TIVOLI, GUIDONIA COMMISSARIATO: ARRIVA MARIELLA CHIARAMONTE

Redazione

Tivoli / Guidonia (RM) – Ha appena preso servizio il nuovo dirigente del Comm.to di Tivoli- Guidonia: 5I anni, catanese due figli, in polizia dal 1986, proviene dalla Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati. E’ la dr.ssa Mariella CHIARAMONTE che sostituisce Giancarlo S.ELIA alla guida del Comm.to di Tivoli – Guidonia : dopo varie esperienze alla Scuola Allievi di Trieste, al Nucleo Antisequestri di Reggio Calabria, all’Ufficio dell’Alto Commissario per la Lotta contro la Delinquenza Mafiosa, alla Direzione Investigativa Antimafia e all’Ispettorato Vaticano dove si è occupata tara l’altro della sicurezza del Santo Padre, il Primo Dirigente della Polizia di Stato approda ad un Ufficio territoriale.

Ha già incontrato il Procuratore Capo De Ficchy , e nei prossimi giorni completerà il giro di presentazioni istituzionali. La dr.ssa CHIARAMONTE ha dichiarato di essere orgogliosa e onorata di questo importante incarico ed ha assicurato che continuerà con la presenza di prossimità e di vicinanza alle esigenze della cittadinanza che contraddistingue oramai da anni l’operato e l’attività del Comm.to del Tiburno.

 




NEMI, LOTTIZZAZIONE LOCALITA' CORSI: SCENDE IN CAMPO ITALIA NOSTRA

Redazione

Nemi (RM) – Gli occhi sono ben aperti a Nemi su questa operazione privata in località Corsi che vede al timone la famiglia di Renzo Cavaterra detto Massimo, amico e sostenitore del sindaco di Nemi Alberto Bertucci. Italia Nostra, con una nota chiede di essere invitata a partecipare alla Conferenza dei Servizi che esaminerà il Piano Integrato.

Ancora l'Ente Parco Regionale dei Castelli Romani ha la possibilità di esprimere un parere in merito. Nonostante abbia annullato il diniego al progetto sotto la precedente gestione commissariale di Matteo Mauro Orciuoli, sostenitore anch'esso, insieme all'ex assessore regionale all'Ambiente Marco Mattei, dell'attuale sindaco di Nemi Alberto Bertucci.

Ecco la nota di Italia Nostra –  Carlo Testana consiglio direttivo di I.N. Castelli Romani.

Il Comune di Nemi ci riprova con le lottizzazioni. E' ripartito in questi ultimi giorni il progetto dal titolo "Piano Integrato di Intervento di iniziativa privata in località Corsi". Appena sopra il Lago di Nemi.

Urbanistica concordata in variante agli strumenti di pianificazione che a fronte di briciole cedute ai Comuni ottiene in cambio cubature su aree di pregio, agricole, boscate, archeologiche.

Una procedura che ha distrutto in Italia ettari di territori e consumato una enorme quantità di suoli coperti alla fine da capannoni, villette, strade e stradine, cemento e asfalto.

In località Corsi a Nemi succederà qualcosa di simile se oggi alla conferenza dei Servizi gli Enti si esprimeranno favorevolmente. Questo Piano su aree agricole e boscate aveva ottenuto il diniego dall'Ente Parco dei Castelli Romani . Parere contrario perchè l'intervento avrebbe indebolito il sistema ambientale dell'ecosistema legato al Lago di Nemi ed al suo cratere vulcanico. Questo parere ultimamente è stato cambiato da negativo in positivo. Oplà un gioco di prestigio. Le motivazioni di questo voltafaccia del Parco sono incomprensibili. Confidiamo che il nuovo Presidente scongiuri questo pericolo per Nemi uno dei Comuni più belli dei Colli Albani, meta di turisti e visitatori da sempre. Il PRG di Nemi fu approvato dalla giunta Regionale, Presidente Storace, l'ultimo giorno di governo prima di andare alle nuove elezioni regionali nel 2005. Italia Nostra Castelli Romani propose ricorso al TAR del Lazio, tutt'ora in essere. Si chiedeva e si chiede l'annullamento di un Piano pericoloso e contraddittorio che alimenta il disordine urbanistico e lo smarrimento ambientale. Debole sul piano programmatico perchè non contiene progetti di respiro per la gestione delle enormi ricchezze naturali, storiche, archeologiche, antropologiche di cui è ricco il Bacino del lago di Nemi.

Per questi motivi la sezione di Italia Nostra ha chiesto di essere invitata a partecipare alla Conferenza dei Servizi che esaminerà il Piano Integrato.

In allegato la richiesta a firma del Presidente Enrico Del Vescovo.

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ROMA, CARCERE REGINA COELI: DETENUTO 82ENNE MUORE AL SANTO SPIRITO DOPO DUE GIORNI DI AGONIA

Redazione

Roma – Si è sentito male all’interno della sua cella. Subito soccorso e trasportato all’ospedale romano di Santo Spirito, è deceduto dopo due giorni di agonia. E’ morto così un detenuto di 82 anni recluso nel carcere di Regina Coeli. La notizia di questo nuovo decesso nelle carceri del Lazio, il 15mo dall’inizio del 2013, è stata diffusa dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni.

«Due settimane fa – ha detto il Garante – il Tribunale di Sorveglianza aveva rigettato la richiesta, presentata dai legali, di differimento della pena per motivi di salute. L’uomo, 82 anni, era affetto da gravi patologie ed era anche stato colpito da ictus. Forse bisognerebbe riflettere sul fatto che una persona con questo quadro clinico ed anagrafico avrebbe dovuto scontare la sua pena in una struttura diversa dal carcere e maggiormente adatta alle sue condizioni».

La vittima, S. C., aveva un fine pena previsto nel 2026. Nel 2005 a 75 anni di età,in preda ad una crisi depressiva dovuta alla sua situazione finanziaria, in quello che fu definito “il suo giorno di ordinaria follia”, aggredì una coppia cui aveva venduto l’appartamento e la falegnameria che gestiva. L’uomo venne ucciso, la donna gravemente ferita. Nel corso della sua detenzione S.C. era stato anche a Rebibbia. Non aveva contatti con l’esterno se non qualche saltuario colloquio con un anziano fratello.

Questo è il decesso numero 15 registrato nelle carceri del Lazio da gennaio: cinque sono stati i suicidi, quattro i decessi per malattia e cinque per cause da accertare. Al computo va aggiunta anche una donna che lavorava come infermiera a Rebibbia.

«La morte di quest’uomo – ha detto il Garante dei detenuti Angiolo Marroni – riporta in primo piano la questione dei detenuti anziani e malati reclusi nelle carceri di tutta Italia. Si tratta di decine di persone che spesso sono ospitate nelle infermerie e nei centri clinici perché hanno bisogno di un’assistenza continua che, in una situazione di emergenza, comporta costi umani ed economici sempre più difficili da sostenere. Auspico che il Parlamento faccia al più presto proprio il grido d’allarme lanciato, una settimana fa, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Questi drammi rischiano di diventare all’ordine del giorno perché sovraffollamento, ristrettezze economiche e vuoti di organico sono fattori che, purtroppo, nascondono le persone, i loro problemi e le loro debolezze».

 




PRIEBKE RINGRAZIA

Chiara Rai

Albano Laziale (RM) – Non siamo capaci di trattare con indifferenza chi ne merita a secchiate. Siamo stati italiani anche nella gestione delle esequie di Priebke.

Una giornata, ad Albano, di tumulti. Di destra contro sinistra schierate. Di molotov, di calci e pugni ad una bara che doveva passare nella piena inosservanza di tutti. Non doveva esserci nulla davanti alla confraternita di San Pio X.

Invece tutto quel disordine, tumulti e grida di indignazione umanamente comprensibili, hanno fatto in modo che la salma di un uomo impopolare che ha vissuto nell’ombra i suoi anni dopo il massacro delle Fosse Ardeatine, tornasse ad essere popolare. Tanto da esserci persino il sindaco di Albano Nicola Marini fuori dai cancelli. A protestare insieme alle persone s’intende. Ma c’era.

C’eravamo tutti e così le pagine dei giornali, compreso il nostro, si sono riempite di servizi.

La polizia è stata impiegata per un ex gerarca nazista che avrebbe dovuto avere soltanto la presenza dei parenti nel momento dell’ultimo saluto.

Noi italiani siamo intrisi di sentimenti e con il nostro calore, a volte, otteniamo l’effetto contrario di ciò che vorremmo. Volenti o nolenti, tutti abbiamo dato il nostro saluto a Priebke.

Dicendogli “boia”, “assassino”, ma l’abbiamo salutato.

Forse se ci fossimo raccolti tutti quanti con corone d’alloro e fiori vicino ai nostri caduti anziché aspettare la bara del gerarca nazista, avremmo onorato i nostri martiri e lasciato andare per sempre, in solitudine e nell’ombra il capitano delle SS.

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ALBANO, SALMA PRIEBKE: FUGA NOTTURNA A PRATICA DI MARE

C.R.

Albano Laziale (RM) – Con le parole di sottofondo di Fauzi Cassabgi, assessore alle Politiche Sociale del Comune di Albano si chiude il capitolo castellano per il gerarca delle SS la cui salma, questa notte tra martedì 15 e mercoledì 16 ottobre, ha lasciato la cittadina di Albano Laziale per raggiungere l'aeroporto militare romano di Pratica di Mare. Adesso è giallo sulla prossima destinazione. Scontri fino a tarda serata ieri ad Albano Laziale, dove si sarebbero dovute svolgere le esequie dell'ex ufficiale delle Ss.

Oggi la comunità ebraica di Roma ricorda il 16 ottobre del 1943, quando il ghetto fu rastrellato da uomini che portavano la stessa divisa di Priebke.

“Portare Priebke ad Albano è stata davvero una offesa per la nostra collettività, alla sensibilità della cittadina – dice Fazi Cassabgi – basti pensare a Propaganda Fide. Ci sono cittadini di Albano, non destra e sinistra, oggi ci sono dei cittadini idgnati. Siamo vicini al sindaco Nicola Marini che come noi non sapeva nulla fino alle 15: 30 quando ci hanno avvisato”.

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ALBANO LAZIALE, FUNERALE PRIEBKE: SCONTRI E CARICHE DAVANTI LA FRATERNITA’SAN PIO X

Maurizio Costa

Albano Laziale (RM)
– Proteste e tensioni oggi ad Albano Laziale per il funerale dell’ex SS Erich Priebke. La cerimonia, che doveva svolgersi alle 17, è stata rinviata per la forte protesta di alcune centinaia di persone che fin dalle ore 15, ha manifestato contro il funerale del fautore della strage delle Fosse Ardeatine. All’inizio è sembrato tutto normale; un semplice sit-in di poche decine di persone. Poi la situazione è degenerata. Centinaia di persone hanno raggiunto Via Trilussa, dove si trova la Fraternità San Pio X, cominciando a strillare ed esponendo numerosi striscioni. Al grido di “Priebke boia” la situazione ha cominciato a scaldarsi e un cordone di Polizia e Carabinieri ha piantonato la zona, chiudendo l’accesso al cancello della Fraternità.

I primi tafferugli sono avvenuti intorno alle ore 16, quando un gruppo di manifestanti ha cercato di sfondare la barricata delle forze dell’ordine. L’arrivo del carro funebre è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: calci, sputi e lanci di uova e sassi hanno accompagnato l’auto che trasportava la bara e subito dopo una carica della Polizia ha evitato che i manifestanti entrassero attraverso il cancello della Fraternità.

Prima dell’ingresso nella Fraternità della bara, l’arrivo di un prete lefebvriano è stato accompagnato da insulti e anche qualche sasso. Il prete è stato scortato dalle forze dell’ordine e, una volta all’interno della struttura, ha rivolto un sorriso sarcastico ai manifestanti, che non hanno gradito il gesto e hanno continuato i cori contro il religioso.

La situazione è esplosa quando un gruppo di estrema destra ha raggiunto Via Trilussa. Il loro scopo iniziale era quello di assistere ala cerimonia, ma le forze dell’ordine non hanno permesso loro l’ingresso. Subito dopo, un cordone di Carabinieri ha bloccato il piccolo corteo e ha evitato lo scontro tra le due fazioni. Un giornalista che voleva intervistare un ragazzo che componeva questo gruppo di destra è stato aggredito e subito allontanato dalla Polizia.

La storia che si cela dietro la scelta di svolgere il funerale ad Albano è molto contorta. Il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha dichiarato che Albano Laziale è stata scelta per volere dei familiari di Priebke. Era stato lo stesso Prefetto a revocare l’ordinamento del Sindaco di Albano: infatti il primo cittadino del paese Nicola Marini aveva vietato alla salma di passare sul territorio di Albano. Il Prefetto ha annullato l’ordinanza alle ore 16 e così il feretro ha raggiunto la zona.

“Siamo stati avvisati troppo tardi del funerale e mi schiero apertamente contro questo avvenimento; Albano è molto sensibile per tradizione storica e non accetto tutto questo, soprattutto per rispetto dei caduti.” Queste le parole del Sindaco Marini ai nostri microfoni, presente in prima persona alla manifestazione. “Siamo allibiti e sconcertati da questo evento, è un dolore fortissimo per la città e io sono qui a rappresentarla. Una cosa che doveva rimanere segreta è diventata pubblica ed è stato un grave errore.

Siamo stati avvisati dalle istituzioni troppo tardi e tutto questo poteva essere evitato.”

La salma doveva essere portata al cimitero di Prima Porta ma molto probabilmente resterà ad Albano questa notte. Intanto Paolo Giachini, legale della famiglia Priebke, ha rimesso il suo mandato ai familiari dell’ex SS, annullando il funerale per l’assenza dei parenti del militare tedesco.

Il mistero di questo funerale che nessuno voleva officiare continuerà ancora; aspettando gli sviluppi dell’intera vicenda, proseguono gli scontri tra fazioni di destra e alcuni manifestanti all’esterno della Fraternità.

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ALBANO, FUNERALI PRIEBKE: PER IL SINDACO DI GENZANO GABBARINI E' UNA MANCANZA DI RISPETTO VERSO TRADIZIONI ANTIFASCISTE

Redazione

Albano Laziale / Genzano – “Con il pesante tributo di sangue che Genzano ha pagato nell'eccidio delle Fosse Ardeatine, nel quale vennero trucidati sei nostri concittadini, non possiamo che opporci alle esequie di Erich Priebke ad Albano Laziale”, dichiara il sindaco di Genzano, Flavio Gabbarini, dopo la notizia che i funerali dell'ex SS verranno celebrati nella confraternita dei Lefebvriani “Pio X” ad Albano. Furono sei i cittadini genzanesi ammazzati alle Fosse Ardeatine: Bruno Annarumi, Vittorio Buttaroni, Roberto Lordi, Ettore Ronconi, Ivano Scarioli e Sebastiano Silvestri. “Esecutore di una vendetta spietata contro persone innocenti e inermi, non pentito dei suoi crimini né della sua cieca collaborazione col regime nazista. Tutto ciò offende l’intera città di Genzano. Appoggiamo le iniziative che il sindaco di Albano – città medaglia d'argento alla Resistenza – sta predisponendo per marcare il dissenso nei confronti di una vera e propria provocazione”, ha proseguito il primo cittadino.

“Genzano e tutti i Castelli Romani durante la II guerra mondiale si sono distinti per aver attuato una resistenza alla violenza cieca dell'occupazione nazista, pagando non solo con i martiri delle Fosse Ardeatine ma con tantissime altre vittime cadute per la libertà e durante i bombardamenti”, conclude il sindaco. “Celebrare le esequie nella nostra zona vuol dire mancare di rispetto ai nostri morti, alla nostra terra e alla nostra tradizione antifascista”.

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ALBANO LAZIALE: SFUMA LA FUNZIONE E PRIEBKE RESTA AI CASTELLI ROMANI. E' MISTERO SULLA SEPOLTURA

Chiara Rai

Albano Laziale (RM) – Grande tensione nel Comune alle porte di Roma dove avrebbero dovuto svolgersi i funerali dell'ex capitano delle SS Erich Priebke.Stanotte la salma resterà ad Albano Laziale. Tante proteste e la polizia intenta a sedarle. Il prete, all'ultimo secondo, ha rinunciato a celebrare la funzione.

Ad Albano tutti conoscono Maurizio Boccacci. Lui è un militante filonazista convinto e residente nella cittadina castellana oggi teatro di proteste a seguito della notizia dei funerali del gerarca nazista delle SS Priebke in forma privata presso confraternita dei Lefebriani di Albano Laziale, dove si sono tenuti i funerali.

E’ Maurizio Boccacci l’uomo che, secondo indiscrezioni, avrebbe messo a disposizione la tomba di famiglia per accogliere Priebke ad Albano Laziale? Non ci è dato saperlo e comunque la salma, salvo eventuali oscuri programmi, dovrebbe tornare a Roma Prima Porta. Ma questa notte resterà ad Albano e tutto può accadere.

Maurizio Boccacci resta comunque un fan di Priebke e su questo non ci sono dubbi. Infatti nella notte fra l'10 e 11 dicembre 1995 viene fermato mentre affigge manifesti con la scritta "Liberate Priebke", il capitano delle SS condannato per la strage delle Fosse Ardeatine. Il 3 giugno 1996 organizza una manifestazione di solidarietà per Priebke fuori dal tribunale di Roma, dove si sta svolgendo il processo al gerarca nazista. Si definisce "soldato fascista senza compromessi" e dice: "Ammiro quello che Hitler ha fatto. Gli ebrei erano dei nemici che si opponevano ai suoi disegni". Originario di Verona, 54 anni, è stato fondatore nei primi anni Novanta, nella cittadina di Grottaferrata del Movimento Politico Occidentale di stampo neofascista poi sciolto nel 1993 in ottemperanza della Legge Mancino. Successivamente milita in Base Autonoma, diventandone uno dei leader, per poi approdare nel gruppo di Militia, ora al centro della cronaca per le perquisizioni dei Ros sopracitate. Nel dicembre del 2011 Boccacci finisce in carcere insieme ad alcuni militanti dell'organizzazione neonazista "Militia", protagonista soprattutto a Roma di episodi di razzismo, minacce e insulti alla comunità ebraica. Oltre a Boccacci 54 anni, residente ad Albano Laziale, furono coinvolti anche a Stefano Schiavulli (26 anni, di Roma), Giuseppe Pieristé (54 anni, di Ascoli Piceno), Massimiliano de Simone (43 anni, di Roma) e Daniele Gambetti, (26 anni, di Albano Laziale). Perquisizioni sono in corso anche nel Napoletano, a Perugia e Salerno.

 




ROCCA DI PAPA: TUTTI PAZZI PER LA SAGRA DELLE CASTAGNE

Redazione

Rocca di Papa (RM) – Torna questo weekend l’appuntamento con la Sagra delle Castagne, l’evento più atteso e rappresentativo della città di Rocca di Papa, organizzato dalla Pro Loco in collaborazione con le associazioni cittadine, giunto alla sua XXXIV edizione.
Un evento che si rinnova ogni anno nella forma e negli appuntamenti, mantenendo inalterata la sua vocazione folcloristica, legata indissolubilmente alle tradizioni, alla cultura e ai sapori tipici della cucina roccheggiana, tra cui spiccano le caratteristiche “caldarroste”.
Lungo tutto il percorso della sagra, che si snoda nei vicoli del centro storico, saranno proposti vari punti musicali, stand gastronomici ed espositivi, oltre a intrattenimenti vari e visite guidate al Duomo, alla chiesa del Crocifisso, al Museo di Geofisica e nei sentieri boschivi.
L’inaugurazione della Sagra e l’apertura della tre giorni di festeggiamenti – 18,19 e 20 ottobre – è prevista per venerdì 18 ottobre alle ore 17 presso il Museo di Geofisica.
Nell’occasione verrà inaugurata, inoltre, la mostra personale di Paolo Di Censi, vincitore dell’estemporanea di pittura svoltasi a Rocca di Papa il 29 settembre scorso, in occasione della festa della “Ciambella degli sposi”, e il murales dedicato a Guglielmo Marconi, realizzato sulla terrazza
panoramica, in onore dei suoi esperimenti condotti proprio nella cittadina castellana.
Dal Museo poi, partirà un corteo in abiti d’epoca che raggiungerà l’aula consiliare, dove sarà allestita una mostra di pittura collettiva.
Per i bambini l’appuntamento è in biblioteca con la storia di Pinocchio, sabato 19 alle ore 16,30, a cura di Gabriele Novelli, e poi ancora tante altre sorprese e presenza d’eccezione, come il comico Maurizio Battista, che sarà ospite della Sagra nella giornata di domenica 20 ottobre.
“La Sagra delle Castagne è la nostra vetrina più importante – commenta il sindaco Pasquale Boccia – e siamo fieri del gran numero di visitatori che ogni anno riusciamo ad attrarre, offrendo loro la possibilità di gustare i piatti tipici della nostra tradizione, da sempre fonte di richiamo di un turismo enogastronomico di qualità, e al contempo rilanciando l’immagine di Rocca di Papa quale città dell’arte. Ringrazio la Pro Loco per il lavoro svolto e tutte le associazioni cittadine coinvolte nell’organizzazione dell’evento”.
Uno spettacolo pirotecnico chiuderà i festeggiamenti.
 




ROMA, SECONDA FUMATA NERA PER LA SEDUTA DI CONSIGLIO COMUNALE: NESSUNA DELIBERA ALL'ORIZZONTE

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Chiara Rai

Roma – La giunta non produce delibere e allora il presidente del Consiglio comunale Mirko Coratti ha cancellato per la seconda volta la seduta di consiglio per far risparmiare i cittadini. E perché, oggettivamente, a che serve indire l'assemblea capitolina se la giunta non produce? Assume personale e s'ingrossa, ma non produce atti. Agghiacciante. Nel vero senso della parola perché le delibere capitoline sono in surgelatore o addirittura sono ibernate in qualche recondito e sconosciuto angolo lontanissimo dall’aula di Giulio Cesare. Quattro delibere approvate dalla giunta su un totale di diacessette approvate da luglio. Cifre che per un Comune come Roma sono il sintomo di mal di pancia che stanno per diventare congestioni. Roma e i romani aspettano di essere salvati, altrimenti dopo la delusione precedente ci sarà la copia sbiadita siglata da un chirurgo che sta disegnando uno scenario da deserto dei tartari. A parte le nomine dell’ufficio di presidenza e commissioni e le due delibere di rilievo che hanno riguardato la pedonalizzazione dei Fori e Malagrotta non c’è nulla di concreto. Il sociale aspetta. I disabili stentano. I trasporti zoppicano. Sindaco Ignazio Marino, se ci sei batti un colpo. Ma battilo subito perché i romani aspettano la rivoluzione promessa. Il tempo si potrebbe guastare ed è davvero ora di parcheggiare la bicicletta




ALBANO, ESTORSIONE: PRIMA AVEVANO RAPPORTI SESSUALI CON I CLIENTI E POI GLI ESTORCEVANO DENARO CON LA MINACCIA DI DIFFONDERE IL MATERIALE "HOT"

Redazione

Albano (RM) – Un commerciante di Albano Laziale si è presentato nei giorni scorsi presso gli Uffici del Commissariato di Albano, diretto dal dr. Massimo Fiore, denunciando di essere stato drogato e ricattato.

In più occasioni era stato avvicinato da un cittadino rumeno che, dopo aver carpito la sua amicizia, lo aveva convinto a fare del sesso presso la sua abitazione di via Tenutella, sempre nel Comune di Albano, con alcune ragazze che lui faceva prostituire su via Ardeatina.

Dal 9 ottobre il malcapitato, dopo essersi rivolto al pronto Soccorso dell'ospedale di Albano poichè colto da malore a causa dell'assunzione di una non meglio specificata sostanza soporifera, è stato ascoltato dagli agenti della polizia Giudiziaria del Commissariato di Albano laziale, che da subito hanno intuito che la situazione non era chiara.

L'uomo, infatti, aveva dichiarato di essere sotto ricatto del cittadino rumeno e delle sue tre ragazze, che nell'occasione avevano minacciato di divulgare foto e video degli incontri.

Le stesse persone avevano preteso, inoltre, ingenti somme di denaro per aver fornito al commerciante dosi di cocaina.

Dopo la formalizzazione della denuncia, i poliziotti hanno dato inizio ad un'attività d’indagine che ha permesso di accertare lo sfruttamento della prostituzione da parte del cittadino rumeno L. M.G. di 35anni, che usava accompagnare ogni giorno tre ragazze di nazionalità rumena presso la via Ardeatina, fra i Comuni di Albano ed Ardea, dove poi si prostituivano.

Accertato ciò, ed individuata l'abitazione del ricattatore e delle donne, veniva organizzato un servizio nel centro di Albano, luogo in cui doveva esserci la consegna del denaro del commerciante all'estorsore.

Con immagini video e audio, il cittadino rumeno è stato bloccato dinanzi al Duomo mentre intascava la somma richiesta per non divulgare le immagini riprese durante il festino a luci rosse.

Dopo le perquisizioni effettuate, sono state rinvenute effettivamente delle immagini che riproducevano la parte lesa.

Sono ora al vaglio degli investigatori altri supporti magnetici, eventualmente utili ad individuare altre persone ricattate dalla banda, visto che sono stati rinvenuti anche titoli bancari intestati ad altre persone.

Mentre l'uomo è stato arrestato e condotto presso il carcere di Velletri per rispondere dei reati di estorsione in concorso, favoreggiamento della prostituzione, spaccio, furto di denaro sottratto alla vittima e ricettazione dei titoli bancari, le donne sono state foto segnalate e denunciate all'autorità giudiziaria.