collaboratore musicale, pianista e cantante.

Negli anni successivi forma il gruppo "I Superquattro" insieme ai colleghi Gianni Meccia, Nico Fidenco e Riccardo Del Turco, con i quali partecipa a molti programmi televisivi. Ha lavorato anche nel cinema, in film musicali quali Io bacio… tu baci o di commedia all'italiana come La voglia matta. Una sua canzone, Bambola bambina, è stata utilizzata come sigla italiana del telefilm La donna bionica. In occasione del Festival di Sanremo 1994 ha fatto parte del gruppo "Squadra Italia", appositamente costituito per l'occasione, cantando il brano "Una vecchia canzone italiana".

 




ANGUILLARA, MORTE FEDERICA SUL LAGO DI BRACCIANO: PER LA FAMIGLIA SONO STATI SOTTOVALUTATI DEI PUNTI CRUCIALI

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Chiara Rai

Anguillara – Lago di Bracciano (RM) – “Un rinvio con la sola omissione di soccorso a carico di Marco di Muro quando, a mio parere e secodo mio fratello, sono stati trascurati molti punti nella ricostruzione dei fatti”, poche parole pronunciate dal riservato Massimo Mangiapelo, zio della piccola Federica, la sedicenne trovata morta il primo novembre del 2012 sulla riva del lago di Bracciano a Vigna di Valle nel Comune di Anguillara Sabazia.

Il ventitreenne Marco Di Muro è stato rinviato a giudizio con l’accusa di omissione di soccorso. Un capo d’imputazione forse troppo blando per la famiglia, considerati gli elementi raccolti durante le indagini, la ricostruzione seppur lacunosa dei fatti.

“Riteniamo che siano stati sottovalutati dei punti importanti – ha continuato Massimo Mangiapelo, fratello di Luigi– ma proprio su questi determinati passaggi stanno lavorando gli avvocati. Certo è che rimangono molti punti oscuri sui quali chiediamo, come famiglia, che venga fatta luce”.

La famiglia non ha tirato quel respiro di sollievo che avrebbe voluto, si sarebbe aspettata forse un rinvio a giudizio con più di un'accusa o meglio sicuramente avrebbe voluto che fosse venuto a luce il nome dell'assassino. Ci sono delle lacune. Troppo buio e troppo mistero avvolge questa storia.

Molti punti oscuri. Esatto. Non si è più parlato di che fine abbiano fatto gli effetti personali di Federica che non sono stati trovati accanto al suo corpo, all’indomani della notte di Halloween.

Non si è saputo nulla del suo cellulare nero e la borsetta marrone con intarsi bianchi che Federica aveva con se quella notte piovosa, la notte delle streghe, quando intorno alle 22:30 esce con il  con il suo ragazzo e un amico per andare a festeggiare.

Federica esce da casa del papà Luigi, un uomo conosciuto ad Anguillara perché ha un banco di biancheria al mercato. I sommozzatori del nucleo dei carabinieri di Roma, diretti dal maresciallo Renato Solustri, si sono immersi per due volte alla ricerca degli oggetti personali della sedicenne la cui morte rimane ancora avvolta nel mistero.

Quando la ragazza è morta, intorno alle 4 e le 5 del mattino, era da sola? Se telefono e borsetta non sono stati finora trovati, l’ipotesi che Federica sia morta in solitudine non regge. Chi ha occultato la sua borsetta e il suo telefono?

Finora ciò che è certo è che Federica non ha subito violenze, la causa della morte è stata una crisi cardiaca conseguente ad un improvviso malore.

Dunque i due oggetti diventano essenziali per ricostruire un vuoto temporale finora pieno di lacune: Cosa ha fatto Federica dopo che il ragazzo, il ventitreenne Marco Di Muro, l’avrebbe lasciata sotto la pioggia presumibilmente in mezzo alla via Anguillarese a circa cinque chilometri da dove è stata ritrovata morta?

E’ strano il fatto che Di Muro non l’abbia cercata perché se è vero che quando ha lasciato la ragazza in mezzo alla strada sarebbe tornato indietro dopo qualche minuto e non l’avrebbe più trovata, significa che Marco non era più arrabbiato con Federica.

Significa che Marco voleva riappacificarsi con la sua Federica tanto da tornare subito indietro. E poi? Perché non avrebbe risposto alle telefonate continue dei famigliari della ragazza? Perché non avrebbe risposto al cellulare del padre che la ragazza spesso utilizzava per chiamare Marco? Forse perché Marco sapeva che a Federica era accaduto qualcosa di brutto? Non possiamo saperlo. Però è davvero singolare l’atteggiamento del fidanzato che avrebbe dovuto preoccuparsi per primo del fatto di non aver trovato Federica. Avrebbe potuto bussare a casa del padre, chiamare aiuto, chiamare le forze dell’ordine. Lui aveva la responsabilità di una ragazza minore della quale si doveva prendere cura se non per dovere almeno per amore. 

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ROMA: PAPA FRANCESCO A SAN GIOVANNI

Redazione

Roma – L’appuntamento inizierà alle 10 e si rivolgerà  in particolare ai sacerdoti che prestano servizio pastorale nella diocesi operando nelle comunità parrocchiali, nelle rettorie, nelle cappellanie universitarie, in quelle ospedaliere, nel mondo del lavoro e nelle carceri. Per prepararsi all’incontro il cardinale Vallini, su richiesta di Papa Francesco, ha inviato al clero una riflessione scritta nel 2008 dall’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio, quando era arcivescovo di Buenos Aires e presidente della Conferenza episcopale argentina, per presentare l’identità presbiterale alla luce del Documento di Aparecida (file allegato)

Lunedì 16 settembre, alle 10, nella basilica di San Giovanni in Laterano, si svolgerà l’incontro di Papa Francesco con il clero romano. L’appuntamento si rivolgerà in particolare ai sacerdoti che prestano servizio pastorale nella diocesi operando nelle comunità parrocchiali, nelle rettorie, nelle cappellanie universitarie, in quelle ospedaliere, nel mondo del lavoro e nelle carceri.

Ad annunciarlo è il cardinale vicario Agostino Vallini in una lettera inviata ai parroci, ai sacerdoti e ai diaconi della diocesi di Roma, in cui ricorda che «ci stiamo preparando a questo incontro con la lettura del testo che nel 2008 l’allora cardinale Bergoglio scrisse per presentare l’identità presbiterale dopo la pubblicazione del documento di Aparecida».

 

 

 




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Sara Galea

Quante frasi fatte per non volere assumersi le proprie responsabilità. Quanta ‘’scontatezza’’ e scontentezza nel dire che la vita modifica le situazioni, che il destino è l’unico artefice di ciò che accade; quante volte vi siete ascoltati, o avete ascoltato, parole d’effetto contro il destino; destino! Una parola, soltanto una parola che viene investita della responsabilità di ciò che accade all’intera umanità, e all’universo inscindibile; ma poi, altro complice perverso di un complotto cosmico contro l’essere umano è il tempo,  semplice idea e percezione della mente che è  stato investito del potere di gestire la responsabilità dei cambiamenti, e non, parziali o totali che si  manifestano all’essere umano, alla sua vita, agli eventi che ”subisce”.  Povero essere umano, creatura in balia degli  eventi, di maledizioni ataviche, o carte scritte e firmate con il fuoco dal Destino. E ancora, quante imprecazioni verso Dio, il Creato, il Creatore, e la Creazione, per ciò che si produce giorno dopo giorno; è  sua responsabilità persino se si discute con i vicini, se si cade perché si è distratti,    è lui il responsabile: ” Dio perché ce l’hai con me!”. Essere umano! Piccolo meccanismo inconsapevole, che ferma, come un gancio pungente, le responsabilità a chiunque e qualunque cosa.  Alla ricerca della felicità nessuno muove una paglia per modificare qualunque situazione; si grida, ci si inquieta, si addita la ‘’colpa’’ di qualunque cosa su chiunque, sui governi, sul cielo, sulle chiese, sulla famiglia, il marito e la moglie, i figli disgraziati, gli amici menefreghisti, i giovani inquieti, la terra maledetta che crea i disastri ambientali, la pioggia che  bagna, il sole che scotta, il vento che schiaffeggia, il freddo che assale,  tutti sono ‘’colpevoli’’, tutti  tranne il singolo individuo, vittima di un complotto ai quali non può sottrarsi. Povera indifesa creatura umana che muove le guerre con le parole, che blocca l’economia con la sua ignavia e volontà di subire i soprusi, con la sua incapacità di produrre attivamente, con la sua volontà di cercare espedienti , e non strategie per creare una vita benevola,  e ricca; povera creatura umana che crea un mondo di automi manovrandolo attraverso la diffusione mediatica,  che si fa lobotomizzare guardando programmi spazzatura, che hanno l’unica funzione di rendere l’essere umano stolto, pauroso, timoroso del sociale.   Povero essere umano, che lancia ingiurie per una vita e poi si risente se è emarginato, anche da se stesso. Quante persone hanno fatto delle proprie famiglie un campo di  sterminio e poi si sono risentiti quando quello stesso gruppo li ha allontanati definitivamente. Incredibile creatura umana che usa il suo libero arbitrio per creare la distruzione invocando poi un perdono ‘’dovuto’’ per essere accolto nuovamente tra le braccia della vita, delle persone, degli oggetti; sì, anche dalle cose, perché l’essere umano è capace di distruggere qualunque cosa e invocare poi Dio e tutti i santi per aver spinto quel gesto: Dio perché mi hai fatto fare questo! Esistono i poveri ci sono i ricchi, la differenza? I ricchi hanno lavorato su se stessi, e la propria capacità di organizzarsi la vita, i tempi, gli spazi, le volontà, le capacità, le competenze, le potenzialità, i poveri invece piangono su un presunto fato che li ha voluti distruggere.  Dove era il povero, e l’ignorante, quando il ricco si faceva un cuore tanto studiando, e dandosi delle competenze? Dove era il disagiato quando il professionista bussava porta dopo porta per cercare lavoro e non elemosina per sopravvivere fisicamente, moralmente e psicologicamente?

Poveri i poveri che sanno soltanto piangere. Poveri coloro che seduti su una sedia aspettano che si apra il cielo e scenda la manna. Poveri coloro che per scelta hanno voluto creare niente sperando di diventare qualcuno soltanto per fede. Quante volte avete ascoltato da voi stessi, o da chiunque, imprecazioni contro chi ha di più? Avete mai sentito dire che i professionisti se la tirano? Sempre! Che sono arroganti e presuntuosi?  Che sono egoisti e tiranni?  Dove erano coloro i quali oggi sono in uno stato di disgrazia quando il loro prossimo era chino sui libri, o in giro a crearsi il lavoro, e tutto quello che un vincente fa? Seppure non piaccia ascoltarlo è l’essere umano il suo stesso destino, la sua vita, la creazione, il creato e il creatore, e tutto ciò che ha, o gli manca, l’ha realizzato con passione, dedizione e volontà, perché sì, Dio esiste, ma è una potente energia che risiede dentro e fuori l’essere umano, ed ha fornito a tutti le stesse possibilità, strumenti e potenzialità, oltre che il ‘’libero arbitrio’’   di decidere cosa volere, fare, dire e pensare.




FROSINONE: INAUGURATO IL NUOVO ASILO IN VIA MEZZACORSA

Redazione

Frosinone – Si è svolta lunedì 9 settembre, alla presenza del Sindaco Nicola Ottaviani, del vice sindaco Fulvio De Santis, degli assessori Fabio Tagliaferri, Sandro Blasi, Claudio Caparrelli, dei consiglieri comunali, dei dirigenti comunali, dei dipendenti della struttura e nell’entusiasmo dei genitori e dei bambini l'inaugurazione del nuovo asilo di via Mezzacorsa, ultimato a tempo di record, in concomitanza con l'inizio del nuovo anno scolastico. Un nuovo asilo, costruito a misura di bambino, ma con tutto lo spazio e le caratteristiche per essere confortevole e in linea con i modelli di edilizia scolastica più all’avanguardia.

Con questo obiettivo, infatti, è stata concepita e realizzata la struttura di via Mezzacorsa che ospiterà 60 bambini di cui 15 lattanti (dai 3 ai 12 mesi), 15 semidivezzi ( dai 12 ai 24 mesi) e 30 divezzi (dai 24 ai 36 mesi).

Il nuovo asilo è articolato su un unico livello a piano terra per favorire l’abbattimento di ogni tipo di barriera architettonica, e si divide in quattro moduli distinti, ma funzionalmente collegati tra loro.

I locali sono strutturati a misura delle esigenze dei bambini con aree dedicate alle attività didattiche, psicomotorie, di gioco libero e zone dedicate al riposo e una cucina per la preparazione dei pasti.

La struttura è costata 1 milione e 60.000 euro di cui 600.000 a carico della Regione Lazio (massimo dell'importante finanziabile dall’ente di via della Pisana) e 400.000 a carico del Comune di Frosinone, residuo di mutui contratti in passato. Lo spazio esterno è stato adibito per le attività didattiche e per il parcheggio e per il futuro l'amministrazione comunale ha già previsto di migliorare le aree circostanti la struttura.

“In soli sei mesi – ha detto il Sindaco Nicola Ottaviani – abbiamo realizzato un nuovo asilo. Per questa vera e propria impresa mi preme ringraziare gli assessori Fabio Tagliaferri e Claudio Caparrelli, i dirigenti, in primis l’arch. Francesco Acanfora e l’avv. Antonio Loreto, e i dipendenti comunali che hanno profuso un impegno encomiabile per la realizzazione di questa struttura in tempo per l’apertura dell’anno scolastico. In Italia siamo abituati a tempi biblici per la costruzione di strutture pubbliche, Frosinone si è mostrata, invece, in controtendenza ed un esempio di efficienza sotto questo punto di vista. Ciò significa che, quando possiamo gestire direttamente le risorse, l’iter per l’approvazione e la consegna dell’opera è sicuramente agevole e spedito.”.

"Per tutti noi è una grande emozioni oggi – ha detto l’assessore ai lavori pubblici Fabio Tagliaferri – Il risultato raggiunto ci inorgoglisce, soprattutto vedendo la felicità degli operatori della struttura, dei bambini e dei loro genitori. Ringrazio vivamente tutti i dipendenti del settore lavori pubblici e manutenzioni a partire dai dirigenti, Arch. Francesco Acanfora ed avv. Antonio Loreto, per l’abnegazione e la dedizione che hanno avuto in questi mesi, lavorando spesse volte oltre l’orario di servizio per arrivare a questo risultato straordinario nel minore tempo possibile. Si tratta di altro successo dell’Amministrazione Ottaviani raggiunto, come sempre accade, grazie anche all’impegno in prima persona, in alcune fasi, del sindaco stesso".

“Stiamo attraversando – ha detto l’assessore Claudio Caparrelli – un momento molto delicato a livello nazionale per il nostro sistema delle scuole e, con questa scelta, abbiamo voluto dare un segnale importante, a conferma dell'impegno dell'Amministrazione Ottaviani per salvaguardare i servizi scolastici, che, come abbiamo più volte ribadito, rappresentano per noi servizi identitari, irrinunciabili soprattutto in un momento di crisi e di difficoltà economica e sociale“.




FROSINONE: 11 SETTEMBRE IL GIORNO DELLA MEMORIA DEL GRANDE BOMBARDAMENTO DELLA CITTA'

Redazione

Frosinone – Ricordare un evento, una data che 70 anni fa segnò in maniera indelebile la storia del capoluogo. Per questa sera (11 settembre 2013), l’amministrazione comunale di Frosinone ha organizzato una celebrazione per commemorare degnamente una tragica circostanza che è ancora viva nella memoria dei frusinati: il grande bombardamento della città.

Il tributo di vittime civili e militari e il bilancio in termini di danni materiali fu pesantissimo, facendo di Frosinone il capoluogo di provincia più danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale.

Per questo, l’Amministrazione Comunale ha voluto organizzare un evento commemorativo per ricordare degnamente, e come si conviene, quanti persero la vita in quelle ore e quanti patirono le sofferenze di un conflitto bellico che sconvolse la nostra città e il mondo intero.

La celebrazione prevederà un corteo di autorità civili, militari e religiose e di cittadini che partirà alle 20.40 da piazza VI dicembre e raggiungerà piazzale Vittorio Veneto accompagnato dalla banda musicale comunale “Romagnoli”. A seguire ci saranno interventi del Sindaco Nicola Ottaviani e dello storico Maurizio Federico che, unitamente a Paolo Sbarbada, ha contribuito in maniera decisiva all’organizzazione dell’evento ed ai quali va il ringraziamento dell’amministrazione comunale per la preziosa consulenza storica offerta. L’attrice frusinate Francesca Di Fazio leggerà, poi, alcune testimonianze dell’epoca, ed un’orchestra di archi si esibirà in un concerto con un repertorio selezionato per l’occasione. Durante la celebrazione saranno proiettati su un maxi schermo immagini e filmati originali dell’epoca.

“Rivolgo alla cittadinanza – ha detto il sindaco Nicola Ottaviani – un caldo invito a partecipare. Siamo impegnarti costantemente in un’opera di riscoperta della nostra storia e delle nostre tradizioni per sviluppare l’orgoglio e il senso di appartenenza alla nostra comunità. La celebrazione di domani sera vuole essere un doveroso omaggio a chi ha sofferto le pene delle guerra e chi ha pagato dazio, incolpevolmente, ad un tragico e crudele destino. Frosinone ha subito profonde ferite dalla guerra ed è giusto ricordarlo, perché, troppo spesso, si tende a sminuire il ruolo della nostra città e il valore del sacrificio di tanti nostri concittadini dell’epoca”.