LANUVIO, CAVALCA FERROVIA SULLA LAVINIESE: 11 ANNI DI ATTESA

Nazareno Ferrazza coordinatore Castelli Romani – Aprilia del Partito Liberale Italiano

Lanuvio (RM) – Il cavalca ferrovia sulla Laviniense aspetta da 11 anni. È dal 2002 che l’ente Provincia di Roma spende soldi pubblici per poter realizzare quest’intervento. Dall’elenco delle opere pubbliche finanziate negli anni precedenti e non realizzati in tutto o in parte, si legge che su questa opera risultano delle spese che hanno una cronologia che parte dal 2002, infatti, in quell’anno sono stati liquidati euro 92.724, nel 2006 risultano liquidati euro 313.642, nel 2012 risultano liquidati altri 5.100 euro. Finora sono stati spesi più di 410.000 euro senza che sia stata posizionata neanche la prima pietra. Nel 2013 è previsto un impegno di spesa per euro di 536.081 euro ma il cantiere non parte per colpa della burocrazia. Mentre i disoccupati aspettano che parte il cantiere, che è stato aggiudicato in data 10 ottobre 2011, l'impresa aggiudicataria é l’Edil MATER srl, il ribasso di aggiudicazione é del 28,53%, quindi l'appalto ha un importo contrattuale di euro 1.266.090. Tutto fermo è questo il vero problema dell’Italia ci siamo incartati tra pareri, enti, e normative che mettono al primo posto l’intesse del singolo piuttosto che quello pubblico. Per far ripartire l’economia bisogna che tutto ciò che sia cantierabile parta per far ripartire edilizia è indotto, inoltre, si possono creare posti di lavoro, grazie al principio moltiplicatore, altri posti di lavoro, perché gli ex disoccupati avendo uno stipendio acquistano prodotti, cosi da far lavorare altre persone. Intanto, l’iter questa opera continua, nel giorno 8 febbraio 2013 è stato messo in atto un decreto di esproprio definitivo, il 5 agosto 2013 sono state liquidate le spese di registrazione ed onorari notarili. Infine, in data 2 settembre 2013 sono state liquidate le parcelle di liquidazione dell’indennità di esproprio ai tecnici incaricati. Non è possibile continuare cosi, 11 anni sono tanti, bisogna almeno per le opere pubbliche utilizzare un principio liberale di riduzione del peso burocratico, in particolare con l’eliminazione dei controlli ex ante ed introduzione generalizzata dei controlli ex post. Da questa incompiuta, ci hanno guadagnato: l'ENEL per la progettazione necessaria per lo spostamento della linea elettrica aerea ENEL; la Rete Ferroviaria Italiana a cui saranno corrisposte quasi 49.000 euro; 12.000 euro per la società delle indagini geognostiche; parcella all'Ingegnere che si è occupato delle indennità di esproprio, parcella al Notaio. La storia: per il cavalcavia erano stati stanziati 775.000 euro, per la rotatoria euro 360.000, i dati si leggevano sul programma triennale delle opere pubbliche 2005 – 2007 della Provincia di Roma, inoltre si leggeva che nel febbraio 2006 iniziavano i lavori del cavalcavia e terminavano nel febbraio 2007, per la costruzione della rotatoria invece, c'era scritto che i lavori iniziavano nel febbraio 2006 e terminavano nell'agosto 2006. Nel bilancio triennale delle opere pubbliche 2008 – 2010, non sono scritte più le due opere pubbliche. Pensate, la Provincia di Roma voleva iniziare i lavori nel febbraio 2006, ma il Comune di Lanuvio solo nel 29 novembre 2007 ha preso atto della variante al PRG sulle due opere. Da anni si denunciava la pericolosità dell'incrocio, dove si sono registrati moltissimi incidenti e alcuni feriti, per arginare il problema l'ex Sindaco di Lanuvio Rossano De Santis ha fatto costruire una rotatoria mobile con fondi comunali da quel di non si sono registrati più grandi incidenti per fortuna è ancora li. Il 3 maggio 2010, la provincia di Roma diramava il seguente comunicato stampa nel quale si leggeva: "Laviniense: la provincia approva il progetto del cavalca ferrovia. Il progetto prevede l'ampliamento a 9 metri di sede stradale dell'attuale cavalca ferrovia, costruito nel 1860 e largo adesso solo 3,90 metri. Approvato il progetto esecutivo per la realizzazione del cavalca ferrovia su via Laviniense, finanziato dall'Amministrazione Zingaretti con 3 milioni di euro. Il progetto – spiega l'assessore provinciale alla viabilità e Lavori Pubblici, Marco Vincenzi – prevede, in prossimità del km 3 della provinciale, l'ampliamento a 9 metri di sede stradale dell'attuale cavalca ferrovia, costruito nel 1860 e largo adesso solo 3,90 metri. Realizzeremo due corsie da 3,5 metri, banchine laterali e marciapiedi per ogni senso di marcia. In questo modo, sarà messa la parola fine all'attuale senso unico alternato, regolato da un semaforo e causa di continue file e ingorghi Il progetto, inoltre – conclude Vincenzi – prevede l'allargamento della strada e costruzione di marciapiedi dal km 3 al km 3,4, in corrispondenza con le provinciali Selva – Pian Marano e Passo della Corte – Due Colonne, la realizzazione di una rotatoria sempre al km 3,4, ed infine illuminazione dell'intero tratto". La Laviniense collega la provinciale Appia Vecchia con la Nettunense in località Campoleone e riveste un'importanza fondamentale per la viabilità e lo sviluppo economico dell'area sud dei Castelli. Infatti, oltre a costituire la principale via di accesso all'abitato di Lanuvio.

 




ROMA, EUR PAPILLO: SGOMBERARE EDIFICIO OCCUPATO DA ACTION. ACQUA, LUCE E FOGNA ALLACCIATE ALLA VICINA SCUOLA DELL'INFANZIA

Redazione

Roma – "Dopo l'allaccio abusivo della rete idrica ed elettrica ora è in arrivo anche lo scarico delle fognature, anche questo a carico della vicina scuola dell'infanzia. È un problema di sicurezza ma anche di igiene pubblica per questo il casale abusivamente occupato da Action in Via Moravia nel quartiere Eur Papillo va sgomberato e anche in fretta. Visto l'immobilismo del sindaco Marino e del suo vice Nieri mi rivolgo al Prefetto affinché verifichi lo stato di gravità in cui si inserisce un’occupazione illegale che potrebbe comportare potenziali tensioni sociali con i comitati di quartiere e i residenti della zona, il rischio di incolumità per i bambini che frequentano l’adiacente scuola pubblica per via dei cavi idrici ed elettrici allacciati abusivamente nei pressi della struttura e pagati dall’intera collettività. Per questi motivi mi sento in dovere di associarmi all’appello lanciato oggi da Ciocchetti e dal consigliere Cozzoli”, così dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e già Presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale nella scorsa consiliatura, che qualche giorno fa ha effettuato un sopralluogo nella zona e ha ha avuto modo già di inviare una nota agli enti preposti per richiedere il ripristino della legalità nella zona.

“L’edificio in questione, oltre ad essere destinato urbanisticamente a servizi per il quartiere, elemento di notevole importanza per un quadrante neonato costituito da abitazioni pagate profumatamente, risulterebbe da alcune informazioni già entrato nel patrimonio comunale e ciò rende la situazione ancora più intollerabile e imbarazzante. E non essendo l’unico ad aver denunciato pubblicamente questa situazione, auspico che nel giro di qualche giorno si riconsegni la struttura al quartiere e ai suoi residenti”, conclude Santori.
 




CERVETERI, AURELIA: NON SI FARA' PIU' IL GIGANTESCO CENTRO COMMERCIALE DI 140MILA METRI CUBI

Redazione

Cerveteri (RM) – “Il mega centro commerciale in località BECA non si farà. Oggi concretizziamo un altro degli impegni presi in campagna elettorale con i nostri concittadini”.
Con queste parole e con una nota di entusiasmo il Sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci ha commentato la conclusione della vicenda che da anni riguarda la realizzazione di un centro commerciale di 140mila metri cubi in località Beca, lungo la Via Aurelia.
“Sapevamo di avere ragione sin dall’inizio – ha proseguito il Sindaco – sapevamo che gli strumenti che avevamo adottato per difendere il bene pubblico e la qualità della vita a Cerveteri erano quelli giusti. La nostra città non ha mai voluto questo ecomostro. Ma ci siamo dovuti battere per anni come cittadini e come amministratori contro chi ci rassicurava e poi, celatamente, predisponeva tutte le carte affinché il progetto continuasse ad andare avanti. Come avevamo garantito, noi abbiamo agito subito, appena insediati, senza nessuna esitazione. E oggi, grazie a questo ulteriore pronunciamento del Consiglio di Stato, possiamo dire chiusa questa vicenda. Oggi è una giornata di festa per la nostra Cerveteri, perché la volontà dei cittadini è stata rispettata”.
La notizia del pronunciamento è stata data a sorpresa dal Sindaco nel corso della seduta consiliare del 19 settembre, nella stessa Aula dove il 3 aprile scorso le forze della maggioranza, a cui si era unito anche l’esponente del PD, avevano respinto il progetto di centro commerciale. A quell’atto di chiara volontà politica era seguito il ricorso al Consiglio di Stato della società CCR – Costruzioni Civili Romane Srl, persuasa che il Comune non avesse rispettato l’ordine cautelare precedentemente emesso dallo stesso Consiglio di Stato (Ordinanza 5028/2012) in merito al riesame del progetto. La società sosteneva infatti che le scelte dell’Amministrazione comunale non fossero in linea con i dettami dell’ordinanza. Il Comune si è ovviamente costituito in propria difesa e ha avuto ragione su tutta la linea.
“Il Consiglio di Stato ha sposato totalmente le tesi della nostra Amministrazione – ha spiegato il Sindaco di Cerveteri, riferendosi all’Ordinanza appena pubblicata, n. 4636 del 17 settembre 2013 – dichiarando il ricorso della CCR in parte inammissibile, e per il resto lo respinge. Nel testo dell’Ordinanza (scaricabile integralmente all’indirizzo: www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Consiglio%20di%20Stato/Sezione%204/2012/201208535/Provvedimenti/201304636_18.xml) si legge chiaramente che il Comune di Cerveteri ha correttamente provveduto al rispetto dell’ordine cautelare che gli imponeva di valutare il progetto nel quomodo, cioè nelle sue caratteristiche, rinvenendo quali motivi giustificativi per la mancata approvazione: l’aumento della volumetria e della superficie del Centro Commerciale rispetto alla proposta originaria e la non compatibilità del progetto con le sopravvenute norme del PTPR e delle linee guida della Regione Lazio”.
“Tutto questo – ha proseguito Pascucci – avvalora ciò che noi abbiamo sempre sostenuto, ovvero che non avremmo mai potuto approvare un progetto urbanistico la cui storia è costellata di irregolarità procedurali e passaggi poco chiari. Per anni abbiamo ribadito che il Consiglio comunale è l’organo sovrano e che soltanto a esso spettava il diritto di esprimersi nel merito del progetto di Centro Commerciale. Infine, dopo 15 anni che attendevamo che fosse portato all’attenzione dei Consiglieri comunali, presentato e ritirato da attori diversi, stravolto per ben 6 volte, oggetto di una enorme confusione per la mescolanza impropria di strumenti urbanistici, il progetto che ci è stato presentato era completamente differente rispetto a quello originale. E l’aula ha deciso di bocciarlo. Il pronunciamento del Consiglio di Stato è anche una chiara risposta a quei Consiglieri comunali di opposizione che, in Aula, pur dichiarandosi a parole contrari al Centro Commerciale, hanno scelto di non bocciarlo, nascondendosi dietro una presunta illegittimità del procedimento. Ed è anche una risposta ai tanti detrattori del nostro lavoro, che, sulla stampa, in questi mesi hanno messo in dubbio la correttezza delle nostre scelte”.
“Sia chiaro – ha dichiarato il Sindaco Pascucci – che la nostra Amministrazione è fatta di persone disponibili al confronto con chi vuole investire su questo territorio. Il nostro programma di governo prevede l’utilizzo di strumenti importanti come l’edilizia contrattata e il project financing, e qualsiasi area può essere oggetto di proposte e progetti, anche la stessa area della Beca. Ma quando dobbiamo ‘cedere’ metri cubi a vantaggio dell’imprenditoria, vogliamo una contropartita congrua per la nostra Comunità. E deve essere altrettanto chiaro che non accetteremo mai interventi realizzati a discapito del nostro territorio e che minacciano la nostra economia, che va invece salvaguardata”.
“Vorrei ringraziare – ha concluso il Sindaco – tutte le persone che in questi anni mi hanno affiancato in questa battaglia, i consiglieri comunali, gli assessori, i tecnici del comune, i cittadini, i professionisti e i comitati. Un ringraziamento particolare va a chi ha seguito con noi da vicino questa ultima fase: il Dirigente dell’Area Urbanistica Adalberto Ferrante, l’Avvocato Asciano e il Segretario generale del Comune la Dott.ssa Cogliano”.

 




ROMA, TIBURTINA: APRE IL MEGA PARCHEGGIO

Redazione

Roma – "E' stato aperto questa mattina il primo parcheggio presso la stazione di Roma Tiburtina, lato Pietralata. Rete Ferroviaria Italiana ha consegnato a Roma Capitale l’area attrezzata con 126 posti auto – 4 per disabili – 27 posti moto e 5 per il carico e scarico. Entro ottobre se ne aggiungeranno altri 210 per le auto, 4 per i disabili e 50 per le moto". Lo comunicano in una nota congiunta gli uffici stampa dell'Assessorato ai Trasporti e Mobilità di Roma Capitale e di Rete Ferroviaria Italiana.

 "Alle 11.30 di questa mattina, alla presenza dell’Assessore ai Trasporti e alla Mobilità di Roma Capitale, Guido Improta, dei tecnici di Rete Ferroviaria Italiana e del Comando Polizia Municipale del IV Municipio, è stato rimosso l’ultimo new jersey che impediva l’accesso alla stazione Tiburtina, lato Pietralata.

Il parcheggio è inserito all’interno di un più ampio progetto di riqualificazione urbana curato da RFI nell’ambito della realizzazione della nuova stazione AV di Roma Tiburtina. La stazione si arricchisce così di un nuovo servizio.

Un altro importante tassello per renderla pienamente funzionale ai cittadini e ai viaggiatori entro metà dicembre, data entro la quale saranno aperti al pubblico anche il parcheggio interrato e gran parte dei negozi all’interno della stessa stazione".




RIETI, PROGRAMMA "DIVENTIAMO CITTA'": PROROGATO IL BANDO PER L'ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE

Redazione

Rieti – La Giunta ha prorogato al 20 ottobre i termini per la presentazione delle proposte d'inclusione nel Programma Pluriennale di Attuazione "Diventiamo Città". La proroga è stata decisa a seguito delle numerose richieste (sono già pervenute al Comune migliaia di domande) e per la coincidenza dei termini con i mesi estivi.

Il bando è stato pubblicato per consentire la massima partecipazione dei cittadini e degli enti nella costruzione del Programma Pluriennale di Attuazione del Piano regolatore generale, strumento essenziale nella programmazione urbanistica.
 




ROMA, SQUADRA MOBILE ROMANA ARRESTA LATITANTE APPARTENENTE A COSCHE MAFIOSE CALABRESI

Redazione

Roma – Nel tardo pomeriggio di ieri, a seguito di una capillare investigazione gli uomini della Squadra Mobile di Roma hanno arrestato Massimiliano Sestito – nato a Rho (Milano) il 25.10.1971 – latitante dal 9 agosto scorso, poiché colpito da un ordine di carcerazione dalla Procura della Repubblica c/o il Tribunale Ordinario di Milano – Ufficio Esecuzioni Penali in data 10.08.2013 essendosi sottratto ad un provvedimento di sottoposizione alla semilibertà.

Gli specifici servizi di osservazione effettuati sul territorio cilentano da operatori della Squadra Mobile di Roma, hanno permesso di localizzare sulla spiaggia di via Saline in località Centola (SA) frazione Palinuro, un uomo in abbigliamento balneare riconosciuto immediatamente per il latitante che, munito di documenti di identità intestati ad un altro soggetto, è stato sorpreso in compagnia di un favoreggiatore identificato per GALLO Antonio.

Il Sestito, pluripregiudicato per omicidio, associazione a delinquere e traffico di sostanze stupefacenti, era detenuto presso la Casa Circondariale di Rebibbia Roma, in regime di semilibertà ed è considerato organico alla cosca IOZZO-CHIEFARI-PROCOPIO attiva nel soveratese.

I suoi trascorsi criminali evidenziano l’estrema pericolosità dell’uomo.

Infatti, il 20 agosto 1991 a un posto di blocco a Satriano, in provincia di Catanzaro, per scappare da un controllo dei carabinieri, non ha esitato a uccidere l'appuntato dei Carabinieri Renato LIO a colpi di pistola.

Risulta anche una segnalazione dell’Interpol, risalente ad appena un mese prima dell’omicidio dell’appuntato LIO, secondo cui il SESTITO sarebbe stato segnalato per il reato di tentato omicidio e rapina a mano armata, fatto avvenuto nell’area di sosta, sita sulla strada nazionale svizzera, in località Apfelwuhr.

Nel corso della successiva perquisizione domiciliare dell’abitazione del favoreggiatore del SESTITO, sita in Palinuro (SA), nella disponibilità di GALLO Antonio, originario di San Giorgio a Cremano, gli investigatori della Squadra Mobile di Roma hanno constatato la presenza di indumenti, effetti personali e documentazione riconducibili al latitante SESTITO Massimiliano, motivo per il quale GALLO Antonio e sua madre QUIRITI Anna, sono stati tratti in arresto per il reato di procurata inosservanza di pena, previsto dall’art. 390 del codice penale.

Dopo le formalità di rito, il SESTITO è stato associato presso la casa circondariale di Vallo della Lucania (SA) mentre il GALLO e la QUIRITI, al termine dell’udienza di convalida dell’arresto, sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso l’abitazione di Palinuro.

Da ultimo, va aggiunto che le investigazioni della Squadra Mobile capitolina portano a ritenere che l’odierno latitante può essere ritenuto un elemento di spicco della ‘ndrangheta calabrese e, come tale, gravitante in contesti ‘ndranghetistici della Capitale territorio nel quale, com’è noto, il 24 gennaio scorso è stato consumato l’omicidio di chiara matrice mafiosa a carico del pregiudicato calabrese FEMIA Vincenzo, ritenuto il referente sul territorio romano della cosca NIRTA di San Luca (RC).

Il Questore di Roma Fulvio della Rocca ha espresso personalmente il suo ringraziamento al Dirigente della Squadra Mobile, dott. Renato Cortese, e ai suoi collaboratori per l’operazione portata a termine nella giornata di ieri e che ha condotto all’arresto del latitante pluripregiudicato Massimiliano Sestito.

Il Questore ha voluto sottolineare l’importanza del risultato raggiunto, grazie soprattutto all’elevata professionalità dei poliziotti impegnati, dal momento che l’arrestato è considerato un elemento di spicco della ‘ndrangheta calabrese, operante anche sul territorio romano.

Si sta, infatti, valutando la posizione dell’uomo in relazione ad altre vicende, come ad esempio l’omicidio di Vincenzo Femia, altro pregiudicato calabrese, ucciso lo scorso 24 gennaio proprio nella capitale.

Ringraziando i presenti ha infine sottolineato l’encomiabile impegno quotidiano di tutte le forze dell’ordine impiegate sul territorio a garanzia della sicurezza dei cittadini.

 

 




COLLEFERRO: INAUGURATI I NUOVI UFFICI DEL COMMISSARIATO

Redazione

Colleferro (RM) – Si è appena tenuta la cerimonia di inaugurazione dei nuovi uffici del Commissariato di Polizia di Colleferro, situati in via Casilina km 50,200 all’interno della “Cittadella della Sicurezza”, nuova struttura destinata ad accogliere gli uffici di Polizia, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Polizia locale.

Presenti all’evento il Questore Fulvio della Rocca, oltre al Direttore del Servizio di Polizia Stradale dr. Giuseppe Bisogno, al Direttore del Compartimento della Polizia Stradale Lazio dr. Stefano Bastreghi, al Dirigente della Sezione Polizia Stradale dr.ssa Cinzia Ricciardi, al Comandante della Legione Carabinieri “Lazio” Generale Gaetano Maruccia ed al Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato nonché varie autorità locali, tra i quali il sindaco di Colleferro Mario Cacciotti ed alcuni sindaci dei comuni limitrofi.

A fare gli onori di casa il dirigente del Commissariato, dr. Antonio Giordano.

Il Questore della Rocca ha ringraziato personalmente il Sindaco per aver realizzato una vera e propria “cittadella della sicurezza”, in grado di garantire un ambiente idoneo e funzionale sia per coloro che vi lavorano sia per l’utenza.

Nel pomeriggio le porte del Commissariato saranno aperte a tutti i cittadini, che potranno visitare la struttura e vedere da vicino alcune auto storiche presenti per l’occasione nonché la Lamborghini Gallardo, in dotazione alla Polizia Stradale.
 




LATINA: AL VIA LA SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITA' SOSTENIBILE 2013

Redazione

Latina – E’ stato presentato il programma della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, la cui edizione 2013 si svolgerà dal 16 al 22 settembre. Il Comune di Latina ha aderito anche quest’anno ad una iniziativa diventata negli anni un appuntamento internazionale che ha l’obiettivo di incoraggiare i cittadini all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata per gli spostamenti quotidiani.

“Il focus per questa edizione della mobilità sostenibile è l'intermodalità – ha affermato il consigliere comunale Maurizio Patarini – Il comune di Latina per questa adesione alla Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, non ha voluto solo promuovere ed organizzare eventi di promozione nell'uso sostenibile dei mezzi di trasporto urbano alternativi all'automobile, ma pensare all'integrazione tra questi.

L’intermodalità è l'insieme di soluzioni, come chiave di volta per il dialogo fra trasporto pubblico e privato, con l’obiettivo di venire incontro alle sempre più pressanti esigenze in fatto di mobilità. Una rete integrata che favorisca l’interscambio tra differenti tipologie di trasporto e garantisca il diritto di spostamento del cittadino all’interno del suo territorio. Per gli eventi della Mobilità Sostenibile, che abbiamo racchiuso nel fine settimana, abbiamo voluto cogliere l'opportunità di rispondere alla candidatura per redigere il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, anche grazie alla presenza, novità assoluta per il Comune di Latina, del Mobility Manager.

Questo tipo di strumento non è obbligatorio, ma facoltativo, comunque suggerito dalle politiche europee sulla mobilità per quelle città con più di 100.000 abitanti. La Commissione Europea ha promosso, anche per il 2013, un premio indirizzato alle istituzioni locali e regionali per “Piani di mobilità urbana sostenibili”.

Il premio, quest’anno, avrà come oggetto “l’integrazione delle politiche economiche, sociali e ambientali”.

I Piani dovranno mostrare un approccio integrato e pragmatico che mettano in evidenza il superamento dei contrasti che talvolta si rilevano mettendo a confronto le politiche di settore. La campagna promossa sulla mobilità urbana sostenibile dell’Ue mira a promuovere i vantaggi della combinazione di diverse modalità di trasporto sotto lo slogan, fare il giusto mix. Con l’ottica di incentivare i trasporti pubblici, ridurre la mobilità privata e far convivere in tutta sicurezza i vari utenti della strada.

La campagna permetterà alle istituzioni locali e regionali di migliorare la sicurezza, ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico, e quindi incrementare la qualità della vita delle loro aree urbane”.




MONTE PORZIO CATONE: RACCOLTI FONDI PER VILLA DEL PINO

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Redazione

Monte Porzio Catone (RM) – Alla villa di Felice Gasperini di Monte Porzio Catone c'erano 205 persone per la cena del Lions Club Monte Porzio Catone lo scorso giovedì sera. «E' un successo!» ha commentato a caldo il presidente del Club monteporziano, Massimo Cosmelli. La cena è stata svolta con lo scopo di raccogliere fondi per la casa famiglia di Monte Porzio Catone "Villa del Pino" che aperta nel lontano 1992 è gestita dai Padri del Sacro Cuore di Gesù di Betharram con l’obiettivo di assistere le persone in Aids conclamata che, dimessi dagli ospedali o usciti dal carcere, non hanno più una casa propria né un supporto familiare. «Attualmente nella struttura – spiega padre Mario Claudio Longoni, il responsabile – sono ospitati nove malati di Aids che qui possono trovare un’accoglienza che lenisca le loro sofferenze e rimuova l’emarginazione; inoltre, viene garantito un aiuto sanitario, psicologico, sociale e spirituale». Negli anni la struttura ha ospitato ben 81 persone accompagnando alla morte 54 di loro.

«Con questa cena – ha spiegato il presidente, Massimo Cosmelli – desideriamo sostenere la difficile attività della casa famiglia, durante la malattia le persone spesso rischiano di perdere la propria dignità di esseri umani, perché emarginati, allontanati, abbandonati alle loro paure e ai loro dolori. Tra tutti i malati sicuramente quelli con Aids vivono maggiormente il peso dell'emarginazione e della diffidenza, sono quindi fondamentali queste strutture di accoglienza e cura, sanitaria e spirituale».

Al tavolo con Cosmelli c'erano anche il sindaco di Monte Porzio Catone, Luciano Gori e quello di Montecompatri, Marco De Carolis. «Il nostro gruppo – spiega Cosmelli – conta già 24 iscritti e prossimamente dovremmo approvare altri sette ingressi, già a luglio scorso abbiamo organizzato una cena per raccogliere fondi destinati alla restaurazione del campanile del Duomo, danneggiato da un fulmine. Per un gruppo che ha appena un anno di vita si tratta di risultati importanti. Un ringraziamento particolare lo dobbiamo rivolgere a Felice Gasperini che ci ha ospitato nella sua bellissima villa di Monte Porzio Catone, anche lui è un membro storico dei Lions, appartiene al Club Roma Urbe».

Nella sala non poteva mancare la presenza del presidente dell'associazione "il Mosaico onlus", Antonio Vicari, «l'associazione – spiega ancora Padre Mario Claudio Longoni – ha come fine principale, oltre che la collaborazione nella casa famiglia, l’assistenza ai malati di AIDS, alle persone sieropositive e ai loro familiari. Nel Lazio, l’associazione, a partire dal 1992, ha curato interventi di informazione e di prevenzione in particolare in diversi istituti scolastici di media inferiore e superiore: il Progetto DHIVA, mirato alle donne; il Progetto MATRIX, per la prevenzione nelle classi III e IV con la metodologia della peer education; il Progetto Warm-up, in alcune classi della media inferiore, per la prevenzione dei comportamenti a rischio della salute degli adolescenti».




LAZIO: TUTTO SUL NUOVO PIANO CASA

“Lazio: Robilotta (CAL), su piano casa è mancata concertazione con il CAL”

Redazione

Lazio – Modificato il Piano Casa approvato dalla precedente amministrazione. Tra le modifiche alla legge, l'eliminazione della possibilità di deroghe edilizie che possano stravolgere la pianificazione ambientale nelle aree protette, da cui era nato uno scontro con il Governo. “Con queste riforme importanti – ha spiegato Michele Civita, assessore alle Politiche del Territorio – abbiamo cancellato gli tabella della precedente legge che erano stati oggetto di ricorso alla Corte Costituzionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali”. 

Finisce così una stagione di ritardi e confusione. Ecco cosa prevedono le nuove norme: 

Alloggi a canone calmierato. Il prezzo di affitto non potrà superare i 5 euro al metro quadro, iva esclusa. Inoltre saranno previsti degli organi di controllo. I Comuni devono dotarsi di uffici ad hoc che controllino gli elenchi, forniti dagli operatori, delle persone che usufruiranno degli alloggi ad affitto calmierato. 

Rigenerazione urbanistica. Gli interventi di rinnovo del tessuto edilizio saranno più facili. Questo per semplificare e garantire interventi come demolizioni e ricostruzione e cambi di destinazione d'uso così come per vincolare risorse per la realizzazione delle opere pubbliche nei territori. Ogni comune nel proprio bilancio dovrà inserire tali risorse in un capitolo speciale affinché siano destinate per fornire nuovi servizi nell’ambito degli stessi interventi e non per altre finalità. Sono stati precisati i meccanismi procedurali per garantire trasparenza, parità di trattamento nella valutazione delle proposte e tempi certi sul rilascio del permesso di costruire e sulla realizzazione delle opere di urbanizzazione. 

Via libera agli agriturismo nelle fattorie. Chi ha un’attività agricola potrà dar vita ad attività connesse come agriturismo, vendita diretta dei prodotti, ristorazione e degustazione. Inoltre, è stata inserita nella procedura relativa al Pua – Piano di utilizzazione aziendale – la possibilità di demolire, ricostruire con sagoma diversa e delocalizzare all'interno della stessa azienda gli edifici esistenti e consentire un nuova funzione per altre attività agricole o per quelle connesse e compatibili. 

“Vogliamo avviare – ha detto il presidente Nicola Zingaretti – una nuova urbanistica più sostenibile, semplificata e più sociale".

La Regione è inoltre al lavoro per un nuovo Testo unico dell'urbanistica che cancellerà le 72 leggi ora in vigore.

Nota di Donato Robilotta – Presidente Cal

Leggo sul sito della Regione che la giunta Regionale ha appena approvato modifiche sostanziali al piano casa varato dalla precedente amministrazione.

Resto sbalordito del fatto che non ci sia stato un minimo di concertazione con il sistema delle autonomie locali così come prevedono non solo le norme regionali e nazionali ma soprattutto i principi di sussidiarietà e di leale collaborazione istituzionale.

Sempre nel comunicato stampa presente sul sito della Regione leggo di una serie di nuove prescrizione per i Comuni che andrebbero sinceramente concertate prima di scriverle, anche perché ai nuovi compiti assegnati non sempre vengono assegnate le risorse corrispondenti, e i comuni del Lazio a causa dei mancati trasferimenti erariali, sia statali che regionali, stanno tutti in grande difficoltà.

Questa della concertazione degli atti regionali, prevista dalle lr 14/99 e 1/2007, è una questione delicata, perché con il passaggio nel 2009 dalla conferenza autonomie locali al Cal non è mai più avvenuta.

Tornerò di nuovo a scrivere al Presidente della Regione Nicola Zingaretti, che per essere stato il primo Presidente del Cal so essere attento a questo argomento, per chiedergli rapidamente di sottoscrivere con lui o l’assessore delegato un protocollo di Intesa Giunta-Cal per la costituzione di un tavolo permanente per la concertazione e consultazione istituzionale sulle politiche incidenti sulle funzioni delle autonomie locali, sui servizi alle comunità locali e per la piena applicazione dei principi di sussidiarietà e leale collaborazione.

Lungi da me qualsiasi intenzione polemica ma a sei mesi dall’inizio della legislatura prima costituiamo questo tavolo prima evitiamo inutili conflitti istituzionali.




CIVITAVECCHIA: DETENUTO ITALIANO MUORE. CAUSE DA ACCERTARE

Redazione

Civitavecchia (RM) – Sarà l’autopsia ad accertare le cause della morte di un detenuto di 42 anni, morto nella sua cella del carcere di via Aurelia di Civitavecchia. La notizia di questo nuovo decesso registrato nelle carceri del Lazio, il 14mo dall’inizio del 2013, è stata resa nota dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni.

Il decesso risale allo scorso martedì. Della vittima, un detenuto italiano di 42 anni, non sono state rese note le generalità.

A quanto appreso dai collaboratori del Garante che operano quotidianamente nei due istituti di pena di Civitavecchia, la vittima era in attesa di primo giudizio ma, in passato, era già stato in carcere per altre circostanze. Tossicodipendente conclamato, era stato preso in cura dal SERT.

Dallo scorso mese di gennaio ad oggi i decessi registrati nelle carceri del Lazio sono stati 14: cinque suicidi, tre per malattia e cinque per cause da accertare. Al computo va aggiunta anche una donna che lavorava come infermiera a Rebibbia.

«Dalle prime informazioni assunte – ha detto il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni – quello di Civitavecchia non dovrebbe essere classificato come suicidio. Al di là delle circostanze che hanno portato alla morte di quest’uomo resta, tuttavia, da affrontare il nodo dei detenuti tossicodipendenti in carcere che rappresentano oltre il 25% dei reclusi in tutta Italia. La tossicodipendenza è una malattia, non un reato e chi vi è affetto non dovrebbe stare in un carcere ma in una comunità terapeutica di recupero, soprattutto se è accusato di reati minori. Il problema è che non è in grado di offrire alcun conforto medico e terapeutico per i tossicodipendenti, per i più deboli e per quanti sono affetti da problematiche di carattere psichiatrico. Il sovraffollamento, la ristrettezze economiche, i vuoti di organico sono tutti fattori che costringono a guardare ai grandi numeri e non alle persone, ai loro problemi ed alle loro debolezze».