ROMA, "OPERAZIONE SAN BASILIO": 400 UOMINI E 1 ANNO DI INDAGINI PER SGOMINARE DUE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI DEDITE ALLO SPACCIO

Redazione

Roma – La squadra mobile della questura di Roma, lo SCO ed il commissariato di PS “San Basilio”, dopo un anno di indagine, hanno eseguito 40 ordinanze di custodia cautelare, emesse dall’a.g. di roma, nei confronti di appartenenti alle famiglie storiche del quartiere capitolino, responsabili di aver promosso, organizzato e gestito una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti in alcune zone del quartiere. l’attività d’indagine, iniziata ad agosto 2012, particolarmente complessa ed articolata, ha permesso di smantellare le due organizzazioni criminali.

Personale della squadra mobile della questura di Roma, del commissariato di PS “San Basilio” con il supporto del servizio centrale operativo, per un anno hanno seguito e video ripreso i movimenti dei due gruppi criminali, fino al blitz di questa mattina all’alba. 400 uomini della polizia di stato, con l’ausilio di un elicottero e dei cani antidroga, blindando il “cuore” del quartiere capitolino di san basilio, hanno eseguito 40 ordinanze di custodia cautelare.

L’indagine, ha permesso di sgominare i due gruppi criminali che tutti i giorni, in orari ben precisi ed in zone ben circoscritte del quartiere, hanno dato vita ad una vera e propria azienda dello spaccio della droga con un modello ben delineato e consolidato.

Infatti ogni gruppo era strutturato in maniera piramidale, con al vertice i promotori e gli organizzatori, fino ad arrivare alla “base” costituita dai pusher e dalle vedette.




LATINA: LADRI IN PARROCCHIA IMMOBILIZZANO IL PARROCO

Redazione

Latina – Attimi di terrore la scorsa notte in parrocchia a Latina dove è avvenuta una rapina intorno alle 2:30 della notte. Dei banditi sono entrati nella chiesa di San Carlo Borromeo al quartiere Kennedy . Erano più di due soggetti e, una volta fatta irruzione nella canonica hanno spaventato e immobilizzato il parroco, legandolo e imbavagliandolo. Il sacerdote è stato legato a una sedia mentre i malviventi facevano razzia degli oggetti di valore. Hanno rubato anche 5.000 euro in contanti, prima di dileguarsi nella notte. Il parroco è poi risucito a dare l'allarme ma i banditi si erano dileguati.sul caso indagano i carabinieri di Latina.




APRILIA, RACCOLTA DIFFERENZIATA: DAL MESE DI NOVEMBRE ANCHE IL QUARTIERE DI FOSSIGNANO

Redazione

Aprilia (LT) – Il prossimo step di estensione del servizio di raccolta differenziata porta a porta sul territorio di Aprilia, seguendo il programma posto in essere dall'Amministrazione Comunale, riguarderà dal mese di novembre il quartiere di Fossignano.

Nella fattispecie, si tratta di una nuova macroarea della periferia cittadina, interessata dal nuovo servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani dopo le zone di Montarelli, Borgata Agip, Bellavista-Campoleone, Vallelata e Casalazzara.

Prima dell'avvio del servizio di raccolta porta a porta, al fine di far conoscere ai cittadini residenti nelle vie interessate le novità inerenti la futura gestione della nettezza urbana nel quartiere, l'Amministrazione promuoverà delle assemblee pubbliche, durante le quali sarà mostrato il kit per la raccolta (comprensivo di secchi e buste biodegradabili) che verrà distribuito in comodato d'uso a tutte le famiglie. La prima assemblea avrà luogo il prossimo 17 ottobre in un locale pubblico in località Campo del Fico.

Il Sindaco di Aprilia Antonio Terra ha espresso un giudizio positivo per questo ulteriore passo verso l’estensione progressiva del servizio porta a porta su tutto il territorio comunale che, partendo dai quartieri periferici che presentano caratteristiche peculiari, si concluderà nel centro urbano.




CIAMPINO: SIGLATO IL PROTOCOLLO SUL LAVORO SOCIALE

Redazione

Ciampino (RM) – È stato siglato questa mattina, al termine di una conferenza stampa tenutasi presso il Comune di Ciampino, un Protocollo d'intesa sul lavoro sociale tra il Distretto Socio Sanitario RMH3, di cui Ciampino è il Comune Capofila, le organizzazioni sindacali e l'Anci Lazio.“La forte crisi economica sta producendo pesanti effetti sui sistemi di Welfare locale, – ha dichiarato l'Assessore ai Servizi sociali del Comune di Ciampino, Gabriella Sisti, promotrice dell'iniziativa – sebbene molte siano le problematiche che contraddistinguono da sempre il settore. Detto ciò, sono convinta che questo sia un primo passo che consenta una migliore programmazione economico-finanziaria delle risorse, una più attenta analisi dei bisogni ed un maggiore rispetto per le regole ed i contratti collettivi nazionali del personale operatore”.

Nel corso della conferenza sono intervenuti tutti i firmatari dell'accordo, che hanno sottolineato l'importanza di un'iniziativa come questa, che potrà migliorare la qualità dei servizi, aumentare la professionalità del personale impiegato e, al contempo, il benessere lavorativo di chi opera per le fasce più deboli dei cittadini, attraverso una garanzia economico-contrattuale. CGIL, CISL, UIL ed ANCI hanno poi sottolineato quanto sia importante agire nella direzione della lotta all’evasione fiscale con l'obiettivo di destinare parte di quanto recuperato per i servizi sociali.

L'Assessore Sisti ha infine aggiunto che “su precisa volontà politica, si è ritenuto giusto partire da questo protocollo che potrà promuovere, se pur con le poche risorse a disposizione, maggiore trasparenza e, soprattutto, una più stretta ed intensa collaborazione tra le parti sociali per il benessere del cittadino. Offrire più servizi, senza soffocare la professionalità e i diritti dei lavoratori, facendo attenzione ai bandi di gara, ai soggetti e ai contratti. A tal fine sarà istituita una 'Commissione paritetica sul Lavoro Sociale' che opererà, in coerenza con quanto definito, in questo protocollo, verificandone la realizzazione nel concreto”.
 




ARICCIA /GENZANO, FORTE ALLUVIONE: ALLAGAMENTI E TRAFFICO IN TILT

Redazione

Ariccia / Genzano (RM) – Una vera e propria alluvione si è scatenata dalle 13 e continua ancora adesso. Alcune strade di Genzano e Ariccia completamente allagate. Critica la situazione nel territorio ariccino all'altezza di Monte gentile e del Palaghiaccio. Slittamenti di macchine e tombini ostruiti hanno reso ancor più complessa la situazione già compromessa dal maltempo. Le previsioni meteo dei Castelli Romani prevedono pioggia per l'intera giornata di oggi giovedì 10 ottobre. Le temperature scendono domani, ma la pioggia dovrebbe essere più debole se non addirittura assente.




ROMA, VIMINALE: LATITANTE DAL 2000 INCASTRATO DALLA GELOSIA VERSO LA SUA EX COMPAGNA

Redazione

Roma – E’ stata la gelosia nei confronti della ex compagna a permettere alla Polizia di scovare un latitante romano che dovrà scontare quasi 6 anni di reclusione.

L’uomo è uscito allo scoperto con il nuovo fidanzato della sua ex il quale, a seguito delle ripetute minacce subite telefonicamente dal ricercato, ha deciso di rivolgersi alla polizia per denunciare il suo molestatore.

Durante le indagini gli uomini del Commissariato Viminale, diretti dal dott. Antonio Pignataro, per arrivare al latitante hanno seguito tutti gli spostamenti della donna, adottando anche alcuni singolari stratagemmi per evitare di essere scoperti.

Gli investigatori hanno così scoperto che in realtà la loro relazione non era proprio finita del tutto e, nonostante le difficoltà investigative, la scorsa settimana sono riusciti ad arrivare all’uomo, che aspettava la sua amante a bordo di uno scooter in circonvallazione Gianicolense.

F.F., romano 54enne, è stato arrestato e accompagnato presso il carcere di Rebibbia dove dovrà espiare la sua pena.
 




STAMINA: UN GIALLO DALLA TINTA FORTE

Cinzia Marchegiani

Pittoresca dai toni forse troppo imbarazzante sta prendendo la piega di questa storia che allarma le coscienze e vanifica il senso della responsabilità e della credibilità delle nostre istituzioni. Il caso Stamina è un grande pasticcio, alimentato da un complicato progetto quasi architettonico teso a confondere i consensi, l’etica e soprattutto a capovolgere quel mirabile capolavoro chiamato Carta Costituzionale.

Come ogni grande impresa, si configurano gli antagonisti della storia che è complicata per chi apprende le notizie da un conoscente, chi prova a capirci qualcosa leggendo tabella, ma poco in tv tecnicamente censurata forse perché poteva scuotere una moltitudine di coscienze e un risveglio al senso civico.

Il caso Stamina oltre a celare molti conflitti d’interessi, omissioni pesanti e depistaggi serviti con titoli shock, racchiude un forte cambiamento culturale che imprime una necessaria riflessione bioetica e giuridica della collettività. Complicato riuscire a rielaborare la storia, ma quella parte mancante del puzzle sta emergendo con tutta la sua drammatica forza, indicando delle precise volontà di deformare, mistificare e spesso cancellare la memoria dei fatti, messa a disposizione come la più candida delle rivelazioni dai tutori della scienza e della medicina.

Questo impone la più semplice delle domande: a chi da fastidio Stamina? Perché tutto questo clamore iniziato solo dopo la puntata de Le Iene che ha mostrato al mondo intero il miglioramento dei bambini con gravi malattie degenerative? Eppure le infusioni delle cellule staminali mesenchimali (di fatto trapianti cellulari) erano somministrate applicando semplicemente la legge Turco/Fazio per le cure compassionevoli (in caso di gravità il paziente poteva scegliere e accedere ad una terapia ancora non sperimentata) in un ospedale pubblico e gratuitamente poiché Stamina Foundation Onlus provvedeva alla parte economica con l’approvazione del comitato etico costituito da 23 persone qualificate, nonché dell’AIFA nella persona del Dr. CarloTomino che il 1° agosto 2011 dava il benestare delle cure compassionevoli.

Inizia l’insurrezione, scienziati titolati e non cominciano a lanciare anatemi contro questa tecnica poiché non conosciuta, non sperimentata e forse un deterrente e un potenziale concorrente per chi deve giustificare e presentare i risultati di un lavoro di ricerca attuata con grandi impegni economici. Inizia Nature, una rivista medica accreditata, ma lo fa con editoriali (cioè semplici tabella), poi segue l’Associazione Luca Coscioni, che in virtù di queste pubblicazioni comincia a dare del ciarlatano al professor Vannoni, dimenticando che forse, l’ombra del conflitto d’interesse dovrebbe suggerirle l’astensione dalla discussione.

Difatti si scoprirà che il copresidente di quest’associazione, Giulio Cossu, è un collaboratore nel progetto EuroStemCell, dove, assieme alla neo Senatrice a vita Elena Cattaneo, sperimentano sulle cellule staminali embrionali e vedrebbero, con l’avvio di questa sperimentazione (che già di fatto sta dando risposte positive da anni sui pazienti), sfumare forti contributi e finanziamenti programmati per il futuro prossimo.

Poco cristallina (ma forse no) è la loro battaglia all’interno di quest’associazione che si batte (oltre che per l’eutanasia) affinché in Italia e in Europa siano garantite le regole e non divieti per le sperimentazioni, chiedendo l’utilizzo di embrioni sovranumerati ai fini della ricerca scientifica che ad oggi la legge 40 in Italia non lo permette. Eppure sembra illogico che un’associazione e gli scienziati che si battono per la libertà di cura e una ricerca senza limiti siano avversi ad una cura compassionevole che di fatto sta profondendo benefici agli esclusi e dimenticati dalla medicina, destinati a morte lenta o repentina. Esiste un’interpretazione plausibile del conflitto d’interesse nei confronti della sperimentazione Stamina, (né il comitato scientifico, né gli scienziati avversi hanno manifestato l’interesse nel visionare le cartelle cliniche e incontrare i malati che hanno ricevuto le infusioni), che potrebbe avere radici più profonde per quegli scienziati che stanno lavorando nel consorzio europeo o altri progetti, poiché se è vero che in Europa è possibile la sperimentazione con cellule staminali embrionali (esuberi di fecondazione assistita) la stessa Agenzia Europea del Farmaco se afferma l’idoneità terapeutica delle cellule staminali mesenchimali adulte, la nega per le staminali embrionali e per quelle pluripotenti indotte.

In merito a ciò, il Commissario UE alla salute Tonio Borg, in risposta ad un’interrogazione scritta nello scorso maggio dell’eurodeputato Claudio Morganti, afferma che gli Stati membri possono autorizzare l'impiego di medicinali a base di cellule staminali anche in assenza di un'autorizzazione a porle in commercio a condizione che tale impiego avvenga in una struttura ospedaliera e su base non ripetitiva (quindi un non farmaco) e che in ogni caso la donazione, l'acquisizione, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di cellule umane destinate al trapianto, con l'eccezione dei trapianti autologi, sono disciplinati dalla direttiva Ue su tessuti e cellule 2004/23. Ma c’è un ostacolo insormontabile delle sperimentazioni con cellule embrionali che trova nella sentenza della Corte Europea un muro invalicabile e che pone il vero accento sui conflitti d’interesse.

La Corte di Giustizia CE con la Sentenza C-34/10 Oliver Brustle Vs Greenpeace ha disposto che non è brevettabile un procedimento che, ricorrendo al prelievo di cellule staminali ricavate da un embrione umano nello stadio di blastocisti, comporti la distruzione dell'embrione. L’utilizzazione per finalità terapeutiche o diagnostiche che si applichi all’embrione umano e sia utile a quest’ultimo, può essere oggetto di brevetto…. ma la sua utilizzazione a fini di ricerca scientifica non è brevettabile. Il professor Brustle inventò e brevettò un metodo per ottenere cellule progenitrici neurali, che potevano essere usate per trattare diverse patologie neurologiche, a partire da cellule staminali embrionali, isolate quando l’embrione si trovava nella sua prima fase di sviluppo tra il 5° e il 7° giorno circa dal momento in cui è avvenuta la fecondazione dell’uovo. Greenpeace fece ricorso in Germania e il tribunale federale tedesco chiese il rinvio alla Corte UE e le cui conclusioni portano a principi fondamentali che condizionano la non brevettabilità di fatto delle terapie da ricerche ottenute sulle cellule embrionali, poiché con il termine "embrione umano" deve essere inteso in senso ampio, comprensivo di qualsiasi ovulo umano che sia stato fecondato o qualsiasi ovulo umano non fecondato altrimenti ottenuto, in grado di dare avvio al processo di sviluppo di un essere umano.

La sentenza seppellisce, con la non brevettabilità, l’uso commerciale e industriale degli stessi embrioni, anche nei paesi in cui la legge nazionale aveva finora seguito un approccio più liberale (come il Regno Unito, la Spagna e i Paesi Bassi). E’ plausibile allora considerare la sperimentazione Stamina un’antagonista privilegiato rispetto a queste sperimentazioni europee che dal 2008 hanno avviato (con generosi patrocini, circa 12 milioni di euro) ma che di fatto non possono brevettarle, se usano le embrionali? Investimenti che messi al confronto di 3 milioni di euro, possono rappresentare una più che valida alternativa alla speranza di malati incurabili, e nonostante tutto, ogni giorno si cerca di screditare, senza fondamento scientifico, la terapia stamina. Marino Andolina, staminologo e cofondatore Fondazione Stamina proprio ieri dichiarava aperta la caccia allo sciacallo, dopo l’ennesimo attacco quotidiano:”Dopo l'evidenza di miglioramento certificata da esperti internazionali che hanno visitato davvero i nostri pazienti e hanno avuto il coraggio di metterci la faccia (grandi le Iene!), chiunque neghi che Celeste, Sebastian, Desiree ecc. siano chiaramente migliorati dovrebbe essere perseguito in ogni modo. Gli sciacalli, siano prezzolati o semplicemente cretini, vanno additati al pubblico disprezzo e il loro ruolo di esperti ridimensionato.
Che partano querele contro Nature, contro chiunque si sia reso colpevole di diffamazione a mezzo stampa.

Ormai mi domando se non ci sia un magistrato disposto ad indagare sulle morti ingiuste dei bambini cui è stata negata una cura, sulle pressioni indebite che hanno indotto l'ospedale di Brescia a sospedere una terapia concessa dal Decreto Turco del 2006 ed autorizzata preventivamente dall'AIFA.”
In un paese che gira al contrario si possono incontrare personaggi come l'onorevole Ileana Argentin, colpita proprio dalla Sma2 e presente in Commissione Sanità, decidere e votare contro le cure compassionevoli ed essere orgogliosa del no del suo capogruppo (PD) e tutta la commissione Affari Sociali,….la sua totale chiusura l’ha portata a valutare (condizionando anche un parterre di colleghi) un caso non solo etico, ma realizzando la negazione assoluta di un diritto sancito dalla nostra costituzione posto nell’art 32. Solo dopo l’incontro con Golia de Le Iene l’Argentin ha realizzato quella mancanza di serietà non avendo acquisito le cartelle cliniche dei malati che hanno ricevuto le infusioni con stamina e non ascoltato i pareri di autorevoli medici italiani, come Marcello Villanova, neurologo dell’Ospedale Nigrisoli di Bologna (un esperto autorevole della Sma1) che inizialmente scettico, ha dovuto ricredersi.”Chi parte da una Sma1 come Celeste non ha probabilità, come attesta la medicina attuale, di poter effettuare una rotazione su un fianco, ecco perchè deve essere d’obbligo l’interessamento medico”. Anche il Dott. John R. Bach, dichiara, dopo aver valutato la piccola Celeste, che non è normale, per questa patologia, avere questi movimenti, muove le gambe e ruota mentre prima non lo faceva. “Un bambino che per sei, sette mesi non si muove con la sma1 non è capace di girarsi e migliorare, ed è probabile il risultato sia l’effetto del trattamento, c’è bisogno di uno studio su molti più bambini per esserne certi.”
La stessa Argentin ha dovuto ammettere di essersi comportata come un politico burocrate (parole che ora pesano come un macigno), e in virtù di questa consapevolezza ha presentato un’interrogazione scritta al ministro della salute, gesto che se rende felici, rattrista e non poco lo scarso e forse, assente senso del dovere del ruolo che si è investiti. Sarebbe ora rimediare a questi depistaggi costruiti spesso con precise intenzioni create ad arte, attendendo quella verità che restituisca quel diritto scippato per chi lotta contro la propria malattia e un sistema incostituzionale. Non è un caso che il convegno del 25 settembre dell’Associazione Giuriste Italiane, inizialmente calendarizzato presso l’ISS (Istituto Superiore Sanità) è stato poi spostato nella sede ANCI essendo stata ritirata la concessione dell’aula Bovet, poiché sarebbero stati presenti anche i genitori con i loro piccoli malati, Smeralda, Celeste e Desirè che avrebbero testimoniato i loro progressi con le infusioni di Stamina. L’evidenza è tale che si continua a non accettare i confronti. Il Convegno all’Anci ha messo in cantiere un punto dove partire per poter arginare quella crepa immensa che è la legge italiana e la sua carta costituzionale che purtroppo è un optional, in tutti i sensi!
L’obbiettivo indicato è il coinvolgimento di parecchie associazioni, anche diverse tra loro e realizzare una vera class action, l’unica alternativa per ottenere i diritti scippati in uno stato che ha dimenticato la sua essenza; class action che in altri stati europei e oltre oceano rappresentano la chiave di svolta per tutelare i diritti e gli interessi dell’intera collettività
. Al convegno, i malati abbandonati dalla medicina e dall’assistenza, confermano che ci sono associazioni che consigliano un'unica soluzione, accompagnamento alla morte (eutanasia) come rimedio alle sofferenze…spesso le stesse associazioni che si battono per la ricerca sfrenata con l'uso degli embrioni.. Ma che etica si deve assecondare se la vita è valutata davvero poco? La ministra della salute Lorenzin dovrebbe sciogliere il verdetto sulla sperimentazione, forse è in attesa dell’esito del ricorso che Stamina ha presentato nel 2012 contro lo stop dell’attività presso gli Spedali Civili di Brescia deciso dall’AIFA, e proprio in questi giorni (7 ottobre) ha consegnato i dati relativi ai pazienti in trattamento negli Spedali Civili. Ora il TAR Lombardia, indica il 22 novembre il temine affinché la Fondazione Stamina consegni anche i dati raccolti dai pazienti stessi, dopodiché potrà decidere sull’esito del blocco, non su valutazioni burocratiche, ma basandosi sui risultati concreti del Metodo Stamina sui pazienti.

Gli interrogativi puntano spesso luci scomode su decisioni che hanno non solo imbavagliato la sperimentazione, ma indicano legami indissolubili con le lobby farmaceutiche come la volontà impressa dalla sperimentazione ministeriale di imporre non più la produzione di cellule in laboratori ospedalieri (GMP) ma in laboratorio GMP di tipo farmaceutico. In questa storia, abbiamo un ministro della salute che non ha mai mostrato volontà di individuare e debellare questo malcostume di dire tutto il contrario di tutto degli scienziati; la Senatrice Cattaneo (che in tv non si capacita come dei magistrati possano accreditare il diritto alla cura compassionevole ai malati che chiedono ricorso, viene il dubbio che non l’hanno informata che esistono ancora l’art.3 e 32 dove sono consacrati il diritto alla salute e all’autodeterminazione) né è un emblema, come lo stesso Veronesi costretto solo da Le Iene a ritrattare la sua valutazione su stamina, inconsistente… dicasi della stessa On. Argentin.

Si può chiedere responsabilità alla ministra della salute se poi, ogni volta che rispondere a domande serie poste dai malati non è in grado di rispondere con altrettanta autorevolezza? Nel video che ormai da giorni è in rete mostra una Lorenzin, costretta ad avere un dialogo con Marco e Sandro Biviano (le loro carrozzine ostacolavano il passaggio della sua brillante auto blu) si rivolge ai Biviano, due di 4 fratelli tutti con la distrofia muscolare con un padre e uno zio già deceduti per la stessa patologia dicendo: “anche se passasse la sperimentazione non potrete mai usufruire della metodica.” Ora, troppi passaggi istituzionali hanno perso quella patina di credibilità. Davide Vannoni continua la sua battaglia e deposita al Tar del Lazio un ricorso per contestare la composizione del comitato che ha bocciato il suo metodo. Il procedimento, affidato alla III sezione quater del Tribunale amministrativo, arriverà il 23 ottobre davanti ai giudici per la discussione in camera di consiglio.

Mentre in Regione Sicilia si presenta un disegno di legge che chiede di prevedere nell’ambito dell’esercizio finanziario 5 milioni di euro affinché i malati oncologici indigenti possano essere liberi di curarsi con la terapia Di Bella, riconfermando il diritto costituzionale alla libertà di cura, nella stessa regione la storia di Mauro Terranova, affetto da una grave atassia spino cerebellare, che aveva ricevuto l’autorizzazione dal giudice di lavoro di Modica, disponendo gli Spedali Civili di Brescia alla somministrare le infusioni, sta vedendo svanire quest’importante appuntamento.

La causa è da ascriversi alla decisione del nuovo commissario degli Spedali Civili il quale ha fatto intendere che l’ospedale non ha più capacità di sopperire alle cure dei 123 pazienti nella lista d’attesa, un ospedale che eroga 79 prestazioni l’anno (uno dei più grandi d’Italia) e che ha speso soldi pubblici di circa 500 mila euro per pagare gli avvocati per opporsi ai ricorsi presentati dai malati. La stessa cifra non solo avrebbe permesso la costruzione di un reparto nuovo, ma regala un’ingiustizia alla salute per quei malati che, per problemi economici, non hanno potuto presentare ricorso. Il dietro font, come si ascolta dal video regionale, arriva anche dall’assessorato alla salute guidato da Lucia Borsellino, che aveva garantito una procedura finalizzata ad autorizzare un laboratorio in Sicilia per terapie cellulari avanzate.

Due facce di una stessa medaglia tipica di questo paese che non è in grado con tutte le sue istituzioni di onorare il diritto alla salute e il rispetto della costituzione, che proprio nell’art 3 marca forte la sua essenza di giustizia: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’affettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale”.

Se lo ricordano bene tutte quelle persone malate, cui è stata negata la possibilità di curarsi con il Metodo Di Bella, una sperimentazione falsificata (come i Nas certificarono) cui non è seguita la volontà di autorizzarne un’altra. Il paradosso poi trova sostanza quando la Stato richiede la restituzione del denaro sostenuto dal SSN per quelle persone che abbandonate dalla chemioterapia, hanno chiesto la libertà di cura col MDB e l’onta di non essere decedute. Barbara Bartorelli è il simbolo di questa malagiustizia e malasanità dal sapore italiano, l’unico peccato da lei commesso è stato quello di guarire da un male certificato mortale. In queste storie maledettamente ingiuste, dove è stata nascosta la nostra costituzione? In tutto questo si registra, come sempre, un vuoto immenso dello Stato, mentre i familiari contano quanti morti e sofferenze non sono state arginate…nonostante tutto!

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GENZANO, POLIZIA LOCALE: GABBARINI INSORGE CONTRO LE ACCUSE DI MARCHETTI

Redazione

Genzano (RM) – In riferimento a quanto dichiarato dal Coordinatore provinciale del Diccap Guglielmo Marchetti, il Sindaco di Genzano Flavio Gabbarini puntualizza quanto segue: “Marchetti non conosce gli argomenti che sono stati al centro del mio incontro con gli agenti di Polizia Locale, né tantomeno ha letto con attenzione il comunicato stampa che abbiamo diffuso a seguito della riunione. Non ho mai parlato di una riorganizzazione dei servizi: l’organizzazione c’è e non è stata assolutamente messa in discussione; quello che ho chiesto è molto semplicemente un’ottimizzazione dei tempi di lavoro. Da quanto ha dichiarato, facendo solo demagogia, si evince con chiarezza che non conosce assolutamente le problematiche di Genzano, le esigenze della città e, soprattutto, dei cittadini”.

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VELLETRI: GIOVANE INCENSURATO DETENEVA IN CASA UNA PISTOLA A SALVE MODIFICATA.

Redazione

Velletri (RM) – S.P., 38enne di Velletri è stato tratto in arresto dalle Squadre Giudiziarie dei Commissariati di Albano Laziale e Velletri perché, a seguito di perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di una pistola a salve semi-automatica, priva del tappo rosso, la cui canna, da una prima verifica tecnica, è risultata essere stata sostituita con altra di fattura artigianale idonea a camerare ed esplodere munizionamento per armi comuni da sparo in calibro 9 e quindi potenzialmente offensiva ed idonea a recare offesa come arma comune da sparo.

L’arma, priva di cartucce, è stata sequestrata ed il giovane, immune da pregiudizi di polizia, veniva tratto in arresto per detenzione di arma clandestina.

 




BRACCIANO, RIFIUTI CUPINOROPOLI: FUOCO INCROCIATO TRA CARONE E SALA

Chiara Rai

Elena Rosa Carone Fabiani, consigliere di opposizione per bracciano Bene Comune ha presentato una mozione per il prossimo Consiglio Comunale di martedì 15 ottobre alle ore 17. “Ribadiremo ciò che sosteniamo da sempre – dice Carone – il sindaco ha aperto le porte a 20 mila metri cubi di rifiuti. Si tratta di una situazione paradossale. E’ stato approvato un piano di sviluppo triennale senza che si facesse riferimento al bando per la vendita di parte della discarica a privati. Il direttore generale non è passato per il consiglio comunale sebbene sappiamo tutti che la Bracciano Ambiente è una municipalizzata e quindi è pubblica, è dei cittadini. Di conseguenza dopo queste azioni prese in “autonomia” il commissario Goffredo Sottile ha disposto in via immediata e urgente l'utilizzo dello spazio di conferimento disponibile. Cioè è stata spianata la strada per far sì che a Cupinoro finissero ventimila tonnellate di rifiuti di Roma”.

Carone chiederà l’istituzione di un Comitato di partecipazione e trasparenza così come sancisce la convenzione di Århus (firmata dalla Comunità europea e dai suoi Stati membri nel 1998).

La convenzione, in vigore dal 30 ottobre 2001, parte dall'idea che un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale conduca ad un miglioramento della protezione dell'ambiente. Essa intende contribuire a salvaguardare il diritto di ogni individuo, delle generazioni attuali e di quelle future, di vivere in un ambiente atto ad assicurare la sua salute e il suo benessere.

Per raggiungere tale obiettivo, la convenzione propone di intervenire in tre settori:

– assicurare l'accesso del pubblico alle informazioni sull'ambiente detenute dalle autorità pubbliche;
– favorire la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali aventi effetti sull'ambiente;

– estendere le condizioni per l'accesso alla giustizia in materia ambientale;

Inoltre Carone annuncia: “Faremo i dovuti ricorsi collettivi, stiamo vagliando con i legali di Bracciano Comune la strada da intraprendere”.

D’altro avviso è il sindaco di Bracciano Giuliano Sala, il quale punta l’accento sull’importanza della svolta sui rifiuti che sta accadendo in questo momento: “Da oggi non entra più il rifiuto tal quale”. Infatti come ribadito dal presidente della Bracciano Ambiente Marcello Marchesi, nel consiglio d’amministrazione del 26 settembre scorso è stato deliberato che dal I novembre 2013, non saranno più ammesse le 90.000 tonnellate/anno di rifiuti indifferenziati che (dal 1991) i 25 comuni del bacino sversano a prezzi di saldo, ma saranno ammessi i soli scarti resi inerti dal trattamento meccanico biologico.

“Quello che mi soprende – continua il primo cittadino Sala – è che il consigliere Carone chiede che si adempia alla delibera di consiglio comunale del luglio scorso (avente ad oggetto BRACCIANO AMBIENTE S.P.A. – PROSPETTIVE DI SVILUPPO, PIANO INDUSTRIALE ED ALTRI PROVVEDIMENTI – ULTERIORE ATTO DI INDIRIZZO) alla quale la stessa Carone votò contro.

La delibera di consiglio del 12 luglio 2013 è stata approvata con 11 voti favorevoli e cinque contrati ( Carone Fabiani, Massi, Pezzillo Iacono, Testini, Tondinelli).

E’ stato deliberato di:

Realizzazione e gestione dell’impianto per la FORSU attraverso una partnership e/o accordi di settore con società specializzate in materia secondo le modalità previste dalla normativa vigente con costanza di informazione al Socio Unico sull’evoluzione dei percorsi eventualmente intrapresi dalla partecipata;
Realizzazione e gestione dell’impianto di TMB migliorato rispetto al progetto originario grazie ad innovazioni tecnologiche che permettono di ridurre la spesa prevista ed ottimizzare l’efficienza del trattamento come descritto nel piano pluriennale proposto dal Presidente della BA Spa punto 1.1 “soluzione alternativa”;
Attivazione dell’intervento di recupero volumetrico su lotto transitorio e lotto di completamento attualmente in esercizio costituente variante non essenziale a completamento delle precedenti autorizzazioni per una volumetria di circa 50.000 mc come descritto nell’allegato verbale tecnico;
ESPRIMERE, per le ragioni di cui alle premesse, la volontà di affidare i servizi di igiene urbana ambientale ed i servizi cimiteriali (manutenzione e gestione del cimitero e lampade votive) mediante procedura ad evidenza pubblica demandando alla Giunta Comunale ed ai responsabili dei servizi di competenza l’adozione di tutti gli atti, adempimenti e procedure di cui alla presente deliberazione;
DARE indirizzo al C.d.A. della Bracciano Ambiente S.p.A., affinché proceda con l’attuazione del Comune di Bracciano – Deliberazione n. 27 del 12/07/2013 11
Piano Pluriennale di cui in premessa con particolare riguardo agli interventi proposti sul versante del contenimento dei costi del personale dipendente, raccomandando all’organo amministrativo, nell’attuazione della nuova pianta organica, di ricorrere a tutti gli strumenti previsti dalla legge al fine di contenere l’impatto sociale determinato dalla riduzione del costo complessivo del lavoro.
Comune.

Si allega all'articolo delibera di consiglio Comunale del 12 luglio 2013

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LATINA: UNA NUOVA "ECONOMIA DEL MARE"

Redazione

Latina – Il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, ha preso parte a Roma alla riunione, convocata dall’assessorato allo sviluppo economico e attività produttive della Regione Lazio, per lo sviluppo dei comuni del litorale e la definizione di una nuova “Economia del mare”. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di definire un percorso per un progetto complessivo di rilancio del litorale che passi attraverso un piano di investimenti e punti alla innovazione, alla internazionalizzazione e alla semplificazione legislativa.

Nel corso dell’incontro sono stati definiti alcuni criteri su cui basare la pianificazione della “Economia del mare”, e in particolare:

– superare l’eccessiva frammentazione delle competenze, dei luoghi decisionali e progettuali, per mettere a sistema le varie iniziative;

– utilizzare pienamente le risorse residue della programmazione dei fondi europei 2007-2013;

– definire la programmazione dei fondi europei 2014-2020 alla luce anche delle esigenze di sostegno ai processi di sviluppo del litorale e delle sue aziende.

Per fare questo è stato deciso di istituire la “Cabina di regia dell’economia del mare”, che avrà appunto la funzione di coordinare le iniziative della Regione utili a concretizzare le proposte di intervento. Nel corso della riunione Giovanni Di Giorgi, che è componente della “Cabina di regia” e anche membro della Consulta nazionale delle Città del Mare, su delega dell’Anci nazionale, è intervenuto affermando:

“L’economia del mare presenta enormi potenzialità per la nostra regione. In un settore i cui gli investimenti sono fermi a causa della crisi economica ma anche delle incertezze legate proprio alla Direttiva Bolkestein”, occorre superare una normativa di settore troppo frammentata, che penalizza le aziende, e su tale fronte è necessario che la Regione operi come ente coordinatore per uniformare le procedure necessarie a dare certezze ai Comuni, e quindi alle imprese balneari. In tal senso, l’istituzione della “Cabina di regia per l’economia del mare” rappresenta una iniziativa importante che deve essere resa pienamente operativa.

Per la città di Latina guardare alla costa come fonte di sviluppo è fondamentale e vanno in tale direzione gli sforzi che l’amministrazione sta mettendo in campo”.

Tra le prime proposte elaborate e su cui si inizierà subito a lavorare, ci sono:

– adottare entro l’anno un provvedimento legislativo finalizzato a conferire ai Comuni le funzioni delle attività connesse alle conecssioni del demanio marittimo, fluviale e lacuale;
– modificare il Regolamento Regionale 11/2009 per semplificare le procedure e incentivare la riqualificazione degli impianti;
– definire e approvare il Piano regionale degli arenili, per fissare criteri e regole per una fruizione sostenibile delle aree demaniali marittime e lacuali a fini turistico-ricreativi;
– definire le principali scelte strategiche e progettuali della programmazione dei fondi europei 2014-2020;
– combattere l’inquinamento, migliorare le pulizia e la balneabilità delle acque;
– definire un progetto organico contro l’erosione delle coste;
– avviare un confronto con le parti sociali e gli attori istituzionali per redigere e approvare il Piano della Costa; – promuovere le politiche di sviluppo della filiera della nautica;
– affrontare nella Conferenza Stato-Regioni i problemi derivanti dall’attuazione della Direttiva Bolkestein.

La “Cabina di regia” costituita è presieduta dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti, e vede come componenti effettivi:
– l’assessore regionale allo sviluppo economico e attività produttive (coordinatore) – gli assessori regionali a: infrastrutture e ambiente; politiche del territorio, mobilità e rifiuti; agricoltura caccia e pesca; politiche di bilancio e patrimonio;
– il sindaco di Roma Capitale;
– tre sindaci designati dall’Anci tra i ventiquattro comuni del litorale laziale;
– il presidente di ciascuna delle tre province del litorale del Lazio;
– il presidente della V Commissione consiliare della Regione Lazio;
– un rappresentante del Ministero dell’Ambiente;
– un rappresentante del Ministero degli Affari regionali;
– un rappresentante del Ministero della Infrastrutture e trasporti;
– il direttore dell’Agenzia del Demanio;
– il direttore Marittimo della Regione Lazio;
– il presidente dell’Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino, Gaeta;
– il direttore dell’Agenzia regionale per la difesa del suolo;
– il direttore dell’Agenzia regnale per il Turismo;
– il direttore della Agenzia regionale dei Parchi;
– il presidente di Sviluppo Lazio;
– un rappresentante designato da Unioncamere Lazio.

Tra i tre sindaci designati dall’Anci rientra il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, che è anche membro della Consulta nazionale delle Città del Mare, su delega dell’Anci nazionale.